Una buona notizia e una cattiva.
La cattiva è che in Libia è in corso un genocidio.
Perpetrato anche con il supporto del governo italiano (mezzi militari made in Italy e mercenari italiani inviati, secondo accreditati analisti arabi, dietro permesso di Berlusconi, per massacrare i manifestanti).
Gheddafi sta bombardando i manifestanti a Tripoli con forze aree, caccia ed elicotteri, anche italiani.
Questo simpatico oggettino qui è made in Italy ed è ora in volo per bersagliare i civili libici:
http://it.wikipedia.org/wiki/Agusta_A109
La buona notizia è che ufficiali dell’esercito libico stanno abbandonando le armi per unirsi ai contestatori.
Da La Valletta (Malta) giunge ora la notizia dell’atterraggio di due caccia e un elicottero libici. Gli ufficiali che avevano l’ordine di sparare sui manifestanti hanno disertato.
In particolare il confine con l'Egitto è sgombro di forze armate, l'esercito si è ritirato o unito nelle rivolte.
Militari egiziani hanno messo in piedi ospedali da campo per accoglieri i molti feriti da arma da fuoco libici.
Anche a Bengasi, città della Libia nord-orientale, il capitano di caccia libico appena atterrato si è unito alla folla che manifesta contro il regime sanguinario di Gheddafi.
Fiumi di sangue stanno scorrendo in Libia, nella lotta civile di un popolo contro il suo tiranno.
Restiamo Umani
Vik da Gaza city
*fonti: Al Jazeera (in arabo), Al Arabya, e il prezioso network fra attivisti libici e palestinesi di qui
Aggiornamenti costanti:
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