Controlli e qualità

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Andrea Borruso

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Apr 18, 2013, 8:12:08 AM4/18/13
to geodat...@googlegroups.com
Buon pomeriggio a tutti,
prima di proporre un'idea volevo chiedervi un'informazione.

Ho sfogliato velocemente un paio di linee guida sugli OpenData ed ho visto che si accenna in modo abbastanza generico alla qualità e quasi mai ai controlli. Ma magari ho letto le linee guida sbagliate.

L'idea che sto ancora elaborando, riguarda la definizione di un set di controlli minimi, non superati i quali il dato è di bassa (o nulla) qualità e non pubblicabile.

Per andare nel concreto, se ad esempio un file .shp non è corredato da file. prj, il file non dovrebbe essere pubblicabile.
Penso ovviamente a cose come queste che sarebbero automatizzabili, ma in generale se fossero definiti i criteri di qualità, un utente di un portale OpenData potrebbe scrivere ai responsabile in cui segnalare che il dataset "taldeitali" è da rimuovere dal sito perché non conforme ad un dato criterio.

Ci sono linee guida in cui sono stati definiti dei criteri minimi? 

Ancora una volta parlo di file e non di servizi, perché non possiamo non tenere conto che c'è un enorme mole di dati pubblicati "a file".

Saluti e grazie,

a

G. Allegri

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Apr 18, 2013, 8:33:34 AM4/18/13
to Andrea Borruso, geodat...@googlegroups.com
Ciao andy,
mi sto chiedendo la stessa cosa da diverso tempo, esattamente la stessa cosa.
Stavo quasi per buttare un'idea su ideascale, per discutere di una sorta di "checklist" minimale che ogni operatore dovrebbe avere a portata di mano, e da controllare prima di passare un dato ad un'altra scrivania (che include anche archiviarlo).
Queste cose sono difficilissime da far entrare, o da essere anche soltanto prese in considerazione, figuriamoci applicate! Per questo stavo pensando a qualcosa di semplicissimo, una sorta di A4 con una serie di punti, ordinate per priorità, una sorta di "stelline"...

Ho immaginato anche altro, che vi accenno soltanto. Un servizio online, roba da "one-page-site" che, passata la checlist, ti permette di stampare, attaccare un "bollo", qualcosa, come una sorta di "marchio di qualità". Sogni...

giova

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Giovanni Allegri
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Maurizio Napolitano

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Apr 18, 2013, 8:45:39 AM4/18/13
to Andrea Borruso, geodat...@googlegroups.com
> Ci sono linee guida in cui sono stati definiti dei criteri minimi?

Dovrebbe essere una cosa che dovrebbe venire fuori da parte
dell'Agenzia Digitale per l'Italia.
Se mi chiedi invece di fare una proposta, allora, come sempre.
riprendo il solito modello
austriaco.
Di cui ho parlato qui
http://de.straba.us/2012/08/02/gli-strumenti-usati-da-vienna-per-aprire-i-dati-della-p/
Facendola breve:
si tratta di venire incontro ad una serie di parametri che hanno
portato ad un questionario
che definisce poi quanto un dataset è apribile secondo le varie
dimensioni possibili:
- Ostacoli giuridici
esistenza di obblighi di riservatezza sui dati o altre restrizioni legali
- Dati personali
si tratta di dati personali o di dati da cui è possibile dedurre
informazioni personali
- Riferimenti aziendali
i dati contengono informazioni riservate riguardo aziende o
permettono di ricostruire informazioni di tal tipo?
- Detenzione del copyright
ad indicare se l’amministrazione ha il controllo esclusivo sulla banca dati
- Beneficio
indicatore del beneficio stimato per la società (e aziende)
- Costi
il costo della pubblicazione
- Qualità dei dati
valutazione sulla qualità dei dati (tempestività, completezza,
accuratezza, imprecisioni …)
- Disponibilità tecnica
se i dati sono disponibili in formati aperti e secondo il modello
a 5 stelle di Tim Bernes-Lee
- Sinergie
se i dati sono già disponibili, anche come servizio, su altri siti
dell’amministrazione o comunque lo devono essere a causa di qualche
direttiva (es. la direttiva INSPIRE sui geodati)
- Rispetto dei principi Open Government Data
il livello di rispetto dei principi OGD definiti da Sunlightfoundation

Secondo me possiamo proporre uno strumentino semplice per far valutare i dataset
su questi indicatori.
La cosa e' già stata fatta da un amico (che posso coinvolgere) facendo
uso di google drive.
Si potrebbe definirne uno specifico per i geodati attacandosi ad
inspire ed altre regole.

Cosa ne pensate?

Maurizio Napolitano

unread,
Apr 18, 2013, 8:53:21 AM4/18/13
to G. Allegri, Andrea Borruso, geodat...@googlegroups.com
> Queste cose sono difficilissime da far entrare, o da essere anche soltanto
> prese in considerazione, figuriamoci applicate! Per questo stavo pensando a
> qualcosa di semplicissimo, una sorta di A4 con una serie di punti, ordinate
> per priorità, una sorta di "stelline"...

commento mio personale:
smettamola con le stelle e andiamo sulle medaglie, altrimenti qui facciamo
sempre piu' confusione fra Tim Davies, Tim Bernes-Lee e Beppe Casaleggio

> Ho immaginato anche altro, che vi accenno soltanto. Un servizio online, roba
> da "one-page-site" che, passata la checlist, ti permette di stampare,
> attaccare un "bollo", qualcosa, come una sorta di "marchio di qualità".

Non molto diverso da quello che ho proposto poco fa :)
Possiamo fare due approcci:
- usando http://crowdcrafting.org/ (aka pybossa)
dove sono le persone a valutare i dataset
In pratica si fa una raccolta dei dataset, li si mettono su crowdcrafting
e si chiede, alle persone, di valutarli secondo i parametri da noi definiti
- usando un questionario che restituisce il risultato
in questo caso sarebbe il data provider a misurarsi da solo
Un dataprovider, che ha chiaro il proprio dataset, si misura con
il questionario, e si ottiene il suo valore

Secondo me e'fattibile (in realtà sto cercando di introdurlo qui
a Trento).
Serve, chiaramente, tempo/energia/voglia/denaro

Ciao

G. Allegri

unread,
Apr 18, 2013, 9:14:46 AM4/18/13
to Maurizio Napolitano, Andrea Borruso, geodat...@googlegroups.com
Maurizio, pensi che una cosa stile crowdcrafting sarebbe mai usata dall'impiegato comunale medio?
Io capisco la volontà di guardare al futuro, ma c'è da cominciare dal presente :)

Io vedo una cosa graduale.

1 - foglio A4 plastificato, da tenere accanto all'elenco telefonico (anch'esso plastificato) degli interni della propria amministrazione. Ti devo passare un file? Spe', fammi dare un occhio veloce... mmm, forse lo dovrei ripulire un attimo. Cosa in realtà, probabilmente, inutile quanto tutto il resto, ma se non funziona questo, c'è da sperare in altro?

2 - Le "stelline" era un richiamo a Tim, ma non intendevo quello. Stelline, medagliette, fregi, quel che ti pare: 1) la proiezione l'hai definita? la sai? 2) i campi del DBF che roba sono? 3)...  (sto portando il inguaggio al livello di "lavoro concreto di tutti i giorni").

3 - Bene, l'A4 potrebbe essere pubblicato anche online. Una microspecifica che è un misto di piccole cose, quotidiane, per rendere il dato minimamente coerente e usabile. Semmai potrò verificare la checklist online e:

 a) nel caso il dato debba uscire dai muri del mio router, magari lo pubblicizzo pure (e in qualche modo potrebbe essere un primo step per poi passare ad una metadatazione ufficiale)
 b) se lo pubblico su una pagina web, non necessariamente un geoportale open data secondo tutti i crismi, ci posso pure allegare un logo stile CC-BY-SA- Che ne so, potrebbe essere "#nonègiancarlo" :D

Questo terzo punto ce l'ho solo vagamente in testa. Vedo solo ancora tanta, ma tanta distanza, tra le sacre regole della condivisione e il tecnico a cui chiedo di passarmi lo shpefile delle indagini geognostiche del comune... Voi no?

giovanni

Giuseppe Palma

unread,
Apr 18, 2013, 9:20:04 AM4/18/13
to Maurizio Napolitano, G. Allegri, Andrea Borruso, geodat...@googlegroups.com
Salve,
il problema che forse si è perso un pò di vista è che prima di arrivare ad avere un dato libero o 'liberato' di qualità bisogna liberarlo... scusate il mio gioco di parole ma la realtà è proprio questa. Nelle Amministrazioni Pubbliche, che alla fine dei conti detengono la maggior parte dei dati utili presenti sul territorio, già risulta difficile far passare l'idea di rendere trasparente un dato, questo per ignoranza o convenienza che sia.... figuriamoci poi se per renderlo libero bisogna compiere delle operazioni che limitino il campo d'azione dei funzionari. Mi spiego meglio... pensiamo al bilancio di un ente locale che è il risultato di una successione infinita di piccoli aggiustamenti legati alle esigenze politiche e che si tramutano in infiniti ammaestramenti di fogli elettronici e copia incolla di ogni tipo. In questo contesto sicuro non ci sarà posto per conversioni in formati open e figuriamoci a quanto spazio verrà lasciato a checklist di valutazione...

Più che una checklist sarebbe auspicabile l'individuazione di soluzioni tecnologiche, condivise e imposte a tutti i livelli, per rendere le elaborazioni uniformi in termini di qualità sia che si tratti di database che di layer geografici.

Grazie.

PeppePalma



Il giorno 18 aprile 2013 14:53, Maurizio Napolitano <napo...@gmail.com> ha scritto:

G. Allegri

unread,
Apr 18, 2013, 9:25:21 AM4/18/13
to Giuseppe Palma, Maurizio Napolitano, Andrea Borruso, geodat...@googlegroups.com

Più che una checklist sarebbe auspicabile l'individuazione di soluzioni tecnologiche, condivise e imposte a tutti i livelli, per rendere le elaborazioni uniformi in termini di qualità sia che si tratti di database che di layer geografici.

Mah, a mio avviso il problema non si risolve con un'imposizione tecnologica. Non ce la fai nemmeno con una legislativa (che è già in essere). Non metto in dubbio che sarebbe l'ideale poter lavorare su strumenti condivisi su tutto il territorio nazionale. Ma, ripeto, è un sogno di cui sento parlare da tanti anni... e nel presente, resta "giancarlo". 

Credo che ci stiamo muovendo su due piani vicini ma diversi: una questione è l'open data, l'altra è come alimentare una cultura, minima, di qualità del dato. Sono due aspetti legatissimi, ma quest'ultimo non credo si risolva soltanto con un'operazione "deux ex machina".

Giovanni

andy

unread,
Apr 18, 2013, 9:32:33 AM4/18/13
to Maurizio Napolitano, geodat...@googlegroups.com
Ciao Napo,

2013/4/18 Maurizio Napolitano <napo...@gmail.com>

Dovrebbe essere una cosa che dovrebbe venire fuori da parte
dell'Agenzia Digitale per l'Italia.

lo scrivi perché è prassi che sia così, o perché sai che c'è un gruppo di Agenzia Digitale per l'Italia che se ne sta occupando?

Se c'è il gruppo, c'è qualcuno che possiamo contattare per avere dettagli?

Grazie,

a



--
Andrea Borruso
website: http://blog.spaziogis.it

GEO+ geomatica in Italia http://bit.ly/GEOplus 
38° 7' 48" N, 13° 21' 9" E, EPSG:4326
--

"cercare e saper riconoscere chi e cosa,
 in mezzo all’inferno, non è inferno, 
e farlo durare, e dargli spazio"

Italo CalvinoCia

Rotundo Antonio

unread,
Apr 18, 2013, 9:37:27 AM4/18/13
to Andrea Borruso, geodat...@googlegroups.com

Ciao a tutti.

L'idea che ho inserito all'inizio riguardava proprio quello che ora viene indicato di Andrea, cioè la definizione di requisiti minimi (come può essere la presenza del .prj nello shape) per rendere open i dati territoriali. Il documento su tali requisiti, elaborato dal gruppo di lavoro, come indicato nell'idea, può essere la proposta al tavolo che sta definendo le linee guida nazionali (che riguardano, ovviamente, tutte le tipologie di dati).

Saluti,

Antonio

 

_________________________________________

ANTONIO ROTUNDO

logo_RNDT_firma RNDT - Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali

Agenzia per l'Italia Digitale

Viale Marx, 43 - 00137 ROMA

tel: 06/85264233

mail: antonio...@agid.gov.it

portale web: www.rndt.gov.it

twitter: @AntoRotundo

 

Da: geodat...@googlegroups.com [mailto:geodat...@googlegroups.com] Per conto di Andrea Borruso
Inviato: giovedì 18 aprile 2013 14:12
A: geodat...@googlegroups.com
Oggetto: [geodatiliberi] Controlli e qualità

--

andy

unread,
Apr 18, 2013, 9:39:39 AM4/18/13
to Rotundo Antonio, geodat...@googlegroups.com
Ciao Antonio,

2013/4/18 Rotundo Antonio <antonio...@agid.gov.it>

L'idea che ho inserito all'inizio riguardava proprio quello che ora viene indicato di Andrea, cioè la definizione di requisiti minimi (come può essere la presenza del .prj nello shape) per rendere open i dati territoriali. Il documento su tali requisiti, elaborato dal gruppo di lavoro, come indicato nell'idea, può essere la proposta al tavolo che sta definendo le linee guida nazionali (che riguardano, ovviamente, tutte le tipologie di dati).

ormai i miei neuroni non si incontrano più. Perdonami.

Allora ripartiamo dalla tua.

Sorry again 

G. Allegri

unread,
Apr 18, 2013, 9:42:17 AM4/18/13
to andy, Rotundo Antonio, geodat...@googlegroups.com
E' che l'idea di Antonio è stata inondata di altri mille rivoli... ripartiamo da lì, concordo.

--
Questa è una mailing list di supporto all'ideario http://geodatiliberi.ideascale.com/
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Maurizio Napolitano

unread,
Apr 18, 2013, 10:24:34 AM4/18/13
to G. Allegri, Andrea Borruso, geodat...@googlegroups.com
2013/4/18 G. Allegri <gioh...@gmail.com>:
> Maurizio, pensi che una cosa stile crowdcrafting sarebbe mai usata
> dall'impiegato comunale medio?

mmm ...
mi sono espresso male
Crowdcrafting serve a aumentare la sensibilità pubblica.
Serve ad utilizzare l'intelligenza collettiva per fare in modo di sollevare
il problema, sensibilizzare, e creare degli score sui dati.

Quello invece di offrire uno strumento con cui un data provider si
misura, non è altro che un servizio per chi vuole intraprendere quel
percorso.
C'è chi lo ha fatto (vedi Firenze).

nota:
Ho messo data provider apposta, in quanto t'importante ricordare
che open data non e' solo pa.

> 1 - foglio A4 plastificato, da tenere accanto all'elenco telefonico
> (anch'esso plastificato) degli interni della propria amministrazione. Ti
> devo passare un file? Spe', fammi dare un occhio veloce... mmm, forse lo
> dovrei ripulire un attimo. Cosa in realtà, probabilmente, inutile quanto
> tutto il resto, ma se non funziona questo, c'è da sperare in altro?

Quindi dici una cosa cosi
http://www.flickr.com/photos/46274765@N07/8600245980/in/photostream
In ogni caso si tratterebbe di un passaggio obbligato per arrivare
ad una form online

> 2 - Le "stelline" era un richiamo a Tim, ma non intendevo quello.

Non mettevo in dubbio il tuo concetto, suggerivo solo un termine
che porti su un immaginario diversi onde evitare sovrapposizioni
concettuali.

> Stelline,
> medagliette, fregi, quel che ti pare:
> 1) la proiezione l'hai definita? la
> sai? 2) i campi del DBF che roba sono? 3)... (sto portando il inguaggio al
> livello di "lavoro concreto di tutti i giorni").

nel mio sistema questo si chiamata documentazione dei metadati che entra
poi nel caso specifico dei metadati.

> 3 - Bene, l'A4 potrebbe essere pubblicato anche online. Una microspecifica
> che è un misto di piccole cose, quotidiane, per rendere il dato minimamente
> coerente e usabile. Semmai potrò verificare la checklist online e:
>
> a) nel caso il dato debba uscire dai muri del mio router, magari lo
> pubblicizzo pure (e in qualche modo potrebbe essere un primo step per poi
> passare ad una metadatazione ufficiale)
> b) se lo pubblico su una pagina web, non necessariamente un geoportale open
> data secondo tutti i crismi, ci posso pure allegare un logo stile CC-BY-SA-
> Che ne so, potrebbe essere "#nonègiancarlo" :D
>
> Questo terzo punto ce l'ho solo vagamente in testa. Vedo solo ancora tanta,
> ma tanta distanza, tra le sacre regole della condivisione e il tecnico a cui
> chiedo di passarmi lo shpefile delle indagini geognostiche del comune... Voi
> no?

Direi che ci puo' stare.
In parte mi ricordi il volantino fatto dai ragazzi di lugducale in occasione
dell'open data.
In pratica una sorta di percorso, in ciascuno una domanda con la risposta
e, fatto quello, fuori il punteggio.

In generale comunque sono dell'idea che gli open geodata della PA
dovrebbero essere distribuiti - in automatico - con EPSG:4326

Maurizio Napolitano

unread,
Apr 18, 2013, 10:25:33 AM4/18/13
to andy, geodat...@googlegroups.com
> lo scrivi perché è prassi che sia così, o perché sai che c'è un gruppo di
> Agenzia Digitale per l'Italia che se ne sta occupando?
>
> Se c'è il gruppo, c'è qualcuno che possiamo contattare per avere dettagli?


So che e' uno dei compiti dell'Agenzia Digitale per l'Italia.
Sia chiaro però che io parli di dati in generale.

Maurizio Napolitano

unread,
Apr 18, 2013, 10:29:07 AM4/18/13
to Giuseppe Palma, G. Allegri, Andrea Borruso, geodat...@googlegroups.com
Come ho giá detto più volte e scritto anche su ideascale, la mia
proposta è quella
di seguire il modello proposto dalla città di vienna per i dati vettoriali:
- uso della proiezione EPSG:WGS84
- pubblicazione dei dati attraverso WFS con i seguenti formati:
gml, geojson, esri shape file, csv e kml
(geoserver lo fa in "automatico
- pubblicazione di una anterprima con chiamata WMS
- pubblicazione dell'url del WMS
- link a come il dato viene visualizzato sul geobrowser della piano
urbanistico della citta' di Vienna
- documentazione esaustiva dei campi che descrivo la tabella



2013/4/18 Giuseppe Palma <peppe...@gmail.com>:

Rotundo Antonio

unread,
Apr 18, 2013, 10:30:53 AM4/18/13
to Maurizio Napolitano, G. Allegri, Andrea Borruso, geodat...@googlegroups.com
Il 25 marzo scorso è stato avviato il tavolo di lavoro per la definizione delle linee guida per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico nazionale (dati aperti compresi) ai sensi del nuovo art. 52 del CAD come modificato dall'art. 9 del DL n. 179/2012. A quanto so io entro luglio dovrebbe esserci la bozza delle linee guida.
Saluti,
Antonio

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Inviato: giovedì 18 aprile 2013 16:25
A: G. Allegri
Cc: Andrea Borruso; geodat...@googlegroups.com
Oggetto: Re: [geodatiliberi] Controlli e qualità
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