Gli incontri gratuiti di critica cinematografica alla Pigrecoemme

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Napoli Mannaro

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Sep 24, 2025, 12:15:38 PM (7 days ago) Sep 24
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FIC Federazione Italiana Cineforum, Cineforum Rivista, Porte Invisibili Media e Regione Campania

presentano 

Situazione Critica 2025 (ottava edizione)

 

Torna dal 1° ottobre 2025, per l’ottavo anno consecutivo, “Situazione Critica”, il ciclo di incontri dedicati alla critica e alla cultura cinematografica organizzato dalla scuola di cinema Pigrecoemme di Napoli e diretto da Rosario Gallone. Anche quest’anno, per la terza volta, la rassegna porta a Napoli un format prodotto dalla Federazione Italiana Cineforum e dalla rivista “Cineforum”, diretta da Emanuela Martini.

 Grazie al contributo della Film Commission e della Regione Campania gli incontri saranno gratuiti per tutti coloro che vorranno assistervi. Il tema di quest’anno sarà “Let’s dance! Le star del rock al cinema”.


FIC Federazione Italiana Cineforum, Cineforum Rivista, Porte Invisibili Media e Regione Campania

presentano

 

Let’s dance! Le star del rock al cinema

 

Hanno rivoluzionato la musica, la cultura, la sensibilità della seconda metà del 900 (e oltre): star del rock, del pop, del blues, spesso tutti mescolati insieme, e vere e proprie icone di stile, moda, idee, sensibilità. Amati dal cinema, tanto da avere avuto vere e proprie carriere cinematografiche. Il nuovo ciclo di incontri in presenza proposto da FIC – Federazione italiana cineforum e Cineforum Rivista è dedicato a Bob Dylan, Adriano Celentano, i Beatles, David Bowie, Madonna e Lady Gaga, ai mille colori della loro musica, le loro mille maschere. Il programma prevede cinque appuntamenti, ciascuno della durata di due ore. La curatela è affidata a Emanuela Martini, che interverrà anche come relatrice, affiancata da Pier Maria Bocchi, Ilaria Feole, Luca Malavasi e Federico Pedroni.

 

 

I cinque incontri

 

1)  Il poeta dei tempi che stanno cambiando, Bob Dylan (a cura di Federico Pedroni) - 01/10/2025
2) Il bisbetico Adriano: uno, cento, mille Celentano (a cura di Pier Maria Bocchi) - 10/10/2025
3) Material Girls: Madonna & Lady Gaga (a cura di Luca Malavasi) - 17/10/2025
4) La banda dei cuori solitari che ci cambiò la vita: i Beatles e la British invasion (a cura di Ilaria Feole) - 12/11/2025
5) David Bowie: Ziggy che cadde sulla terra (a cura di Emanuela Martini) - 26/11/2025

Tutti gli incontri si svolgeranno dalle 17:00 alle 19:00 presso la scuola di cinema Pigrecoemme (Piazza Portanova 11, Napoli). L'accesso è gratuito.

 

1 - Il poeta dei tempi che stanno cambiando, Bob Dylan - 01/10/2025

a cura di Federico Pedroni
 

Un grande poeta del XX secolo, premio Pulitzer e premio Nobel. Ma sempre indomabile: Bob Dylan attraversa l'immaginario cinematografico come quello musicale, letterario, iconico di oltre mezzo secolo, anche se in realtà appare in pochi film. Fondamentali le sue "vere" apparizioni: il leader della band con il cappello bianco di L'ultimo valzer (il primo dei magnifici documentari dedicati da Scorsese all'artista), l'imperscrutabile Alias in Pat Garret & Billy the Kid, la leggenda del rock di Masked and Anonymous, co-­‐ sceneggiato da Dylan, il suo eccentrico, torrenziale, fantasmagorico incubo-­‐documentario Renaldo e Clara, dove veri e falsi Dylan si mescolano e si confondono, quasi ad anticipare i molti volti attribuitigli da Todd Haynes in Io non sono qui.

 

Federico Pedroni lavora a Rai Cinema e dal 2007 al 2019 è stato selezionatore per il Torino Film Festival. Dal 2022 al 2024 è membro della Commissione di selezione della Settimana Internazionale della Critica di Venezia. Dal 2023 è co-­‐delegato artistico del Festival du Film Italien de Villerupt. Scrive su “Cineforum” e Duels.it e ha collaborato con numerosi altri siti e riviste. Per Feltrinelli ha curato le antologie critiche dedicate a Mike Leigh e Aki Kaurismäki; ha tradotto Paul Newman. Una vita (Dalai, 2010) e ha curato, con Emiliano Morreale, l’edizione italiana di The Story of Film (2020) di Mark Cousins per Bim Distribuzione. Perla collana "Pagine di MoliseCinema" ha curato i volumi Alba Rohrwacher. L’acrobata del cinema italiano (2019), Jasmine Trinca. Uno sguardo altro (2021) e Valerio Mastandrea. Per caso ma non per sbaglio (2024). Ha pubblicato saggi e interventi su diverse pubblicazioni scrivendo di storia e critica del cinema italiano e internazionale.




2 - Il bisbetico Adriano: uno, cento, mille Celentano - 10/10/2025
a cura di Pier Maria Bocchi

Musica, cinema, televisione. Adriano Celentano è stato l'icona transmediale più travolgente della storia cine-­‐musicale italiana. Dal rock'n'roll al grande schermo, dalle serate in prime time su Rai 1 ai suoi messaggi pseudo-­‐messianici, Celentano è ancora oggi un'immagine incasellabile, sfuggente, spinosa, che almeno per tre decenni, dagli anni ‘60 agli anni ‘80, ha rappresentato e "battezzato" come nessun altro il nostro immaginario: mito giovanile, "molleggiato", attore per grandi autori (Pietro Germi, Alberto Lattuada, Dario Argento), campione d'incassi (Il bisbetico domato, Innamorato pazzo), regista di opere scomode e cult (Yuppi Du, Joan Lui), showman televisivo (leggendario il suo Fantastico del 1987, tra silenzi interminabili e polemiche), Celentano è un mistero senza soluzione, una scheggia nel fianco del sistema. Ha anticipato i tempi, li ha capiti e sfruttati, ha cavalcato le mode e ha colto dell'Italia non tanto i desideri quanto il bisogno di essere scossa. Restando sempre se stesso, anche a costo dell'isolamento.

 

Pier Maria Bocchi è studioso e critico cinematografico. Collabora con "Film Tv" ed è redattore di "Cineforum". Ha scritto per "Nocturno", "Blow Up", "Panoramiche", "Brancaleone", "Rifrazioni", "Segnocinema", "Marla", "Total Film", per la "Storia del Cinema Italiano" della Scuola Nazionale di Cinema e per numerosi testi collettanei. Tra le sue pubblicazioni: Michael Mann (Il Castoro), Mauro Bolognini (con Alberto Pezzotta, Il Castoro), Mondo Queer. Cinema e militanza gay (Lindau), Guy Maddin (Bergamo Film Meeting), Agustí Villaronga (Bergamo Film Meeting), Jim Jarmusch. American Samurai (Centro Espressioni Cinematografiche / Cinemazero), Claire Denis (con Luca Malavasi, Bergamo Film Meeting), Musical! Sex! La rappresentazione dei sessi nel Musical hollywoodiano (Tuttle), Woody Allen. Quarant'anni di cinema (Le Mani), Invasion Usa. Idee e ideologie del cinema americano anni '80 (Bietti Heterotopia), Brivido caldo. Una storia contemporanea del neo-­‐noir (Rubbettino) e Michael Mann. Creatore di immagini (minimum fax), So cosa hai fatto. Scenari, pratiche e sentimenti dell'horror moderno (Lindau). È stato per anni collaboratore del dizionario dei film Il Mereghetti. Ha curato le interviste e le ricerche per il documentario Made in Hong Kong. Dal 2007 al 2019 ha fatto parte del comitato di selezione del Torino Film Festival. Dal 2020 al 2021 è stato curatore della sezione Le stanze di Rol del Torino Film Festival. Insegna Scrittura critica per i media contemporanei all'Università di Pavia.

 


3 - Material Girls: Madonna & Lady Gaga - 17/10/2025

a cura di Luca Malavasi

Madonna Louise Veronica Ciccone, nata in Michigan da genitori di origini abruzzesi, ha aperto la strada: ballerina, cantante e compositrice, buona autrice e interprete di pop rock, si è costruita pezzo per pezzo, immagine per immagine, provocazione per provocazione, come star internazionale. Volontà di ferro, fisico eccezionale, modello femminile all’avanguardia, in costante mutazione, abilissima nell’ideazione e gestione dei video musicali. I suoi look, stile dei capelli compreso, hanno fatto scuola, da quelli più provocanti a quelli apparentemente sobri. Ha preso molto dal cinema (v. Material girl); ma ha anche speso recitato. Il primo film, uno dei migliori, Cercasi Susan disperatamente di Susan Seidelman, contribuì molto al lancio della sua prima immagine chiave, giubbotto nero e vestitino a fiori. E molti altri, compresi Dick Tracy, Ombre e nebbie, Ragazze vincenti, Occhi di serpente, Evita.

Stefani Joanne Angelina Germanotta, antenati italiani e franco canadesi, buona borghesia newyorkese, Tisch School of Arts. Esordi nel Lower East Side, nome d’arte da Radio Gaga dei Queen, successo discografico a 22 anni con Just Dance e Poker Face. Lady Gaga è il vero fenomeno musicale mondiale dei primi decenni del XXI secolo: cantante, ballerina, autrice, provocatrice e attivista, autoironica, creatrice di moda e trasformista in ogni sua apparizione, si muove tra pop, rock, opera e blues, teatro, video e cinema. Dopo le prime apparizioni in Machete Kills e Sin City, il successo personale in È nata una stella, poi House of Gucci e la straordinaria Harley Quinn di Joker folie à deux.

 

Luca Malavasi è professore associato presso l’Università di Genova, dove insegna Storia e analisi del film ed Elementi di cultura visuale. Si occupa prevalentemente di storia e teoria del cinema e dei media e di cultura visuale. Scrive per “Cineforum” e “Film Tv”. Tra i suoi libri: Realismo e tecnologia. Caratteri del cinema contemporaneo (Kaplan, 2013), Il cinema. Percorsi storici e questioni teoriche (con Giulia Carluccio e Federica Villa, Carocci, 2015; nuova edizione 2022), Postmoderno e cinema. Nuove prospettive d’analisi (Carocci, 2017), Il linguaggio del cinema (Pearson, 2019), Dalla parte delle immagini. Temi di cultura visuale (con B. Grespi, McGraw-­‐Hill, 2022), Pianeta Varda (a cura di, con A. Masecchia, ETS, 2022), Il cinema contemporaneo. Caratteristiche, identità culturale, esperienza (UTET Università, 2024), Christopher Nolan (Marsilio, 2024).

 

4 - La banda dei cuori solitari che ci cambiò la vita: i Beatles e la British invasion - 12/11/2025

a cura di Ilaria Feole

 

Come gruppo sono durati dieci anni, dal 1960 al 1970, ma hanno completamente sconvolto lo stile, la musica e l’immaginario mondiale. Erano la testa di ponte del radicale scossone culturale e sociale che stava trasformando l’Inghilterra nella nuova capitale del mondo e Londra nella Swinging London. Dettarono moda: dai primi caschetti di capelli lunghi sulla nuca e le giacchettine attillate alle colorate tenute psichedeliche e indiane dei periodi successivi. Cambiarono i desideri, i ritmi, le facce dei giovani. Guru e maestri, la copertina di Sgt. Pepper’s Lonely Heart Club Band è forse la più famosa del mondo. Fin dagli esordi, incrociarono un regista che coltivava lo stesso mood surreale, Richard Lester, che li diresse in due film, compreso il fondamentale A Hard Day’s Night e in Come ho vinto la guerra (solo Lennon). Poi, Magical Mystery Tour, Yellow Submarine, Un giorno coi Beatles. Ma ci sono alcuni loro video musicali che sono piccoli film surreali. Paul McCartney ha fondato nel 1978 la HandMade Films, compagnia di produzione cinematografica all’avanguardia che ha prodotto i film dei Monty Python e molto altro. E poi c'erano i Rolling Stones impatto immaginario enorme, apparizioni cinematografiche più rare di Mick Jagger e Keith Richards, omaggiati in alcuni bei documentari (Gimme Shelter, Shine a Light, One Plus One).

 

Ilaria Feole è nata a Milano nel 1983. Scrive di cinema e serie tv per il settimanale “Film Tv” ed è docente alla Civica scuola di cinema Luchino Visconti di Milano e alla Scuola Holden di Torino. È autrice delle monografie Wes Anderson. Genitori, figli e altri animali (Bietti, 2014) e C'era una volta in America di Sergio Leone (Gremese, 2018) ed è tra gli autori di Tutto Fellini (Gremese, 2019) e Architetture del desiderio. Il cinema di Céline Sciamma (Asterisco, 2021).




5 - David Bowie: Ziggy che cadde sulla terra - 26/11/2025

a cura di Emanuela Martini
 

Tutto cominciò a Londra Sud con l’ammirazione infantile per Elvis e la crescente passione per il rock, il rythm and blues, il jazz. Poi piccoli gruppi, cover, esibizioni, poca tv, primi singoli, poco successo. Lo definivano “Un tipo cockney che canta le note sbagliate e in modo stonato”. Poi, nel 1969, arriva Space Oddity, che finalmente sale nelle classifiche. E il glam rock, Ziggy Stardust, Aladdin Sane, il Duca Bianco, e tutti gli altri personaggi: tutta la carriera musicale di David Bowie (tra l’altro, uno dei primi, attentissimi al lavoro sui video) è da guardare letteralmente come un film che si snoda come testimonianza di quarant’anni di costume e stile (oltre che di innovazioni sonore). Ma la sua partecipazione al cinema è più ricca e complessa: Bowie ha una faccia da cinema, spesso inquietante. L’uomo che cadde sulla Terra, il vampiro che invecchia di Miriam si sveglia a mezzanotte, Ponzio Pilato dell’Ultima tentazione di Cristo, l’agente che dice di aver vissuto in un incubo per due anni in Fuoco cammina con me, il cattivo del Mio West, il misterioso Tesla di The Prestige. E naturalmente il soldato di Furyo di Nagisa Oshima, la star di Absolute Beginners di Julien Temple, il re dei Goblin di Labyrith di Jim Henson. E molti altri. Ed esperimenti video, televisivi (Baal di Brecht).

 

Emanuela Martini, romagnola, nata a Forlì, laureata in Scienze Politiche, appassionata di cinema fin dall'infanzia, cresciuta tra i generi più disparati (dai mélo di Sirk a Jerry Lewis, dai musical alla fantascienza) e tra le più eccentriche proiezioni dei cineclub (Bergman, Neorealismo, Stroheim, Busby Berkeley e Hammer horror). Critico cinematografico, nel comitato di redazione di “Cineforum” dalla fine degli anni '70, direttore di “FilmTv” dal 1996 al 2007, a lungo collaboratore del Domenicale del “Sole 24 Ore”, co-­‐direttore di Bergamo Film Meeting dal 1987 al 2007, è stata membro della commissione di selezione della Settimana della Critica della Mostra del Cinema di Venezia e poi selezionatore di altre sezioni della Mostra, e dal 2007 al 2019 vicedirettore e poi direttore del Torino Film Festival. Da dicembre 2020 è direttore responsabile di Cineforum Rivista. Esperta di cinema anglo-­‐americano, ha scritto: Storia del cinema inglese, Il lungo addio. L'America di Robert Altman, il Castoro su Powell e Pressburger e su Gianni Amelio, Shakespeare e il cinema e numerose altre monografie su generi e autori. Vive a Milano, prevalentemente con compagni felini.

 

 

 
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