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La ricerca della felicità

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Pier Paolo Caselli

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Oct 31, 2023, 11:49:33 AM10/31/23
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LA RICERCA DELLA FELICITÀ

Lo conoscete tutti immagino il detto "I soldi non fanno la felicità"!

Esistono da sempre testimonianze che convalidano questa antica saggezza popolare. Io stesso nel mio piccolo mi sono accorto, non ovviamente senza iniziale fatica nell'abituarmi a questa nuova condizione, che dove prima vivevo con 100, potevo benissimo vivere anche con 10.

Sono passato infatti, in un relativo ristretto lasso di tempo, dal comprarmi i vestiti nelle più esclusive boutiques della mia città, senza far troppo caso al costo di quegli indumenti, al dovermi vestire approfittando delle offerte che trovavo al Lidl!

Ma il bello è che sia il giaccone firmato, da svariate centinaia di euro, che quello made in Cina, che ne costa invece poche decine, alla fine adempiono allo stesso identico compito, e cioè tenerti il più possibile al calduccio!
È il non accorgersi di questo evidente e lapalissiano fatto che alimenta fisime nostre ed altrui e crea disagi individuali e collettivi che non avrebbero motivo di esistere.

E lo stesso discorso lo possiamo fare per innumerevoli altri oggetti, con finalità e scopi diversi, che a ben vedere alla fine sono appunto solo oggetti che non fanno alcuna differenza e non impattano veramente sulla nostra reale qualità di vita. A dispetto invece di chi con un oggetto, magari narcisisticamente esibito, pretende di colmare un vuoto interiore che nulla ha a che fare con un valore materiale più o meno elevato.

Certo, sono ovviamente consapevole che viaggiare su una Rolls Royce sia più confortevole che viaggiare su una Panda, ma alla fine della fiera la Panda fa lo stesso servizio di una Rolls Royce, cioè trasportarti da un luogo all'altro al coperto su un mezzo a quattro ruote! Queste evidenze sembrano talmente delle assurde banalità che parlarne pare essere persino offensivo per chi possiede almeno quattro neuroni funzionanti. Tuttavia se vi guardate attorno sono proprio queste banalità ed ovvietà le cose più difficili da comprendere e far comprendere a chi invece continua a misurare sé stesso e gli altri in base a parametri che prendono di mira solo caratteristiche, spesso tra l'altro effimere e superficiali, di natura materiale senza badare alla vera essenza qualitativa intrinseca a cui tali interpretazioni dovrebbero invece far riferimento.

La felicità non dipende da ciò che possiedi o da come socialmente sei inquadrato nel casellario gerarchico. Legare il raggiungimento di questo benessere emotivo al fatto di possedere x o y ti vincola mani e piedi ad una delle più subdole trappole in cui l'uomo sia sprofondato fin dai tempi più remoti.

La felicità è una condizione dell'essere che è svincolata dal possedimento materiale o dal raggiungimento di uno status sociale. È un qualcosa che manifesti a prescindere da quel poco o tanto che hai, e da chi sei, se un perfetto sconosciuto oppure una celebrità conosciuta in tutto il mondo.

Chi riesce ad accettarsi e godere della propria presenza in tutte le sue più svariate manifestazioni senza sentirsi in difetto o dover colmare bisogni senza i quali non si senta appagato, è già, solo per il semplice fatto di essere in grado di incarnare in concreto questa sua preziosa capacità, la persona più felice, e realmente ricca, di quella ricchezza che conta veramente, del mondo!

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