On 8/2/2019 17:44, JTS wrote:
> Puo' darsi che debba ritrattare quasi del tutto anche per il caso in cui si vogliano includere le reazioni vincolari nelle equazioni. Ho usato le coordinate cartesiane; se le equazioni per i vincoli si esprimono meglio in altre coordinate, allora conviene la forma di Lagrange proprio perche' non si devono scrivere le accelerazioni nelle coordinate curvilinee scelte. Mi sono riscritto l'esempio del pendolo semplice per convincermi. Sonp partito dall'esempio 5.9 dello Schaub & Junkins, che credo sia sottile perche' include un vincolo dipendente dal tempo ma facilmente semplificabile, e poi mi sono accorto che potevo riutilizzare l'esempio del pendolo semplice.
Lo Schaub & Junkins introduce sistemi di riferimento locali e poi usa il
teorema del trasporto (transport theorem) per calcolare le derivate
inerziali senza lasciare il riferimento locale. Questo riduce i calcoli
notevolmente e una derivata in più si sente parecchio perché gli assi
non sono fissi. Se fai tutto in coordinate cartesiane, invece, derivare
una volta in più è molto più semplice perché gli assi sono fissi e
quindi basta derivare le componenti della velocità.
Non avevo pensato a questa cosa perché io, seguendo il prof. e il libro,
non faccio (quasi) mai cinematica in coordinate cartesiane.
> Adesso c'e' una cosa che vorrei ancora capire e una cosa di quello che hai scritto che non mi convince ancora.
>
> La cosa che vorrei ancora capire:
>
> le equazioni che includono anche le reazioni vincolari sono le equazioni di Newton (come le si sia ottenute non credo importi); partire dalla forma di Lagrange pare evitare il calcolo delle accelerazioni in coordinate curvilinee, pero' poi queste accelerazioni pare vengano date "con poca fatica" dalle d/dt(@L@q').
>
> Dove e' il trucco? Forse appaiono "mescolate assieme" nelle equazioni finali cosicche' fare le derivate e' sempre piu' semplici del calcolo delle accelerazioni e poi loro successivo "mescolamento" (cioe' combinazione lineare), cosa che si dovrebbe fare partendo da F = ma? Forse dovrei ripercorrere i passaggi della derivazione delle eq. di L. per capirlo.
>
> La cosa di cui non sono ancora convinto e' che inserire le reazioni vincolari nelle eq. di L. sia d'aiuto in generale. Forse sempre meglio prima risolvere senza reazioni vincolari e poi sostituire.
>
> Per questo devo risolvermi un paio di esempi e forse avro' le idee piu' chiare, ma credo la cosa chiave sia trovare esempi che siano semplici con Lagrange "standard" ma complicati con Lagrange "con reazioni vincolari".
Credo che le eq. di Lagrange (EqL) compiano una semplificazione simile a
quella del potenziale per le forze conservative.
Non è un caso che compaia L = T-V.
Il principio d'Alembert (generalizzato) dice che
sum_i m_i a_i dot @v_i/q'_j =
sum_i F_i dot @v_i/q'_j j=1,...,n
Nota la simmetria tra LHS (parte sinistra, sopra) e RHS (parte destra,
sotto).
1. La proiezione (dot) permette di eliminare forze vincolari e
dimensioni irrilevanti riducendo quindi di fatto il numero di equazioni.
Se reintroduciamo (o non eliminiamo, insomma) le forze vincolari,
riotteniamo le classiche eq. del moto di Newton e quindi il principio
d'Alembert diventa inutile.
In effetti il principio d'Alembert equivale a proiettare le eq. del moto
di Newton lungo le direzioni interessanti (su un manifold).
Potremmo dire che sono ancora le eq. del moto di Newton, così come
eliminiamo un'eq. da un problema 3D che si svolge su un piano 2D e
continuiamo a parlare ancora di eq. di Newton.
2a. La semplificazione portata dalle EqL è duplice. Se le F_i sono
conservative, allora F_i = -@V_i/@r_i e quindi la RHS, diventa
sum_i F_i dot @v_i/@q'_j =
sum_i F_i dot @r_i/@q_j =
- sum_i @V_i/@r_i dot @r_i/@q_j =
- sum_i @V_i/@q_j = -V/@q_j
che è più semplice.
Il passaggio dalla prima alla seconda riga si ottiene derivando r_i
rispetto al tempo
r'_i = sum_k @r_i/@q_k q'_k + @r_i/@t
e notando che quindi @r'_i/@q'_j = @r_i/@q_j.
Praticamente la RHS è diventata una singola funzione scalare V che
"monogenera" tutte le forze conservative.
2b. In modo simile (la derivazione non è importante) la LHS viene
riespressa come
d/dt @T/@q'_j - @T/@q_j T = energia cinetica
Il secondo termine ricorda l'energia potenziale e infatti, se T è solo
funzione delle posizioni q_j, allora è l'unico termine che rimane.
Il primo termine deriva invece dalla dipendenza di T dalle "velocità" q'_j.
In conclusione, reintroducendo tutte le forze vincolari rimarrebbe solo
il vantaggio 2b.
Ma alla fine dov'è il trucco? Ce ne sono 2:
(i) il tutto viene espresso da una singola funzione scalare T, o L=T-V
per completezza, dalla quale estraiamo tutto quello che ci serve
derivando rispetto a q_j o rispetto a q'_j e quindi derivando rispetto
al tempo.
(ii) portiamo fuori il dt dalla proiezione:
d/dt @T/@q'_j
cioè prima proiettiamo e soltanto DOPO deriviamo rispetto al tempo.
Vantaggio? Non dobbiamo derivare rispetto al tempo le parti che non
c'interessano.
Riaggiungendo tutte le forze vincolari dobbiamo considerare tutte le
direzioni q_j quindi direi che il vantaggio (ii) scompare del tutto.
Quindi di tutto questo rimane il solo vantaggio (i) cioè l'aver
ricondotto tutto a un'unica funzione scalare, analogamente a quanto si
fa col potenziale per le forze conservative.
Però nota che potremmo voler conoscere una sola forza vincolare e
ignorare tutte le altre. In questo caso le EqL mantengono praticamente
tutti i vantaggi.
In definitiva ti do parzialmente ragione, cioè la situazione è meno
bella di quanto pensassi io e un po' più bella di quanto pensassi tu :)
Il tutto IMHO, ovviamente.
Kiuhnm