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guerra goto-bizantina

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Alex

unread,
Jan 20, 2005, 9:43:57 AM1/20/05
to
salve a tutti
mi chiedevo se qualcuno di voi conosce qualche testo interessante su
questo periodo devastante della storia d'italia. in più mi chiedevo se
esistono degli studi demografici sugli effetti che le scorribande dei
goti, dei bizantini e successivamente dei longobardi nonché le varie
pestilenze hanno avuto sulla popolazione.

è noto inoltre che a questo periodo si deve (grazie a gregorio magno
ed a san benedetto) la nascita e la diffusione del monachesimo in
occidente che, di fatto, resterà di matrice benedettina fino al 1200
(800 anni!!!). come poterono salvaguardarsi e prosperare queste oasi
di ordine ed operosità in periodi di così violenti rivolgimenti?

infine, qualche tempo fa ho visitato in Francia l'Abbazia di Fleury,
un originalissimo esempio di abbazia benedettino/romanica come in
italia non ne esistono più a causa del rinascimento e del barocco, in
cui risulterebbero essere conservate le vere spoglie di San Benedetto
che, a quanto mi risulta, era morto a Montecassino.
Come si spiega la presenza di tali reliquie sulle sponde della Loira,
quando il Monastero di Montecassino era stato raso al suolo dai
Longobardi alla fine del 500?

ciao e grazie per l'ospitalità

Piero F.

unread,
Jan 21, 2005, 4:49:29 PM1/21/05
to

"Alex" ha scritto

> salve a tutti
> mi chiedevo se qualcuno di voi conosce qualche testo
> interessante su questo periodo devastante della storia d'italia.

C'è proprio poco nei cataloghi librari. Però questo dovrebbe essere
facile da trovare:
Sante Rossetto : Totila l'immortale : il re dei Goti che sfido
l'impero romano - Canova ed., Treviso 1999

Invece quest'altro mi sa che è introvabile:
Zinaida Vladimirovna Oudalzova : La campagne de Narses et l'ecrasement
de Totila - Faenza 1971


> in più mi chiedevo se esistono degli studi demografici sugli
effetti
> che le scorribande dei goti, dei bizantini e successivamente dei
> longobardi nonché le varie pestilenze hanno avuto sulla popolazione.

Nulla di attendibile, purtroppo. Giuseppe Galasso, in "Storia
d'Europa", e Rinaldo Comba, nella collana Storia appena edita da "la
Repubblica", asseriscono che i dati tramandatici da Procopio di
Cesarea (10 milioni di vittime!) non sono credibili. La storiografia,
fino a pochi decenni fa, si esercitava nell'arte di... dare i numeri,
col risultato che da un autore all'altro c'erano discrepanze assurde.
Tuttavia, entrambi gli autori che ho citato riferiscono che studi
statistici fatti su basi comparative, confermano che la popolazione
d'Italia subì effettivamente, in quell'occasione, un tracollo
demografico. Le città distrutte dai bizantini (e non dagli ostrogoti,
che combattevano "in casa loro") ammontano a centinaia, e Comba
ricorda che le truppe bizantine erano zeppe di barbari asiatici, genti
delle steppe assai più crudeli e sanguinarie di quelle germaniche.
Furono abbandonati i campi coltivati nelle pianure, e gli italici si
rifugiarono sulle alture per sottrarsi alla furia selvaggia degli
uomini di Narsete. Carestia, dunque, ma dopo il 541 scoppiò pure una
pestilenza, originatasi in Abissinia e propagatasi in Egitto e in
tutte le coste mediterranee.
Le stime più comuni attribuiscono ai superstiti una cifra intorno ai 3
milioni, e questo spiegherebbe la facilità con la quale una
popolazione di poco più di 100.000 longobardi (di cui i guerrieri
ammontavano a 35.000) riuscì a conquistare un'Italia spopolata e senza
più alcuna organizzazione civile e militare.


> è noto inoltre che a questo periodo si deve (grazie a gregorio magno
> ed a san benedetto) la nascita e la diffusione del monachesimo in
> occidente che, di fatto, resterà di matrice benedettina fino al 1200
> (800 anni!!!). come poterono salvaguardarsi e prosperare queste oasi
> di ordine ed operosità in periodi di così violenti rivolgimenti?

Beh, ebbero i loro guai, invece. Montecassino fu devastata dai
Longobardi nel 577 e dai saraceni nell'883. Però normalmente i popoli
cristiani rispettavano i monasteri, anche se col tempo divennero
collettori di ingenti ricchezze. I saraceni non si facevano scrupoli,
ovviamente, e anche se ci rimangono più impresse le scorrerie delle
loro navi contro città e villaggi delle coste, ci furono due
insediamenti profondamente inoltrati in terraferma: quello del
Garigliano (dal quale partirono le incursioni contro Roma e Cassino),
e quello di Frassineto, in Provenza, che prendeva di mira le abbazie
di tutto l'arco alpino occidentale.
Fuori d'Italia, non dimentichiamo le scorrerie dei vichinghi pagani,
che, a partire da Lindisfarne in Irlanda, e poi sempre più giù fino in
Borgogna, trovarono nelle abbazie prede facili e munifiche...
La pietà dei signori feudali, e dei villici soprattutto, permise
sempre, però, di ricostruire e di ricominciare ad accumulare
ricchezze. Oltre, naturalmente, a tenere accesa la debole fiaccola
della cultura, ricopiando testi classici che altrimenti sarebbero
andati perduti.


> infine, qualche tempo fa ho visitato in Francia l'Abbazia di Fleury,
> un originalissimo esempio di abbazia benedettino/romanica come in
> italia non ne esistono più a causa del rinascimento e del barocco,
in
> cui risulterebbero essere conservate le vere spoglie di San
Benedetto
> che, a quanto mi risulta, era morto a Montecassino.
> Come si spiega la presenza di tali reliquie sulle sponde della
Loira,
> quando il Monastero di Montecassino era stato raso al suolo dai
> Longobardi alla fine del 500?

Veramente i longobardi del duca Zotone non rasero proprio al suolo il
monastero. Ci vuole tanta fatica per fare ciò, con costruzioni in
solida muratura :-)
Le distruzioni riguardavano le suppellettili, le infrastrutture in
legno, ma tutto sommato il complesso rimaneva in piedi. E nessun
predone profanava tombe, fosse solo per pura superstizione. Nell'883 i
saraceni appiccarono il fuoco, ma ancora una volta il monastero
resistette. I danni più gravi li subì per un terremoto, nel 1349, che
rase davvero al suolo l'abbazia. E poi, le bombe americane dell'ultimo
conflitto...
In ogni caso, è da escludere che quegli eventi abbiano potuto
distruggere le reliquie sepolte nelle fondazioni dell'edificio. Se
qualcuno le ha portate a Fleury, l'ha fatto per devozione, e non per
vandalismo.
Ma saranno autentiche, poi? Di chi sono allora quelle trovate a
Montecassino nel 1950? Per ora si stanno scannando gli esperti, si
veda questo bel resoconto:
http://www.ora-et-labora.net/reliquieconoscenze.html


> ciao e grazie per l'ospitalità

L'ospitalità è prorogata, se l'hai gradita :-)
Ciao,
--
Piero F.


jo

unread,
Jan 23, 2005, 6:37:58 AM1/23/05
to
Alex <dyd...@my-deja.com> ha scritto:

> infine, qualche tempo fa ho visitato in Francia l'Abbazia di Fleury,
> un originalissimo esempio di abbazia benedettino/romanica come in
> italia non ne esistono più a causa del rinascimento e del barocco, in
> cui risulterebbero essere conservate le vere spoglie di San Benedetto
> che, a quanto mi risulta, era morto a Montecassino.
> Come si spiega la presenza di tali reliquie sulle sponde della Loira,
> quando il Monastero di Montecassino era stato raso al suolo dai
> Longobardi alla fine del 500?
>

a causa della distruzione di Montecassino operata dai longobardi (577) i
monaci andarono via da lì e non vi ritornarono fino al 718. durante
questo periodo l'abbazia era in uno stato di completo abbandono. si
dice che un prete francese venne in Italia alla ricerca delle ossa del
Santo che egli venerava e dopo avere trovato i ruderi dell'abbazia e le
sante reliquie decise di portarle con se preoccupato x lo stato del
luogo, certamente non abbastanza sicuro x conservare ossa tanto preziose.

così sarebbero arrivate a Fleury, naturalmente questa tesi viene
avversata da montecassino, dove sono altresì conservate delle ossa di
San Benedetto e della sorella Scolastica .
sulla attribuzione della verà identità delle ossa il dibattito è ancora
aperto anche se le prove scientifiche sembrerebbero + a favore di Fleury
ciao jo

Inviato da www.mynewsgate.net

Piero F.

unread,
Jan 23, 2005, 11:54:53 AM1/23/05
to

"jo" ha scritto

> si dice che un prete francese venne in Italia alla ricerca delle
ossa del
> Santo che egli venerava e dopo avere trovato i ruderi dell'abbazia e
le
> sante reliquie decise di portarle con se preoccupato x lo stato del
> luogo, certamente non abbastanza sicuro x conservare ossa tanto
> preziose. così sarebbero arrivate a Fleury

Brava jo che ti sei buttata, finalmente! :-))
Però, più che un "si dice", la versione che riporti è quella che ci ha
tramandato Paolo Diacono nella sua Storia dei Longobardi, alla quale
di deve per forza far riferimento in quanto sull'argomento è la più
antica fonte conosciuta.

> naturalmente questa tesi viene avversata da montecassino, dove
> sono altresì conservate delle ossa di San Benedetto e della sorella
> Scolastica . sulla attribuzione della verà identità delle ossa il
dibattito
> è ancora aperto anche se le prove scientifiche sembrerebbero + a
> favore di Fleury

Mah! se vai a dire queste cose a Cassino, ti appendono per la lingua,
inchiodandola al portone del monastero :-)
Non solo perché Paolo Diacono è vissuto 200 anni dopo il presunto
trafugamento delle reliquie, e dunque può aver solo riprodotto la
versione (interessata) che ne davano i Franchi, ma anche perché, alla
fine del racconto, aggiunge che *è certo* che ciò che è rimasto del
corpo del santo, *è ancora presso di noi* (scriveva ciò quand'era a
Montecassino).
E alcuni fatti successivi sembrerebbero provare che le reliquie di
Benedetto e Scolastica non si mossero mai da Montecassino.
Sai come vanno queste cose, no? Uno si fissa su qualcosa, chessò, che
Aquisgrana si trovi in Val di Chienti, e trova sempre qualche frase
smozzicata qua e là, che serve come *prova* a sostegno della propria
tesi ;-))
Se poi ci si scontra con qualche parola latina che "stona", è sempre
colpa del copista che ha preso fischi per fiaschi!
Forse il prof. Enzensberger potrebbe confermare o smentire ciò che si
sostiene a Cassino, e cioè che il Diacono scriveva, del corpo del
santo, *requiescit* (tempo presente) ma nei Monumenta Germaniae
Historica è stato trascritto *requiescebat*, (tempo passato)
avvalorando la tesi che ai tempi di Paolo Diacono le reliquie non
fossero più a Cassino. Nel mio testo latino sta proprio scritto
"requiescit", è a cura di Bruno Luiselli, che ha comparato le varie
fonti, compresi MGH.
Altri particolari si trovano qui:
http://www.ora-et-labora.net/reliquieinchiesta.html

ciao,
--
Piero F.


Brigida

unread,
Jan 23, 2005, 2:03:16 PM1/23/05
to

Piero F. wrote:
> Mah! se vai a dire queste cose a Cassino, ti appendono per la lingua,
> inchiodandola al portone del monastero :-)
> Non solo perché Paolo Diacono è vissuto 200 anni dopo il presunto
> trafugamento delle reliquie, e dunque può aver solo riprodotto la
> versione (interessata) che ne davano i Franchi, ma anche perché, alla
> fine del racconto, aggiunge che *è certo* che ciò che è rimasto del
> corpo del santo, *è ancora presso di noi* (scriveva ciò quand'era a
> Montecassino).
> E alcuni fatti successivi sembrerebbero provare che le reliquie di
> Benedetto e Scolastica non si mossero mai da Montecassino.

Copio dal libro "ufficiale" che viene venduto a Montecassino, scritto da
Tommaso Leccisotti, ed. 1983, pagg 28/29:

... Ma l'esistenza di pochi monaci, o meglio eremiti, sulla deserta
montagna, fra le rovine della diruta badia, non poteva dirsi una vera e
propria florida vita né valeva a togliere al luogo l'aspetto predominante di
vasta solitudine.
Fu quest'abbandono che avrebbe anzi resa possibile la traslazione delle Ossa
dei due fratelli oltre le Alpi, ad opera di pellegrini francesi, i quali le
avrebbero trasportate a Fleury, donde quelle di S. Scolastica sarebbero poi
passate a Le Mans.
Il racconto, infarcito delle visioni, preghiere e digiuni, soliti a trovarsi
in simili narrazioni, presenta tali inverosimiglianze ed incongruenze da
farlo ritenere falso. Acquistò nondimeno larga voga nei secoli VIII e IX, in
quei tempi appunto in cui tanto si favoleggiò e scrisse di simili
traslazioni dall'Italia. Roma pure, ad esempio, avrebbe fornito allora corpi
santi a varii luoghi, come a Soissons quelli di S. Sebastiano e di S.
Gregorio, i quali, non di meno, hanno continuato ad esser venerati
nelll'Urbe fino ai giorni nostri.
Anche Montecassino persisté nella sua venerazione locale.
Infatti nel 759 l'abate Optato da Montecassino inviava a Leno presso
Brescia, su richiesta di re Desiderio, una colonia di monaci, con reliquie
di S. Benedetto. Queste passarono a Brescia, donde il radio sinistro a
Montecassino nel 1878.
Altre reliquie presero altre vie. Nella certezza del suo possesso
Montecassino le distribuiva, senza preoccuparsi di conservarne memoria. Del
resto, fra tante distruzioni e traversie, queste potrebbero anche essersi
perdute.
Consono alla credenza del possesso delle reliquie, è il linguaggio
continuamente adoperato dagli scrittori e che si riscontra nei documenti. Le
parole: "requiescit, corpus, pignora, sepulchrum, confessio beati patris" si
spiegano e si rinforzano a vicenda, senza che vi sia il bisogno i sforzare
l'ovvio significato che i greci innografi Giuseppe (IX sec.) e Nilo (X sec.)
confermano, celebrando con espressioni ben chiare il sepolcro glorioso.
E, come varie volte nel corso dei secoli, doveva esso di nuovo ai nostri
giorni rivelare ai nostri occhi commossi ed estatici il suo preziosi
deposito. Ma ciò che non fu possibile ai nostri padri, poté avvenire ora:
l'esame minuto e scientifico di tutte le reliquie e l'esatta loro
determinazione.
...

Brigida
(ma tutte 'ste virgole nel testo?)


iperion

unread,
Jan 24, 2005, 9:35:04 AM1/24/05
to
Piero F. <mail...@people.it> ha scritto:


> C'è proprio poco nei cataloghi librari. Però questo dovrebbe essere
> facile da trovare:
> Sante Rossetto : Totila l'immortale : il re dei Goti che sfido
> l'impero romano - Canova ed., Treviso 1999
>
> Invece quest'altro mi sa che è introvabile:
> Zinaida Vladimirovna Oudalzova : La campagne de Narses et l'ecrasement
> de Totila - Faenza 1971

sono sempre io con un altro nick

grazie per le risposte, ero sicuro che postare la mia domanda su questo
newsgr sarebbe stato utile.
E' da un po' che lo seguo con estrema soddisfazione e devo ammettere che
la preparazione dei partecipanti è sorprendente ed ho avuto un sacco di
spunti interessanti.


mi proverò a reperire i testi indicati ed inoltre darò un'occhiata alle
storie di Procopio di Cesarea che ho visto essere disponibili in varie
edizioni economiche.

grazie ancora e a presto


Inviato da www.mynewsgate.net

will...@skynet.be

unread,
Jan 18, 2020, 4:35:49 PM1/18/20
to
Beste Piero F,

........ je gaat naar je tuinhuisje ........ je neemt een schop ........ je doet je jas aan .........neem voldoende geld mee ......... reis naar Aachen .......... daar zoek je met je schop naar artefacten uit de 8e eeuw .........als je iets gevonden hebt , laat het ons weten ..... dan pas kunnen we een discussie over Aquis Granum starten ......

MVG,
Willem de Ridder
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