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Pertica piò, biolca, giornata, Moggio.

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Arduino

unread,
Oct 12, 2008, 11:49:33 AM10/12/08
to
In tutti i settori, le misure metricodecimali hanno preso il
sopravvento, anzi, sono divenute uniche. Tranne la resistenza in campo
internazionale di miglio e libbra, le altre sono semplicemente sparite.
Se scrivessi che la mia casa dista mille trabucchi dal paese, nessuno,
comprenderebbe. Ma c'è un campo in cui le antiche misure resistono, il
campo. Non non è un gioco di parole, se uno domandasse ad un contadino
quanta terra ha, si sentirebbe rispondere: Mille pertiche. Oppure,
quaranta Piò, sei biolche, mezza giornata, tredici tornature, un moggio,
ecc. a seconda delle località. E se l'interlocutore chiedesse al
contadino a quanti ettari equivalgano, ci sarebbe un attimo di silenzio,
segiuto magari da un breve calcolo: "Un ettaro è circa quindici
pertiche, perciò mille pertiche saranno 35-40 ettari, pressapoco".
Stano che queste misure arcaiche, assolutamente non rapprontabili alle
misure metricodecimali (una pertica milanese equivale ad esempio a:
654,5179... metri quadrati (ho accorciato i decimali) resistano ancora.
Però, nel tempo in cui furono create, queste misure non erano
irrazionali, ognuna aveva un significato: Il piò bresciano (
3.255,3938)metri quadri, era quanto mediamente si riusciva ad arare in
una giornata (adesso circa 130.000 mq) La biolca, invece (3.081,4390 la
biolca parmigiana) era quanto si seminava con sei staia di semente.
Questa misura seguiva lo stesso sistema del moggio (otto staia (3.364.86
mq a Napoli) o della giornata (Cuneo 3.810,00 mq) o dello staio (589,50
ad Alessandria) che in questo caso prendeva in considerazione il terreno
che si poteva seminare con un singolo staio, che nell'alessandrino, era
di 17,77 litri (con un peso specifico di 0,783 chili, perciò lo staio
alessandrino corrispondeva a circa 14 chili) Però, anche la pertica, non
era una misura astratta, ma era calcolata in modo che corrispondesse ad
uno staio. Nel milanese, infatti, i 96 trabucchi quadri che la
componevano, corrispondevano a ciò che si seminava con uno staio
milanese (18,2 litri per i 654... mq di cui ho scritto sopra) Però,
queste misure variavano da una provincia all'altra, da una località
all'altra, pertanto ad esempio nel lodigiano, dove la pertica
corrispondeva a 716,5243 mq, anche lo staio era leggermente più pesante
di quello milanese, lo stesso vale per il cremonese, dove la pertica era
di 808.0469 mq, e lo staio, corrispondentemente era di poco meno di 21
litri.
Attualmente, staia, biolche (6 staia) moggi (8 staia) salme (9 staia)
sono scomparsi come unità di misura di di peso, ma restano validi come
unità di superfice. Un altra unità, che valeva solo per i prati, era la
Lama (cc 2.000 mq) cioé quanto un buon falciatore falciava in una giornata.
Ad'I
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