C2 . . . Colpito e affondato - il mercato dei titoli

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Jun 8, 2024, 3:35:12 AMJun 8
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C2 . . . Colpito e affondato

 
di Giacomo Limoni, InfoDocenti.it, 7.6.2024.
 
Il mercato dei titoli è diventato sempre più fiorente: una miriade di enti formativi telematici in cambio di una quota di iscrizione garantiscono, a prescindere, l’acquisizione di qualsivoglia titolo.
 
Il Quadro comune di riferimento europeo per la conoscenza delle lingue (QCER) viene universalmente riconosciuto come indicatore delle competenze linguistiche ed è suddiviso in 6 livelli che vanno dal livello base A1 al livello massimo C2.
 
In particolare, un candidato cui viene riconosciuto il livello C2 dovrà essere in grado di affermare quanto segue
 
COMPRENSIONE ASCOLTO: Non ho difficoltà a capire nessun tipo di conversazione, sia in quelle dal vivo che nei discorsi trasmessi, anche alla velocità di un madrelingua, purché abbia il tempo di familiarizzare con l’accento.
 
COMPRENSIONE LETTURA: Riesco leggere facilmente quasi tutte le forme di linguaggio scritto, inclusi testi astratti strutturalmente o linguisticamente complessi come manuali, articoli specializzati e opere
 
INTERAZIONE ORALE: Partecipo senza sforzo a qualsiasi conversazione o dibattito e si conoscono bene i modi di dire, frasi fisse, espressioni colloquiali e formali. Mi esprimo fluentemente e trasmetto sottili sfumature di significato con precisione. Se ho un problema, affronto la difficoltà in modo così discreto che gli altri a malapena se ne accorgono.
 
ESPRESSIONE ORALE: Presento descrizioni o argomenti in modo chiaro e scorrevole e in uno stile appropriato al contesto e con una struttura logica ed efficace che aiuta l’ascoltatore a notare e ricordare idee importanti.
 
ESPRESSIONE SCRITTA: Riesco a scrivere testi molto chiari utilizzando uno stile appropriato e buona padronanza grammaticale/lessicale. Riesco a scrivere lettere, relazioni o articoli complessi che presentano argomenti con una struttura logica ed efficace che aiuta l’ascoltatore a notare e ricordare idee importanti. Scrivo riassunti e recensioni di opere professionali o letterarie.
 
E’ evidente che ad una certificazione C2 corrisponda un livello linguistico molto alto e non si sbaglia sostenendo che molti madrelingua stessi non possano affermare di avere delle competenze linguistiche così elevate. Eppure, dall’analisi delle domande di inserimento nelle GPS che si stanno ultimando in questi giorni si evince che gran parte dei candidati (laureati e diplomati) è in possesso di una certificazione linguistica di livello C2 spesso addirittura per 2 lingue diverse.
 
E non solo, accanto a queste certificazioni linguistiche fioccano quelle informatiche e molti presentano una certificazione che attesta le loro competenze CLIL per l’insegnamento di una materia non linguistica in lingua straniera. Per non contare di una serie infinita di Master che però, con l’abrogazione dei 24 CFU, ormai sono fuori moda.
 
Sulla base di tutte queste certificazioni dovremmo poter esser fieri di poter affermare che i nostri supplenti siano i migliori del mondo in quanto tutti poliglotti, con una competenza digitale superiore e didatticamente all’avanguardia. Ma sorge forte il dubbio che la situazione non sia così rosea.
 
Ormai il mercato dei titoli sta diventando sempre più fiorente con un’offerta in grado di soddisfare qualsivoglia domanda da parte di un inesauribile numero di aspiranti docenti che si vede costretto a sborsare migliaia di euro per poter sperare di racimolare quel punticino in più che gli consenta di poter salire di qualche posizione in graduatoria. D’altra parte, questa speranza viene spesso infranta di fronte al fatto che quasi tutti ormai seguono la strada dell’acquisizione dei titoli aggiuntivi congelando, di fatto, la graduatoria stessa.
 
Ovviamente chi ci guadagna maggiormente di questa situazione, speculando sulla speranza di aspiranti docenti che vengono visti come un bancomat da cui attingere sempre più denaro, è la miriade di enti formativi telematici che, in cambio di una quota di iscrizione, garantiscono, a prescindere, l’acquisizione di qualsivoglia titolo.
 
D’altra parte, fare soldi è il loro mestiere, quindi non li si può biasimare più di tanto se hanno fiutato il business dei titoli per arricchirsi.
 
Il vero colpevole di questo andamento è ancora una volta il Ministero che non è in grado di effettuare quei controlli di qualità indispensabili e doverosi nei confronti dei vari pseudo enti certificatori che oggi possono impunemente elargire certificati legali di qualunque tipo con risultati deleteri per l’intero mondo scolastico.
 
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