vi mando anche un po' di informazioni alla rinfusa.
- Arance Navel da tavola (calibro"grande" da 2 a 5) in casse da 10 kg.
- Arance Navel da succo (calibro "piccolo" da 6 a 9) in casse da 10 kg. Prego nota che la cultivar e la qualità sono le stesse, vengono dalle stesse piante e la differenza sta solo nelle dimensioni. Nota anche che, a differenza delle altre cultivar, la Navel è un'arancia dalla polpa molto compatta e quindi, ovviamente, meno succosa rispetto ad altre cultivar che matureranno più avanti.
- Clementine I.G.P. di Calabria, dolci e senza semi, in casse da 7 kg.
- Limoni in casse da 10 kg.
- Pompelmi Gialli in casse da circa 9 kg.
- Bergamotti in casse da circa 6-7 kg.
- Agrumi, marmellate e olio extravergine di oliva sono certificati bio (in allegato il certificato).
- I Frutti del Sole sono la piccola cooperativa dove materialmente vengono lavorati i nostri agrumi e spediti tutti gli altri prodotti.
- I formaggi e gli insaccati non hanno certificazione biologica ma vengono prodotti con metodi di fatto biologici, da una piccola azienda a conduzione familiare di Monte Poro, che alleva gli animali in modo sano, giusto e naturale e coltiva nei propri terreni il foraggio di cui gli stessi si cibano.
- Tutti gli altri trasformati sono prodotti in conformità con il disciplinare biologico, da frutti e semi biologici, ma non hanno la certificazione.
- Il miele era bio certificato ma Gianfranco ha rinunciato alla certificazione per scelta politica. Stesso discorso dei trasformati.
Ecco uno specchietto informativo e approssimativo per farvi capire la composizione delle pedane:
-La chiusura degli ordini è fissata a 7 giorni prima della partenza (il lunedì precedente a quello della partenza, stesso discorso se la partenza avvienre di martedì o di mercoledì).
Desideriamo portare alla vostra attenzione quanto produrre biologico, sebbene comporti maggiori rischi e una minore produzione di almeno il 30% rispetto al convenzionale, sia per noi è un elemento imprescindibile: è di questi giorni la pubblicazione sul sito dell'ISPRA (
http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/rapporto-nazionale-pesticidi-nelle-acque.-dati-2011-2012.-edizione-2014) del rapporto sullo stato delle acque nel nostro Paese e i dati che emergono non sono affatto rassicuranti.
Noi non vogliamo essere corresponsabili della produzione di quelle 175 sostanze, tra fungicidi , pesticidi e insetticidi di cui parla il rapporto e vogliamo fare la nostra parte per difendere l'ambiente, la salute di chi lavora e quella di chi mangia.
Siamo una realtà piccola e giovane, siamo determinatissimi nel proseguire in questo tentativo di costruzione di un modello sociale ed economico alternativo e il vostro sostegno vogliamo meritarcelo, producendo e mandando cose buone, altrimenti faremmo un'associazione di volontariato, una sorta di surrogato della Caritas e vi chiederemmo delle donazioni perché siamo belli, buoni e bravi e facciamo questo e quell'altro.
Ma appunto, altro vogliamo essere e altro, quindi, vogliamo fare: vogliamo continuare a tenerlo in piedi questo meccanismo di mutuo soccorso, che è ancora tanto piccolo ma che tanto può crescere e soprattutto può essere replicabile altrove. Vogliamo continuare a sostenerci a vicenda con Ri-Maflow, vogliamo essere sempre in grado di mettere a disposizione qualche tonnellata di arance per i compagni arrestati in Valsusa, o per l'ex Colorificio occupato di Pisa, o per la città curda di Kobane da anni assediata dai terroristi dell'Isis. Vogliamo continuare a dare il nostro piccolo contributo alle Comunità di San Benedetto al Porto, ai progetti di passata di pomodoro solidale di Venosa, Foggia e Cosenza, alle realtà siciliane delle Madonie e di Campobello di Mazzara, alle associazioni che operano in Colombia, in Kurdistan, o in Italia e alle tante altre piccole realtà che, nel nostro piccolo sosteniamo. Vogliamo poter continuare a comprare generatori di corrente e portare la luce ai fratelli migranti che vivono nelle fabbriche abbandonate delle zone industriali o nei casolari abbandonati della Piana di Rosarno/Gioia Tauro, non luoghi dove esseri umani vivono in condizioni che di umano non hanno proprio nulla.
Vogliamo poter continuare a sostenere viaggi in autobus che portano a Roma, davanti ai ministeri, immigrati e contadini che difendono i propri diritti. Vogliamo poter continuare a sostenere, anche economicamente, lotte per l'acqua pubblica, contro inceneritori, rigassificatori e mega centrali.
Ogni singola persona che acquista uno solo dei nostri prodotti, attraverso di noi, fa quello che facciamo noi.
Vogliamo creare le condizioni a che ognuno di noi possa rimanere in questa terra per difenderla e continuare a viverla e goderla.
Siamo convinti che non possiamo limitarci solamente a "sentire nel più profondo qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo", ma dobbiamo essere anche capaci di mettere in piedi pratiche che permettano in qualche modo di combatterle quelle ingiustizie e di costruire alternative...
Concludo, dandovi alcune info su quello che sta succedendo qua, quello che è successo l'anno scorso e sulle ultime nuove.
Da due anni abbiamo iniziato a coltivare gli orti, ovviamente tutto bio. L'anno scorso è stato un mezzo disastro, causa rischi del biologico e condizioni climatiche avverse. Quest'anno è andata un po' meglio, abbiamo prodotto, pomodori, melanzane, peperoncini piccanti e altri ortaggi. Con i prodotti del nostro orto ci siamo fatti fare da un laboratorio alcuni trasformati, come paté di peperoncino, paté di melanzane, melanzane sotto olio e passate di pomodoro.
Io personalmente, al quinto anno della campagna, ho recuperato un terreno di famiglia, di cui ti mando alcune foto in allegato. Si tratta di un terreno di poco meno di un ettaro situato proprio sopra l'antica Medma (
https://it.wikipedia.org/wiki/Medma), con 23 piante di ulivo secolare alte più di 10 mt, un po' di mandarini comuni, un po' di tarocco e un po' di biondo di Calabria: dopo anni in cui non raccoglievamo più i frutti, a parte quelli per il fabbisogno familiare, l'inverno scorso abbiamo raccolto da me. Una cosa piccola, un incasso diciamo simbolico di circa 400 €, ma molto significativo, visto il fine della campagna Sos Rosarno.
Abbiamo appena dato vita ad una cooperativa multietnica, Mani e Terra, questo permetterà, almeno si spera, di semplificare il discorso fatture e bonifici: non più tante fatture e tanti bonifici per tanti produttori, ma una sola fattura. E noi diventeremo datori di lavoro di noi stessi.
La campagna Sos Rosarno 2014-2015, nonostante una leggera flessione rispetto all'anno precedente, è andata abbastanza bene.
Purtroppo è andata male, malissimo per la Coop I frutti del sole. Loro sono soci di Brio Primavera di Verona, a cui mandano i loro prodotti (solo alcuni soci de I frutti del sole sono soci di Sos Rosarno e aderiscono alla campagna, attraverso cui riescono a veicolare dal 15 al 25 % della loro produzione, mentre il resto va a Verona. L'anno scorso Brio Primavera è stata acquisita da Agrintesa che alla fine dell'annata ha pagato le clementine ai conferitori 23 cent al kg: meno di quanto spendono per produrre. E stiamo parlando di biologico! Grazie ad Sos Rosarno sono riusciti a non saltare gambe all'aria. Vediamo come andrà quest'anno.
Tra le attività finanziate con la campagna dell'anno scorso le due più importanti sono state:
- Acquisto di un generatore di corrente, cavi elettrici, portalampade, lampadine e interruttori, per portare la luce in una fabbrica sequestrata della zona industriale del porto dove si sono sistemati con mezzi di fortuna circa 400 immigrati africani. A questa operazione, dai risvolti legali evidentemente rischiosi, ha partecipato anche la Caritas Diocesana con una somma di circa 300 € su un totale speso di circa 1000 €.
- Operazione "Arance solidali per Kobane" (http://www.uikionlus.com/rosarno-arance-solidali-per-kobane/) : abbiamo messo a disposizione e spedito in 5 città italiane, circa 4 tonnellate di agrumi che sono stati utilizzati in delle iniziative di piazza per sensibilizzare l'opinione pubblica sul dramma che stanno vivendo il popolo curdo. Il ricavato dalle donazioni nelle varie piazze ( poco più di 4000 €) è andato a Kobane e ha contribuito in maniera significativa a comprare un ecografo http://helpkobane.com/it/gli-aiuti-umanitari-dallitalia-arrivati-a-koban%C8%87.html. Abbiamo fatto due collegamenti skype con Suruc e ascoltato direttamente da quelle donne e da quegli uomini cosa sta succedendo in quei luoghi.