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Corrente in un circuito aperto?

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Luciano Buggio

unread,
Apr 22, 2013, 3:29:16 AM4/22/13
to
Mi pare che perchè si possa parlare di corrente il circuito deve
essere chiuso.
Ma perchè?
Prendiamo un pezzo di filo conduttore, e collochiamolo ortogonalmente
a rasentare le facce polari alternate N-S di magneti incollati su di
un nastro che scorre: ortogonaleme al moto ed alle linee del campo
magnetico.
Verrà indotto un campo elettrico, sopra ogni faccia, diretto come il
filo, e con verso che si alterna.
Il conduttore si caricherà alternativamente si suoi due estremi, con
la frequenza del passaggio del filo sopra due magneti successivi.
Lo stesso accadrà, per via della Forza di Lorentz, se anzichè il
nastro, a muoversi è il pezzo di filo, con le stesse relative
modalità.

Gli elettroni si addenseranno periodicamente ad un estremo ed
all'altro, e per la durata dell'esposizione al campo magnetico di ogni
faccia polare vi sarà una *corrente di deriva* di elettroni lungo il
filo.

Quindi si avrà una *corrente alternata* nel nostro filo, da un capo
all'altro, che cambia verso periodicamente.

Una ***corrente alternata in un circuito aperto***.

Non è giusto?

Luciano Buggio

gino-ansel

unread,
Apr 22, 2013, 3:51:22 AM4/22/13
to
Il giorno lunedì 22 aprile 2013 09:29:16 UTC+2, Luciano Buggio ha scritto:

> Non è giusto?

potrebbe essere che gli elettroni avessero solo "voglia" di scorrere ma di non poterlo fare perché il loro dirimpettaio non si schioda, chi può saperlo?

Luciano Buggio

unread,
Apr 22, 2013, 4:17:25 AM4/22/13
to
Ma in un campo elettrico un conduttore si carica o no?

E se si carica, non vengono ad esserci, a cose fatte, più elettroni
da una parte dall'altra?
E se è così, non si sono schiodati degli elettroni?
E, in corso d'opera, prima dell'equilibrio, non si sono mossi?
Non hanno "corso" (per l'appunto)?
Non si sono messi a correre?
E questa non si può chiamare corrente?
Corrente di elettroni?

No?

gino-ansel

unread,
Apr 22, 2013, 4:51:20 AM4/22/13
to


e perchè no?

fa finta che gli elettroni siano coralli dentro un tubetto, ma non pieno a martello, se lo scuoti andranno un po' avanti e indietro. ma come ti ho detto, non lo so



Luciano Buggio

unread,
Apr 22, 2013, 5:24:56 AM4/22/13
to
On 22 Apr, 10:51, gino-ansel <gise...@alice.it> wrote:
> e perchè no?
>
> fa finta che gli elettroni siano coralli dentro un tubetto, ma non pieno a martello, se lo scuoti andranno un po' avanti e indietro.

No. Questo è un modello per un dielettrico, che sempicemente si
polarizza, non per un conduttore ove si muovono elettroni liberi.
Nel dielettrico gli elettroni si muovono in casa, spostandosi tutti
verso la Mecca finchè sbattono il naso sulla parete della molecola,
mica ci vanno, alla Mecca, o ci si avviano, viaggiando all'aperto.

Parlami dei conduttori.

Le metafore mi vanno benissimo, ma che siano di quello di cui si sta
parlando, non cambiare discorso.

L.B.

gino-ansel

unread,
Apr 22, 2013, 2:59:24 PM4/22/13
to
Il giorno lunedì 22 aprile 2013 11:24:56 UTC+2, Luciano Buggio ha scritto:

> Le metafore mi vanno benissimo, ma che siano di quello di cui si sta
> parlando, non cambiare discorso.

avrai certamente ragione, però non può essere una "vera" corrente perché non s'avverte un campo magnetico, magari esite, ma per per tempi infinitesimi. Ma non stare a sentire me che non me ne intendo, ho risposto per cortesia.

Franco

unread,
Apr 22, 2013, 3:57:17 PM4/22/13
to
On 22/04/2013 09:29, Luciano Buggio wrote:
> Mi pare che perchč si possa parlare di corrente il circuito deve
> essere chiuso.

No (per fortuna), altrimenti fra le altre cose, niente cellulari. Povere
equazioni di Maxwell, cosi` misconosciute!

--

Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)

Giorgio Nardo

unread,
Apr 22, 2013, 5:38:15 PM4/22/13
to
Il 22/04/2013 9.29, Luciano Buggio ha scritto:

> modalità.
>
> Gli elettroni si addenseranno periodicamente ad un estremo ed
> all'altro, e per la durata dell'esposizione al campo magnetico di ogni
> faccia polare vi sarà una *corrente di deriva* di elettroni lungo il
> filo.
>
> Quindi si avrà una *corrente alternata* nel nostro filo, da un capo
> all'altro, che cambia verso periodicamente.
>
> Una ***corrente alternata in un circuito aperto***.
>
> Non è giusto?
>
> Luciano Buggio
>
Può funzionare se colleghi le estremità del tuo conduttore ad un
condensatore di grande capacità magari di tipo elettrolitico.

Giorgio Nardo

unread,
Apr 22, 2013, 5:39:50 PM4/22/13
to
Anzi no! Di tipo elettrolitico non tollera l'inversione di polarità.

Luciano Buggio

unread,
Apr 22, 2013, 5:56:04 PM4/22/13
to
Ma cosa intendi per "può funzionare"?
Intendi un'applicazione?
Intendi la possibilitàdi rilevarla, quella corrente?
Di misurarla?
Di vederne gli effetti?

Non ti capisco.
Tu ammetti che il filo si carica alternativamenteagli estremi, senza
aver bisogno di appurarlo (certamente non chiudendo il circuito con un
voltmetro, contraddicendo così l'eninciato, ma, se prorpio vuoi,
certamente mettendo a ciascun capo del filo due foglioline d'oro) e
che quindi che gli elettroni si muovono da una parte all'altra, con la
stessa veloctà di deriva che si avrebbe a circuito chiuso?

Che cos'ha, questa corrente, **in se**, obiettivametne, di diverso da
quella che si ha a circuito chiuso?

Luciano Buggio

Luciano Buggio

unread,
Apr 22, 2013, 5:58:24 PM4/22/13
to
On 22 Apr, 21:57, Franco <in...@hotmail.com> wrote:
> On 22/04/2013 09:29, Luciano Buggio wrote:
>
> > Mi pare che perchè si possa parlare di corrente il circuito deve
> > essere chiuso.
>
> No (per fortuna), altrimenti fra le altre cose, niente cellulari. Povere
> equazioni di Maxwell, cosi` misconosciute!

Ma alla mia domanda cosa rispondi?
Nel mio pezzo di filo c'è o no corrente alternata?
Non so nulla dei cellulari.
Dimmi di questa semplicissima cosa qui.

Luciano Buggio

Luciano Buggio

unread,
Apr 22, 2013, 6:22:06 PM4/22/13
to
On 22 Apr, 20:59, gino-ansel <gise...@alice.it> wrote:
> Il giorno lunedì 22 aprile 2013 11:24:56 UTC+2, Luciano Buggio ha scritto:
>
> > Le metafore mi vanno benissimo, ma che siano di quello di cui si sta
> > parlando, non cambiare discorso.
>
> avrai certamente ragione,..

oh! grazie!

.> però non può essere una "vera" corrente..

Grazie al cazzo.:ma come prima avevo ragione e adesso ho torto, dopo
tre nanosecondi?!

> perché non s'avverte un campo magnetico,

Come, non c'è campo magnetico? E perchè no?

> magari esiste,

Ma caz.. c'è o non c'è?
Dopo tre nanosecondi è apparso miracolosamente, come il campo
elettrico di Tommaso Russo?

>ma per per tempi infinitesimi.

Come quella ragazza madre che si scusava dicendo che in fondo il
bambino era molto piccolo?

E poi....chiami infinitesima la durata di mezzo periodo della corrente
alternata?
E cosa diresti allora della durata della mezz'onda magnetica della
luce??
Sta all'infinitesimo nello steso rapporto in cui il micidiale
spermatozoo sta col piccolo bambino di cui sopra?

Scusa, ma quanto dura nella spira chiusa la corsa degli eelttroni in
un verso?
Quanta straa fanno?
E' facile il conto.
Sai la velocità di deriva e sai la durata (i mezzo periodo).
Fai s=vt
Sappimi dire quanta strada fa un elettone a circuito chiuso e quanta
ne fa a circuito aperto.

> Ma non stare a sentire me che non me ne intendo, ho risposto per cortesia.

Potevi anche non rispondere, allora: uno per cortesia risponde:
"Scusate non sono in grado di rispndere perchè queste cose non le so,
non le ho capite e quindi non mi pronuncio.

La cosa ridcola è che non rispondi quando ti faccio domande alle quale
sai, o dovresti saper perfettamente rispondnere, quando ti chiedo di
trarre le immediate conseguenze da quello che tu stesso affermi.
Ci sono decine di domande che ti ho fatto, di post a te inviati, ai
quali non hai risposto.

E sei così cortese, dici di rispondere per cortesia.
Ti senti obbligato a rispondere per cortesia?
Sei quantomeno bugiardo.
O almeno strano.

L.B.

blupa...@alice.it

unread,
Apr 23, 2013, 9:32:06 AM4/23/13
to
Il giorno lunedì 22 aprile 2013 09:29:16 UTC+2, Luciano Buggio ha scritto:
> Mi pare che perchè si possa parlare di corrente il circuito deve
> essere chiuso.>
> Ma perchè?

E' vero solo in continua, non e' vero per segnali variabili nel tempo.
Se vuoi fare l'esperimento, prendi un elettrodomestico, es. lavatrice ed accertati che non abbia il collegamento di terra; simula un cortocircuito collegando alla carcassa metallica uno dei fili della corrente che la alimentano, poi indossa delle scarpe di gomma, tocca la carcassa metallica della lavatrice ed accendila. Sentirai corrente, perche'?
Suggerimento: come funziona un condensatore? Le sue piastre metalliche sono collegate tra loro oppure sono isolate? E allora se e' di fatto un circuito aperto, come fa a passare una corrente (variabile nel tempo)?

--
BlueRay

Luciano Buggio

unread,
Apr 23, 2013, 9:48:43 AM4/23/13
to
On 23 Apr, 15:32, blupant...@alice.it wrote:
> Il giorno lunedì 22 aprile 2013 09:29:16 UTC+2, Luciano Buggio ha scritto:
>
> > Mi pare che perchè si possa parlare di corrente il circuito deve
> > essere chiuso.>
> > Ma perchè?
>
> E' vero solo in continua, non e' vero per segnali variabili nel tempo.

Quindi quanto sestengo è vero: io ho sempre parlato di corrente
alternata.
Ma ammetti che nessuno ha mai detto e scritto questo, cioè che se
interrompo un circuito chiuso, rendendolo aperto, continua ad esserci
corrente? Tu l'hai mai sentito?

Vorrei chiederti a questo punto una cosa.
La corrente non è *esattamente* quella di prima in ogni tratto del
filo?

Mi spiego.
Nelle condizioni descritte (il nastro che scorre ecc) prendiamo prima
la spira di coltello chiusa, e poi aperta, interrompendola per un
breve tratto (magari, ma solo per chiarezza, sul lato lontano dai
poli).
Consideriamo un piccolo tratto del filo sul lato che rasenta i
magneti.

Nei due casi in quel tratto gli elettorni si muoveranno nello stesso
identico modo, oscilando avanti e indietro, o no?

Luciano Buggio
http://www.lucianobuggio.altervista.org

blupa...@alice.it

unread,
Apr 23, 2013, 10:05:46 AM4/23/13
to
Il giorno martedì 23 aprile 2013 15:48:43 UTC+2, Luciano Buggio ha scritto:
>
> Ma ammetti che nessuno ha mai detto e scritto questo, cioè che se
> interrompo un circuito chiuso, rendendolo aperto, continua ad esserci
> corrente? Tu l'hai mai sentito?

Tu non sei un ragazzino, quindi dovresti aver sentito parlare di "puntine" nei circuiti elettrici di accensione dei motorini o delle auto di una volta. La scintilla nella candela del cilindro scoccava quando le puntine *aprivano* il circuito (e bisognava controllare spesso che le puntine non fossero eccessivamente consumate...) E' vero che, in questo esempio, la corrente non passa da dove si e' aperto il circuito, o almeno, non avrebbe dovuto :-) In effetti le puntine si consumavano proprio perche' una parte della corrente ad alta tensione passava di li' sotto forma di scintilla.
Quindi puo' darsi che non tutti i libri lo scrivano esplicitamente in quanto e' gia' acquisito dall'ottocento...
Scusa: mica uno deve scrivere *tutte* le conseguenze, tutti gli effetti, ecc, un libro serve per stabilire dei concetti *generali* e sta poi a chi lo ha veramente *studiato e non semplicemente "letto", ricavarne le conseguenze nel caso specifico di suo interesse, altrimenti cosa sarebbe un libro? Una sorta di ... codice di tutti gli articoli di legge possibili ed immaginabili? La scienza *non e' questo*.


> Vorrei chiederti a questo punto una cosa.
> La corrente non è *esattamente* quella di prima in ogni tratto del
> filo?
> Mi spiego.
> Nelle condizioni descritte (il nastro che scorre ecc)

Scusa ma non ho letto tutto il thread, mi puoi fare un esempio semplice (intendo: anche di qualcosa di differente) che puoi descrivere in dettaglio?

--
BlueRay

Luciano Buggio

unread,
Apr 23, 2013, 10:55:38 AM4/23/13
to
Il giorno martedì 23 aprile 2013 16:05:46 UTC+2, blupa...@alice.it ha scritto:
> Il giorno martedì 23 aprile 2013 15:48:43 UTC+2, Luciano Buggio ha scritto:

(cut)
> > Vorrei chiederti a questo punto una cosa.
>
> > La corrente non è *esattamente* quella di prima in ogni tratto del
>
> > filo?
>
> > Mi spiego.
>
> > Nelle condizioni descritte (il nastro che scorre ecc)
>
>
>
> Scusa ma non ho letto tutto il thread, mi puoi fare un esempio semplice (intendo: anche di qualcosa di differente) che puoi descrivere in dettaglio?

Prendiamo una spira quadra e la collochiamo di coltello a rasentare le facce polari alternate N-S di magneti incollati su di un nastro che scorre (il piano della spira è ortogonale al piano del nastro ed al suo noto).
Nella spira di indurrà corrente altenata con la frequenza del passaggio sopra due magneti successivi.
Lo stesso accadrà, per via della Forza di Lorentz, se anzichè il
nastro, a muoversi è la spira, con le stesse relative modalità.

Ecco, ora con un tronchesino tagliamo la spira (in alto, per chiarezza), lasciando tutto il resto com'è.

Che cosa cambia, in un tratto del filo (diciamo, sempre per chiarezza, del lato che rasenta il magnete), a parte il fatto che non possiamo, così com'è, misurare la corrente o alimentare la lavatrice?
Gli eletroni non si muovono esattamente come prima, oscillando esattamente nello steso modo lungo il filo, in quel tratto?

Luciano Buggio.

blupa...@alice.it

unread,
Apr 23, 2013, 11:38:33 AM4/23/13
to
Il giorno martedì 23 aprile 2013 16:55:38 UTC+2, Luciano Buggio ha scritto:

> Prendiamo una spira quadra e la collochiamo di coltello a rasentare le facce > polari alternate N-S di magneti incollati su di un nastro che scorre (il
> piano della spira è ortogonale al piano del nastro ed al suo noto).

Ah, meno male che avevo chiesto un esempio semplice! Si, certo, a vederlo e' semplice, a calcolarlo pero' per niente...
(ma il "noto" che sarebbe, scusa?)

> Nella spira di indurrà corrente altenata con la frequenza del passaggio sopra due magneti successivi.

Se volevi questo, non c'era bisogno di metterla "a coltello", potevi metterla con il suo piano parallelo a quello del nastro.

> Lo stesso accadrà, per via della Forza di Lorentz, se anzichè il
> nastro, a muoversi è la spira, con le stesse relative modalità.
> Ecco, ora con un tronchesino tagliamo la spira (in alto, per chiarezza),
> lasciando tutto il resto com'è.

> Che cosa cambia, in un tratto del filo (diciamo, sempre per chiarezza, del
> lato che rasenta il magnete), a parte il fatto che non possiamo, così com'è, > misurare la corrente o alimentare la lavatrice?

Cambia parecchio: prima scorreva una corrente alternata nella spira, ora no, a meno che tu ci metta in serie un condensatore di capacita'sufficiente.

> Gli eletroni non si muovono esattamente come prima, oscillando esattamente
> nello steso modo lungo il filo, in quel tratto?
>
Ora non si muovono piu', o meglio si muovono solo per un tempo estremamente breve, dovuto alla non nulla capacita' parassita del filo metallico: lo spostamento delle cariche infatti crea all'interno del conduttore un campo elettrico che annulla quello generato dalla variazione di flusso magnetico concatenato.


--
BlueRay

Luciano Buggio

unread,
Apr 23, 2013, 12:01:03 PM4/23/13
to
On 23 Apr, 17:38, blupant...@alice.it wrote:
> Il giorno martedì 23 aprile 2013 16:55:38 UTC+2, Luciano Buggio ha scritto:
>
> > Prendiamo una spira quadra e la collochiamo di coltello a rasentare le facce > polari alternate N-S di magneti incollati su di un nastro che scorre (il
> > piano della spira è ortogonale al piano del nastro ed al suo noto).
>
> Ah, meno male che avevo chiesto un esempio semplice! Si, certo, a vederlo e' semplice, a calcolarlo pero' per niente...
> (ma il "noto" che sarebbe, scusa?)
>
> > Nella spira di indurrà corrente altenata con la frequenza del passaggio sopra due magneti successivi.
>
> Se volevi questo, non c'era bisogno di metterla "a coltello", potevi metterla con il suo piano parallelo a quello del nastro.
>
> > Lo stesso accadrà, per via della Forza di Lorentz, se anzichè il
> > nastro, a muoversi è la spira, con le stesse relative  modalità.
> > Ecco, ora con un tronchesino tagliamo la spira (in alto, per chiarezza),
> > lasciando tutto il resto com'è.
> > Che cosa cambia, in un tratto del filo (diciamo, sempre per chiarezza, del
> > lato che rasenta il magnete), a parte il fatto che non possiamo, così com'è, > misurare la corrente o alimentare la lavatrice?
>
> Cambia parecchio: prima scorreva una corrente alternata nella spira, ora no, a meno che tu ci metta in serie un condensatore di capacita'sufficiente.
>
> > Gli eletroni non si muovono esattamente come prima, oscillando esattamente
> > nello steso modo lungo il filo, in quel tratto?
>
> Ora non si muovono piu', o meglio si muovono solo per un tempo estremamente breve,

E se non avessimo tranciato al spira, le cariche si sarebbero mosse
per un tempo più lungo, percorrendo quindi all'andata ed al ritorno un
tratto maggiore nel filo?

> dovuto alla non nulla capacita' parassita del filo metallico: lo spostamento delle cariche infatti crea all'interno del conduttore un campo elettrico che annulla quello generato dalla variazione di flusso magnetico concatenato.

Flusso magnetico concatenato?
Concatenato con che cosa?
Immagina di avere aperto ad U la spira, dopo averla tranciata, o
addirittura di averla rettificata, in modo da avere un pezzo di filo
rettilineo, disposto ortogonalmente a rasentare il treno di magneti.
Dove sta il buco?

Luciano Buggio



blupa...@alice.it

unread,
Apr 23, 2013, 12:51:12 PM4/23/13
to
Il giorno martedì 23 aprile 2013 18:01:03 UTC+2, Luciano Buggio ha scritto:
> On 23 Apr, 17:38, blupant...@alice.it wrote:

> > Ora non si muovono piu', o meglio si muovono solo per un tempo estremamente breve,
>
> E se non avessimo tranciato al spira, le cariche si sarebbero mosse
> per un tempo più lungo, percorrendo quindi all'andata ed al ritorno un
> tratto maggiore nel filo?

Si, l'ho scritto.

> > dovuto alla non nulla capacita' parassita del filo metallico: lo
> > spostamento delle cariche infatti crea all'interno del conduttore un campo
> > elettrico che annulla quello generato dalla variazione di flusso magnetico
> > concatenato.
>
> Flusso magnetico concatenato?
> Concatenato con che cosa?

Che la spira sia aperta o chiusa non fa differenza, da questo punto di vista: hai sempre una circuitazione non nulla di campo elettrico, ovvero una forza elettromotrice; tale f.e.m. pero' non genera alcuna corrente nella spira se questa e' aperta.

> Immagina di avere aperto ad U la spira, dopo averla tranciata, o
> addirittura di averla rettificata, in modo da avere un pezzo di filo
> rettilineo, disposto ortogonalmente a rasentare il treno di magneti.
> Dove sta il buco?
>
Vedi sopra.

Nel caso di uno spezzone rettilineo di lunghezza L che si muova ortogonalmente ad un campo magnetico *uniforme* B ad una velocita' v, ai capi dello spezzone di filo si instaura una differenza di potenziale pari a a B*L*v. Come vedi, se vuoi una f.e.m. ai capi di uno spezzone di filo, non hai nemmeno bisogno di un campo magnetico variabile...

--
BlueRay

Chenickname

unread,
Apr 23, 2013, 12:55:27 PM4/23/13
to
Si potrebbe fare un esperimento energetico per dissipare :-) ogni
dubbio. Attraverso un motore elettrico si faccia ruotare il tuo
circuito aperto a velocita' costante, con e senza il campo magnetico.
La differenza di potenza necessaria sara' la misura della della
corrente I incognita, se poniamo deltaP=RI^2 a meno di qualche
rendimento che, in prima battuta, possiamo trascurare.

Ciao
Livio

Luciano Buggio

unread,
Apr 23, 2013, 1:37:10 PM4/23/13
to
Il giorno martedì 23 aprile 2013 18:51:12 UTC+2, blupa...@alice.it ha scritto:
> Il giorno martedì 23 aprile 2013 18:01:03 UTC+2, Luciano Buggio ha scritto:
(cut)
>
>
>
> > Immagina di avere aperto ad U la spira, dopo averla tranciata, o
>
> > addirittura di averla rettificata, in modo da avere un pezzo di filo
>
> > rettilineo, disposto ortogonalmente a rasentare il treno di magneti.
>
> > Dove sta il buco?
>
> >
>
> Vedi sopra.
>
>
>
> Nel caso di uno spezzone rettilineo di lunghezza L che si muova ortogonalmente ad un campo magnetico *uniforme* B ad una velocita' v, ai capi dello spezzone di filo si instaura una differenza di potenziale pari a a B*L*v. Come vedi, se vuoi una f.e.m. ai capi di uno spezzone di filo, non hai nemmeno bisogno di un campo magnetico variabile...

Questo lo so: e di questo mi interessa la fase, il lasso di tempo, in cui quella differenza di potenziale si instaura: posso dire o no che **in quel lasso di tempo** c'è corrente (non so se aggiungere "continua") nel filo?

Allora, se alterno i poli, come nel nostro caso, quella differenza di potenziale, quella f.e.m. ai capi del filo, si inverte, giusto?

Se voglio misurarla posso collegare ad un voltmetro i due capi del filo rettiileneo?
E se lo faccio misuro **quella f.e.m., o un'altra cosa, un'altra tensione, che è venuta fuori chiudendo il circuito, così come quando mi misuro la febbre abbasso la mia temperatura e sto già un po' meglio?

Luciano Buggio

blupa...@alice.it

unread,
Apr 23, 2013, 1:55:03 PM4/23/13
to
Il giorno martedì 23 aprile 2013 19:37:10 UTC+2, Luciano Buggio ha scritto:
> Il giorno martedì 23 aprile 2013 18:51:12 UTC+2, blupa...@alice.it ha scritto:

> > Nel caso di uno spezzone rettilineo di lunghezza L che si muova
> > ortogonalmente ad un campo magnetico *uniforme* B ad una velocita' v, ai
> > capi dello spezzone di filo si instaura una differenza di potenziale pari a
> > a B*L*v. Come vedi, se vuoi una f.e.m. ai capi di uno spezzone di filo, non
> > hai nemmeno bisogno di un campo magnetico variabile...
>
> Questo lo so: e di questo mi interessa la fase, il lasso di tempo, in cui
> quella differenza di potenziale si instaura: posso dire o no che **in quel
> lasso di tempo** c'è corrente (non so se aggiungere "continua") nel filo?

Si.
"Continua" non puo' essere, visto che dura un intervallo di tempo estremamente piccolo.

> Allora, se alterno i poli, come nel nostro caso, quella differenza di
> potenziale, quella f.e.m. ai capi del filo, si inverte, giusto?
>
Si
>
> Se voglio misurarla posso collegare ad un voltmetro i due capi del filo
> rettiileneo?
>
Si, se i cavi che collegano i puntali di misura al voltmetro rimangono al di fuori del campo magnetico.
>
> E se lo faccio misuro **quella f.e.m., o un'altra cosa, un'altra tensione,
> che è venuta fuori chiudendo il circuito,

Direi di si, se il circuito ha resistenza non troppo bassa.

--
BlueRay

Luciano Buggio

unread,
Apr 23, 2013, 2:28:48 PM4/23/13
to
On 23 Apr, 19:55, blupant...@alice.it wrote:
> Il giorno martedì 23 aprile 2013 19:37:10 UTC+2, Luciano Buggio ha scritto:
>
> > Il giorno martedì 23 aprile 2013 18:51:12 UTC+2, blupa...@alice.it ha scritto:
> > > Nel caso di uno spezzone rettilineo di lunghezza L che si muova
> > > ortogonalmente ad un campo magnetico *uniforme* B ad una velocita' v, ai
> > > capi dello spezzone di filo si instaura una differenza di potenziale pari a
> > > a B*L*v. Come vedi, se vuoi una f.e.m. ai capi di uno spezzone di filo, non
> > > hai nemmeno bisogno di un campo magnetico variabile...
>
> > Questo lo so: e di questo mi interessa la fase, il lasso di tempo, in cui
> > quella differenza di potenziale si instaura: posso dire o no che **in quel
> > lasso di tempo** c'è corrente (non so se aggiungere "continua") nel filo?
>
> Si.
> "Continua" non puo' essere, visto che dura un intervallo di tempo estremamente piccolo.
>
> > Allora, se alterno i poli, come nel nostro caso, quella differenza di
> > potenziale, quella f.e.m. ai capi del filo, si inverte, giusto?
>
> Si
>
> > Se voglio misurarla posso collegare ad un voltmetro i due capi del filo
> > rettiileneo?
>
> Si, se i cavi che collegano i puntali di misura al voltmetro rimangono al di fuori del campo magnetico.

..nemmeno se vado col voltmetro su Marte.

Non casco nel tuo tranello.

Facciamo così:

Questa sia l'istantanea del passaggio della spira (con la forma
disegnata in figura) a coltello al centro di uno dei magneti
alternati:

http://www.lucianobuggio.altervista.org/campi/immagini/99.jpg

Lungo i due tratti che seguono le linee di forza del campo magnetico
non c'è alcuna f.e.m.
Lungo gli altri due invece si, e la forza elettrica (sono i magneti a
traslare) è diretta sempre dalla stessa parte.

In questi secondi due tratti la d.d.p. agli estremi è uguale?

Applica B*L*v

Luciano Buggio



Giorgio Nardo

unread,
Apr 23, 2013, 4:10:17 PM4/23/13
to
La corrente c'é in effetti, ma il problema é che questa corrente é
infinitamente piccola. Un conduttore si comporta come un condensatore,
ma con una capacità che é infinitesima. Infatti non appena una
piccolissima quantità di elettroni si addensa ad una estremità del filo,
provoca un pauroso aumento della differenza di potenziale rispetto
all'altro capo, questo impedisce che altre cariche arrivino. Questa
differenza di potenziale che immagino possa arrivare a milioni di volt,
se non miliardi, non é possibile misurarla con nessun voltmetro, perche
non appena colleghi lo strumento, quegli elettroni scompaiono, rendendo
impossibile qualsiasi misurazione. In ogni caso é il riscaldamento che
rivela la presenza o meno di correnti.





cometa_luminosa

unread,
Apr 23, 2013, 5:31:40 PM4/23/13
to
On Apr 23, 8:28 pm, Luciano Buggio <bugg...@libero.it> wrote:
> On 23 Apr, 19:55, blupant...@alice.it wrote:

> > Si, se i cavi che collegano i puntali di misura al voltmetro
> > rimangono al di fuori del campo magnetico.
>
> ..nemmeno se vado col voltmetro su Marte.
> Non casco nel tuo tranello.

? Tranello? Caspita! Ero un genio della machiavellica e non lo sapevo!
Ma che stai a' di'? Quando uno fa una misura deve accertarsi di sapere
quello che sta facendo, se no la misura la puoi buttare alle ortiche
(oppure diventare uno di quelli che pensano d'aver scoperto
l'etere...)

> Facciamo così:
> Questa sia l'istantanea del passaggio della spira (con la forma
> disegnata in figura) a coltello al centro di uno dei magneti
> alternati:
> http://www.lucianobuggio.altervista.org/campi/immagini/99.jpg

Pensa che credevo che la spira fosse orientata in tutt'un'altro
modo :-)
Se la spira e' messa in quel modo, non c'e' mai variazione di flusso
concatenato, quindi non c'e' mai f.e.m.

> Lungo i due tratti che seguono le linee di forza del campo magnetico
> non c'è alcuna f.e.m.
> Lungo gli altri due invece si, e la forza elettrica (sono i magneti a
> traslare) è diretta sempre dalla stessa parte.
> In questi secondi due tratti la d.d.p. agli estremi è uguale?

Si, uguale e quindi le f.e.m. sono opposte, percio' niente corrente.

> Applica B*L*v
>
Gia' fatto qui sopra: le due f.e.m. si oppongono, come due pile uguali
in serie messe con i poli cosi': +- -+

--
cometa_luminosa = BlueRay

cometa_luminosa

unread,
Apr 23, 2013, 5:34:13 PM4/23/13
to
On Apr 23, 10:10 pm, Giorgio Nardo <AE...@asinello-sarai-tu.it> wrote:
> Infatti non appena una
> piccolissima quantità di elettroni si addensa ad una estremità del filo,
> provoca un pauroso aumento della differenza di potenziale rispetto
> all'altro capo, questo impedisce che altre cariche arrivino. Questa
> differenza di potenziale che immagino possa arrivare a milioni di volt,
> se non miliardi,

di piu', di piu'; molto di piu'!
centinaia di miliardi; ma che dico! Milioni di miliardi! miliardi di
miliardi di megaarcistramiliardi di volts!
:-)

Luciano Buggio

unread,
Apr 23, 2013, 6:42:21 PM4/23/13
to
On 23 Apr, 23:31, cometa_luminosa <alberto.r...@virgilio.it> wrote:
> On Apr 23, 8:28 pm, Luciano Buggio <bugg...@libero.it> wrote:
>
> > On 23 Apr, 19:55, blupant...@alice.it wrote:
> > > Si, se i cavi che collegano i puntali di misura al voltmetro
> > > rimangono al di fuori del campo magnetico.
>
> > ..nemmeno se vado col voltmetro su Marte.
> > Non casco nel tuo tranello.
>
> ? Tranello? Caspita! Ero un genio della machiavellica e non lo sapevo!
> Ma che stai a' di'? Quando uno fa una misura deve accertarsi di sapere
> quello che sta facendo, se no la misura la puoi buttare alle ortiche
> (oppure diventare uno di quelli che pensano d'aver scoperto
> l'etere...)

Ma mi risulta che non sia possibile tenere i cavi fuori dal campo
magnetico!
Come fai?
>
> > Facciamo così:
> > Questa sia l'istantanea del passaggio della spira (con la forma
> > disegnata in figura) a coltello al centro di uno dei magneti
> > alternati:

http://www.lucianobuggio.altervista.org/campi/immagini/99.jpg
>
> Pensa che credevo che la spira fosse orientata in tutt'un'altro
> modo  :-)
> Se la spira e' messa in quel modo, non c'e' mai variazione di flusso
> concatenato, quindi non c'e' mai f.e.m.

Forse invece, se ho ben capito, quello che avevi capito prima andava
bene:-)
Il magnete, in quella figura, sta traslando in direzione ortogonale al
piano del foglio.

Riconsidera quindi il tutto.

> Lungo i due tratti che seguono le linee di forza del campo magnetico
> non c'è alcuna f.e.m.
> Lungo gli altri due invece si, e la forza elettrica (sono i magneti a
> traslare) è diretta sempre dalla stessa parte.
> In questi secondi due tratti la d.d.p. agli estremi è uguale?


> Si, uguale e quindi le f.e.m. sono opposte, percio' niente corrente.

Qualcosa non quadra. Se è vero quanto ho detto sopra, non capisco
quanto qui dici: non ci dovrebbe essere nessuna f.e.m. per quanto
avevi inteso, essendo le linee di forza del campo elettrico indotto
sempre ortogonali a ogni tratto della spira, e, in ogni caso, sempre
nullo il flusso attraverso di essa.

??

> Applica B*L*v

E' come se L fosse nullo


B*L

gino-ansel

unread,
Apr 24, 2013, 12:46:13 PM4/24/13
to

> http://www.lucianobuggio.altervista.org/campi/immagini/99.jpg

Ciao Buggio, vedo che hai trovato degli interlocutori validi.
Toglimi una curiosità, l'argomento è sempre "circuito aperto"?
Hai disegnato una spira chiusa e in tal caso E1 e E2 si oppongono ma sono assai diverse, la corrente circola, la spira si scalda e vibra assai. Niente succede invece se apri la spira. Ma di che parlate?

Luciano Buggio

unread,
Apr 24, 2013, 1:09:54 PM4/24/13
to
On 24 Apr, 18:46, gino-ansel <gise...@alice.it> wrote:
> >http://www.lucianobuggio.altervista.org/campi/immagini/99.jpg
>
> Ciao Buggio, vedo che hai trovato degli interlocutori validi.
> Toglimi una curiosità, l'argomento è sempre "circuito aperto"?

Adesso l'abbiamo chiuso, poi lo riapriremo.

> Hai disegnato una spira chiusa e in tal caso E1 e E2 si oppongono ma sono assai diverse, la corrente circola, la spira si scalda e > vibra assai.

E' quello che penso anch'io, e come vedi, non ci sono buchi visti dal
magnete, in quel momento, momento in cui Tommaso Russo dice che la
F.e.m. è nulla (la curva verde tangente all'asse delle x al centro
della faccia magnetica di turno del suo bel disegno): secondo me ci
sta ri-pensando.

> Niente succede invece se apri la spira.

Si carica solo alternativamente (a seconda di dove la tagli?) e volevo
capire che differnza c'è rispetto alla spira chiusa.
Conto sul parere degli esperti.

Ciao, vedo con piacere che C6.
Non demordere, come ti ha racomandato anche Tommaso

Luciano Buggio
http://www.lucianobuggio.altervista.org



cometa_luminosa

unread,
Apr 24, 2013, 1:18:42 PM4/24/13
to
On Apr 24, 12:42 am, Luciano Buggio <bugg...@libero.it> wrote:
> On 23 Apr, 23:31, cometa_luminosa <alberto.r...@virgilio.it> wrote:

> > Quando uno fa una misura deve accertarsi di sapere
> > quello che sta facendo, se no la misura la puoi buttare alle ortiche
> > (oppure diventare uno di quelli che pensano d'aver scoperto
> > l'etere...)
>
> Ma mi risulta che non sia possibile tenere i cavi fuori dal campo
> magnetico!
> Come fai?

Dipende dove sta il campo; fai scorrere una barra metallica su un
binario metallico, ortogonalmente ad esso ed ortogonalmente ad un
campo B: tra le due rotaie del binario puoi misurare una f.e.m. anche
con un voltmetro se le rotaie si estendono al di fuori della regione
di spazio in cui il campo e' diverso da zero.

> > Pensa che credevo che la spira fosse orientata in tutt'un'altro
> > modo  :-)
> > Se la spira e' messa in quel modo, non c'e' mai variazione di flusso
> > concatenato, quindi non c'e' mai f.e.m.
>
> > Lungo i due tratti che seguono le linee di forza del campo magnetico
> > non c'è alcuna f.e.m.
> > Lungo gli altri due invece si, e la forza elettrica (sono i magneti a
> > traslare) è diretta sempre dalla stessa parte.
> > In questi secondi due tratti la d.d.p. agli estremi è uguale?
> > Si, uguale e quindi le f.e.m. sono opposte, percio' niente corrente.
>
> Qualcosa non quadra. Se è vero quanto ho detto sopra, non capisco
> quanto qui dici: non ci dovrebbe essere nessuna f.e.m. per quanto
> avevi inteso, essendo le linee di forza del campo elettrico indotto
> sempre ortogonali a ogni tratto della spira, e, in ogni caso, sempre
> nullo il flusso attraverso di essa.
>
Messa la spira rispetto al campo come nella figura che hai postato, ci
sono due f.e.m., una nel tratto di sinistra della spira, l'altra nel
tratto destro piu' grande; ci sono perche' il campo elettrico (che
stavolta non puoi chiamare "indotto" perche' e' dovuto alla forza di
Lorentz) non e' ortogonale a quei tratti di spira, come dici tu, ma
e' lungo quei tratti.
Calcola la forza di Lorentz: q v X B dove "X" e' il prodotto
vettoriale.
Le due f.e.m. sono sempre simultaneamente uguali e contrarie percio'
si annullano e niente corrente nella spira.

--
cometa_luminosa

cometa_luminosa

unread,
Apr 24, 2013, 1:26:49 PM4/24/13
to
On Apr 24, 7:18 pm, cometa_luminosa <alberto.r...@virgilio.it> wrote:

> Le due f.e.m. sono sempre simultaneamente uguali e contrarie percio'
> si annullano e niente corrente nella spira.
>
Questo pero' nel caso di un campo uniforme! Mi ero scordato che la
spira si muove in regioni di spazio in cui il campo si alterna da una
polarita' all'altra, quindi la spira, come avevo detto nell'altro
post, ne risente perche' linee di forza del campo generato dai magneti
laterali si concatenano con la spira, **se ho capito** come cavolo e'
messa sta' spira rispetto al campo ed ai magneti :-)
Forse dovresti postare un disegno piu' esplicativo.

--
cometa_luminosa

Luciano Buggio

unread,
Apr 24, 2013, 2:08:17 PM4/24/13
to
On 24 Apr, 19:26, cometa_luminosa <alberto.r...@virgilio.it> wrote:
> On Apr 24, 7:18 pm, cometa_luminosa <alberto.r...@virgilio.it> wrote:
>
> > Le due f.e.m. sono sempre simultaneamente uguali e contrarie percio'
> > si annullano e niente corrente nella spira.
>
> Questo pero' nel caso di un campo uniforme!

Vuoi dire nel caso del nastro omopolare, che non è il nostro.

> Mi ero scordato che la
> spira si muove in regioni di spazio in cui il campo si alterna da una
> polarita' all'altra

Esatto, questo è il nostro caso, specificato più e più volte: magneti
con polarità alterna incollati sul nastro trasportatore.

Il mio disegno è l'instantanea di quello che vedi mettendoti di fronte
al nastro che ti viene incontro nel momento in cui il centro di un
magnete passa sotto la spira.

> Forse dovresti postare un disegno piu' esplicativo.

Lo vuoi in prospettiva?
In proiezione ortogonale sui tre piani, come si faceva cinquant'anni
fa (non so oggi) nell'ora di disegno alle medie?
In 3d?
O vuoi un'animazione?

E se tu fossi cieco, non potresti fare la fisica?
E se tu fossi anche sordo?
Potrei sempre tracciarti il contorno di quella foglia di palma sul
palmo di una mano (o sulla schiema, se è grande), con una biro
scarica.

Più di così non posso, ho un po' di paura addosso.


Luciano Buggio

gino-ansel

unread,
Apr 24, 2013, 2:14:09 PM4/24/13
to
Il giorno mercoledì 24 aprile 2013 19:09:54 UTC+2, Luciano Buggio ha scritto:

> Ciao, vedo con piacere che C6.
> Non demordere, come ti ha racomandato anche Tommaso

non apprezzarmi, in realtà criticavo il vostro modo di esporre la questione.

a Cometa faresti bene a far vedere il mio schizzo, è tridimensionale e si dovrebbe capire assai meglio.

Cometa con me non comunica più da quando gli ho detto che sulle questioni controverse la "scienza ufficiale" ha la maggior probabilità di dire cose giuste, ma che la "verità fisica" è assai lontana dall'essere conosciuta anche da loro.

Siamo tutti permalosi, sopratutto quando estranei fanno invasioni di campo :-)

Sulle questione di Russo si farebbe assai prima a "provare" invece d'intorcigliarsi la lingua :-)

Luciano Buggio

unread,
Apr 24, 2013, 2:39:14 PM4/24/13
to
On 24 Apr, 20:14, gino-ansel <gise...@alice.it> wrote:

>
> a Cometa faresti bene a far vedere il mio schizzo, è tridimensionale e si dovrebbe capire assai meglio.

Questo?

http://digilander.libero.it/gino333/dicoltello.jpg

Non gli sarebbe di nessuna utilità, se non ha capito il mio disegno
con ripetuta ed esauriente descrizione.

L.B.

Luciano Buggio

unread,
Apr 24, 2013, 3:31:01 PM4/24/13
to
On 24 Apr, 19:26, cometa_luminosa <alberto.r...@virgilio.it> wrote:

(cut)

> Forse dovresti postare un disegno piu' esplicativo.

Comunque..

..questa è la prospettiva di lato. La mia spira non c'è, ma
visualizzala come un segmento verticale su 0, oppure 2, oppure 4 ecc.

Luciano Buggio

unread,
Apr 24, 2013, 3:34:45 PM4/24/13
to

cometa_luminosa

unread,
Apr 24, 2013, 4:19:51 PM4/24/13
to
On Apr 24, 8:14 pm, gino-ansel <gise...@alice.it> wrote:

> a Cometa faresti bene a far vedere il mio schizzo, è tridimensionale e
> si dovrebbe capire assai meglio.

In effetti si capisce molto meglio. La situazione e' allora come ho
scritto nel mio post precedente: il campo B si concatena con la spira
in modo alternato e quindi su di essa circolera' una corrente
alternata.

--
Cometa_luminosa

Luciano Buggio

unread,
Apr 24, 2013, 6:04:12 PM4/24/13
to
Non c'è alcun dubbio su questo.
Ma la mia domanda era un'altra, s riferiva ad un solo dettaglio
dell'evoluzine temporale: te la ripeto.

--------------
Questa sia l'istantanea del passaggio della spira (con la forma
disegnata in figura) a coltello al centro di uno dei magneti
alternati:

http://www.lucianobuggio.altervista.org/campi/immagini/99.jpg

Lungo i due tratti che seguono le linee di forza del campo magnetico
non c'è alcuna f.e.m.
Lungo gli altri due invece si, e la forza elettrica (sono i magneti a
traslare) è diretta sempre dalla stessa parte.

In questi secondi due tratti la d.d.p. agli estremi è uguale?
_____

Luciano Buggio



cometa_luminosa

unread,
Apr 25, 2013, 4:42:48 AM4/25/13
to
On Apr 25, 12:04 am, Luciano Buggio <bugg...@libero.it> wrote:

> In questi secondi due tratti la d.d.p. agli estremi è uguale?

Si.

--
cometa_luminosa

Luciano Buggio

unread,
Apr 25, 2013, 5:51:16 AM4/25/13
to
On 25 Apr, 10:42, cometa_luminosa <alberto.r...@virgilio.it> wrote:
> On Apr 25, 12:04 am, Luciano Buggio <bugg...@libero.it> wrote:
>
> > In questi secondi due tratti la d.d.p. agli estremi è uguale?
>
> Si.

Quindi nessuna differenza rispetto al caso in cui la spira, sempre
messa così, trasli, anzichè al centro di una faccia polare di
dimensioni limitate, sopra un lungo nastro omopolare, in modo che non
ci sia divergenza (ma, come tu hai detto,"uniformità") delle linee del
campo magnetico nella direzione del moto, ma solo sul piano ortogonale
ad esso?

Nessuna differenza?

Luciano Buggio
http://www.lucianobuggio.altervista.org

cometa_luminosa

unread,
Apr 25, 2013, 2:03:13 PM4/25/13
to
On Apr 25, 11:51 am, Luciano Buggio <bugg...@libero.it> wrote:

> Quindi nessuna differenza rispetto al caso in cui la spira, sempre
> messa così, trasli, anzichè al centro di una faccia polare di
> dimensioni limitate, sopra un lungo nastro omopolare, in modo che non
> ci sia divergenza (ma, come tu hai detto,"uniformità") delle linee del
> campo magnetico nella direzione del moto, ma solo sul piano ortogonale
> ad esso?

Non capisco. Spiega meglio.

--
cometa_luminosa

Luciano Buggio

unread,
Apr 26, 2013, 3:43:44 AM4/26/13
to
E' molto semplice.

Considera una faccia polare di un magnete parellelepipedo, quadrata,
ed i due piani ortogonali tra loro su cui giace l'asse polare.
Su entrambi i piani la divergenza elle linee di forza del campo
magnetico sia questa:

http://www.lucianobuggio.altervista.org/campi/immagini/99.jpg

Aumenta ora la lunghezza di uno dei due lati della faccia polare: su
uno dei due piani, quello parallelo al lato maggiore, la divergenza
delle linee di campo diminuirà, ed esse diventaranno parallele al
tendere all'infinito della lunghezza del lato, restando uguale
sull'altro piano.

La spira (della forma della figura, e messa come in figura) stia
traslando ortogonalmente sulla faccia del magnete.
Sia considerata con la prima confiugurazione (con faccia quadra),
nell'istante in cui la spira trasla al centro della faccia.
Poi con la seoconda, in un istante qualsiasi, in cui trasla lungo la
direzione del lato idealmente infinito (su quello che chiamavo
"nastro").

La domanda è:

Lungo i due tratti della spira che seguono le linee di forza del campo
magnetico
non c'è alcuna f.e.m.
Lungo gli altri due invece si, e la forza di Lorentz è diretta sempre
dalla stessa parte.
Che differenza c'è, se c'è, in termini di d.d.p, agli estremi di
questi due tratti "paralleli" alla faccia polare, nei due casi?

Ciao e grazie.

Luciano Buggio

blupa...@alice.it

unread,
Apr 26, 2013, 7:51:24 AM4/26/13
to
Ma la spira rimane sempre della stessa forma come in figura anche nel secondo caso oppure no?
Perche' se rimane della stessa forma allora in questo secondo caso di campo uniforme nel piano di figura, ci sono f.e.m. generate anche dai tratti laterali perche' tali tratti non seguono piu' le linee di forza del campo (come invece avviene nella figura).

--
BlueRay

Luciano Buggio

unread,
Apr 26, 2013, 8:53:16 AM4/26/13
to
Hai ragione.
Quando aumentiamo uno dei tre lati del del magnete (per es. facendolo
diventare una lunga barra a sezione quadra mentre prima era un cubo)
cambia anche l'andamento delle linee del campo magnetico che divergono
sui piani ortogonali ad esso, rispetto a quelle che prima avevamo a
mezza via sulla faccia polare.

Qundi la spira non deve essre la stessa: ne prepariamo un'altra che
soddisfi la condizione posta, che cioè i due lati "paralleli" alla
faccia polare siano ortogonali alle nuove linee e gli altri due,
"ortognali" alla faccia polare, le seguano, senza farsene intrsecare,
come avverrebe se usassimo quella di prima.

Chiamiamo S1 ed S2 i due tratti "paralleli" della prima, quello
vicino e quello lontano, alla faccia polare, e S3 ed S4 i tratti
paralleli della seconda, vicino e lontano dalla faccia.

Negli istanti considerati si avranno, agli estremi dei quattro tratti,
rispettivamente le differenze di potenziale ddp1 ddp2 ddp3 ddp4.
(puoi anche immaginare che i tratti "ortogonali" non esistano, per
intanto).

Chiedo se

ddp1=ddp2

e se

ddp3=ddp4

Luciano Buggiio

cometa_luminosa

unread,
Apr 26, 2013, 10:10:08 AM4/26/13
to
On Apr 26, 2:53 pm, Luciano Buggio <bugg...@libero.it> wrote:

> Hai ragione.
> Quando aumentiamo uno dei tre lati del del magnete (per es. facendolo
> diventare una lunga barra a sezione quadra mentre prima era un cubo)
> cambia anche l'andamento delle linee del campo magnetico che divergono
> sui piani ortogonali ad esso, rispetto a quelle che prima avevamo a
> mezza via sulla faccia polare.
> Qundi la spira non deve essre la stessa: ne prepariamo un'altra che
> soddisfi la condizione posta, che cioè i due lati "paralleli" alla
> faccia polare siano ortogonali alle nuove linee e gli altri due,
> "ortognali" alla faccia polare, le seguano, senza farsene intrsecare,
> come avverrebe se usassimo quella di prima.
> Chiamiamo S1 ed S2 i due tratti "paralleli" della  prima, quello
> vicino e quello lontano, alla faccia polare, e S3 ed S4 i tratti
> paralleli della seconda, vicino e lontano dalla faccia.
> Negli istanti considerati si avranno, agli estremi dei quattro tratti,
> rispettivamente le differenze di potenziale ddp1 ddp2 ddp3 ddp4.
> (puoi anche immaginare che i tratti "ortogonali" non esistano, per
> intanto).
> Chiedo se
> ddp1=ddp2
> e se
> ddp3=ddp4
>

Per come ho capito (non eccessivamente piu' che altro perche' non ho
eccesiva voglia io), dovrebbe essere ddp1 = ddp2 diverse da zero e
ddp3 = ddp4 = 0.
Invece tu cosa pensavi?

--
cometa_luminosa

Luciano Buggio

unread,
Apr 26, 2013, 11:28:50 AM4/26/13
to
> eccessiva voglia io), dovrebbe essere ddp1 = ddp2 diverse da zero e
> ddp3 = ddp4 = 0.
> Invece tu cosa pensavi?

io pensavo:

ddp1 ddp2 ddp3 ddp4 sempre diverse da zero

ddp1 > ddp2
ddp3 = ddp4

Quello che sprattutto non capisco della tua risposta è perchè ddp3 e
ddp4 sono ciascuna nulla.

Luciano Buggio


cometa_luminosa

unread,
Apr 26, 2013, 12:41:11 PM4/26/13
to
Se ho capito bene, i due tratti 3 e 4 sono quelli paralleli alle linee
di forza del magnete quando la spira e' esattamente sopra di esso (e
in quell'istante e' ovvio che le ddp sono zero); quando invece,
durante il moto della spira, questa non si trova in posizione
perfettamente simmetrica rispetto ai magneti, la forza di Lorentz
sulle cariche elettriche presenti all'interno di questi due tratti di
filo conduttore non e' zero (la risultante del campo magnetico non sta
nel piano del disegno), pero' non ha componenti lungo il filo, ma
trasversalmente ad esso, quindi lungo il tratto di filo non viene
generata f.e.m.

Per quanto riguarsa invece i tratti 1 e 2, che a quanto ho capito
dovrebbero essere quello piu' vicino e quello piu' lontano dal
magnete, la cosa e' meno semplice; qui infatti la Forza di Lorentz
dovuta allla componente non nulla del campo nella direzione ortogonale
al piano del foglio, cioe' lungo il moto, non e' zero, e sinceramente
non saprei nemmeno (ora come ora) come calcolarla, percio' non sono
sicuro che ddp1 = ddp2, e potrebbe anche essere come dici te, ovvero
che ddp1 > ddp2 (del resto te lo avevo detto all'inizio che non era un
esempio semplice da calcolare).

--
cometa_luminosa

Luciano Buggio

unread,
Apr 26, 2013, 1:34:55 PM4/26/13
to
No, ecco l'equivoco, forse perchè sono stato io poco chiaro nella
definizione.

La riporto e vediamo insieme cosa si capisce.:

-------------
Qundi la spira non deve essre la stessa: ne prepariamo un'altra che
soddisfi la condizione posta, che cioè i due lati "paralleli" alla
faccia polare siano ortogonali alle nuove linee e gli altri due,
"ortognali" alla faccia polare, le seguano, senza farsene intrsecare,
come avverrebe se usassimo quella di prima.
Chiamiamo S1 ed S2 i due tratti "paralleli" della prima, quello
vicino e quello lontano, alla faccia polare, e S3 ed S4 i tratti
paralleli della seconda, vicino e lontano dalla faccia.
Negli istanti considerati si avranno, agli estremi dei quattro
tratti,
rispettivamente le differenze di potenziale ddp1 ddp2 ddp3 ddp4.
(puoi anche immaginare che i tratti "ortogonali" non esistano, per
intanto).
-------

Per "quattro tratti" tu hai inteso quelli della singola spira, due
verticali e due orizzotali, io invece intendevo tutti e quattro quelli
orizzontali, due di una e due dell'altra (facendo corrispondere la
sequenza numerata con indice *ddp1 ddp2 ddp3 ddp* a qeulla *S1 S2
S3 S4*).

Ti avevo anche detto che, se volevi, potevi far finta che i tratti
verticali nemmeno ci fossero (per immaginare meglio l'addensamento
degli elettroni agli estremi dei tratti orizzontali).


(Cut)
>
> Per quanto riguarda invece i tratti 1 e 2, che a quanto ho capito
> dovrebbero essere quello piu' vicino e quello piu' lontano dal
> magnete, la cosa e' meno semplice; qui infatti la Forza di Lorentz
> dovuta allla componente non nulla del campo nella direzione ortogonale
> al piano del foglio, cioe' lungo il moto, non e' zero, e sinceramente
> non saprei nemmeno (ora come ora) come calcolarla, percio' non sono
> sicuro che ddp1 = ddp2, e potrebbe anche essere come dici te, ovvero
> che ddp1 > ddp2 (del resto te lo avevo detto all'inizio che non era un
> esempio semplice da calcolare).

Non credo sia un problema di difficoltà di calcolo.
Considera (ora che si è chiarito l'equivoco) i tratti corrispondenti
dell'altro caso, la barra lunga, in cui le linee sono parallele, non
divergenti anche sul piano allinato col moto, come avviene invece nel
caso di ddp1 e ddp2.

Qui indubbiamente ddp1 e ddp2 sono uguali ( visti B*L*v), e proprio
perchè lungo un piano le linee sono parallele.

Ma quando divergono su entrambi (e su tutti) i piani?
L e v restano quelle: ma B?

Le linee di forza del campo magnetico, in tal caso, non si diradano
verso l'alto ad una velocità maggiore di quella con qui si diradano
quelle dell'altro caso, in cui in una direzione piana, quella
ortogonale, restano parallele tra loro?

Servono tanti calcoli, o è sufficiente questa considerazione
qualitativa per concludere che ddp1 > ddp2?

Luciano Buggio


Luciano Buggio

unread,
Apr 26, 2013, 1:51:44 PM4/26/13
to
On 26 Apr, 19:34, Luciano Buggio <bugg...@libero.it> wrote:

(cut)
>
> Non credo sia un problema di difficoltà di calcolo.
> Considera (ora che si è chiarito l'equivoco) i tratti corrispondenti
> dell'altro caso, la barra lunga,  in cui le linee sono parallele, non
> divergenti anche sul piano allinato col moto, come avviene invece nel
> caso di ddp1 e ddp2.
>
> Qui indubbiamente ddp1 e ddp2 sono uguali ( visti B*L*v), e proprio
> perchè lungo un piano le linee sono parallele.

ops

ddp3 e ddp4

Tommaso Russo, Trieste

unread,
Apr 26, 2013, 7:27:03 PM4/26/13
to
Il 26/04/2013 18:41, cometa_luminosa ha scritto:
>
> Per quanto riguarsa invece i tratti 1 e 2, che a quanto ho capito
> dovrebbero essere quello piu' vicino e quello piu' lontano dal
> magnete, la cosa e' meno semplice; qui infatti la Forza di Lorentz
> dovuta allla componente non nulla del campo nella direzione ortogonale
> al piano del foglio, cioe' lungo il moto, non e' zero, e sinceramente
> non saprei nemmeno (ora come ora) come calcolarla, percio' non sono
> sicuro che ddp1 = ddp2, e potrebbe anche essere come dici te, ovvero
> che ddp1 > ddp2 (del resto te lo avevo detto all'inizio che non era un
> esempio semplice da calcolare).

Le ddp1 e ddp2 (che *non* sono ddp :-) sono praticamente eguali se la
spira e' immersa in una intorno dove il campo e' praticamente uniforme
almeno nel senso del moto; altrimenti la piu' lontana dal magnete e'
minore.

Vedi mio post nel thread "Variazione di flusso e FEM per spira di
coltello traslante sopra magneti alternati" di oggi, ore 1:19.


--
TRu-TS
Buon vento e cieli sereni

blupa...@alice.it

unread,
Apr 27, 2013, 5:06:47 AM4/27/13
to
Il giorno sabato 27 aprile 2013 01:27:03 UTC+2, Tommaso Russo, Trieste ha scritto:
> Il 26/04/2013 18:41, cometa_luminosa ha scritto:
>
> > Per quanto riguarsa invece i tratti 1 e 2, che a quanto ho capito
> > dovrebbero essere quello piu' vicino e quello piu' lontano dal
> > magnete, la cosa e' meno semplice; qui infatti la Forza di Lorentz
> > dovuta allla componente non nulla del campo nella direzione ortogonale
> > al piano del foglio, cioe' lungo il moto, non e' zero, e sinceramente
> > non saprei nemmeno (ora come ora) come calcolarla, percio' non sono
> > sicuro che ddp1 = ddp2, e potrebbe anche essere come dici te, ovvero
> > che ddp1 > ddp2 (del resto te lo avevo detto all'inizio che non era un
> > esempio semplice da calcolare).
>
> Le ddp1 e ddp2 (che *non* sono ddp :-) sono praticamente eguali se la
> spira e' immersa in una intorno dove il campo e' praticamente uniforme
> almeno nel senso del moto;

ma uniforme non e' perche' i poli magnetici si alternano; e' uniforme solo in quei punti in cui la spira si trova in posizione simmetrica rispetto ad essa (e quindi si tratta di un insieme di misura nulla).

> altrimenti la piu' lontana dal magnete e'
> minore.
> Vedi mio post nel thread "Variazione di flusso e FEM per spira di
> coltello traslante sopra magneti alternati" di oggi, ore 1:19.
>
Ok, lo leggero', ciao.

--
BlueRay

blupa...@alice.it

unread,
Apr 27, 2013, 5:08:28 AM4/27/13
to
Il giorno sabato 27 aprile 2013 11:06:47 UTC+2, blupa...@alice.it ha scritto:

> ... in posizione simmetrica rispetto ad essa

...rispetto ad essI

asps...@tiscali.it

unread,
Apr 30, 2013, 3:16:55 PM4/30/13
to
from ISF


"giovanni ruffino" <ruffinog...@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:dbf4e14e-d927-485f...@googlegroups.com...
> Il giorno luned� 22 aprile 2013 11:52:55 UTC+2, Luciano Buggio ha scritto:
>> Mi pare che perch� si possa parlare di corrente il circuito deve
>>
cut...

>
> Se invece applico un generatore di tensione sinusoidale, la tensione
> applicata ai terminali varia continuamente con andamento oscillatorio,
> quindi c'� pi� una condizione di equilibro stabile e costante tra tensione
> delle piastre e tensione del generatore, e a regime avremo una corrente
> nei conduttori che si pu� calcolare con la formula I = VjwC, con w (omega)
> = 2 pi greco*f.
>
>
>
> Nel vuoto tra le piastre non ci sar� una corrente materiale perch� il
> vuoto � isolante, per� occorre considerare che il "vuoto" si polarizza
> come la materia, (D = Epsilon zero*E) e questa polarizzazione varia
> continuamente anch'essa >con andamento sinusoidale, quindi si produce una
> corrente immateriale,

gi� una corrente immateriale che offre un campo magnetico NON immateriale
:-)


>detta corrente di spostamento, che � contenuta nelle equazioni di Maxwell,
>dovuta alla derivata parziale rispetto al tempo dD/dt ( occorrerebbe
>scrivere >deltaD/deltat).

in fisica solo quello che � misurabile � reale .... e quindi dovrebbe la sua
esistenza � dovuta alla sola misura ... misura che manca purtroppo da oltre
1 secolo e mezzo

www.asps.it/mito.htm
www.asps.it/cantonata.htm

>
> Questa corrente di spostamento che avviene nel vuoto, immateriale perch�
> non dovuta a movimento di cariche materiali (elettroni) possiede per�
> tutte le propriet� fisiche delle correnti materiali.

una corrente dovuta a cariche immateriali :-)
... � la dimostrazione dell'esistenza che l'immateriale � reale e quindi
posto il reply pure in it.cultura.ateismo :-)



asps...@tiscali.it

unread,
Apr 30, 2013, 5:58:21 PM4/30/13
to

"Carlo Pierini" <pier...@ecuanex.net.ec> ha scritto nel messaggio
news:5f620a6d-8268-45a5...@googlegroups.com...
Il giorno marted� 30 aprile 2013 21:16:55 UTC+2, asps...@tiscali.it ha
scritto:

> > Questa corrente di spostamento che avviene nel vuoto, immateriale perch�
> > non dovuta a movimento di cariche materiali (elettroni) possiede per�
> > tutte le propriet� fisiche delle correnti materiali.

> una corrente dovuta a cariche immateriali :-)
> ... � la dimostrazione dell'esistenza che l'immateriale � reale e quindi
> posto il reply pure in it.cultura.ateismo :-)

CP
Non ho capito chi ha scritto questa bestialit� finale.

� J.C.Maxwell :-) ..... cmq cmq se lo dici a chiacchiere � una bestialit�
.... ma se lo fuffi matematicamente no :-) .... se ti ribelli e non
abbocchi al trucco matematico l'accusa sar� o che non capisci la matematica
o che contraddici Maxwell :-) �

Tra le armature di un condensatore NON c'� alcuna corrente, ma solo una
polarizzazione alternata.

� la cosa atroce � che (per chi abbocca intendo) che nessuno riesce a
misurare da oltre un secolo e mezzo il campo magnetico della corrente di
spostamento .... inducendo inesorabilmente se non c'� il suo campo magnetico
non c'� neppure la corrente di spostamento � che quindi per dirla alla
fantocci le eq. di Maxwell sono una cagata pazzesca .....
ribadisco pedantemente i link da cui i maxwellisti fuggono a gambe levate
istantaneamente divenendo muti sordi e ciechi
www.asps.it/mito.htm
www.asps.it/cantonata.htm



L'unica corrente che si pu� misurare � quella che scorre sui conduttori di
collegamento tra il generatore e le armature del condensatore: � la corrente
di carica e di scarica delle armature stesse.
Con l'elettrotecnica non si pu� fare teologia!!!

� gli atei invece usando la matematica fanno teologia .... e ho divagato
sulle fregnacce estetiche indimostrate di Maxwell in un ng ateo per
dimostrare che loro accettano le cose immateriali se si travestono in un
certo modo
confermando il vecchio adagio di www.asps.it/2pesi2misure.htm :-)

un ultima aggiunta per dimostrare come i maxwellisti capiscono Maxwell
www.asps.it/maxwellismi.htm :-)

quo fata ferunt

E.Laureti �


asps...@tiscali.it

unread,
Apr 30, 2013, 8:03:36 PM4/30/13
to

"Carlo Pierini" <pier...@ecuanex.net.ec> ha scritto nel messaggio
news:8943ab1e-742d-4770...@googlegroups.com...
Il giorno marted� 30 aprile 2013 23:58:21 UTC+2, asps...@tiscali.it ha
scritto:
> "Carlo Pierini" <pier...@ecuanex.net.ec> ha scritto nel messaggio
>
> news:5f620a6d-8268-45a5...@googlegroups.com...
>
> Il giorno marted� 30 aprile 2013 21:16:55 UTC+2, asps...@tiscali.it ha
>
> scritto:
>
>
>
> > > Questa corrente di spostamento che avviene nel vuoto, immateriale
> > > perch�
>
> > > non dovuta a movimento di cariche materiali (elettroni) possiede per�
>
> > > tutte le propriet� fisiche delle correnti materiali.
>
>
>
> > una corrente dovuta a cariche immateriali :-)
>
> > ... � la dimostrazione dell'esistenza che l'immateriale � reale e
> > quindi
>
> > posto il reply pure in it.cultura.ateismo :-)
>
>
>
> CP
>
> Non ho capito chi ha scritto questa bestialit� finale.
>
>
>
> � J.C.Maxwell :-) ..... cmq cmq se lo dici a chiacchiere � una bestialit�
> .... ma se lo fuffi matematicamente no :-) .... se ti ribelli e non
> abbocchi al trucco matematico l'accusa sar� o che non capisci la
> matematica
> o che contraddici Maxwell :-) �

CP
Beh, sar� che, dopo 45 anni, neanche mi ricordo pi� la descrizione
matematica e mi � rimasto solo il concetto.
Vuoi dire che una polarizzazione alternata del campo elettrico tra le
armature pu� essere interpretato matematicamente come uno spostamento
virtuale di carica nel vuoto?

� non c'� nessuna carica , ma il concetto "variazione di flusso del campo
elettrico" che causa la corrente di spostamento ....avente il difetto di
essere purtroppo una corrente senza campo magnetico misurabile :-)�


> CP
> Tra le armature di un condensatore NON c'� alcuna corrente, ma solo una
> polarizzazione alternata.

> � la cosa atroce � che (per chi abbocca intendo) che nessuno riesce a
> misurare da oltre un secolo e mezzo il campo magnetico della corrente di
> spostamento .... inducendo inesorabilmente se non c'� il suo campo
> magnetico
> non c'� neppure la corrente di spostamento � che quindi per dirla alla
> fantocci le eq. di Maxwell sono una cagata pazzesca .....
> ribadisco pedantemente i link da cui i maxwellisti fuggono a gambe levate
> istantaneamente divenendo muti sordi e ciechi
>
> www.asps.it/mito.htm
> www.asps.it/cantonata.htm

CP
Me lo andr� a vedere con calma, anche per rinfrescare la mia matematica
arrugginita.

�il problema � che ne Maxwell ne i suoi contemporanei fecero delle misure
per vedere se quella corrente virtuale aveva un campo magnetico reale .....
e cos� l'errore si � propagato fino ad oggi.
In sintesi si fa fisica solo con le misure e non con la ciarla estetica
matematica.
Gli atei sono in genere ortodossi scientisti abituati all'estetica della
ciarla che si presenta teoricamente bene e se ne fregano ampiamente delle
misure... non per niente alcuni di loro
http://www.asps.it/zipman2010.htm ormai teorizzano
che solo ci� che � teorizzabile e quindi fuffabile � reale :-) �



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asps...@tiscali.it

unread,
May 1, 2013, 4:43:19 PM5/1/13
to

"Erminio Ottone" <E...@ottone.it> ha scritto nel messaggio
news:20130501061520.1287.52523.XPN@sator...
> zipman e' realmente convinto che ci� che � teorizzabile e quindi
> fuffabile � reale perche' ha gia' in passato cercato di convincere
> anche me.
> In pratica secondo lui che non capisce niente di informatica:
>
> "Dal mio punto di vista per processore si intende quello visto dal
> sistema operativo, a prescindere che sia fisico o virtuale."
>
> cioe' secondo lui il virtuale equivale al fisico.

� l'effetto della ciarla estetica di ascendenza matematica che teorizza da
tempo nei media una massa di fregnacce fisicamente inosservabili o
interpretabili in modo univoco ....leggasi buchi neri , universi paralleli ,
materie oscure (che se oscure non fossero manderebbero allo sfascio altre
teorie sedicenti affermate), istanti iniziali dell'universo , etc...


ruffinog...@gmail.com

unread,
May 5, 2013, 3:11:34 PM5/5/13
to
Il giorno lunedì 22 aprile 2013 09:29:16 UTC+2, Luciano Buggio ha scritto:
>
> >
>
> Luciano Buggio

Ho provato quattro volte a rispondere al tuo ultimo post in ITSF, ma i messaggi non vengo pubblicati. Provo quindi a risponderti qui.
L'ultima questione era, come hai detto tu, che quando il circuito è aperto basta un piccolo accumulo di elettroni su di un estremo (che lascia un eccesso di protoni sull'estremo opposto) per generare un campo elettrico antagonista nel conduttore che limita fortemente la corrente, fino ad annullarla.
Tutto questo avviene ciclicamente come la fem indotta.
Con il circuito chiuso questo accumulo non c'è più, o è molto minore di prima, e la corrente può circolare meglio, limitata solo dalla resistenza e dalla reattanza induttiva del circuito (il circuito concatena un piccolo campo magnetico autoindotto). La reattanza capacitiva diventa piccola o trascurabile.

Giovanni Ruffino (Ge)

ruffinog...@gmail.com

unread,
May 5, 2013, 3:26:21 PM5/5/13
to
Mi correggo: la reattanza capacitiva, che è in parallelo, è molto elevata.

Luciano Buggio

unread,
May 5, 2013, 6:09:36 PM5/5/13
to
On 5 Mag, 21:11, ruffinogiovann...@gmail.com wrote:
> Il giorno lunedì 22 aprile 2013 09:29:16 UTC+2, Luciano Buggio ha scritto:
>
>
>
> > Luciano Buggio
>
> Ho provato quattro volte a rispondere al tuo ultimo post in ITSF, ma i messaggi non vengo pubblicati.

Non serve che li mandi di nuovo: è il moderatore che è lento, prima o
poi la tua risposta apparirà.

Il thread è questo:
https://groups.google.com/group/it.scienza.fisica/browse_thread/thread/b16ff8386aa66293?hl=it.

 Provo quindi a risponderti qui.
> L'ultima questione era, come hai detto tu, che quando il circuito è aperto basta un piccolo accumulo di elettroni su di un estremo (che lascia un eccesso di protoni sull'estremo opposto) per generare un campo elettrico antagonista nel conduttore che limita fortemente la corrente, fino ad annullarla.

Veramente io non ho detto questo.
Non ho mai parlato di campo elettrico antagonista: la corrente, che
dura per i tempo della deriva degli elettroni liberi mobilitati, fino
all'accumulo massimo non è annullata da un cmapo elettrico antagonista
generato da chissà che, ma solo dal fatto che gli elettroni arrivano a
fine corsa, e li restano immobili finchè il CE indotto continua ad
esserci sempe con lostesso verso: è come se ci fossero delle palle in
un bussolotto cilindrico che tu capovolgi. Le palle sono gli elettroni
e la gravità il campo elettrico indotto dal moto del magnete. Che cosa
"limita la caduta delle palle, fino ad annullarla"? Il fondo del
bussolotto, ovviamente. La "corrente di palle" dura per il tempo della
caduta, fino al momento in cui raggiungono il più basso potenziale, il
"cul de sac"

> Tutto questo avviene ciclicamente come la fem indotta.

Poi puoi capovolgere il bussolotto, se vuoi, e poi capovolgerlo di
nuovo.

> Con il circuito chiuso questo accumulo non c'è più, o è molto minore di prima, e la corrente può circolare meglio,

Ma sei d'accordo o no sul fatto che questo avviene perchè nel tratto
della spira lontano dal magnete la ddp (indotta dalla f.e.m. a quella
quota), è minore che nel tratto più vicino, dove la f.e.m. è
maggiore?

E che questo fa percorrere ad ogni ciclo agli elettroni (che mi pare
siano mobiitati comunque in numero uguale, come in un liquido in un
tubo, non come dicevi tu) un percorso maggiore di prima, e tanto
maggiore quanto maggiore è la differenza delle due f.e.m. alle due
"diverse quote"?

Luciano Buggio
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