Karaj,
Mi aldonas la 3-an kongresan komunikon sendota post kelkaj tagoj al la itala gazetaro. Ĝi estas iom pli longa ol la antaŭaj, sed sekvas la samajn principojn. La teksto klopodas forigi kelkajn antaŭjuĝojn kontraŭ Esperanto. La 4-a, lasta miaflanke, aperos ĉ. unu semajnon antaŭ la Kongreso.
Same kiel antaŭe, mi afable sugestas al vi plusendi la suban tekston al kia ajn loka gazet(et)o, kiom ajn malgranda ĝi estu, asocia bulteno, informilo, studenta periodaĵo, fakrevueto aŭ simile, de vi konata en via vivmedio; laŭbezone, modifu/kompletigu la enhavon. Dankon
GCF
(ek de sabato mi forestos dum unu semajno)
(Per pubblicazione
immediata. 273 parole)
“La Divina
Commedia” al congresso di Esperanto
I circa 400 delegati italiani e osservatori stranieri del
prossimo congresso nazionale di esperanto a Torino (20-27/8) potranno ammirare
un’edizione di lusso della Divina Commedia con illustrazioni del Botticelli
nella traduzione in esperanto in terza rima e endecasillabi di Giovanni
Peterlongo, già sindaco di Trento.
Il congresso avrà fra i suoi punti focali la letteratura in
lingua transnazionale: infatti, si calcola che quasi 30 mila opere letterarie
mondiali siano apparse in esperanto, e che ogni anno vengano pubblicati più di
150 nuovi volumi in questa lingua. Per quanto riguarda l’Italia, giova notare
che una gran parte degli scrittori nostrani classici e moderni - dal Petrarca
al Manzoni, da d’Annunzio al Belli- è tradotta in esperanto. Molto importante è
pure la produzione di opere in lingua originale esperanto.
La lingua internazionale da Cartesio a Peano
Un portavoce del congresso ha dichiarato: “L’esperanto, così
chiaramente analizzato da Umberto Eco in “La ricerca della lingua perfetta”,
non è propriamente una lingua artificiale, poichè si basa sulle lingue moderne
neolatine e germaniche: la sua grammatica consiste di sole 16 regole ed è
esente da eccezioni.
“L’esperanto non rapresenta nessun interesse economico e
politico nazionale, come al contrario accade con l’inglese. La sua applicazione
nelle relazioni internazionali significherebbe per le istituzioni mondiali un
grande risparmio di costi linguistici, di tempo e di efficacità, mentre i
rapporti fra i popoli e le relazioni fra i cittadini vedrebbero la creazione di
uno spirito di solidarietà e di amicizia al di sopra delle frontiere.”
“L’esperanto ora a congresso” –ha concluso il portavoce-
“costituisce la realizzazione dei progetti di lingua internazionale di grandi
filosofi, come Cartesio e Leibniz, e del matematico torinese di fama mondiale,
Giuseppe Peano”.
Info: www.esperanto.net
italakongreso.esperantoitalia.it/78/index_it.html
(G. C. Fighiera, addetto stampa)