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Scelta e abbandono di una comunità spiritale

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Alessia Guidi

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Oct 21, 2023, 4:25:57 AM10/21/23
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https://www.youtube.com/watch?v=dm5QJjd4YSI

Intervista a Raffaella Di Marzio, autrice del saggio "Scelta e abbandono di una comunità spiritale".
Riflessioni interessanti su un percorso che anche gli ex scientologist hanno affrontato e su molto altro.

Alessia Guidi

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Oct 23, 2023, 12:39:31 PM10/23/23
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https://www.la-notizia.net/2023/10/23/entrare-e-uscire-liberamente-dalle-comunita-religiose-il-libro-della-psicologa-raffaella-di-marzio/

<<Entrare e uscire liberamente dalle comunità religiose. Il libro della psicologa Raffaella Di Marzio

Manipolazione mentale, abuso, coercizione. E poi le difficoltà enormi per uscire da un gruppo religioso minoritario e le nefaste conseguenze dell’abbandono. I media raccontano spesso le storie “tragiche” di affiliazione e abbandono da una comunità e i risvolti oscuri delle dinamiche tra gli affiliati di un gruppo. Storie interessanti per lettori, spettatori che portano audience e visibilità al media in questione e “acchiappaclic”, particolare sempre più rilevante per molti siti di informazioni.

Ma le cose non stanno così. O perlomeno non avviene di sovente – se avviene – quello che viene raccontato e fatto credere come prassi. A fare luce e ridimensionare la narrazione delle storie drammatiche che piacciano molto a tanti, è il libro Scelta e abbandono di un a comunità spirituale. Percorsi di cambiamento e sviluppo personale della psicologa delle religioni Raffaella Di Marzio, che da oltre trent’anni si occupa di Ricerca, Studio e Informazione sul mondo delle religioni e spiritualità minoritarie diffuse sul nostro territorio e nel mondo.

“Il libro è sostanzialmente una riflessione psicologica sul complesso fenomeno dell’affiliazione e disaffiliazione dai Nuovi Movimenti Religiosi che partendo dall’esame critico e sinottico delle interviste a ventiquattro persone affiliate e disaffiliate da sei diversi movimenti” ha dichiarato la Di Marzio a Bitter Winter. “L’ipotesi interpretativa, che sostiene la natura volontaria e libera della decisione di aderire a un movimento o abbandonarlo, è suffragata dai dati e consolida la posizione critica verso quelle teorie che vedono l’individuo del tutto “passivo” di fronte all’altrui potere carismatico, o alle pressioni che ne limiterebbero la libertà di fuoriuscita”.

Si entra in un gruppo per scelta e perché ci si convince delle argomentazioni proposte e offerte e si sceglie di non praticare più i precetti o far parte della comunità per svariate ragioni, senza che ciò comporti traumi o che la disaffiliazione comprometta la vita normale di una persona, che potrà in seguito tornare sui suoi passi, rimanere com’è o provare altre esperienze religiose, spirituali o comunitarie.

La Di Marzio ha intervistato 24 soggetti adulti o giovani-adulti, di entrambi i sessi, al fine di rilevare i significati che essi attribuiscono alla loro esperienza, sulla base delle loro ricostruzioni autobiografiche. I soggetti sono affiliati e/o disaffiliati da questi sei movimenti: Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Damanhur, Chiesa di Scientology, Hare Krishna, Testimoni di Geova e Associazione Archeosofica.

“Perché da molti anni sono impegnata nello studio di questo fenomeno, ho cercato di dare con questo lavoro un contributo utile all’interno del dibattito sul grado di libertà che la persona esercita quando decide di aderire o lasciare un nuovo movimento religioso – ha dichiarato la psicologa – Per contrastare la posizione di chi considera ogni forma di proselitismo come una forma di manipolazione mentale e ogni conversione a un gruppo religioso minoritario come il risultato di un abuso psicologico, è importante argomentare sempre sulla base di dati raccolti sul campo e letteratura scientifica di riferimento e non di pregiudizi personali”.

I dati analizzati parlano in maniera chiara. La tanto citata espressione “lavaggio del cervello” che piace molto ai media e a chi ha un approccio superficiale sul tema delle conversioni religiose – legittime e riconosciute come espressioni di libertà individuale – non ha praticamente basi dal punto di vista scientifico e sociologico.

La dottoressa Raffaella Di Marzio autrice del libro, ha collaborato alla realizzazione e aggiornamento di tre progetti enciclopedici, tra i quali l’Enciclopedia delle religioni in Italia, a cura del CESNUR, ed è membro di due comitati scientifici di riviste accademiche. La Di Marzio è anche direttrice del Centro Studi sulla Libertà di Religione Credo e Coscienza (LIREC), che opera per la promozione e difesa del diritto alla libertà di religione e credo, in dialogo costante e critico con le istituzioni italiane e internazionali.

Roberto Guidotti>>

Pier Paolo Caselli

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Oct 29, 2023, 2:08:08 AM10/29/23
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Ritengo quanto sopra riportato estremamente riduttivo e poco attinente rispetto la realtà da me conosciuta. Capisco che il fronte "critico" operi proprio con quelle tipiche modalità settarie che vorrebbe far conoscere e contrastare. Abbiamo infatti le due più note esponenti che capeggiano le due opposte fazioni - pro "lavaggio del cervello" e contro - che oramai da anni si fanno una guerra senza esclusione di colpi per delegittimare le loro posizioni, e dunque pur di portare acqua al loro mulino rischiano di estremizzare i loro convincimenti a danno dell'oggettività delle situazioni che hanno la pretesa di studiare ed analizzare.

Conosco più di una coppia in cui lui o lei, essendo ancora legati a Scientology ed avendo figli o rapporti lavorativi in comune, sono loro malgrado costretti ad accettare controvoglia una convivenza forzata o le regole imposte dalla chiesa, pur di non danneggiare il loro rapporto con la prole, o con i soci, in caso di connessioni professionali, che rischiano di inimicarsi poiché nel frattempo hanno aderito ai dettami tossici sulla disconnessione od altre idiozie scientologiche assortite.

Io fortunatamente non avendo avuto quel tipo di problematica ai tempi del mio abbandono della setta ho potuto agire in totale autonomia da quel punto di vista, ma altri di mia diretta e personale conoscenza vivono situazioni di ricatto emotivo talmente strazianti e pervasive che affermare "si sceglie di non praticare più i precetti o fare parte della comunità per svariate ragioni, senza che ciò comporti traumi o che la disaffiliazione comprometta la vita normale di una persona " mi pare un affronto al loro dolore ed alla realtà di situazioni che solo chi vuol cavalcare per partito preso certe posizioni, può prendere per vere.

Provate a chiedere alla famiglia Lugli se certe esperienze da loro vissute, ed ampiamente e pubblicamente rese note, non siano state dei traumi e se tutto ciò che hanno dovuto partire fa parte di un qualcosa che non "comprometta la vita normale di una persona". In fondo basta solo documentarsi anche presso fonti "divergenti" per evitare di raccontare colossali castronerie.

Castronerie che, guarda caso, prende per buone e propugna solo chi è abituato a voler, come ho già ampiamente documentato, millantare condizioni e status che esistono solo nella sua testa ma che sono ben distanti dalla realtà. D'altronde il detto chi si somiglia si piglia ha evidentemente un suo perché! 😅

Alessia Guidi

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Nov 6, 2023, 4:20:39 AM11/6/23
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Il giorno domenica 29 ottobre 2023 alle 07:08:08 UTC+1 Pier Paolo Caselli ha scritto:

> Ritengo quanto sopra riportato estremamente riduttivo e poco attinente rispetto la realtà da me conosciuta.

Da te conosciuta.
Se però magari un giorno decidessi di alzare e ampliare lo sguardo potresti trovare una realtà diversa rispetto al tuo mondo.

>
> Conosco più di una coppia in cui lui o lei, essendo ancora legati a Scientology ed avendo figli o rapporti lavorativi in comune, sono loro malgrado costretti ad accettare controvoglia una convivenza forzata o le regole imposte dalla chiesa, pur di non danneggiare il loro rapporto con la prole, o con i soci, in caso di connessioni professionali, che rischiano di inimicarsi poiché nel frattempo hanno aderito ai dettami tossici sulla disconnessione od altre idiozie scientologiche assortite.

Nessuno nega che per certe persone in certi gruppi e in certe circostanze la disaffiliazione possa essere più problematica che per altre. Si tratta solo di capire se è la norma, come certi sostengono e come piace raccontare ai media, o l'eccezione.
Del resto tutti gli ex che sono passati di qua si sono allontanati senza che il gruppo creasse loro particolari problemi. Poi è chiaro che, come succede in tutti i tipi di distacco, possono restare dolore, amarezza, delusione, confusione, ripensamenti, necessità di guardarsi dentro. Ma la stessa cosa succede quando si interrompe una relazione amorosa, un rapporto di lavoro in cui si è molto investito, una relazione amicale particolarmente coinvolgente.

Nessuno nega che certe pratiche come la disconnessione siano odiose, ma sono le regole del gruppo, le conoscevamo, le abbiamo accettate.

Ma il discorso della Di Marzio è diverso. E' vero, come dicono gli "antisette", che tutte le conversioni sono frutto di plagio? Che tutti i gruppi minoritari e controversi sono "là fuori" per "predare" le persone vulnerabili? Che, in caso di disaffiliazione, il gruppo di appartenenza fa di tutto per impedirti il distacco?
I suoi studi e le sue ricerche l'hanno portata a concludere che non è vero. E anche la "realtà da me conosciuta" mi porta in quella direzione.


Alessia Guidi

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Nov 6, 2023, 1:45:27 PM11/6/23
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Il giorno domenica 29 ottobre 2023 alle 07:08:08 UTC+1 Pier Paolo Caselli ha scritto:

Commento un'altra parte delle tue riflessioni, quella secondo cui - in base alla "realtà da [te] conosciuta", esisterebbe un <<fronte critico>> operante
<<con quelle tipiche modalità settarie che vorrebbe far conoscere e contrastare. Abbiamo infatti le due più note esponenti che capeggiano le due opposte fazioni - pro "lavaggio del cervello" e contro - che oramai da anni si fanno una guerra senza esclusione di colpi per delegittimare le loro posizioni, e dunque pur di portare acqua al loro mulino rischiano di estremizzare i loro convincimenti a danno dell'oggettività delle situazioni che hanno la pretesa di studiare ed analizzare [...] In fondo basta solo documentarsi anche presso fonti "divergenti" per evitare di raccontare colossali castronerie.
Castronerie che, guarda caso, prende per buone e propugna solo chi è abituato a voler, come ho già ampiamente documentato, millantare condizioni e status che esistono solo nella sua testa ma che sono ben distanti dalla realtà.>>

a) quali sono le "tipiche modalità settarie" con cui quello che chiami "fronte critico" opererebbe?

A quel che mi consta (la "realtà da me conosciuta") abbiamo da una parte una studiosa riconosciuta a livello internazionale che espone il risultato delle sue ricerche accademiche, che a loro volta confermano le conclusioni di altri studiosi;
dall'altra abbiamo degli operatori sconosciuti al dibattito accademico che compaiono - quando va bene - solo sulle riviste/trasmissioni nazional-popolari o su video autoprodotti che dicono quel che dicono, che rifuggono il pubblico dibattito, che rispondono alle critiche a suon di querele. In sostanza, un "centro studi" che da quando è nato (1999) non ha mai prodotto uno studio su qualcosa, men che meno sul suo oggetto di esistenza ("abusi psicologici").
Ricordo che una 15ina di anni fa sul sito di tale "centro studi" comparve un avviso per richiedere uno studio condotto su non ricordo cosa. Lo richiesi subito. Mai arrivato.
Alla mia ennesima richiesta direttamente alla "presidente protempore", la stessa mi rispose che non me lo avrebbe mai inviato, visto che - a suo dire - volevo solo "criticarlo".
A quel che mi consta ("la realtà [accademica] da me conosciuta") gli studi si pubblicano così da informare e, se del caso, esporsi alle critiche. Chi rifiuta le critiche opera senz'ombra di dubbio in modalità settaria/autoreferenziale.

b) qual è la "oggettività delle situazioni" secondo cui (suppongo entrambe le "fazioni" che citi) racconterebbero delle "colossali castronerie"? E quali sono invece le vere verità, secondo il tuo giudizio?

c) quali sono le "condizioni e status" che (suppongo entrambe le "fazioni") "MILLANTANO" ma che invece - secondo la "realtà da te conosciuta" - "esistono solo nella sua testa, ma che sono ben distanti dalla realtà"?


PS: mentre scrivevo quanto sopra mi è arrivata una mail privata di Pier Paolo Caselli in cui lo stesso mi informa che non riesce a superare il blocco captcha recentemente introdotto da google groups, perciò non riesce a postare il suo commento.

Ora, a parte che non comprendo perché Caselli, che mi considera il male impersonificato e non perde occasione per diffamarmi, si senta in dovere di dirmi che non riesce a postare. Che un bel chissenefrega ci sta pure tutto.

A parte questo, mi offro di fare da tramite per lui - così come ho fatto da tramite per un paio d'anni per Erni, che non riesce più a collegarsi a internet.

Se Caselli mi vuole inviare i suoi commenti sarò lieta di ripostarli a beneficio di tutti, ma alle mie condizioni:
a) OGNI COMMENTO DEVE VERTERE ESATTAMENTE SULLE DOMANDE POSTE, che sono del tutto estranee a questioni personali;
b) non si accettano diffamazioni;
c) non si accettano attacchi personali.

Mi riservo la facoltà di cancellare tutto ciò che non corrisponde ai parametri sopra citati.



Pier Paolo Caselli

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Nov 6, 2023, 2:08:23 PM11/6/23
to
Prova

Pier Paolo Caselli

unread,
Nov 6, 2023, 2:27:52 PM11/6/23
to
Il giorno lunedì 6 novembre 2023 alle 19:45:27 UTC+1 Alessia Guidi ha scritto:
>
>
>
> Ora, a parte che non comprendo perché Caselli, che mi considera il male impersonificato e non perde occasione per diffamarmi, si senta in dovere di dirmi che non riesce a postare. Che un bel chissenefrega ci sta pure tutto.
>
>
Appena ho un attimo di tempo rispondo a quanto mi sembra pertinente alla discussione, ma è interessante intanto rilevare ciò che consideri diffamatorio nei tuoi confronti. Consideri diffamante il fatto che ho scoperto che il tuo millantare di essere DIVENTATA imprenditrice è in realtà dovuto all' essere socia dell' azienda paterna? Ti ho chiesto di dimostrare semmai il contrario, ma tu non hai dimostrato nulla. Quindi dove sarebbe la diffamazione nell'aver scoperto per l'ennesima volta che racconti una verità tutta TUA?
Dovremmo tutti crederti sulla parola? Dovremmo crederti che sei diventata un'imprenditrice di successo che già a 40 anni aveva raggiunto con le sue sole forze tutti gli obiettivi che si era posta? Se tu la verità non riesci a raccontarla prima o poi qualcun altro la scopre, e se nello scoprirla rimedi per l' ennesima volta la figura barbina da dodicenne complessata, non è certamente colpa di chi a tuo dire ti diffama ma di chi non riesce mai a smettere di rendersi ridicola autoumiliandosi in continuazione. Comunque rimango ancora in attesa di eventuali informazioni che smentiscano ciò sopra riportato.
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Pier Paolo Caselli

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Nov 9, 2023, 4:55:32 AM11/9/23
to
Prova2

Pier Paolo Caselli

unread,
Nov 11, 2023, 3:44:14 PM11/11/23
to
Il giorno lunedì 6 novembre 2023 alle 10:20:39 UTC+1 Alessia Guidi ha scritto:
> Il giorno domenica 29 ottobre 2023 alle 07:08:08 UTC+1 Pier Paolo Caselli ha scritto:
>
> > Ritengo quanto sopra riportato estremamente riduttivo e poco attinente rispetto la realtà da me conosciuta.
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> Da te conosciuta.
> Se però magari un giorno decidessi di alzare e ampliare lo sguardo potresti trovare una realtà diversa rispetto al tuo mondo.
> >
>
> Ma il discorso della Di Marzio è diverso. E' vero, come dicono gli "antisette", che tutte le conversioni sono frutto di plagio? Che tutti i gruppi minoritari e controversi sono "là fuori" per "predare" le persone vulnerabili? Che, in caso di disaffiliazione, il gruppo di appartenenza fa di tutto per impedirti il distacco?
> I suoi studi e le sue ricerche l'hanno portata a concludere che non è vero. E anche la "realtà da me conosciuta" mi porta in quella direzione.
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Sempre dal thread "Clearwater e altre storie ": "Se è vero che io personalmente ho un'esperienza molto piccola con Scientology (ho resistito un anno e mezzo poi ho alzato i tacchi), è altrettanto vero che io, come FAMIGLIA, ho avuto un'esperienza parecchio pesante sotto tutti i punti di vista (e vi ho raccontato solo una infima parte perché non voglio coinvolgere persone ancora affiliate)."

Ritengo che chi legga questi spezzoni, quelli dopo i tratteggi, abbia giustamente l'idea che si tratti di scritti postati da due persone diverse, che è per l'appunto ciò che ho spesso pensato leggendo in questi anni molti commenti che si contraddicevano palesemente uno con l'altro, tutti a firma di Simonetta Po.

In realtà questi post sono sempre, incredibile a dirsi, redatti dalla stessa persona, ossia proprio quella Simonetta Po che una volta smascherata in questa sua doppiezza invece di riconoscerla, ci può stare ovviamente di cambiare parere nel corso del tempo, ma almeno si abbia la decenza di ammetterlo chiaramente, accusa di diffamazione, od in alternativa di ossessiva molestia, chi si permette di farle notare le continue contraddizioni in cui puntualmente cade.

Purtroppo questa sua costante dissociazione, accompagnata dalla conseguente totale irresponsabilità riguardo quanto affermato magari il giorno prima, pare aumentare sempre di più. Sarebbe comprensibile per chi ha bisogno di un amministratore di sostegno, visto il manifesto deficit cognitivo che tale ambivalenza palesa. Viceversa sarebbe invece un modus operandi assai ridicolo in chi crede in modo così imbarazzante di poter cercare di farla franca, ergendosi addirittura ad essere credibile nel suo ruolo di testimone veritiero e competente.

Alessia Guidi

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Nov 13, 2023, 12:05:53 PM11/13/23
to
Mi pare che non hai ben compreso di che cosa parla il libro della Di Marzio e quali sono le sue posizioni.
Con il comportamento che da sempre ti caratterizza, parti dall'arroganza dell'ignoranza per tranciare giudizi basati su pregiudizi - oltre alla tua ben nota ossessione distruttiva nei miei confronti.

Hai commentato in tono sprezzante qualche riga di intervista con la studiosa romana ben consapevole, perché lo hai sperimentato sulla tua pelle e lo hai raccontato, che le interviste possono durare ore, poi viene pubblicato un riassunto del riassunto che, preso a sé, poco o nulla ha a che vedere con quanto realmente dichiarato al giornalista. Ma per come ti sei fatto conoscere in questi anni, sei e resti una persona superficiale che si accontenta di un tweet e ha la presunzione di aver "capito tutto".

Ora: ho aperto questo thread con una lunga intervista alla Di Marzio in persona, un video che se non ricordo male dura un'ora e mezza. Non dico di leggere il suo libro prima di esprimersi, ma almeno seguire il video e... come ti è stato consigliato più volte, sospendere il giudizio in attesa di saperne di più, astenendoti nel frattempo dai commenti.
Ma si sa, Polin. Tu sei testardo! -> "Pervicacemente ostinato in un atteggiamento o comportamento, per scarsa elasticità mentale e sfiducia preconcetta nei confronti dei consigli altrui" e alla ti mostri per ciò che sei.
Contento tu...

Gli estratti che hai estrapolato da miei vecchi post e che secondo te rappresenterebbero blablabla (e giù secchiate di guano nei miei confronti) non riguardano gli argomenti che la Di Marzio tratta nel suo libro, cioè affiliazione e disaffiliazione.

Come famiglia abbiamo avuto un'esperienza pesante perché era coinvolta anche mia suocera, che ha vissuto delle esperienze a Flag, sulla Freewinds, in Sea Org. E lì se ne vedono davvero di tutti i colori. A questo punto c'è da chiedersi se non se n'è andata (lei e un'altra persona ancora coinvolta che mi ha raccontato cose) perché era plagiata o perché aveva fede sincera. Ed è di questo che parla la Di Marzio nel suo libro.

Direi che hai perso un'altra occasione per fare bella figura tacendo.


PS: mia suocera è morta scientologa e non abbiamo mai fatto nulla per dissuaderla. Fino all'estate del 2013 - quando è mancata - ho regolarmente pranzato nella sua cucina sotto al ritratto di Ron.












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