No, ecco l'equivoco, forse perchè sono stato io poco chiaro nella
definizione.
La riporto e vediamo insieme cosa si capisce.:
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Qundi la spira non deve essre la stessa: ne prepariamo un'altra che
soddisfi la condizione posta, che cioè i due lati "paralleli" alla
faccia polare siano ortogonali alle nuove linee e gli altri due,
"ortognali" alla faccia polare, le seguano, senza farsene intrsecare,
come avverrebe se usassimo quella di prima.
Chiamiamo S1 ed S2 i due tratti "paralleli" della prima, quello
vicino e quello lontano, alla faccia polare, e S3 ed S4 i tratti
paralleli della seconda, vicino e lontano dalla faccia.
Negli istanti considerati si avranno, agli estremi dei quattro
tratti,
rispettivamente le differenze di potenziale ddp1 ddp2 ddp3 ddp4.
(puoi anche immaginare che i tratti "ortogonali" non esistano, per
intanto).
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Per "quattro tratti" tu hai inteso quelli della singola spira, due
verticali e due orizzotali, io invece intendevo tutti e quattro quelli
orizzontali, due di una e due dell'altra (facendo corrispondere la
sequenza numerata con indice *ddp1 ddp2 ddp3 ddp* a qeulla *S1 S2
S3 S4*).
Ti avevo anche detto che, se volevi, potevi far finta che i tratti
verticali nemmeno ci fossero (per immaginare meglio l'addensamento
degli elettroni agli estremi dei tratti orizzontali).
(Cut)
>
> Per quanto riguarda invece i tratti 1 e 2, che a quanto ho capito
> dovrebbero essere quello piu' vicino e quello piu' lontano dal
> magnete, la cosa e' meno semplice; qui infatti la Forza di Lorentz
> dovuta allla componente non nulla del campo nella direzione ortogonale
> al piano del foglio, cioe' lungo il moto, non e' zero, e sinceramente
> non saprei nemmeno (ora come ora) come calcolarla, percio' non sono
> sicuro che ddp1 = ddp2, e potrebbe anche essere come dici te, ovvero
> che ddp1 > ddp2 (del resto te lo avevo detto all'inizio che non era un
> esempio semplice da calcolare).
Non credo sia un problema di difficoltà di calcolo.
Considera (ora che si è chiarito l'equivoco) i tratti corrispondenti
dell'altro caso, la barra lunga, in cui le linee sono parallele, non
divergenti anche sul piano allinato col moto, come avviene invece nel
caso di ddp1 e ddp2.
Qui indubbiamente ddp1 e ddp2 sono uguali ( visti B*L*v), e proprio
perchè lungo un piano le linee sono parallele.
Ma quando divergono su entrambi (e su tutti) i piani?
L e v restano quelle: ma B?
Le linee di forza del campo magnetico, in tal caso, non si diradano
verso l'alto ad una velocità maggiore di quella con qui si diradano
quelle dell'altro caso, in cui in una direzione piana, quella
ortogonale, restano parallele tra loro?
Servono tanti calcoli, o è sufficiente questa considerazione
qualitativa per concludere che ddp1 > ddp2?
Luciano Buggio