Da Beltratti a Garibaldi, da Berta a Fornero: chi ha familiarità con il premier |
Bocconiani, professori ed ex ministri ecco i consoli di Monti sotto la Mole |
PAOLO GRISERI |
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Se fossero veri i rumors di ieri sera, il principale
contatto di Mario Monti con Torino potrebbe essere il rettore del
Politecnico, Francesco Profumo. Soprattutto se, come si dice, proprio
Profumo diventasse ministro della Pubblica istruzione. In ogni caso il
rapporto tra il professore della Bocconi e il numero uno di corso Duca
degli Abruzzi è più che buono. Fu proprio Profumo, in occasione del G8
dell´Università, ad affidare a Mario Monti la «lectio magistralis» che
aveva aperto i lavori della riunione. E nell´occasione lo stesso Monti
aveva avuto modo di apprezzare il lavoro del rettore del
Politecnico. Ma è nella facoltà di Economia che il neopresidente del consiglio può avere il maggior numero di referenti. Erano con lui in facoltà, quando insegnava nella sede di piazza Arbarello, e oggi hanno fatto carriera. Vale per l´ex assistente Elsa Fornero, vicepresidente del consiglio di sorveglianza di Intesa San Paolo e per l´ex allievo Guido Tabellini, vicepremier e ministro dell´economia in pectore, nato a Torino ma poi migrato a Milano dove oggi dirige la Bocconi. Una curiosità: Fornero e il marito Mario Deaglio hanno gli stessi nomi di battesimo di Monti e della moglie. Tra i docenti torinesi della Bocconi c´è lo storico Giuseppe Berta, già direttore dell´archivio Fiat. E c´è Andrea Beltratti, presidente di Intesa San Paolo, torinese, laureato in piazza Arbarello prima di trasferirsi, come lo stesso Monti, alla Bocconi. Rapporti proficui anche con il Collegio Carlo Alberto e con il direttore Pietro Garibaldi, torinese, bocconiano e professore alla facoltà di economia di corso Unione Sovietica. Fu Garibaldi, nel 2008, ad affidare a Mario Monti la prima delle lezioni Castellino, in onore del presidente della Compagnia di San Paolo, Onorato Castellino, che con Monti aveva diviso l´ufficio alla facoltà di economia di Torino. Se sono molto intensi i rapporti tra Monti e il mondo universitario che ormai da anni fa la spola tra Torino e Milano, ben meno forti sono i contatti con la politica e la società torinese. Aver insegnato per più di dieci anni alla facoltà torinese di economia non sembra aver lasciato molti segni nella sua biografia. Conosce bene due ex ministri torinesi: Domenico Siniscalco, che diventò titolare dell´economia negli ultimi mesi del mandato di Monti da Commissario europeo. E Piero Fassino che era ministro del commercio estero del governo Prodi mentre l´attuale Presidente del Consiglio in pectore era a Bruxelles. Naturalmente i riferimenti torinesi del nuovo premier potranno essere anche i ministri e sottosegretari che deciderà di includere nel governo. Corrono per una poltrona di sottosegretario i terzopolisti Gianni Vernetti e Marco Calgaro. Per Vernetti sarebbe un ritorno alla Farnesina mentre Calgaro sarebbe una new entry negli uffici del ministero del welfare. Allo stesso ministero potrebbe finire l´ex commissario della Bertone, Stefano Ambrosini che sta gestendo anche la vicenda Alitalia. |