In merito al secondo postulato della teoria della RR, su isf ho
affermato che Lorentz la pensava diversamente da Einstein.
Il che mi è stato pubblicato.
Ma in un secondo post ho sviluppato la dimostrazione che Lorentz aveva
ragione a pensarla diversamente, falsificando il secondo postulato
tramite le osservazioni relative alla radiazione di fondo.
Ma questa volta non mi è stato pubblicato.
In effetti sono convinto che se Lorentz avesse conosciuto le
osservazioni relative alla radiazione di fondo, avrebbe convinto
Einstein, col quale ha avuto dei continui confronti fino alla sua morte,
che la luce non poteva essere isotropa sulla Terra, falsificando quindi
il secondo postulato della RR.
Ma Lorentz sarebbe riuscito a convincere anche i fisici di ISF?
Non credo, perché non c'è maggior sordo di chi non vuol sentire, come
probabilmente sarà dimostrato dal fatto che nessuno di loro contesterà
(ma neanche approverà) la mia dimostrazione, nel merito.
Ma spero di sbagliarmi.
Dino Bruniera
Mio post rifiutato dal moderatore di ISF.
Il 16/09/2022 20:34, Dino Bruniera ha scritto:
> Il 15/09/2022 00:38, anth ha scritto:
>> Dino Bruniera <
dino.b...@gmail.com> ha scritto:
>> [..........]
>>
>> Cosa vuoi o vuol dire dimostrare un postulato? Non lo capisco, un
>> postulato va tra le ipotesi e mai nella tesi!
>>
>
> Ma se un postulato va tra le ipotesi, allora non sarebbe "scontato",
come hai scritto sopra.
>
> Infatti Lorentz la pensava diversamente.
>
Lorentz ha continuato a pensarla diversamente, nonostante continui
confronti con Einstein, fino alla sua morte, avvenuta nel 1928.
"Il contributo a cui Lorentz deve la sua maggiore fama riguarda la
spiegazione del risultato negativo dell'esperimento di Michelson-Morley,
cioè dell'impossibilità di evidenziare il moto della Terra attraverso
l'etere. Mentre la teoria della relatività, a partire dal 1905, avrebbe
risolto il problema in modo radicale abolendo l'etere, Lorentz,
attraverso un uso sapiente delle trasformazioni che portano il suo nome,
riuscì a inquadrare nella sua teoria dell'etere immobile quei fenomeni
che sembravano implicare un apparente trascinamento parziale o totale
dell'etere. Pur ammettendo la maggiore semplicità della teoria di
Einstein, Lorentz non accettò mai pienamente la relatività, non
intendendo con essa rinunciare ad alcuni principi fondamentali su cui si
erano basati due secoli di fisica classica."
Ma, come sappiamo, è stata la teoria della relatività di Einstein a
prevalere su quella di Lorentz.
Ma se allora fosse stata già osservata la radiazione di fondo e la sua
anisotropia di dipolo, chi avrebbe vinto?
Io penso che avrebbe vinto Lorentz, perché avrebbe potuto dimostrare che
la velocità della luce non può essere isotropa sulla Terra, falsificando
quindi il secondo postulato della RR, come mi propongo di fare io qui di
seguito, sperando che il moderatore me lo faccia passare, anche perché
non parlo di altre teorie.
In base alla teoria del Big Bang, l’Universo è in espansione e circa
380.000 anni dopo il suo inizio è diventato trasparente alla radiazione,
per cui un’enorme quantità di fotoni ha iniziato a propagarsi
liberamente da ogni luogo dello spazio. Pertanto essi, a differenza
degli altri fotoni, che vengono emessi da oggetti celesti in moto
rispetto allo spazio, è come se fossero stati emessi dallo spazio
stesso. Quindi, poiché la frequenza ondulatoria dei fotoni è isotropa
nei confronti dell'emittente, sono gli unici fotoni la cui frequenza
ondulatoria risulta isotropa nei confronti dello spazio.
I fotoni sono partiti da luoghi diversi dell'Universo ed hanno viaggiato
in direzioni casuali, per cui una parte di essi ha viaggiato in
direzione del luogo dove in futuro ci sarebbe stata la Terra.
Da allora tali fotoni, che vengono denominati come radiazione di fondo,
hanno continuato ad arrivare sul luogo della Terra, a cominciare da
quelli partiti dai luoghi più vicini e poi via via, da quelli dei luoghi
più lontani.
A causa dell'espansione dello spazio, la loro lunghezza d’onda
all’arrivo sulla Terra risulta aumentata, e quindi la loro frequenza
ondulatoria risulta diminuita di circa 1.100 volte rispetto a quella di
partenza, ed è la stessa per tutti i fotoni, salvo alcune lievissime
anisotropie dell'ordine di una parte su 100.000.
Oltre a dette anisotropie, che sono di natura intrinseca alla radiazione
di fondo, è stata rilevata una particolare anisotropia di circa una
parte su 1.000, che dipende dalla direzione di provenienza della
radiazione di fondo e che risulta dovuta al moto della Terra di circa
370 km/s rispetto ad un determinato luogo nel quale detta anisotropia
non verrebbe rilevata, e che viene denominata “anisotropia di dipolo”.
Per cui in tale luogo risulterebbe che la frequenza ondulatoria dei
fotoni della radiazione di fondo sarebbe isotropa o, più precisamente,
che non sarebbe influenzata dall'anisotropia di dipolo. Ma anche la loro
velocità risulterebbe isotropa perché l’esperimento di Michelson e
Morley ha dimostrato che la velocità della luce risulta isotropa in
qualunque luogo essa venga misurata.
Quindi in detto luogo sia la velocità che la frequenza della radiazione
di fondo, risulterebbero isotrope, e poiché, come dimostrerò con
l’esperimento mentale esposto nel prossimo paragrafo, la velocità della
radiazione di fondo può essere isotropa solo se anche la sua frequenza
ondulatoria è altrettanto isotropa, è il solo luogo dove detta velocità
può essere veramente isotropa.
Detto luogo non può che essere quello dove la frequenza ondulatoria
della radiazione di fondo viene misurata e cioè quello dove la Terra sta
transitando nel momento della misura.
Pertanto, per quanto riguarda la Terra, la velocità dei fotoni che
viaggiano sulla sua superficie, quelli della luce compresi, è isotropa
solo nei confronti del luogo dello spazio dove la Terra sta transitando
e non anche nei confronti della Terra.
Esperimento mentale sull’isotropia della velocità della luce
Si immagini l’Universo in espansione come una grande sfera di gomma che
si stia gonfiando continuamente e sulla cui superficie siano segnati
moltissimi punti, che raffigurano i luoghi dello spazio.
Si immaginino poi i fotoni della radiazione di fondo come delle file di
automobiline ognuna delle quali rappresenta un’onda, che si muovano
sulla sua superficie a velocità costante, poniamo di 1 m/s.
Si immagini poi la Terra come un camioncino che si muova sulla
superficie della sfera, ma ad una velocità molto inferiore ad 1 m/s, e
poniamo che riesca a misurare la sua velocità nei confronti delle
automobiline. Allora rileverebbe che esse gli si avvicinano a velocità
diverse a seconda della direzione, e sapendo che la loro velocità è
isotropa rispetto al punto dove stanno transitando, con adeguati calcoli
potrebbe determinare la propria velocità rispetto al punto che sta
percorrendo.
Per esempio se misurasse la velocità di due sole automobiline
provenienti da direzioni opposte e questa fosse rispettivamente di 0,9 e
1,1 m/s, la differenza sarebbe di 0,2 m/s e la sua velocità rispetto a
tale punto, risulterebbe della metà, e cioè di 0,1 m/s.
Ma se il camioncino rilevasse la velocità di 1 m/s per tutte e due le
automobiline (il che raffigurerebbe l'esperimento di Michelson e
Morley), significherebbe che non ha gli strumenti adeguati per rilevare
l’esatta velocità e non che le automobiline gli vengano incontro
realmente a 1 m/s da tutte le direzioni, in quanto ciò è impossibile.
Ed ora si immagini che in uno dei punti segnati sulla sfera, transitino
due file di automobiline, provenienti da direzioni opposte e distanziate
di 0,1 metri l’una dall’altra.
Se il camioncino fosse fermo in tale punto, in un secondo conterebbe 10
automobiline provenire da una direzione e 10 dall’altra, e misurerebbe
una velocità di 1 m/s per ciascuna di esse.
Pertanto sia la frequenza di automobiline che la loro velocità, gli
risulterebbero isotrope.
Ed ora si ponga che il camioncino si muova alla velocità di 0,1 m/s
verso una delle due direzioni. In un secondo conterebbe 11 automobiline
provenire dalla direzione verso la quale si sta muovendo e 9
automobiline dalla direzione opposta. Quindi rileverebbe una differenza
di 2 automobiline tra le due direzioni di provenienza (la differenza
raffigura l'anisotropia di dipolo della radiazione di fondo). E se
misurasse correttamente la velocità delle automobiline rispetto a sé
stesso, troverebbe che quelle provenienti dalla direzione frontale,
avrebbero una velocità di 1,1 m/s, mentre quelle provenienti dal retro,
avrebbero una velocità di 0,9 m/s.
Pertanto sia la frequenza che la velocità delle automobiline,
dipenderebbero dalla direzione di provenienza e, quindi, gli
risulterebbero anisotrope.
Ma se misurasse la loro velocità isotropa (1 m/s) e la frequenza
anisotropa (11 e 9), significherebbe che una delle due misure non
sarebbe corretta, e cioè quella della velocità, come risulta
dall’esempio precedente.
In conclusione risulta che la velocità delle automobiline è realmente
isotropa solo nei confronti del punto nel quale si stanno muovendo e non
anche nei confronti del camioncino in movimento.
E poiché il camioncino raffigura la Terra e le automobiline le onde dei
fotoni, quelli della luce compresi, significa che la velocità della luce
non può essere isotropa nei confronti della Terra.