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A quanto corrisponde un 24 preso all'università in una scala da 1 a 10?

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Valentina

unread,
May 21, 2009, 9:21:37 AM5/21/09
to
Scusate la domanda non molto pertinente, ma il dubbio mi sorge xk� un amico
mi ha detto che 18 non � considerato equivalente a 6 e 30 non corrisponde al
10 ma a 9.
Quindi 24 corrisponderebbe a 7.

Molti dicono invece che 18 corrisponde a 6 e 24 invece equivale a 8.

A chi devo credere?


Valter Moretti

unread,
May 21, 2009, 9:32:48 AM5/21/09
to
On May 21, 3:21 pm, "Valentina" <nicotinamm...@libero.it> wrote:
> Scusate la domanda non molto pertinente, ma il dubbio mi sorge xkè un amico
> mi ha detto che 18 non è considerato equivalente a 6 e 30 non corrisponde al

> 10 ma a 9.
> Quindi 24 corrisponderebbe a 7.
>
> Molti dicono invece che 18 corrisponde a 6 e 24 invece equivale a 8.
>
> A chi devo credere?


Ciao, non è proprio come dici. All'università la scala non è lineare
ma, diciamo, logaritmica.
Ora è difficile fare paragoni perché sono passati tanti anni da quando
ero a scuola, ma
io direi, da docente universitario, che il primo voto "alto" è 27, che
probabilmente è un 7 pieno
o anche 7.5,
il 28 e 29 (che si prende solo per punizione, ne ho preso uno da
studente e dati diversi da docente) sono qualcosa da 8 a 9 e 30/30 e
lode corrispondono a 9+ / 10. Sotto ol 27,
26 è un quasi 7. Tra 18 e 21 siamo sul 6. Infine 24,25 sono un 6.5...
Questa è l'idea che io ho, però riferendomi alla *mia* personale
esperienza scolastica di 25 anni fa, per cui potrebbe non avere alcun
senso.

Ciao, Valter

Neo

unread,
May 21, 2009, 11:16:53 AM5/21/09
to
On 21 Mag, 15:21, "Valentina" <nicotinamm...@libero.it> wrote:

> Molti dicono invece che 18 corrisponde a 6 e 24 invece equivale a 8.
>
> A chi devo credere?

Se così fosse il 24 sarebbe un bel voto. Invece il 24 tipicamente è
ritenuto un brutto voto.

Si inizia a essere contenti dal 30 in su. Poche storie il 29 fa solo
girare i coglioni, perché di solito te lo danno per un cagata e sei
nella posizione di non poterlo rifiutare ma non sei nemmeno contento.
Forse il 28 è più appagante, un po' come le competizioni dove c'è oro
argento e bronzo.

Due squadre si affrontano in finale e una vince e l'altra perde.
Mentre le semifinaliste si scontrano per il bronzo, ma il bronzo si
ottiene vincendo, mentre l'argento si ottiene perdendo... Chiaramente
l'argento è più prezioso, ma sei più contento a vincere vincendo...

Vabbè è il caldo...
--
Ciao Neo

marcofuics

unread,
May 21, 2009, 11:37:25 AM5/21/09
to
On May 21, 3:32 pm, Valter Moretti <vmoret...@hotmail.com> wrote:

> Ciao, non è proprio come dici. All'università la scala non è lineare
> ma, diciamo, logaritmica.

:)) ahahahahah
di base random

Patrizio

unread,
May 21, 2009, 2:30:27 PM5/21/09
to

Bene, la battuta ci puo' anche stare (sempre che lo sia).

Ma anch'io sono sostanzialmente d'accordo con Valter,
sia riferendomi a quando ero studente, sia dopo essere
passato dall'altra parte.
Ovvio che, da caso a caso, questa sensibilta' logaritmica
potrebbe essere un po' differente (se vuoi, cambiare base :) ).

Per quanto mi riguarda, il 24 lo intendo come voto minimo
(dato che chimica per S.B. e' propedeutico) che possa
permettere allo studente di non trovarsi con (serie) difficolta'
nel prosieguo (fisica, chim. org. e biochimica, principalmente.
il 30 lo intendo come evidenza che il candidato dimostra di
conoscere per bene la materia che e' stata svolta; la lode
vien data a chi fa vedere che e' anche in grado di passare
disinvoltamente (elasticita' mentale dovuta ad un apprendimento
molto ben ragionato della materia) da un argomento ad un altro
correlato (anche se non esplicitamente richiesto durante l'esame).

Ciao Patrizio

Peter11

unread,
May 21, 2009, 2:47:21 PM5/21/09
to
Valentina ha scritto:
> Scusate la domanda non molto pertinente, ma il dubbio mi sorge xkᅵ un amico
> mi ha detto che 18 non ᅵ considerato equivalente a 6 e 30 non corrisponde al
> 10 ma a 9.
> Quindi 24 corrisponderebbe a 7.
>
> Molti dicono invece che 18 corrisponde a 6 e 24 invece equivale a 8.
>
> A chi devo credere?
>
>
Se fosse:
Voto = (tasso(C27H45OH)/ 10) + 10
avrei avuto tutti 30 e lode :-) :-)

Giorgio Pastore

unread,
May 21, 2009, 4:22:42 PM5/21/09
to

A tutti e quindi a nessuno.
Io trovo in un certo senso pertinente la domanda perche' l' estrema
varieta' di comportamenti e opinioni che tu stessa stai sperimentando
dimostra come anche persone che dovrebbero essere abituate a farsi delle
domande sul signficato e sulla significativita' di un risultato numerico
di una quasiasi misura (intendo i fisici e piu' in generale
scienziati) di fronte alla "misura" voto ignorano alla grande tutto
qello che non farebbero mai passare in una relazione di laboratorio :-(

In effetti l' idea di scala logaritmica di Valter, ma solo integrata
dalla brillante postilla di marcofuics (me la segnero'), mi sembra che
fotografi abbastanza bene la situazione.

Dalle mie esperienze direi che non c'e' una regola.
Conosco colleghi che per principio non danno mai la lode, altri che non
danno mai 29, altri che considerano disonorevoli i voti sotto il 27,
altri che ignorano solo certi voti, altri che considerano saggio
consigliare allo studente di prendere un 21 subito piuttosto che un 27
dopo un anno. E tanti algoritmi per l' attribuzione del voto quanti
sono i corsi insegnati (che sono piu' del numero dei docenti)!

Forse converrebbe ricordare un paio di fatti ormai finiti nel
dimenticatoio. Il primo e' che storicamente i voti in trentesimi erano
nati come somma aritmetica di 3 voti in decimi espressi dai 3 membri di
una commissione (esattamente lo stesso motivo per cui il voto di aurea
era nato in 110-esimi : commissione di 11 membri). Sembra la stessa
cosa sommare 3 voti da uno a 10 o dare un unico voto da 1 a 30. Ma non
lo e': cambia la sensibilita' dello strumento. E se puo' essere
difficile avere strumenti tarati in decimi, figuriamoci in 3o-esimi.

Nei termini originari dunque, la conversione sarebbe semplice: basta
dividere il voto in 30-esimi per 3. Peraltro questo e' consistente con
la soglia di sufficienza (6 in decimi == 18 in trentesimi ).

Tuttavia c'e' stata, di fatto, una notevole deriva rispetto all' idea
originaria. Il primo motivo e' legato all' aggancio sempre piu' forte
del voto di laurea alla media degli esami nella carriera. Puo' variare
da sede a sede o da CdL a CdL ma per arrivare a 110 - 110 e lode
occorre avere una media che tradotta in trentesimi deve attestarsi sopra
il 100. Questo, aggiunto all' uso legale che in alcune situazioni si
fa del voto di laurea) fa si' che un voto minore o uguale a 27/30,
anche se sulla scala in cui 18 e' la sufficienza non sarebbe cattivo,
viene considerato negativamente perche' allontana dal traguardo del 110
o dintorni.

Il secondo motivo di deriva e' stato il passaggio all' idea che
"ciascun commissario" avesse una scala in trentesimi col risultato che
avendo a disposizione una scala di 13+1(la lode) voti sufficienti, si
tende a perdere di vista la necessita' di dare un giudizio chiaro sulla
preparazione dimostrata all' esame per lanciarsi in veri funambulismi di
struttura fine della valutazione. A questo punto entrano in gioco
meccanismi psicologici di vario tipo il cui prodotto finale e' la scala
logaritmica cui accennava Valter.

Onestamente trovo tutto questo uno dei tanti elementi assurdi del nostro
sistema universitario. Ho sempre trovato molto piu' efficaci, dal punto
di vista della significativita' del giudizio/voto e del messaggio agli
studenti, i sistemi di tante altre realta' al di fuori del sistema
universitario italiano, in cui i voti "sufficienti" si riducono a 4/5,
e misurano il livello di una prova cercando di "allineare" in qualche
modo i livelli di valutazione di tutti gli studenti che partecipano ad
una stessa prova.

Personalmente ho sempre considerato il voto prima di tutto come un
messaggio allo studente per dargli una misura di quanto la preparazione
dimostrata nell' esame centrasse o meno gli obiettivi formativi del
corso stesso. Naturalmente con la piena coscienza che un esame e' pur
sempre un campionamento con tutte le possibilita' di errore insite
nello stesso.

Alla fine, il voto in un singolo esame ha un suo valore ma quello che
realmente conta e' la situazione della media dopo un po' di esami.
Come ben sa ci fa statistica, la media e' un potente strumento per
ridurre il peso degli eventi imprevedibili che possono condizionare
fortemente i sigoli valori...

Giorgio

Giorgio Pastore

unread,
May 21, 2009, 4:26:58 PM5/21/09
to
Giorgio Pastore wrote:
...

> occorre avere una media che tradotta in trentesimi deve attestarsi sopra
> il 100. ...

ovviamente doveva essere ... sopra il 27.

G

Archeopteryx

unread,
May 21, 2009, 4:49:40 PM5/21/09
to
> Vabbè è il caldo...

Penso di sì :) In facoltà da me, quando studiavo io e lì
dove stavo, per certi esami 24 era un buon voto; io ne ho
presi alcuni, non sono stato mai una gran cima quindi non
mi vergogno di aver accettato il voto. Poiché è vero che
conta la scala personale del docente, e almeno nella mia
esperienza erano scale quanto mai varie, è su quelle che
noi studenti facevamo le valutazioni di cosa fosse un buon
voto o meno. Certo, al di sotto del 24 non c'è storia in
assoluto o quasi...


Per l'OP:

Tieni anche conto che visto il NG su cui hai postato, non
è chiaro se parli in generale o per le facoltà
scientifiche. La mia - ingegneria civile - era una sorta
di fritto misto e un paio di esami architettonici non li
ho potuti dribblare. Non li sopportavo esattamente per la
estrema soggettività di giudizio (cosa è un buon progetto
o un progetto cattivo?) e infatti se ne vedevano di tutti
i colori. C'è chi per la stessa ragione ne inseriva quanti
più possibile nel piano di studi :)

Quando ci si "allontana" da facoltà come matematica e
fisica, il discorso diventa persino più fumoso di quanto
non sia già di suo.

ciao!

Apx.

--
"Non portare mai la tua donna alla
baia dei Porci. Lei capirà"

marcofuics

unread,
May 22, 2009, 3:13:28 AM5/22/09
to

dunque
6 e' sufficiente, al di sotto di esso non si e' sufficienti, dunque
niente!
7 e' discreto
8 e' buono
9 e' distinto
10 ottimo....
+ Eccellente

Moltiplicando X 3 passi ai trentesimi....

Ora e' chiaro che 18 indica il minimo....
Una discreta preparazione oscilla tra il 20 e il 23
24 e' un po' di +.... , forse una buona preparazione richiede un 24-26
Distinto lo inquadrerei tra 27 e 29
30 = Ottimo
+ Eccellente


Per Valentina:
Non ti esaurire, l'esame e' dato... guarda avanti.... cerca di capire
se e' dove hai commesso errori per migliorare...
Sembri coscienziosa.... quindi non preoccuparti.... :)

giann...@gmail.com

unread,
May 22, 2009, 3:27:42 AM5/22/09
to
> Valentina ha chiesto:
> A chi devo credere?

Devi credere ai numeri e non alle percezioni.

Le percezioni possono essere fallacci i numeri no.

Diffida dei fisici teorici, forse maestri addirittura a
misurarle le percezioni (se la realtà fisica è DISCRETA).

Giovanni.


Archeopteryx

unread,
May 22, 2009, 3:30:44 AM5/22/09
to
> Le percezioni possono essere fallacci i numeri no.

intendi dire che le percezioni possono essere brutti
piselloni? :D

BlueRay

unread,
May 22, 2009, 8:48:23 AM5/22/09
to
Ricordo che, nell'82-83 all'esame scritto di geometria per fisici,
prof. Rosati, chi riusciva a prendere 12 (trentesimi intendo) era uno
che si era impegnato parecchio...
Al primo scritto di Analisi Matematica I presi 10, al secondo 23 e mi
sembro' un miracolo...All'orale riuscii a prendere solo 24
perche' (dopo aver aspettato dalle 15 alle 19, di Luglio) non riuscii
a dimostrare che le funzioni e^(3x) ed e^(5x) sono linearmente
indipendenti (mai visto, personalmente, a lezione di teoria o di
esercitazioni).
Chi dice che 24 e' un voto minimo, forse appartiene ad un'altra
generazione, di altri atenei ed altri docenti...

Archeopteryx

unread,
May 22, 2009, 9:06:03 AM5/22/09
to
> [...] Chi dice che 24 e' un voto minimo, forse
> appartiene ad un'altra generazione, di altri atenei ed
> altri docenti...


Beh, penso che data per scontata la buona fede, una
spiegazione possibile è che come dici ci sono contesti
diversissimi nello spazio, nel tempo e nella scala di
valutazione. Io mi regolavo su quelle persone che a
lezione, esercitazioni ed esoneri avevo l'impressione
fossero di livello medio alto. Se uno di quelli lì
accettava 26, io potevo tranquillamente ritenermi
soddisfatto di due punti in meno. Al trienno poi cambiava
ancora tutto. Comunque, anche se con voti non eccelsi (il
che mi comportò la mancanza della lode alla laurea...) ho
potuto avere a che fare con professori che ancora oggi
hanno un nome. Quando si trattò di riconsegnare il
libretto dissi che lo avevo perso, e lo conservo ancora
tra le cose più care che ho. Ci stanno sopra dei begli
autografi, primo tra tutti quello di Silvestroni che è
stato uno dei più grandi esseri umani che abbia mai potuto
conoscere.

Altri tempi, come dicevi :)

ciao!

Apx.

Valter Moretti

unread,
May 22, 2009, 9:22:15 AM5/22/09
to
On May 22, 2:48 pm, BlueRay <blupant...@alice.it> wrote:

> Al primo scritto di Analisi Matematica I presi 10, al secondo 23 e mi
> sembro' un miracolo...All'orale riuscii a prendere solo 24
> perche' (dopo aver aspettato dalle 15 alle 19, di Luglio) non riuscii
> a dimostrare che le funzioni e^(3x) ed e^(5x) sono linearmente
> indipendenti (mai visto, personalmente, a lezione di teoria o di
> esercitazioni).

Un po' somaro eh... non saper rispondere a quella domanda ;-)
Ma ce n'è anche per me, vedi sotto.

> Chi dice che 24 e' un voto minimo, forse appartiene ad un'altra
> generazione, di altri atenei ed altri docenti...

Io l'unico 24 che presi fu di Fisica 2. Lo presi perché avevo preso
12 di scritto (sbagliando praticamente tutti i calcoli di tutti gli
esercizi proposti ottenendo risultati provi di significato fisico) e
andai con quel voto all'orale...non avevo più tempo per rifare lo
scritto, altrimenti sarei dovuto partire militare perché quell'anno
non ero riuscito a dare altri esami per motivi vari...
Per mia fortuna all'orale mi chiesero, per liberarsi di me
stroncandomi subito, la dimostrazione del teorema del viriale, la
deduzione dell'equazione dei gas perfetti e di van der Waals dal
teorema del viriale, (all'epoca Fisica II era termodinamica +
Elettromagnetismo). Dimostrai che c'era un errore serio sulla
dimostrazione di quel teorema sul libro che usavamo (o forse l'errore
era nella dim delle due equazioni menzionate, ora non ricordo più) ,
dissi come correggere l'errore...e alla fine mi diedero ragione... e
alzai il voto da 12 al 24. Ma fu mooolto stressante quell'esame,
probabilmente il peggiore di tutti (no... i peggiori erano quelli di
laboratorio).

Per la legge del contrappasso, nei primi tempi della mia carriera
all'università, quando ero ancora in un dipartimento di fisica, ho poi
fatto l'esercitatore di fisica 2 :-)

Ciao, Valter


Neo

unread,
May 22, 2009, 9:55:02 AM5/22/09
to
On 22 Mag, 14:48, BlueRay <blupant...@alice.it> wrote:

> Chi dice che 24 e' un voto minimo, forse appartiene ad un'altra
> generazione, di altri atenei ed altri docenti...

Oggi va diversamente... I 30 fioccano spesso anche tra chi non se li
merita... E spesso chi lo meriterebbe non lo ottiene. Dico questo per
i troppi esempi che ho sotto gli occhi.

Ho visto gente che non capiva un tubo e poi uscita con 110... Anche
perché da me per chi si laurea in tempo c'è un forte bonus di uscita
(del tipo puoi prendere +7 sul voto di laurea che dovresti avere),
quindi la tendenza è di dare gli esami, anche con voti mediocri, per
ottenere il bonus...

Io invece batto la fiacca che in quasi 3 trimestri ho dato 2,5
esami :D

Oggi se tutti si lamentano un motivo ci sarà no?
--
Ciao Neo

Neo

unread,
May 22, 2009, 9:56:36 AM5/22/09
to
On 22 Mag, 15:22, Valter Moretti <vmoret...@hotmail.com> wrote:

> probabilmente il peggiore di tutti (no... i peggiori erano quelli di
> laboratorio).

Hihihih (molto divertente!!)

> Ciao, Valter
--
Ciao Neo

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