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Negare l'evidenza

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Alessia Guidi

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Oct 31, 2020, 11:39:00 AM10/31/20
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https://www.internazionale.it/opinione/annamaria-testa/2019/04/02/negare-evidenza

Negare l’evidenza - di Annamaria Testa, 2 aprile 2019

A proposito dell’attitudine a negare l’evidenza, la psicologia ci dice alcune cose interessanti. Per esempio: negare è un meccanismo di difesa, che impariamo ad attivare già quando siamo piccoli per proteggerci da pensieri ed eventi che ci appaiono insostenibili o ingestibili.

Più precisamente, diciamo negazione quando una persona, per allontanare da sé dolore, frustrazione e disagio, rifiuta più o meno coscientemente di riconoscere la concretezza e la realtà di un fatto, o la provata fondatezza di un’affermazione.

Diciamo invece rimozione se perfino il processo del negare si verifica in maniera inconscia.

Negare l’evidenza è una reazione primitiva e immatura: non ci aiuta a governare la realtà, e non la cambia. Piuttosto, provando a cancellarla, la maschera o la nasconde, rischiando di renderla nel tempo ancora più ingestibile.

Tutto ciò non significa che negare l’evidenza sia una strategia sempre inefficace o inutile. Può aiutarci, anche da adulti, a tirare il fiato di fronte a un problema o a un evento improvviso e drammatico, fino a quando non riusciamo ad adattarci mettendo insieme le risorse necessarie ad affrontarlo con consapevolezza. Però la difesa, se prolungata nel tempo, può, appunto, diventare disfunzionale e gravemente patologica.

L’attitudine a negare o a rimuovere, che potrebbe sembrare squisitamente individuale, può riguardare un’intera comunità.

È stato Sigmund Freud a parlare per primo di negazione. Sua figlia Anna ha approfondito e sistematizzato le intuizioni freudiane.

L’evidenza può essere negata in molti modi. Si può negare la realtà di un fatto accaduto, o se ne può omettere una parte. Si possono negare le proprie responsabilità negli accadimenti, mentendo, o minimizzando il proprio ruolo e le conseguenze, o cercando giustificazioni campate per aria, fino a sostenere che una cosa “è successa perché è successa”. E naturalmente si può negare il fatto che si sta negando qualcosa.

L’elefante nella stanza

La cosa notevole è che l’attitudine a negare o a rimuovere, che potrebbe sembrare squisitamente individuale, si può trovare anche a livello sociale e può riguardare un’intera comunità. Il primo a parlarne è stato lo psicologo e ricercatore israeliano Dan Bar-On. L’argomento è stato approfondito, tra gli altri, dal sociologo Eviatar Zerubavel, con il brillante saggio intitolato The elephant in the room (L’elefante nella stanza).

Abbiamo un elefante nella stanza se, scrive Zerubavel, tutti fanno finta di non vedere ciò che è del tutto evidente. Insomma, quando – come accade nella notissima favola di Andersen – il re è nudo ma nessuno sa o può dirlo.

Qualsiasi problema tanto palese quanto intricato, spinoso e in apparenza irrisolvibile può trasformarsi in un elefante nella stanza. Può essere lo stato reale dell’economia. O (negli Stati Uniti, e forse prossimamente anche da noi) può essere il rapporto tra la diffusione delle armi e la violenza. O può essere un grande rischio sistemico, come la crescita delle disuguaglianze o il cambiamento climatico.

Kari Marie Norgaard ha indagato sul campo, per un intero anno, le reazioni di una comunità norvegese alla minaccia del cambiamento climatico. Ne dà conto in un saggio molto citato. Dove spiega che la negazione sociale funziona in modo analogo ma non identico alla negazione individuale.

In sostanza, se l’elefante è così grosso che proprio è impossibile ignorarlo, le persone ne sono consapevoli. Ma sono portate a minimizzare, o a dire che la responsabilità non è loro, o a focalizzarsi su un singolo dettaglio che riescono a gestire, trascurando tutto il resto. E, tutto sommato, preferirebbero dimenticarsene e pensare ad altro. Così, alla fine, se ne scivolano nell’apatia: un’ulteriore e non inoffensiva forma di negazione.

Pensiamo per esempio a quanto succede da noi in occasione di ogni nuova (ci metto le virgolette) catastrofe “naturale”. Si lanciano mille allarmi e si citano mille dati sul dissesto idrogeologico nazionale, e dopo una settimana il tema sparisce nuovamente dal dibattito collettivo.

Comode verità

Il quotidiano britannico The Guardian titola “Dai vaccini al cambiamento climatico al genocidio: stiamo vivendo una nuova era di negazionismo?”. E pubblica un lungo articolo, preoccupato e veemente, che mette in evidenza tre questioni.

La prima questione: dai genocidi (mai avvenuti!) al cambiamento climatico (un fatto naturale!) alla minaccia dell’aids (non esiste!) in tempi recenti il negazionismo si struttura e si consolida con la produzione di teorie “alternative” e di verità più comode, anche se infondate, e dà origine a un clima sociale agitato dall’odio e dal sospetto.

La seconda questione: il negazionismo può avere terribili conseguenze. Per esempio, la riluttanza del presidente sudafricano Thabo Mbeki, in carica tra il 1999 e il 2008, a riconoscere il legame tra hiv e aids ha avuto un costo stimato di 330mila vite umane.

La terza questione: l’avvento di internet ha causato l’espandersi di un’ulteriore forma di negazionismo, anarchico e distopico, incontrollabile e impermeabile a ogni verifica. Una situazione nella quale ciascuno si sente legittimato a sostenere la propria individuale verità, inventata su misura.

Sostanziale impotenza

Aggiungo che, oltretutto, negare l’evidenza è una pratica faticosissima. C’è bisogno di istituire un intero sistema logico parallelo. Di stare attenti a non cadere in contraddizione. E di presidiare costantemente il proprio paesaggio cognitivo contro gli assalti continui dei dati di realtà.

La conseguenza di tutto ciò è una sostanziale diminuzione della capacità collettiva di affrontare i grandi problemi contemporanei, e dell’energia necessaria per poterlo fare. Così tutti insieme come collettività, e non solo chi nega i problemi, ci troviamo immersi in una realtà opaca e vischiosa, ansiogena, claustrofobica. E in una condizione di sostanziale impotenza.

Negare l’evidenza è un comportamento infantile e immaturo anche al livello collettivo? Sì, certo. Può essere incentivato o aggravato dall’incapacità, dalla cecità o dall’opportunismo dei governi? Be’, il caso sudafricano è esemplare, e non è l’unico. Ha delle connotazioni patologiche? Temo proprio di sì.

Ma se un individuo intrappolato nella negazione patologica può chiedere aiuto a un terapeuta, quale terapia può proporsi per un’intera comunità? Forse il primo passo, anche questo analogo a quello che va compiuto al livello individuale, consiste nello smettere di negare che negare l’evidenza è, per così dire, il problema dei problemi.

Leonardo Serni

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Oct 31, 2020, 2:17:45 PM10/31/20
to
On Sat, 31 Oct 2020 08:38:59 -0700 (PDT), Alessia Guidi
<alessi...@libero.it> wrote:

> negare l’evidenza è, per così dire, il problema dei problemi.

Questa è una delle cose che andrebbero insegnate a scuola fin dalle
elementari. Insegnare a riconoscere ed accettare la realtà - e come
affrontare ciò che non si può cambiare.

Tra cui anche l'Altro. Il fatto che esiste, ed ha una identità, che
è altrettanto valida e "da rispettarsi" della nostra.

Leonardo
--

"You all presumably know why" :-) :-(

Pier Paolo Caselli

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Nov 1, 2020, 1:36:58 PM11/1/20
to
A proposito di chi nega l'evidenza affidandosi agli "esperti" ed i "giornalisti". 😬

https://www.frontedelblog.it/2020/10/31/toh-sui-pronto-soccorso-milanesi-avevamo-ragione-noi-la-meta-rimandati-a-casa/

P.s. noto che oltre a bla bla, gne gne, ipocondria, disagio, insulti e "superiorità", a fatti da contrapporre state a ZERO! 🥺😅

Alessia Guidi

unread,
Nov 2, 2020, 2:49:01 AM11/2/20
to
Il giorno domenica 1 novembre 2020 alle 19:36:58 UTC+1 pier.paolo...@gmail.com ha scritto:

> https://www.frontedelblog.it/2020/10/31/toh-sui-pronto-soccorso-milanesi-avevamo-ragione-noi-la-meta-rimandati-a-casa/
>

Sarebbe interessante conoscere che cosa di preciso tu deduci da questa informazione.


Pier Paolo Caselli

unread,
Nov 2, 2020, 6:17:28 AM11/2/20
to
Dai che in 4 righe di testo se ti ci impegni, arrivi anche tu a comprenderne il senso! 😀
Message has been deleted

Pier Paolo Caselli

unread,
Nov 2, 2020, 8:56:06 AM11/2/20
to
"Simonetta Po è sposata dall' 86 con Giuliano Lotti, che in questo momento è in Brasile e non sa ancora della tragedia, non ha figli,..."

Lo sanno i giornali ma non lo sa suo marito, che guarda caso 🥺 sta in Brasile.... probabilmente a "studiare" le bellezze naturali di quella terra così generosa! 😎

Povera Simonetta Po, a te invece tocca sempre viaggiare da sola o sfogarti in cucina e/o fare la leonessa da tastiera.

Dai sbloccami così puoi vedere il mio "insulto di vita"! 😘

https://www.facebook.com/profile.php?id=100012772355435

Però mi raccomando sii forte e non rimanerci troppo male, non vorrei che poi alla fine quella corda finirai invece per usarla tu. 😬

Leonardo Serni

unread,
Nov 2, 2020, 9:28:31 AM11/2/20
to
E' un articolo interessante, perché nel testo dimostra di avere torto :-D

Cito pari pari:

le chiamate al 112 sono in continuo aumento”, spiegano i portavoce
dell’agenzia. Anche se poi molti dei malati – circa la metà – vengono
rimandati a casa perché i sintomi del Covid non sono così gravi da
necessitare il ricovero.

Quindi: c'è gente che ha il Covid, tant'è che ha i sintomi. Si reca in Pronto
Soccorso; e qui la rimandano a casa.

Ma si parlava di gente che va in Pronto Soccorso "senza necessità". Il punto,
quindi, è: questa gente, cosa doveva fare? Restare in casa? E non intasare il
pronto soccorso?

L'articolo, nel titolo, dice di sì.

Ma nel testo dice di no:

Anche se circa il 50 per cento di chi arriva al Pronto soccorso con
sintomi Covid, viene poi dimesso perché i medici valutano che bastino
cure domiciliari sorvegliate dai curanti.
“È molto importante non decidere di testa propria quando si avvertono
sintomi compatibili con l’infezione – lancia un appello il direttore
generale di Ats, Walter Bergamaschi

"Non decidere di testa propria". Bisognerebbe interpellare il MMG. Che però -
vedi tu a volte, la sfiga - in Lombardia di fatto rimanda alla guardia medica
che, non (pot|vol)endosi prendere la responsabilità, e non potendo recarsi al
domicilio del malato... dato che Maometto non vuole andare dalla montagna, la
montagna deve andare al pronto soccorso.


Il primo punto di riferimento resta il proprio medico di medicina
generale, che può suggerire il da farsi e che ha strumenti per
valutare se la persona ha necessità di essere seguita in ospedale, se
si deve chiamare il 112 o mandare una visita domiciliare anche
attraverso la Usca”.

Si potrebbe dire che la gente va in Pronto Soccorso non per necessità CLINICA
ma per necessità POLITICA, a causa del depotenziamento della rete MMG. Ma sia
essa clinica o politica... purtroppo la "necessità" c'è.

Si potrebbe ridurla ("sintomi compatibili"...!) esortando a vaccinarsi contro
l'influenza.

E, ironia della sorte, càpita spesso che quelli che negano il Covid-19 siano,
anche - non dico sempre, ma spesso - contrari pure alla vaccinazione.

Un mio professore anni fa me lo chiamò "Effetto Levi", e per restare in topic
direi che è una perdita sulle prime due dinamiche compensata da un guadagno a
favore delle altre.

Alessia Guidi

unread,
Nov 2, 2020, 4:05:31 PM11/2/20
to
Il giorno lunedì 2 novembre 2020 alle 15:28:31 UTC+1 Leonardo Serni ha scritto:

> E' un articolo interessante, perché nel testo dimostra di avere torto :-D
>
> Cito pari pari:
>
> le chiamate al 112 sono in continuo aumento”, spiegano i portavoce
> dell’agenzia. Anche se poi molti dei malati – circa la metà – vengono
> rimandati a casa perché i sintomi del Covid non sono così gravi da
> necessitare il ricovero.
>
> Quindi: c'è gente che ha il Covid, tant'è che ha i sintomi. Si reca in Pronto
> Soccorso; e qui la rimandano a casa.
>
> Ma si parlava di gente che va in Pronto Soccorso "senza necessità". Il punto,
> quindi, è: questa gente, cosa doveva fare? Restare in casa? E non intasare il
> pronto soccorso?
>
> L'articolo, nel titolo, dice di sì.
>
> Ma nel testo dice di no:

[...]

Aggiungo:

Il MMG stacca dal servizio, se va bene, il venerdì tardo pomeriggio. La mia, per es., il venerdì fa ambulatorio fino alle 12.

Di questa dottoressa che ho da appena 3 settimane possiedo almeno il numero del cellulare. Non so se è dedicato, per fortuna non ho ancora avuto necessità di chiamarla salvo che per presentarmi come sua nuova paziente, e mi ha risposto subito. Del medico precedente non avevo nemmeno il cellulare e, quando ho avuto necessità di contattarlo non mi ha risposto nessuno: sempre occupato oppure sempre libero. Per prendere appuntamento, mai prima di 10/15 gg dalla data di richiesta, ho sempre usato la mail.

Fortunatamente, si fa per dire, a febbraio mio marito si è ammalato 2 gg prima di me, per cui avevo fatto a tempo a portarlo al pronto soccorso, perché dopo 24 ore di febbre a 40 e una tosse che lo spaccava in due, alle 2 di notte avevo deciso "andiamo all'ospedale".

Era stato poi dimesso dopo 4 ore, una flebo, un rx torace negativo e un elenco lungo così di medicine, che lui stesso aveva fatto a tempo a comprare prima di riprecipitare nell'oblio febbrile. E' stato uno di quei casi di accesso al PS "poi rimandato a casa" come da articolo.

Precisazione: era una "banale" influenza, non Covid, nemmeno se ne parlava ancora... era il 5 febbraio 2020. Quando il 7 febbraio mi sono ammalata anche io, febbre alta e tosse da spaccarmi in due, ho provato a contattare il mio medico. Non ci sono riuscita ed era venerdì. Non essendo paranoica né ipocondriaca, ho pensato che la febbre ha un senso per cui ero ricorsa alla tachipirina solo quando arrivava a 40.

All'alba di domenica ero completamente sfebbrata. Stesa dalla tosse, ma sfebbrata. Il lunedì mattina, senza febbre da 24 ore, ho cominciato ad avvertire difficoltà respiratorie sempre più pesanti. Fame d'aria. Chi l'ha provata sa che cosa intendo, e non è piacevole. E' stato solo allora che ho iniziato la terapia prescritta alcuni giorni prima a mio marito al PS, tra cui il cortisone. Ho superato la fase acuta respiratoria in 24 ore, anche se per tornare nelle mie pieghe ho impiegato quasi due mesi, in cui il mio medico "rispondeva" solo per mail. Poi 2 mesi e mezzo di mare mi hanno parecchio aiutata.

Ora: da ciò che so sul Covid19, quella che ha colpito noi due è stata una "banale" influenza. Ho pensato più volte di fare un sierologico per sapere se per caso non fosse stato un (due) caso precoce, quelli che adesso sappiamo erano effettivamente dei casi Covid19 non diagnosticati. Tra una storia e l'altra i mesi sono passati e oggi come oggi, benché abbia una richiesta ufficiale di sierologico, ho deciso di lasciar perdere. Se lo era, oggi a distanza di 8 mesi non è detto che abbia ancora gli anticorpi. E se anche li avessi, non mi sembra il caso di infilarmi nel girone infernale dei tamponi. Se sei positivo al sierologico il tampone è d'obbligo. Per me era e resta una brutta "banale" influenza e abbiamo già provveduto a fare il vaccino anti-influenzale.

Provo per un momento a spostare a fine ottobre 2020 quanto noi abbiamo vissuto ai primi di febbraio. Oggi in prima battuta non porterei mio marito al PS, sono più consapevole di molte cose. Magari aspetterei il mattino successivo nella speranza che la febbre inizi a scendere, nella speranza di poter contattare il suo MMG, nella speranza di poter contattare qualche USCA, il medico di guardia, i numeri verdi, quel ca##o che vi pare. Ma se nessuno mi rispondesse salvo il 112, allora direi al 112 di mandare una ambulanza. Perché sarei dannatamente preoccupata, come è chiunque veda un proprio caro stare così male, Covid o non Covid. O chiunque pensi che gli è rimasto quell'ultimo fil di voce per chiedere aiuto a chi gli dà risposta, come tutto sommato ero io quel venerdì 7 febbraio quando cercavo di contattare il mio medico che non rispondeva, con mio marito a fianco che era ripiombato nel delirio febbrile (nb: io mi sono sfebbrata 2 gg prima di lui, che si era ammalato 2 gg prima di me).

Detto questo, oggi come oggi è così "strano" che tanti si rivolgano al 112 e chiedano un'ambulanza, quando si sa che il 112 è l'ultima spiaggia? Non nascondiamoci dietro un dito. I MMG sono oberati e non si riesce a prendere la linea. Stesso discorso per i numeri istituzionali. E quando hai davanti qualcuno che sta male, allora cerchi solo un qualche tipo di aiuto. Inutile fare tanti bei discorsi... chiama questo e chiama quello. Se poi nessuno ti risponde. E più aumentano i contagi, meno ti rispondono.

Poi c'è un'altra considerazione. Ho riflettuto sulla mia esperienza di vita e direi che in 45+ anni sono stata al pronto soccorso, o vi ho accompagnato parenti, amici o dipendenti, non meno di 30 volte (la prima volta mi ci hanno portata a 15 anni perché un coglione mi aveva pestato un piede con la scarpa chiodata da corsa, quella con i chiodi lunghi da terra rossa, passandomi da parte a parte).

Gli effettivi ricoveri seguiti agli accessi al PS sono stati pochissimi. Uno mio e uno di mio marito per frattura seguita da intervento; uno di un'amica tenuta un paio di giorni in osservazione. Tutti gli altri sono stati medicati e/o tenuti in osservazione e poi dimessi per cure domiciliari nel giro di poche ore. Significa forse che quegli accessi al PS erano "immotivati"? No, significa solo che dopo il doveroso primo soccorso non si è ritenuto di ricoverare il/la paziente. Mi pare sia la situazione dei tanti accessi al PS di cui si parla nell'articolo segnalato. Alla fine, metà vengono ricoverati (!!) e metà rispediti a casa. Per quella che è la mia esperienza pre-covid, i rispediti a casa dal PS sono stati la stragrande maggioranza, non il "50%". Non che l'accesso al PS fosse "immotivato", da quel che ne so nessuno di quelli che ho accompagnato hanno dovuto pagare la prestazione (ticket https://www.laleggepertutti.it/190880_al-pronto-soccorso-si-paga-il-ticket).

Che qualcuno arrivi a usare una notizia, per altro riportata in modo parziale, per negare l'esistenza di una grave pandemia mi sembra semplicemente demenziale.




Pier Paolo Caselli

unread,
Nov 2, 2020, 5:06:45 PM11/2/20
to
"La persona egoista e ipocrita ai tempi del Covid la riconosci subito. E' quella pronta ad accettare supinamente e di buon grado tutte le restrizioni del nuovo ordine sanitario, purché siano applicate in modo indifferenziato e senza distinguere tra fasce a rischio, imprenditori che così perderanno il loro lavoro, persone sole, che preferirebbero andare incontro a un rischio infinitesimale di morte piuttosto che affrontare la depressione o altri disagi psichici. Sono generalmente individui con stipendio garantito, con qualche pulsione finora inespressa all'isolamento sociale, complessi di inferiorità repressi, invidia sociale e tendenza all'ipocondria. La loro ipocrisia, spesso inconsapevole, li porta a sostenere di aderire a tutte le più assurde (e antiscientifiche) misure restrittive imposte dal governo per senso civico, rispetto per gli altri: in realtà sono mossi da puro egoismo, che trova nel conformismo e nella cieca obbedienza un luogo protetto."

Ilaria Bifarini

Pier Paolo Caselli

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Nov 4, 2020, 11:15:16 AM11/4/20
to

Alessia Guidi

unread,
Nov 5, 2020, 6:11:42 AM11/5/20
to
Il giorno lunedì 2 novembre 2020 alle 14:56:06 UTC+1 pier.paolo...@gmail.com ha scritto:

> "Simonetta Po è sposata dall' 86 con Giuliano Lotti, che in questo momento è in Brasile e non sa ancora della tragedia, non ha figli,..."
>
> Lo sanno i giornali ma non lo sa suo marito, che guarda caso 🥺 sta in Brasile.... probabilmente a "studiare" le bellezze naturali di quella terra così generosa!

Fammi capire. Tu, che sostieni di non essere ossessionato da me, rivanghi un articolo di fine agosto 1991 all'unico fine di fare battutine idiote su di me, su mio marito, sul mio privato.
L'articolo è questo, sa Dio che cosa non hai fatto per ritrovarlo https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/08/29/stato-terribile-cosi-ci-siamo.html

Mi sarei aspettata che uno che si proponeva come "maestro di vita" (a pagamento) e che da anni declina la parola "resilienza" in tutte le possibili salse, sarebbe stato interessato alle strategie di sopravvivenza immediata messe in atto da noi sei superstiti, e quell'articolo ne racconta a volo d'uccello solo una minimissima parte. L'incidente si verificò il 25 agosto ma noi riuscimmo a contattare le nostre famiglie solo il 28 tardo pomeriggio. Dove eravamo rimasti per 3 giorni?

E una volta arrivati a riva (non certo sulla "isola di Palawan" ma chissà dove dalle parti dell'isola di Pangalusian) non è che ci fosse l'autostrada con le colonnine del soccorso. C'era una alta falesia su cui ci arrampicammo col rischio di romperci l'osso del collo, e arrivati in cima solo giungla fitta. Prima di trovare un essere umano camminammo in quella giungla scalzi e seminudi, sotto la pioggia battente, per quasi 8 ore. Ma mica sul sentierino, eh. Camminammo in mezzo a rovi, felci, vegetazione marcita, spine lunghe così, abbeverandoci con l'acqua che colava dai tronchi dopo essere stati in balia del mare in tempesta per una notte intera ed esserci visti morire davanti agli occhi, uno dopo l'altro, ben 9 amici.

Ecco, mi sarei aspettata che un "ipersensibile" come sei convinto di essere mi avesse domandato, magari in privato e con la dovuta delicatezza, come furono le settimane, i mesi, gli anni successivi, a quali strategie di resilienza abbiamo fatto ricorso, come abbiamo combattuto e vinto la sindrome da stress post-traumatico di cui tutti e sei sopravvissuti abbiamo sofferto. Se e come sono cambiati i nostri ideali, valori, stili di vita.

Dalla descrizione che fai di te stesso, e sono certa che tu sei davvero convinto di essere come ti descrivi, mi sarei aspettata qualcosa di più profondo della battutina sul fatto che io ero alle Filippine e mio marito in Brasile <<probabilmente a "studiare" le bellezze naturali di quella terra così generosa! >>.

Mio marito sapeva benissimo dov'ero e viceversa, tant'è che ci eravamo sentiti al telefono qualche giorno prima dell'incidente. E nel 1991 telefonare non era per nulla facile, soprattutto dal cosiddetto Terzo Mondo. Per le chiamate intercontinentali dovevi restare in attesa al centralino a volte per ore. Come raccontò mia mamma al giornalista, nelle quasi 4 settimane da che ero partita l'avevo chiamata solo 2 volte e lei era in attesa della terza telefonata, che in effetti avevo provato a fare la mattina stessa del naufragio, senza riuscirci.

Date le difficoltà oggettive e i costi non indifferenti, all'epoca funzionava proprio così. L'accordo era di telefonare a casa una volta alla settimana, io a mia madre, mio marito alla sua, le mamme si sentivano fra loro e poi informavano noi sui nostri reciproci spostamenti, se possibile lasciavamo anche un recapito telefonico e, infatti, io e mio marito eravamo riusciti a parlarci. Ciò che mio marito ancora non sapeva era del naufragio, ma appena ne fu informato prese il primo aereo e arrivò in Italia prima di me, infatti al mio arrivo alla Malpensa lo trovai ad attendermi assieme a mio fratello. Ora di preciso non ricordo la data del nostro rientro, ma dopo aver telefonato a mia madre dormimmo a Manila per 2, forse 3 notti e un'altra la trascorremmo in aereo sul volo di rientro, perciò arrivai in Italia il primo o 2 di settembre, una settimana dopo il naufragio.

Un'altra cosa che mi fa specie è che nella tua insana ossessione malevola nei miei confronti, arrivi addirittura a scoprire il fianco all'analisi della tua vita privata, quella che non bisogna scandagliare Internet per trovare qualcosa di "interessante" da tirar fuori alla prima occasione utile, ma che hai scritto proprio qui, di tuo pugno.

Per esempio, il 14 ago 2015 scrivesti, senza che nessuno ti avesse chiesto nulla: <<E mia moglie? E' già mia moglie, ormai non so più come sia fatta ... è dal 29 luglio 2014 che non la vedo. Visto che qui non batteva chiodo è andata a lavorare in Turchia. Laggiù fa l'insegnante di russo.>> E vi rimase non per un mese, quello che passammo lontani io e mio marito, ma per 13 mesi. Lei, la dolce biondina dell'Est che "insegnava russo" in Turchia... ! E si sa quanto i turchi apprezzino le "insegnanti di russo" belle e bionde... :-O

Concludevi quel tuo vecchio post con questa frase, giusto per rimarcare la differenza tra l'idea che hai di te stesso e quello che invece dimostri di essere quotidianamente su questo NG, e da ben 12 anni: <<E soprattutto non si può mai sapere cosa ci sia dietro il vissuto degli altri. Mai. E' per questo che giudicare, emettere sentenze, dare la patente degli idioti, degli scellerati, è una cosa che non deve essere fatta. Ognuno ha i propri problemi ed ognuno per questo merita rispetto.>>

Che differenza eh tra quello che pensi di essere, e quello che sei veramente?

Il tuo vecchio post sta qui, se lo vuoi rileggere: https://groups.google.com/g/free.it.religioni.scientology/c/UFcaRl2kBWQ/m/hzANdQWNCgAJ

Qui alcune cose che potrebbero essere di tuo interesse: https://it.wikipedia.org/wiki/Schizofrenia











Pier Paolo Caselli

unread,
Nov 5, 2020, 9:15:19 AM11/5/20
to
Livello di cringe: fuori scala massima! 🤦

Appena ho un attimo di tempo rispondo. 😅

Pier Paolo Caselli

unread,
Nov 5, 2020, 10:46:33 AM11/5/20
to
Il giorno giovedì 5 novembre 2020 alle 12:11:42 UTC+1 Alessia Guidi ha scritto:
> Il giorno lunedì 2 novembre 2020 alle 14:56:06 UTC+1 pier.paolo...@gmail.com ha scritto:
>
> > "Simonetta Po è sposata dall' 86 con Giuliano Lotti, che in questo momento è in Brasile e non sa ancora della tragedia, non ha figli,..."
> >
> > Lo sanno i giornali ma non lo sa suo marito, che guarda caso 🥺 sta in Brasile.... probabilmente a "studiare" le bellezze naturali di quella terra così generosa!
> Fammi capire. Tu, che sostieni di non essere ossessionato da me, rivanghi un articolo di fine agosto 1991 all'unico fine di fare battutine idiote su di me, su mio marito, sul mio privato.
> L'articolo è questo, sa Dio che cosa non hai fatto per ritrovarlo https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/08/29/stato-terribile-cosi-ci-siamo.html
>

Effettivamente è stata una faticaccia: digitare "Simonetta Po naufragio"; primo articolo apparso! ;-DDD https://www.google.it/search?source=hp&ei=0hakX-fWNI2_ULCMjegL&q=Simonetta+Po+naufragio&oq=Simonetta+Po+naufragio&gs_lcp=CgZwc3ktYWIQAzoICAAQsQMQgwE6BQgAELEDOgUILhCxAzoCCC46CAguELEDEIMBOgsILhCxAxCDARCTAjoECAAQAzoCCAA6BQguEJMCOgYIABAWEB46BQgAEM0COgUIIRCgAToHCCEQChCgAVDDCViHR2DbX2gAcAB4AIABxwWIAYdEkgENMC4xLjUuNS44LjIuMZgBAKABAaoBB2d3cy13aXo&sclient=psy-ab&ved=0ahUKEwjnh4zq2OvsAhWNHxQKHTBGA70Q4dUDCAg&uact=5

> Mi sarei aspettata che uno che si proponeva come "maestro di vita" (a pagamento) e che da anni declina la parola "resilienza" in tutte le possibili salse, sarebbe stato interessato alle strategie di sopravvivenza immediata messe in atto da noi sei superstiti, e quell'articolo ne racconta a volo d'uccello solo una minimissima parte. L'incidente si verificò il 25 agosto ma noi riuscimmo a contattare le nostre famiglie solo il 28 tardo pomeriggio. Dove eravamo rimasti per 3 giorni?
>
> E una volta arrivati a riva (non certo sulla "isola di Palawan" ma chissà dove dalle parti dell'isola di Pangalusian) non è che ci fosse l'autostrada con le colonnine del soccorso. C'era una alta falesia su cui ci arrampicammo col rischio di romperci l'osso del collo, e arrivati in cima solo giungla fitta. Prima di trovare un essere umano camminammo in quella giungla scalzi e seminudi, sotto la pioggia battente, per quasi 8 ore. Ma mica sul sentierino, eh. Camminammo in mezzo a rovi, felci, vegetazione marcita, spine lunghe così, abbeverandoci con l'acqua che colava dai tronchi dopo essere stati in balia del mare in tempesta per una notte intera ed esserci visti morire davanti agli occhi, uno dopo l'altro, ben 9 amici.
>
> Ecco, mi sarei aspettata che un "ipersensibile" come sei convinto di essere mi avesse domandato, magari in privato e con la dovuta delicatezza, come furono le settimane, i mesi, gli anni successivi, a quali strategie di resilienza abbiamo fatto ricorso, come abbiamo combattuto e vinto la sindrome da stress post-traumatico di cui tutti e sei sopravvissuti abbiamo sofferto. Se e come sono cambiati i nostri ideali, valori, stili di vita.
>
> Dalla descrizione che fai di te stesso, e sono certa che tu sei davvero convinto di essere come ti descrivi, mi sarei aspettata qualcosa di più profondo della battutina sul fatto che io ero alle Filippine e mio marito in Brasile <<probabilmente a "studiare" le bellezze naturali di quella terra così generosa! >>.
>
> Mio marito sapeva benissimo dov'ero e viceversa, tant'è che ci eravamo sentiti al telefono qualche giorno prima dell'incidente. E nel 1991 telefonare non era per nulla facile, soprattutto dal cosiddetto Terzo Mondo. Per le chiamate intercontinentali dovevi restare in attesa al centralino a volte per ore. Come raccontò mia mamma al giornalista, nelle quasi 4 settimane da che ero partita l'avevo chiamata solo 2 volte e lei era in attesa della terza telefonata, che in effetti avevo provato a fare la mattina stessa del naufragio, senza riuscirci.
>
> Date le difficoltà oggettive e i costi non indifferenti, all'epoca funzionava proprio così. L'accordo era di telefonare a casa una volta alla settimana, io a mia madre, mio marito alla sua, le mamme si sentivano fra loro e poi informavano noi sui nostri reciproci spostamenti, se possibile lasciavamo anche un recapito telefonico e, infatti, io e mio marito eravamo riusciti a parlarci. Ciò che mio marito ancora non sapeva era del naufragio, ma appena ne fu informato prese il primo aereo e arrivò in Italia prima di me, infatti al mio arrivo alla Malpensa lo trovai ad attendermi assieme a mio fratello. Ora di preciso non ricordo la data del nostro rientro, ma dopo aver telefonato a mia madre dormimmo a Manila per 2, forse 3 notti e un'altra la trascorremmo in aereo sul volo di rientro, perciò arrivai in Italia il primo o 2 di settembre, una settimana dopo il naufragio.
>

Ahwn, scusa lo sbadiglio, forse per parole malcomprese oppure noia? Comunque Sticazzi!

> Un'altra cosa che mi fa specie è che nella tua insana ossessione malevola nei miei confronti, arrivi addirittura a scoprire il fianco all'analisi della tua vita privata, quella che non bisogna scandagliare Internet per trovare qualcosa di "interessante" da tirar fuori alla prima occasione utile, ma che hai scritto proprio qui, di tuo pugno.
>
> Per esempio, il 14 ago 2015 scrivesti, senza che nessuno ti avesse chiesto nulla: <<E mia moglie? E' già mia moglie, ormai non so più come sia fatta ... è dal 29 luglio 2014 che non la vedo. Visto che qui non batteva chiodo è andata a lavorare in Turchia. Laggiù fa l'insegnante di russo.>> E vi rimase non per un mese, quello che passammo lontani io e mio marito, ma per 13 mesi. Lei, la dolce biondina dell'Est che "insegnava russo" in Turchia... ! E si sa quanto i turchi apprezzino le "insegnanti di russo" belle e bionde... :-O
>

Dopo una vita ho voluto risponderti dal mio pc, perchè così di fianco a me legge anche "la dolce biondina dell'Est", questa https://www.facebook.com/photo/?fbid=793297401105998&set=picfp.100012772355435 che si sta facendo delle grasse risate! L'ho voluta proprio al mio fianco perchè la citi. Come mai mi chiede hai messo "insegnanti di russo" tra virgolette? Io da precisino come sono se vuoi ti mando anche l'attestato con contratto. Se non ti disturbo è? ;-)

Comunque mi dice di scriverti che le insegnanti di russo belle e bionde le apprezzano molto anche in Italia. Non solo in Turchia, dove effettivamente ha ricevuto anche qualche proposta spinta extra lezione, (come anche quì del resto) cosa di cui mi ha sempre tenuto al corrente e su cui ci siamo fatti delle risatone, compresi scambi di foto in cui mi mostrava i tizi innamorati di lei (uno pensa dotato pure di Porsche ultimo modello). E poichè sono consapevole che mia moglie è un bel bocconcino se abbiamo accettato quel tipo di proposta, stando separati per così tanto tempo, è perché ci fidiamo l'uno dell'altro. Ma forse nella "metropoli" di Gargallo: "dolce biondina dell'est" = zoccola! ;-D

E tuo marito invece cosa trova di così interessante in Brasile? Glielo hai mai chiesto?


> Concludevi quel tuo vecchio post con questa frase, giusto per rimarcare la differenza tra l'idea che hai di te stesso e quello che invece dimostri di essere quotidianamente su questo NG, e da ben 12 anni: <<E soprattutto non si può mai sapere cosa ci sia dietro il vissuto degli altri. Mai. E' per questo che giudicare, emettere sentenze, dare la patente degli idioti, degli scellerati, è una cosa che non deve essere fatta. Ognuno ha i propri problemi ed ognuno per questo merita rispetto.>>
>
> Che differenza eh tra quello che pensi di essere, e quello che sei veramente?
>
> Il tuo vecchio post sta qui, se lo vuoi rileggere: https://groups.google.com/g/free.it.religioni.scientology/c/UFcaRl2kBWQ/m/hzANdQWNCgAJ
>
> Qui alcune cose che potrebbero essere di tuo interesse: https://it.wikipedia.org/wiki/Schizofrenia

Infatti confermo e sottoscrivo. E pure la mia "dolce biondina dell'est", che tanto dolce poi non è, sopratutto con quelle che sottintendono certe cose, in particolare se hanno una mentalità così "aperta ed evoluta" come quella di chi è abituata a confrontarsi a Gargallo con verduraie e portinaie. E purtroppo ahimè si vede. Ma poiché non ci credeva, ecco perché ho voluto farglielo leggere! :-D

Alessia Guidi

unread,
Nov 5, 2020, 11:04:51 AM11/5/20
to
Il giorno giovedì 5 novembre 2020 alle 15:15:19 UTC+1 pier.paolo...@gmail.com ha scritto:
> Livello di cringe: fuori scala massima! 🤦
>
> Appena ho un attimo di tempo rispondo. 😅

Sì, immagino che ricordare a uno come te, che fa battutine idiote sul privato altrui senza conoscerne una cippa, sia davvero imbarazzante ricordare quei mesi in cui la tua dolcissima metà insegnava il russo in Turchia. Al punto che devi reagire immediatamente con ulteriori cavolate.

Per me tua moglie è una santa donna che s'è dovuta sobbarcare un lavoro lontano da casa per mantenere il marito, come del resto devono purtroppo fare tante altre sante donne delle sue parti. Se alla fine ha scelto la Turchia invece del ricco Veneto o dell'ancora più ricca e vicina Austria avrà avuto i suoi motivi.

Non commento ciò che hai scritto dopo, ma m'è caduto l'occhio su una cosa. Avresti trovato quell'articolo digitando nome cognome + naufragio. E del naufragio come eri venuto a conoscenza? Tu che non sei ossessionato dal mio privato?

Pier Paolo Caselli

unread,
Nov 5, 2020, 12:07:48 PM11/5/20
to
Non commento ciò che hai scritto dopo, ma m'è caduto l'occhio su una cosa. Avresti trovato quell'articolo digitando nome cognome + naufragio. E del naufragio come eri venuto a conoscenza? Tu che non sei ossessionato dal mio privato?

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Me ne parlò Eugenio linkandomi una serie di post, e thread, tipo questo https://groups.google.com/forum/m/?hl=it#!searchin/free.it.religioni.scientology/Naufragio/free.it.religioni.scientology/IBNPrD_sNyM dove se ne parlava in lungo ed in largo anche su questo stesso ng.

Basta avere un po'di memoria storica delle vicende che ti riguardano. Non ci voleva chissà che per arrivarci. Prova ora a digitare "Naufragio" come ricerca e te ne renderai conto da sola.

Pier Paolo Caselli

unread,
Nov 5, 2020, 12:36:02 PM11/5/20
to
Per me tua moglie è una santa donna che s'è dovuta sobbarcare un lavoro lontano da casa per mantenere il marito...

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Quindi per la proprietà transitiva possiamo dire che la stessa situazione la stai vivendo tu che stai sulle spalle di tuo marito da quanti anni? 🙄

Pier Paolo Caselli

unread,
Nov 5, 2020, 2:32:19 PM11/5/20
to
"Mi sarei aspettata che uno che si proponeva come "maestro di vita" (a pagamento) e che da anni declina la parola "resilienza" in tutte le possibili salse, sarebbe stato interessato alle strategie di sopravvivenza immediata messe in atto da noi sei superstiti, e quell'articolo ne racconta a volo d'uccello solo una minimissima parte. L'incidente si verificò il 25 agosto ma noi riuscimmo a contattare le nostre famiglie solo il 28 tardo pomeriggio. Dove eravamo rimasti per 3 giorni?

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Perdonami ma una volta che ho visto la solita logorroica descrizione con la altrettanto solita tua classica "maestrinesca" 🥺 premessa "Mi sarei aspettata che....", ho saltato, come ormai è mia consuetudine, il resto del pippone. Ora che lo ho riletto integralmente, dopo qualche titubanza e facendomi "coraggio" 😅, constato che sei partita con un concetto singolare di "resilienza". Fortunatamente poi lo hai aggiustato più correttamente con "strategie di sopravvivenza". Cosa che effettivamente in quel contesto sono. Quindi nessuna attinenza con la resilienza. Poi non offenderti se qualcuno vi definisce analfabeti funzionali. 😬

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E una volta arrivati a riva (non certo sulla "isola di Palawan" ma chissà dove dalle parti dell'isola di Pangalusian) non è che ci fosse l'autostrada con le colonnine del soccorso. C'era una alta falesia su cui ci arrampicammo col rischio di romperci l'osso del collo, e arrivati in cima solo giungla fitta. Prima di trovare un essere umano camminammo in quella giungla scalzi e seminudi, sotto la pioggia battente, per quasi 8 ore. Ma mica sul sentierino, eh. Camminammo in mezzo a rovi, felci, vegetazione marcita, spine lunghe così, abbeverandoci con l'acqua che colava dai tronchi dopo essere stati in balia del mare in tempesta per una notte intera ed esserci visti morire davanti agli occhi, uno dopo l'altro, ben 9 amici.

Ecco, mi sarei aspettata che un "ipersensibile" come sei convinto di essere mi avesse domandato, magari in privato e con la dovuta delicatezza, come furono le settimane, i mesi, gli anni successivi,

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Anche in questo caso non riesco a comprendere quale costrutto mentale ti faccia collegare il mio considerarmi "ipersensibile" con il tuo supposto mio dovermi interessare a quell'esperienza per i motivi da te enunciati. Forse dovresti informarti a riguardo un po' meglio per comprendere cosa sia effettivamente l'ipersensibilità, prima di lanciarti in simili accostamenti. Eviteresti considerazioni imbarazzanti sul tuo livello cognitivo, come purtroppo sono costretto a fare.

Anche perchè, ti accorgeresti abbastanza ovviamente, che non esiste uno standard unico a cui rispondono univocamente tutti gli ipersensibili. Quelle convinzioni sono come le ben note hubbardate sul comportamento standard del Clear e/o Ot. Cose per cui hai perculato a più non posso pure tu. Poi non ti lamentare se ti dò dell'analfabeta funzionale è? 😓

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a quali strategie di resilienza abbiamo fatto ricorso, come abbiamo combattuto e vinto la sindrome da stress post-traumatico di cui tutti e sei sopravvissuti abbiamo sofferto. Se e come sono cambiati i nostri ideali, valori, stili di vita.

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Ecco, questo indubbiamente ha più senso ed è decisamente più centrato. Ma avendo visto come presumibilmente hai metabolizzato (non sapendo come eri prima di allora è un po' improbabile farsi un'idea esaustiva) quella tragica esperienza direi che la tua resilienza ha bisogno di avere qualche corposa "sistemata"! 😬

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Dalla descrizione che fai di te stesso, e sono certa che tu sei davvero convinto di essere come ti descrivi, mi sarei aspettata qualcosa di più profondo della battutina sul fatto che io ero alle Filippine e mio marito in Brasile <<probabilmente a "studiare" le bellezze naturali di quella terra così generosa! >>.

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Mah, da quello che vedo in realtà sei tu che hai un po'di confusione in merito agli argomenti succitati: resilienza ed ipersensibilità. Per cui non oso pensare a quale tuo criterio io dovrei corrispondere! 😅😅

Battutine a parte, replicate pari pari ora dall'altro "fenomeno" riapparso recentemente, che già mi facevano presagire che non avevi compreso una mazza, non ti offendere se affermo sempre più convintamente che Dunning & Kruger dovrebbero prenderti come modello ideale. 🥇

Tra un ragù e un soffritto cerca di studiare un po' di più. Tanto tempo libero ne hai in abbondanza. Almeno lo usi in modo più costruttivo. 😜

Pier Paolo Caselli

unread,
Nov 5, 2020, 5:50:45 PM11/5/20
to
Simonetta Po: "E del naufragio come eri venuto a conoscenza? Tu che non sei ossessionato dal mio privato?"


Mio post del 19/10/09

"Ho ricevuto una diffida dalla signora S.P. la quale mi spiega che il contenzioso con l'utente Pietrone sul ng it.hobby.viaggi è stato chiuso con un accordo extragiudiziale favorevole alla suddetta S.P. e mi invita dunque a prendermi responsabilità circa i messaggi da me postati....S.P. conclude diffidandomi dall'avanzare "illazioni, deduzioni, ecc. a lei estranei".
Va da sè che per quanto riguarda "l'affaire" Pietrone io mi sono
limitato a linkare ciò che l'utente medesimo affermava su quel ng e trarre delle conclusioni dalle sue affermazioni....quello che è successo prima, durante e dopo io non lo conosco (per essere veramente obiettivi bisognerebbe sentire anche l'altra campana però) e mi interessa relativamente poichè lo scopo dell'inserimento di quei miei post era sopratutto quello di evidenziare il legame esistente tra Paolo Baffi ed Alessia Guidi.
Comunque non essendo mia consuetudine "diffamare" anche
involontariamente il prossimo ho provveduto ad eliminare i post
incriminati per non dar adito a qualcuno che io voglia rimestare su questioni conclusesi in maniera differente da quelle che potrebbero apparire a prima vista.
Per quanto riguarda invece il diffidarmi dal fare illazioni,
deduzioni, conclusioni sulla persona in oggetto, reputo che sia un invito assolutamente fuori luogo poichè, grazie a Dio, non siamo in regime di dittatura in cui sono vietate le supposizioni, il farsi una propria idea ed il volerle condividere in un ng pubblico.
Tale diffida mi sembra sintomatica invece di un certo "fastidio" che
crea il comunicare alcune mie riflessioni su questo ng e sembrerebbe solo un pretesto per mettermi a tacere, con la convinzione forse che
lo spauracchio di una diffida mi possa intimorire!!!
Mi dispiace ma questa persona deve sapere che questi sistemi con me
non funzionano proprio...anzi ottengono proprio l'effetto contrario!!!

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Accipicchia, manco più mi ricordavo della diffida che Simonetta mi aveva inviato relativa a quella faccenda del naufragio. Però lei, cadendo dal però 🤣, mi chiede come ne ero venuto a conoscenza. Come se non fosse un argomento di cui si era straparlato! Tanto da farmi arrivare una diffida! Per cosa poi? Viva la trasparenza!! 😎😜

Alessia Guidi

unread,
Nov 7, 2020, 6:26:00 AM11/7/20
to
No, io posso badare a me stessa dall'età in cui ho iniziato a lavorare e guadagnare regolarmente, cosa che ho fatto ininterrottamente dai 19 anni fino ai 50.
Dopo i 50 ho contato sulle mie rendite personali. Perciò no, non sono sulle spalle di nessuno, men che meno su quelle di un coniuge che per mantenermi ha dovuto emigrare. Nella malaugurata ipotesi che mio marito fosse rimasto senza entrate, ciò che ho sempre messo nel bilancio familiare poteva bastare per due.

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Il giorno giovedì 5 novembre 2020 alle 20:32:19 UTC+1 pier.paolo...@gmail.com ha scritto:

> Perdonami ma una volta che ho visto la solita logorroica descrizione con la altrettanto solita
> tua classica "maestrinesca" premessa "Mi sarei aspettata che....", ho saltato, come ormai è
> mia consuetudine, il resto del pippone. Ora che lo ho riletto integralmente, dopo qualche
> titubanza e facendomi "coraggio", constato che sei partita con un concetto singolare di "resilienza".
> Fortunatamente poi lo hai aggiustato più correttamente con "strategie di sopravvivenza". Cosa
> che effettivamente in quel contesto sono. Quindi nessuna attinenza con la resilienza. Poi non
> offenderti se qualcuno vi definisce analfabeti funzionali.

Analfabeta funzionale è chi non comprende quello che legge. Se avessi compreso ciò che ho scritto non faresti commenti di questo tipo. La sopravvivenza immediata (che è fisica) non significa che dopo essere fisicamente sopravvissuti a una tragedia è come se non fosse successo niente. L'esperienza ti lascia dei traumi e allora entra in ballo la resilienza, quella su cui mi sarei aspettata interesse da parte tua. Ciò che ho cercato di spiegare in poche parole è che nel nostro caso sono esistite strategie di sopravvivenza immediata (cercare di non morire, cercare di salvare chi stava morendo) e strategie di resilienza, quelle messe in atto nelle settimane, mesi, anni successivi per tornare a una vita soddisfacente. Temo però che cercare di parlarne con un "maestro di vita" come te sia del tutto impossibile quanto inutile. Anzi, accantono il timore e lo dico con certezza. Sono le tue stesse parole a darmene la misura. Ti reputi "ipersensibile" ma qui dimostri di non esserlo affatto, fino a rasentare l'anaffettività.

L'impressione che lasci è di chi iper-reagisce e mostra di non saper provare empatia. Se mettiamo assieme iper-reattività, mancanza di controllo, mancanza di empatia (tutti tratti che in questi lunghi 12 anni ci hai ben dimostrato di avere) allora le possibili implicazioni cominciano a diventare di interesse psichiatrico.

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Il giorno giovedì 5 novembre 2020 alle 23:50:45 UTC+1 pier.paolo...@gmail.com ha scritto:
> Simonetta Po: "E del naufragio come eri venuto a conoscenza? Tu che non sei ossessionato dal mio privato?"

[...]
> Va da sè che per quanto riguarda "l'affaire" Pietrone io mi sono
> limitato a linkare ciò che l'utente medesimo affermava su quel ng e trarre delle conclusioni dalle
> sue affermazioni....

Già. Tu che non sei ossessionato da me e dal mio privato, nel 2009 eri andato a leggere discussioni di un decennio prima su un altro NG, relative a vicende accadute 10 anni prima ancora. E su quel NG come c'eri arrivato? Che cosa stavi cercando? Perché tanto interesse nei miei confronti?
Se la cosa fosse morta lì, pazienza. Ma 11 anni dopo siamo ancora a quel punto, con te che monitori i profili Facebook mio e di mio fratello, che lasci commenti, che tiri in ballo di continuo me, lui, adesso anche mio marito. Quand'è che arriverai ai nostri genitori?
A me questo tuo comportamento sembra davvero insano e di interesse psichiatrico.

=============

Ora salto a un altro thread (t.ly/kEMU), uno dei tanti post dedicati del non-ossessionato Caselli


Il giorno giovedì 5 novembre 2020 alle 17:53:04 UTC+1 pier.paolo...@gmail.com ha scritto:
> Ma secondo voi una persona che mi accusa di essere ossessionato da lei, può scrivermi in privato questo?
>
> "Se decidi che per un qualche motivo ti interessa dialogare con me, però, lo fai sul serio. Ti ci impegni.
> Non mi butti lì cose tipo insulti a mio fratello, discorsi politici non richiesti ecc., poi ti rifiuti di
> elaborare. Per me, per come sono fatta io, questa cosa non va bene. A me non interessa."
>
> Cioè, mi si invita a continuare i confronti, impegnandomi (e secondo i suoi standard ovviamente, che equivalgono
> a migliaia di inutili spiegazioni per ogni minchiata), pur avendone le palle piene e volendo a tutti i costi darci un
> taglio, e poi mi accusa di essere un "ossessionato"!

Qui emergono due questioni, ed entrambe ti fanno poco onore.
a) Non spieghi perché ti scrivevo quelle cose in privato, vale a dire da che cosa erano scaturite. Le decontestualizzi per dimostrare chissacché a chissà chi.
b) Non hai alcun rispetto per la corrispondenza privata, la usi a tuo piacimento per cercare di gettare merda e/o per per darti ragione.

Il punto, Pier, è che sei ossessionato da me e ogni tua parola al riguardo lo dimostra. Spero che un giorno tu, ma a questo punto soprattutto tua moglie, prendiate atto della cosa e cerchiate di risolverla. Non è normale che un uomo di 56 anni con un impiego a tempo strapieno (almeno stando alla parte di verità che mi hai voluto raccontare inviandomi - non richiesti - i tuoi ruolini di lavoro); con una moglie e soprattutto una figlia piccolina a cui badare, con cui giocare, di cui gioire in ogni momento, continui a rubare tempo a loro per dedicarlo a me. Tutto questo è di indubbio interesse psichiatrico. Se tua moglie non se n'è accorta allora sono doppiamente preoccupata per vostra figlia.

=================

Il giorno venerdì 6 novembre 2020 alle 00:14:35 UTC+1 pier.paolo...@gmail.com ha scritto:
> Vedi cara Simonetta, tu non hai capito un caxxo di me, o forse sì ma vuoi farmi apparire
> come fa più comodo a te per cercare di rigirare la frittata.

Vedi, caro Pierpaolo, a me di capire qualcosa di te interessa assai poco. Io non sono ossessionata da te. Non ho il bisogno ossessivo della tua attenzione né di doverti dimostrare qualcosa. Non sono io quella che nel corso del tempo ti ha mandato buste paga, ruolini di lavoro, fatture del dentista di mio marito, "dimostrazioni" che stavo facendo mila-soldi con il trading online. Quello sei tu. Che cosa pensi di dovermi dimostrare? E perché proprio a me?

Io di te mi sono fatta un'idea ben precisa che è scaturita dal tuo comportamento nei DODICI ANNI di tua presenza su questo NG e negli scambi privati che abbiamo avuto, e non penso che il tuo comportamento mi abbia lasciato un'idea molto distante da ciò che realmente sei.

L'unica cosa che vorrei da te, e te lo ripeto da almeno un decennio, è che mi lasci perdere. Non sono io quella che ti fa post dedicati a raffica, che si arrampica ogni giorno sugli specchi dell'impossibile pur di attirare la tua attenzione.

Da ciò che hai scritto risulta chiaro che tu hai bisogno di "vendicarti" nei miei confronti, di "farmela pagare". Ecco, magari se dicessi
che cosa pensi che ti abbia fatto potrei magari chiederti scusa così la pianteresti di triturarmi gli zebedei. Non solo a me, ma a questo NG che hai distrutto.
Vorresti esplicitare per bene che cosa pensi ti abbia fatto, per cosa ti stai vendicando da 12 anni a questa parte, e per che cosa pensi di dover "farmela pagare"?

Prima di te, su questo NG è passato un altro che si comportava come te, uno che hai conosciuto, di cui hai preso le parti, che è stato il tuo mentore nell'odio ossessivo che nutri nei miei confronti. Quasi una sorta di folie-à-deux (t.ly/C4qz). Anche lui aveva qualcosa di cui "vendicarsi", da "farmela pagare". Ma nemmeno lui sapeva dire che cosa fosse.

Arrivò qui con la tua stessa idea di "determinazione" contro Scientology, <<la stessa determinazione che mi ha fatto tirar fuori quel tipo, OT3, di Vicenza, quella volta che fece il fenomeno con me cercando di percularmi. Dopo quell'episodio decisi di vendicarmi e di fargliela pagare a Scientology e tutto il cucuzzaro.>> Lui non ce l'aveva con l'OT3 di Vicenza (??), ma con tutto lo "stato maggiore" dell'org di Brescia, Brambani e compagnia.

Lui com'è finito lo sappiamo, auguro a tua moglie e a tua figlia che tu sappia fermarti prima, anche se dopo 12 anni di tormento mi sa proprio che da solo non ce la farai mai.

Renditi conto che io con i tuoi problemi personali non c'entro niente. Li avevi prima di sapere chi fossi, non li hai mai risolti, sei sempre in cerca di un capro espiatorio su cui riversare la tua rabbia e le tue frustrazioni, ma sai meglio di me che non è la soluzione e che il sollievo che provi, che ti lascio provare quando ti permetto di sferrarmi due cazzotti virtuali allo stomaco, è di breve durata. Te l'ho detto tante volte: quando le tua urla disperate per attirare la mia attenzione cominciano a diventare soverchianti, allora ti lancio un osso, ti permetto di sfogarti un po'. Ti sei mai chiesto a che cosa arriveresti se non potessi venire qui ogni giorno, più volte al giorno a sfogarti virtualmente su di me?


> Se vuoi che anche con te si arrivi allo stesso epilogo, tanto oramai pure tu hai fatto la stessa fine, evita
> di continuare a rompermi le balle. Se tu continui, io pure continuo. Aumentando ogni volta il carico. E finora,
> come è ben evidente, quella che ci ha rimesso di più sei tu.
>
> Spero che il messaggio sia arrivato forte e chiaro. 🌝

Ecco, queste erano precisamente le stesse cose che mi scriveva su questo NG quel tuo predecessore/"mentore di odio" verso il 2005/2006. Controlla.
L'ultima volta che l'ho visto era pieno fino agli occhi di psicofarmaci, assolutamente incoerente. La sua legale alla fine rinunciò all'incarico e riferì al mio avvocato che il suo ex assistito era messo parecchio male, era finito in clinica psichiatrica, era stato abbandonato da tutti, anche sua figlia non ne voleva più sapere. Vuoi davvero fare la stessa fine?

Sembri convinto che da questa tua ossessione nei miei confronti sia io quella che "ci ha rimesso". Io qualche volta ci rimetto un'ora di "tempo inutile" (cit.) per lanciarti un osso (di attenzione), tipo quando sono in cucina a badare a qualcosa come adesso. Per il resto non ci ho rimesso nulla. Prova invece a pensare a quanto ci hai rimesso tu: tempo che rubi a tua figlia e a tua moglie, ore di sonno perse ma, soprattutto, ti sei reso lo zimbello di tutti quelli che ti leggono. Alla fine hannogettato la spugna pure Leonardo, che ti ha dato retta per anni, e Max, che pure ti aveva sempre difeso.

Per me puoi pure continuare a "aumentare il carico", alla fine si tratta solo delle tue solite balle, cattiverie, sconcerie, insulti, diffamazioni a cui ci hai abituati da DODICI ANNI a questa parte, quelle che ti hanno reso lo "scemo" di questo piccolo villaggio virtuale. Io continuo a fare la mia vita senza togliere nulla ai miei affetti più cari o ai miei interessi. Chi si sta lasciando avvelenare la vita da questa insana ossessione sei tu, mica io.














Pier Paolo Caselli

unread,
Nov 7, 2020, 8:53:39 AM11/7/20
to
No, io posso badare a me stessa dall'età in cui ho iniziato a lavorare e guadagnare regolarmente, cosa che ho fatto ininterrottamente dai 19 anni fino ai 50.
Dopo i 50 ho contato sulle mie rendite personali. Perciò no, non sono sulle spalle di nessuno, men che meno su quelle di un coniuge che per mantenermi ha dovuto emigrare.

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Quindi tu sei convinta che mia moglie sia "emigrata" per lavoro per dovermi "mantenere"? Sulla base di cosa? Tu che non fai mai congetture basate sull'odio, la frustrazione, l'anaffettivitá, la cattiveria gratuita, la denigrazione fine a sé stessa....😅😅

P.s. in passato qualcuno mi contattò per chiedermi l'amicizia quando ebbi degli scambi con tuo fratello su Facebook. Erano delle persone delle tue parti. Alcune di queste persone (più di una) mi scrissero che erano pure vostri parenti (di tuo fratello a dir la verità, perché di te non avevano traccia, non sapevano manco che esistessi). Nessuna infatti di queste persone ti conosceva, pur partecipando a riunioni parentali comuni. Questa cosa mi incuriosí assai, perché insomma parliamoci chiaro, da come ti presenti sembri essere una vip di Gargallo, una che campa di rendita da oltre 10 anni senza alcun problema e che potrebbe campare splendidamente chissà per quanto. A me questa cosa pare come la storia dei bonus che ti arrivavano a pioggia senza nemmeno doverli richiedere. Ovviamente bisogna crederti sulla parola. Come sempre. Ma se ti fa star bene così a me non cambia nulla, basta che tu ne sia convinta e la viva bene! 🤣🤣🤣

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Nella malaugurata ipotesi che mio marito fosse rimasto senza entrate, ciò che ho sempre messo nel bilancio familiare poteva bastare per due.

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Mia moglie non lavora più da quel periodo, mi pare fosse 2014/2015. Ed ha lavorato per 1 anno in Turchia. Quel lavoro lo trovò quando si recò a trovare i suoi genitori in Ucraina e stette laggiù per un mese. Una sua amica che re-incontrò lì, nella sua madrepatria, le parlò di questa opportunità lavorativa, insegnare russo in Turchia, e lei la colse. Infatti poi andarono via assieme dividendosi l'appartamento messo a disposizione gratuitamente dall'agenzia che le aveva proposto il lavoro.
Da allora, così come è stato anche prima, e come è tutt'ora, le mie entrate, assieme ad altro, sono sempre tranquillamente bastate.
Ah...quei soldi da lei guadagnati sono sempre rimasti nelle sue tasche, ed anzi le sono tornati estremamente utili quando ha dovuto affrontare quasi 5000 euro di spese odontoiatriche. Se vuoi ti mando il tutto. Come sempre se dico una cosa ho sempre la possibilità di dimostrarla. A differenza tua a cui bisogna credere per "fede" altrimenti ci si trasforma immediatamente nell'orco brutto e cattivo! 😬

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Analfabeta funzionale è chi non comprende quello che legge. Se avessi compreso ciò che ho scritto non faresti commenti di questo tipo. La sopravvivenza immediata (che è fisica) non significa che dopo essere fisicamente sopravvissuti a una tragedia è come se non fosse successo niente. L'esperienza ti lascia dei traumi e allora entra in ballo la resilienza, quella su cui mi sarei aspettata interesse da parte tua. Ciò che ho cercato di spiegare in poche parole è che nel nostro caso sono esistite strategie di sopravvivenza immediata (cercare di non morire, cercare di salvare chi stava morendo) e strategie di resilienza, quelle messe in atto nelle settimane, mesi, anni successivi per tornare a una vita soddisfacente. Temo però che cercare di parlarne con un "maestro di vita" come te sia del tutto impossibile quanto inutile. Anzi, accantono il timore e lo dico con certezza. Sono le tue stesse parole a darmene la misura. Ti reputi "ipersensibile" ma qui dimostri di non esserlo affatto, fino a rasentare l'anaffettività.

L'impressione che lasci è di chi iper-reagisce e mostra di non saper provare empatia. Se mettiamo assieme iper-reattività, mancanza di controllo, mancanza di empatia (tutti tratti che in questi lunghi 12 anni ci hai ben dimostrato di avere) allora le possibili implicazioni cominciano a diventare di interesse psichiatrico.

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Ma vedi purtroppo tu sei convinta che basti digitare ipersensibile o resilienza su Google, leggere 2/3 articoli, e voilà, eccoti esperta! 😓 Come molti altri che vivono nutrendosi costantemente di ciò che fornisce loro appagamento dall'interagire col mondo virtuale, del resto. Un male tipico dei nostri tempi.

In più indubbiamente possiedi padronanza di linguaggio e scrittura, ed ecco che non solo pensi di essere credibile e competente, ma lo pensano ahimè anche quelli che si soffermano soprattutto sull'apparenza invece che sulla sostanza, rafforzando dunque ancora di più la tua convinzione di essere in quel modo.

Ti sei costruita e nutrita di questa immagine virtuale, attingendo da un mondo che non ti mette di fronte ad una realtà che è anni luce distante da quello che oggettivamente sei. E questo ti fa star bene e lo capisco. Infatti vivi a meraviglia in quella dimensione proprio per non fare i conti con la realtà. Che ti crei solo per cercare di darti ragione. Ecco perché ti infastidisce così tanto il confronto con me. Hai bisogno di crearmi diverso perché fondamentalmente non ti accetti per quello che sei ed hai così bisogno di una narrazione in cui tutto quello che tu fai e sei è perfetto e senza "debolezze", mentre quello che faccio io è misero, insignificante, orripilante, malato, etc. Ma quello che più ti infastidisce è che io abbia nello stesso tempo il coraggio di mettermi a nudo togliendomi la maschera e renderti al contempo ridicola per questa tua messinscena. Infatti tu non riesci a concepire come si possa essere forti pur mostrando le proprie debolezze. Cosa inaccettabile per te che devi invece apparire sempre perfetta e vincente. Ed è invece proprio questa la tua debolezza più grande. Ma se ti fa star bene continua pure. A me onestamente fa tristezza e pure un po' pena il tuo vederti sostenere il peso di un ruolo che invece ti schiaccia continuamente. Ecco come ci si sente ad essere ipersensibili facendo di questa caratteristica un'arma vincente. Per questo tu ti accontenti di una visione stereotipata senza comprenderne le millemila sfaccettature. Non "sentendola" realmente, come condizione esistenziale, non potrai nemmeno mai comprenderla, per cui è inutile persino cercare di approfondirla.

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Come volevasi dimostrare. 😜 C'è solo un piccolo particolare che ovviamente ometti sempre. Di questa narrazione da film horror che mi riguarderebbe non hai alcuna controprova che la possa certificare. A parte qualche post più o meno pungente, polemico, forte, etc. il resto è la solita tua versione di un mondo che ti è ostile, e di cui io sarei UNO DEI TANTI che ha interpretato il ruolo del tuo "nemico" giurato.

Eh sì perché vedi cara Simonetta Po, tu puoi cantartela finché vuoi, e quí dentro oramai sono rimasti ben in pochi a crederci ancora (mentre fuori ti assicuro che ce ne sono molti di più che alle tue visioni invece non abboccano), continuando a dipingermi come l'ossessionato, il mostro, etc. ma è la realtà oggettiva che ti contraddice clamorosamente. Dovresti fartene una ragione oramai credimi.

Soprattutto perché l'andazzo di questo ng, in oltre 20 anni di vita, ha raccontato tutta un'altra storia. Storia che i tuoi malesseri esistenziali hanno esacerbato fino a farteli vivere persino in tribunale. Dove a volte sei riuscita nel cercare di lenirli (a proposito Eugenio ti ha poi risarcito oppure sei rimasta solo con una vittoria simbolica in mano?), mentre altre volte queste strambe soluzioni hanno contribuito ad incancrenire ulteriormente un pregresso già emotivamente fin troppo carico.

Io non ho mai avuto di queste "necessità" Simonetta. Io non ho mai litigato col mondo intero, non ho mai aperto blog per criticare Tizio Caio e Sempronio. Io sto, e sono sempre stato, quieto e sereno. Fino a ché non mi pestano i piedi. Allora mi incattivisco. Come penso chiunque sia dotato di un minimo di autostima e di senso di giustizia. Ora tu vorresti dipingere chi subisce attacchi e reagisce come un disadattato?

È un trucchetto interessante. Lo sai in genere chi lo attua, vero? 😬 Io avrò pure buttato via dei soldi in Scientology, ma non li ho buttati via in cause, avvocati, etc.

Non ho foto appese con freccette o spilli conficcati. 😅 O conti aperti da chiudere attraverso giudici. Non ho le varie Mariapia Gardini, Lorite Tinelli, Sonie Ghinelli, Gianni Leone, Salvatori Coco, Eugenio Fellegara, etc con cui mi ci sono impegolato più o meno inutilmente.

Al massimo posso farci qualche sfottò e fine. Sono libero da quei bisogni. E nonostante tutte le tue suggestive narrazioni, basta un nulla a smentirti. Constatare i fatti. Ma tu ai fatti pari essere "stranamente" allergica.

Pier Paolo Caselli

unread,
Nov 7, 2020, 11:40:11 AM11/7/20
to
Qui emergono due questioni, ed entrambe ti fanno poco onore.
a) Non spieghi perché ti scrivevo quelle cose in privato, vale a dire da che cosa erano scaturite. Le decontestualizzi per dimostrare chissacché a chissà chi.
b) Non hai alcun rispetto per la corrispondenza privata, la usi a tuo piacimento per cercare di gettare merda e/o per per darti ragione.


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Punto a) ho evitato tutto l'ambaradan per non annoiare e tirare fuori questioni che non c'entravano nulla con quello che volevo evidenziare in primo luogo, ma se la cosa ti fa piacere e pensi sia rilevante, "contestualizzala" pure, così vedremo a chi fa realmente poco onore. 😅

Punto b) la tiro fuori per fare in modo che chi la legga possa leggere proprio letteralmente le parole usate, i concetti originali espressi da te. Non da me. Altrimenti si può pensare che io esprima idee o pensieri che posso aver mal interpretato o di comodo. Penso che sia un modo ulteriore per mostrare trasparenza. E continuerò a farlo proprio perché non ho nulla da nascondere o da usare a mio uso e consumo manipolandolo per stravolgerne i contenuti a mio favore.

m...@max.it

unread,
Nov 7, 2020, 12:32:03 PM11/7/20
to

> Io non ho mai avuto di queste "necessità" Simonetta. Io non ho mai litigato col mondo intero, non ho mai aperto blog per criticare Tizio Caio e Sempronio. Io sto, e sono sempre stato, quieto e sereno. Fino a ché non mi pestano i piedi. Allora mi incattivisco. Come penso chiunque sia dotato di un minimo di autostima e di senso di giustizia. Ora tu vorresti dipingere chi subisce attacchi e reagisce come un disadattato?
>

Guarda te lo dico senza scherzare, prendi consapevolezza dei tuoi
problemi. Uno che mette in piazza le sue vicende personali coinvolgendo
moglie e figli in questioni a cui sono completamente estranee non è un
disadattato, è un ossessionato. Pur di "vincere" in questa rivalità
costruita sei pronto ad usare qualsiasi mezzo. Hai pure postato un link
in cui rendi pubbliche le foto personali di te e della tua famiglia,
così in un NG... E' tristissimo.
Ti immagino la sera che chiami tua moglie a leggere post di cui credo
non le possa fregar di meno. Dici che le tue sono reazioni quando ti
senti attaccato. Basta leggere i tuoi milioni di post dove invochi
l'attenzione di Alessia per vedere che non è vero. Prendi il tuo
messaggio "Covidiota che leggi: Simonetta Po non c'è"? Oramai la metti
nel subject del post, se noti che non ti risponde la richiami, i tuoi
post sono pieni di offese ironiche nei suoi confronti buttate là
attaccandola sui fianchi, sul privato. Dici che fuori ti danno ragione:
ma ragione su cosa? che importanza ha nel mondo reale questa tua
"vittoria"? A cosa vuoi arrivare? Credo che oramai la tua non sia
neanche piu' una battaglia contro Scientology: spendi più energia ad
attaccare lei. Forse ha ragione: battuto da Scientology, se non avessi
questa presunta rivalità a cui ti attacchi che ti rimarrebbe? La
cospirazione contro il Covid? La cospirazione pro Trump? Nel mondo in
cui vivi oramai convive insieme alla tua famiglia l'ombra del tuo
"feticcio" contro cui spendi ore a scagliarti. Pierpaolo ti stai
riducendo ad una macchietta, ad una figura malinconica, ad un disco
rotto. Tanto non servirà a niente: fra dieci anni sarai ancora qua con
la prossima cospirazione ad attaccare la tua ossessione.


















Alessia Guidi

unread,
Nov 7, 2020, 3:29:17 PM11/7/20
to
Il giorno sabato 7 novembre 2020 alle 14:53:39 UTC+1 pier.paolo...@gmail.com ha scritto:

[...]

Ho letto e riletto, ma nella tua "replica" non vedo risposte alle uniche cose che avrebbero avuto un senso per spiegare, seppure alla tua maniera, la tua ossessione nei miei confronti.

a) Che cosa pensi che ti abbia fatto, al punto che ti senti legittimato a "vendicarti" e a "farmela pagare"? Se me lo dici, se lo espliciti con chiarezza allora potrei chiederti scusa affinché ti metti il cuore in pace.

b) Che cosa pensi di dovermi dimostrare? E perché a me? Detto in parole più facili: che senso aveva, per te, mandarmi buste paga, ruolini di lavoro, fatture del dentista di tua moglie, schermate che avresti fatto mila soldi con il trading online?

Ecco, al netto delle tue solite fanfaluche, delle tue solite distorsioni della realtà, delle tue solite balle, della solita merda che vuoi gettarmi addosso e in cui non ti sei risparmiato nemmeno ora, ciò che resta di quanto hai scritto è precisamente il nulla, salvo l'ennesima dimostrazione della tua ossessione. Ossessione che è funzionale al tuo disagio, disagio che non risolverai mai se non affronterai quei pochi, semplici punti a) e b).

Lo dico per te, intendiamoci. A me di quel che scrivi non importa un fico.

PS: Com'è che in un soleggiato sabato pomeriggio in cui potresti godere della compagnia di tua moglie e di tua figlia, o trascorrere il tempo in maniera proficua e produttiva per la tua famiglia, continui a perdere del tempo con una befana come me?

Pier Paolo Caselli

unread,
Nov 7, 2020, 4:17:23 PM11/7/20
to

PS: Com'è che in un soleggiato sabato pomeriggio in cui potresti godere della compagnia di tua moglie e di tua figlia, o trascorrere il tempo in maniera proficua e produttiva per la tua famiglia, continui a perdere del tempo con una befana come me?

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Ho molto tempo libero in guardiola, tra un giro di controllo e l'altro. Stai serena che quando sono con le mie donne tu sei proprio l'ultimo dei miei pensieri. E a proposito, vediamo quanto dura la tua di ossessione nei miei confronti.

Ce la fai a non rispondere ai miei post? Oppure con la scusa del "confronto" su un ng pubblico mi starai sempre addosso come è sempre stato tranne poi rigirare la frittata (ricordi vero il motivo dello scazzo no?)? Vuoi riprovarci ancora per la milionesima volta ad ignorarmi (senza riuscirci)?

Dai forza, ti dò l'ennesima possibilità.

Per me durerai meno di un paio di giorni. Scommettiamo? Così vedremo chi tra noi due è quello che non ce la fa a non aver BISOGNO DELL'ATTENZIONE DELL'ALTRO! 😬

Pier Paolo Caselli

unread,
Nov 8, 2020, 2:42:16 AM11/8/20
to
Guarda te lo dico senza scherzare, prendi consapevolezza dei tuoi
problemi. Uno che mette in piazza le sue vicende personali coinvolgendo moglie e figli in questioni a cui sono completamente estranee non è un disadattato, è un ossessionato. Pur di "vincere" in questa rivalità costruita sei pronto ad usare qualsiasi mezzo. Hai pure postato un link
in cui rendi pubbliche le foto personali di te e della tua famiglia,
così in un NG... E' tristissimo.

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Foto personali? 😅 Le ho condivise su Facebook senza nemmeno le restrizioni di privacy, per cui sai quanto erano personali! E sai perché lo faccio? Perché quando qualcuno ha qualcosa di bello, come lo è la mia famiglia, ha piacere a condividerlo con gli altri. Senza starsi a fare tutte queste seghe mentali.

Provo invece ahimè tristezza, questa sì, per chi non ha la possibilità di vivere questa mia stessa enorme fortuna. E provo invece disagio ed imbarazzo per chi, oltre a ciò, è costretto a mascherare la propria invidia e frustrazione dietro il pretesto dello "scandalo" e l'indignazione per la violazione di una fantomatica "privacy" che esiste solo nel suo cervello. Vedi Max il discorso in realtà è molto terra terra: c'è chi può e chi non può!

Per chi non può, mi dispiace ma non è un problema mio. Se ne faccia una ragione. 😜

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Ti immagino la sera che chiami tua moglie a leggere post di cui credo
non le possa fregar di meno. Dici che le tue sono reazioni quando ti
senti attaccato. Basta leggere i tuoi milioni di post dove invochi
l'attenzione di Alessia per vedere che non è vero. Prendi il tuo
messaggio "Covidiota che leggi: Simonetta Po non c'è"? Oramai la metti
nel subject del post, se noti che non ti risponde la richiami, i tuoi
post sono pieni di offese ironiche nei suoi confronti buttate là
attaccandola sui fianchi, sul privato.

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Oh oh...tira il fiato Max e tranquillizzati. Ce la fai? 🥺

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Dici che fuori ti danno ragione:
ma ragione su cosa? che importanza ha nel mondo reale questa tua
"vittoria"? A cosa vuoi arrivare? Credo che oramai la tua non sia
neanche piu' una battaglia contro Scientology: spendi più energia ad
attaccare lei. Forse ha ragione: battuto da Scientology, se non avessi
questa presunta rivalità a cui ti attacchi che ti rimarrebbe? La
cospirazione contro il Covid? La cospirazione pro Trump? Nel mondo in
cui vivi oramai convive insieme alla tua famiglia l'ombra del tuo
"feticcio" contro cui spendi ore a scagliarti. Pierpaolo ti stai
riducendo ad una macchietta, ad una figura malinconica, ad un disco
rotto. Tanto non servirà a niente: fra dieci anni sarai ancora qua con
la prossima cospirazione ad attaccare la tua ossessione.

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Mamma mia mi fai venire l'ansia.😓

Guarda ora sono ancora quí in guardiola che devo far passare le mie 12 ore di turno (i sabati e le domeniche ora ho questi turni di servizio) ed ho parecchi tempi morti tra un giro di controllo e l'altro, per cui cerco di risponderti per quel che posso perché mi sembri come dire...agitato! 😬

L'altro giorno parlando con un indipendente mio amico, tale D.S., non mi ricordo di preciso per quale motivo, forse era un qualcosa in qualche modo legato all'argomento Covid, è venuto fuori un discorso inerente questo ng. Ed allora gli ho detto "Beh se vuoi intervieni no!". Lui a quel punto mi ha risposto bello deciso "No grazie, per carità, non ci penso proprio, con quegli elementi che ci sono lì dentro sarebbe come suicidarsi!" 😱

Ecco. Fine delle trasmissioni. Contento? 🥂

Un'ultima precisazione. La mia "battaglia contro Scientology" si è esaurita nel momento in cui ho raggiunto ciò che mi ero prefisso.

Sono stato contattato diverse volte in differenti occasioni anche per partecipare a programmi con un notevole seguito, ma facendo le dovute considerazioni ho poi preferito cedere ad altri quello spazio. Proprio perché oramai quello che avevo da dire l'ho già ampiamente detto e non avrei più altro da aggiungere di significativamente rilevante. Tenendo conto che ora il mio desiderio più grande è soprattutto quello di tutelare il più possibile la mia famiglia. E qualche esagitato purtroppo c'è sempre che può rovinarti la festa (non ne ho mai parlato proprio per questi motivi e preferisco continuare a non farlo).

Quando iniziai quella "battaglia" la mia situazione era diversa, ora le condizioni sono cambiate e di questo devo tenerne conto. A me non viene in tasca nulla da quel tipo di denuncia, per cui ad un certo punto devo prendere atto che non mi interessa rovinarmi potenzialmente la vita per cose su cui oramai ho deciso non riguardano più il mio presente.

Fermo restando che come ti ripeto il mio personale obiettivo è già stato ampiamente raggiunto, per cui io mi sento a posto così.

L'argomento covid mi interessa in quanto è un qualcosa che ha molte attinenze col mondo Scientology per millemila dinamiche che tu non cogli per tua ignoranza, e che comunque dovrebbe starci a cuore a tutti a prescindere per il mantenimento di un futuro il più possibile libero e garantito, sia per noi che per i nostri figli. Ma magari a te questo tocca meno perché forse non hai né una famiglia a cui pensare né un progetto di vita degno di questo nome. Mi sembra infatti da come interagisci che il tuo unico scopo sia sfogare contro il sottoscritto tue frustrazioni e disagi esistenziali.

Se questo ti fa star meglio vai pure avanti così. Le tue "critiche" ed i tuoi insulti francamente non mi toccano, proprio perché li vedo assolutamente fuori contesto e senza alcun costrutto. Ti limiti semplicemente a pappagallare pari pari, senza alcuna originalità, fesserie scritte e propalate da altri. Al massimo questo comportamento mi fa estrema tristezza perché capisco che dietro c'è un vero disagio irrisolto che vede in me un tuo immaginario inconsapevole bersaglio.

Ma ripeto, se ti fa star meglio, va bene così.

Buona domenica. 🤗

Alessia Guidi

unread,
Nov 8, 2020, 12:45:11 PM11/8/20
to

Il giorno sabato 7 novembre 2020 alle 22:17:23 UTC+1 pier.paolo...@gmail.com ha scritto:

> Ce la fai a non rispondere ai miei post? Oppure con la scusa del "confronto" su un ng
> pubblico mi starai sempre addosso come è sempre stato tranne poi rigirare la frittata
> (ricordi vero il motivo dello scazzo no?)? Vuoi riprovarci ancora per la milionesima
> volta ad ignorarmi (senza riuscirci)?

Scrisse quello che dà via dei "bimbominkia" come se piovesse...

Leggo ma ancora non trovo quelle rispostine che da sole risolverebbero parecchi dei tuoi stati d'animo nei miei confronti:

a) Che cosa pensi che ti abbia fatto, al punto che ti senti legittimato a "vendicarti" e a "farmela pagare"? Se me lo dici, se lo espliciti con chiarezza allora potrei chiederti scusa affinché ti metti il cuore in pace.

b) Che cosa pensi di dovermi dimostrare? E perché a me? Detto in parole più facili: che senso aveva, per te, mandarmi buste paga, ruolini di lavoro, fatture del dentista di tua moglie, schermate che avresti fatto mila soldi con il trading online?

E a propos di bimbiminkia e di agiti funzionali al proprio disagio. Molti molti anni fa scambiai una serie di mail con un tizio che mi aveva scritto su Allarme. Era uno scientologo di ferro e mi aggredì fin da subito con tutti gli insulti a voi cari, i pregiudizi ecc. Sosteneva che su Allarme erano pubblicate solo un sacco di balle, di errori, e chi mi pagava ecc. Gli risposi che se pensava che pubblicassi degli errori e delle balle, sarebbe stato utile per il buon nome del movimento a cui apparteneva cominciare ad analizzare insieme che cosa riteneva mendace o sbagliato, così da permettermi di correggere.

Mi rispose che se mi avesse aiutato allora io avrei davvero corretto, e a lui non interessavano delle correzioni. Questa risposta mi fece pensare. Giunsi alla conclusione che a lui quegli errori, quelle "balle" erano funzionali, così come era funzionale considerarmi un "nemico". Anni dopo all'università ho poi studiato un po' di psicologia e la funzione psicologica che per alcuni ha crearsi un nemico, mantere intatta quella immagine di "nemico". Si direbbe che ha a che fare con l'autostima, la fragilità interiore, la proiezione (attribuire a qualcun altro le cose di noi stessi che non ci piacciono) ecc.

Chiaro che tu non rinuncerai mai a identificarmi come "nemico", e quindi non risponderai mai a quelle domande. E ti servo al punto da aver sviluppato una ossessione.

Eh, guarda che cosa ho trovato su "vendicarsi" e "far[la] pagare" ("pareggiare i conti"), termini che hai usato tu per giustificare il tuo comportamento nei miei confronti: https://www.donatosaulle.it/rabbia-psicologo-milano/


PS: un paio di mesi fa ti contestai che postavi dal lavoro, perché data/orario di postaggio corrispondevano a data/orario dei turni di lavoro che mi avevi mandato (non richiesti). Aggiunsi che comunque potevo capire, in fondo fai un lavoro molto noioso con parecchi tempi morti e qualcosa dovevi pure inventartelo.
Tu negasti fermamente, arrivando a dire che erano sbagliati i dati che figuravano nei tuoi post. Adesso invece ci confermi che posti in orario di lavoro. E che anche in guardiola hai il pensiero fisso su una befana come me.




Pier Paolo Caselli

unread,
Nov 8, 2020, 4:01:29 PM11/8/20
to
Scrisse quello che dà via dei "bimbominkia" come se piovesse...

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Hai retto per la bellezza di 21 ore! 😬 Mi aspettavo qualcosa di più sinceramente. Sarà l'età! 🥺

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Leggo ma ancora non trovo quelle rispostine che da sole risolverebbero parecchi dei tuoi stati d'animo nei miei confronti:

a) Che cosa pensi che ti abbia fatto, al punto che ti senti legittimato a "vendicarti" e a "farmela pagare"? Se me lo dici, se lo espliciti con chiarezza allora potrei chiederti scusa affinché ti metti il cuore in pace.

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Immagino che in questo modo saranno delle scuse molto sentite e veritiere. 😂😂 Se non ritieni di dovermi delle scuse devo essere io a fartele sputare fuori per farti compiere un favore a me? Ho vissuto senza le tue "sincere" scuse finora e penso che potrò sopravvivere ancora un po' senza doverle ricevere. Se proprio non ti senti di farle di tua spontanea volontà tranquilla che me ne farò una ragione. 🙃

Sei proprio una comica! 😅😅

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b) Che cosa pensi di dovermi dimostrare? E perché a me? Detto in parole più facili: che senso aveva, per te, mandarmi buste paga, ruolini di lavoro, fatture del dentista di tua moglie, schermate che avresti fatto mila soldi con il trading online?

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Proprio per quello che stai disperatamente cercando di dimostrare in ogni tuo singolo post, come per l'appunto anche in questo, ottenendo però assai scarsi e discutibili risultati. E lo hai fatto fin da quando ti ho mandato a quel paese, oltre 12 anni fa, già al mio esordio in questo spazio virtuale, perché invece di fare il lecchino di turno, come hanno fatto quei pochi gonzi che si sono lasciati intortare dalle tue ben note pippe mentali, ti ho subito inquadrata e ti ho dato il due di picche.

Non tutti fortunatamente hanno il Q.I. di un criceto nano! E questo mio non allinearti alla schiera di tuoi adepti ti ha reso quindi furiosa nei miei confronti. 😵

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E a propos di bimbiminkia e di agiti funzionali al proprio disagio. Molti molti anni fa scambiai una serie di mail con un tizio che mi aveva scritto su Allarme. Era uno scientologo di ferro e mi aggredì fin da subito con tutti gli insulti a voi cari, i pregiudizi ecc. Sosteneva che su Allarme erano pubblicate solo un sacco di balle, di errori, e chi mi pagava ecc. Gli risposi che se pensava che pubblicassi degli errori e delle balle, sarebbe stato utile per il buon nome del movimento a cui apparteneva cominciare ad analizzare insieme che cosa riteneva mendace o sbagliato, così da permettermi di correggere.

Mi rispose che se mi avesse aiutato allora io avrei davvero corretto, e a lui non interessavano delle correzioni. Questa risposta mi fece pensare. Giunsi alla conclusione che a lui quegli errori, quelle "balle" erano funzionali, così come era funzionale considerarmi un "nemico". Anni dopo all'università ho poi studiato un po' di psicologia e la funzione psicologica che per alcuni ha crearsi un nemico, mantere intatta quella immagine di "nemico". Si direbbe che ha a che fare con l'autostima, la fragilità interiore, la proiezione (attribuire a qualcun altro le cose di noi stessi che non ci piacciono) ecc.

Chiaro che tu non rinuncerai mai a identificarmi come "nemico", e quindi non risponderai mai a quelle domande. E ti servo al punto da aver sviluppato una ossessione.

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Se ti fa star bene crederlo buon per te. Io di nemici non ne ho mai avuti, né veri né immaginari.

Al massimo posso avere persone che mi stanno sul gozzo. E tu indubbiamente sei in cima a questa lista. Ma c'è di peggio nella vita, anche se dover sopportare una zecca del tuo livello non è per nulla piacevole.

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Eh, guarda che cosa ho trovato su "vendicarsi" e "far[la] pagare" ("pareggiare i conti"), termini che hai usato tu per giustificare il tuo comportamento nei miei confronti: https://www.donatosaulle.it/rabbia-psicologo-milano/


PS: un paio di mesi fa ti contestai che postavi dal lavoro, perché data/orario di postaggio corrispondevano a data/orario dei turni di lavoro che mi avevi mandato (non richiesti). Aggiunsi che comunque potevo capire, in fondo fai un lavoro molto noioso con parecchi tempi morti e qualcosa dovevi pure inventartelo.
Tu negasti fermamente, arrivando a dire che erano sbagliati i dati che figuravano nei tuoi post. Adesso invece ci confermi che posti in orario di lavoro. E che anche in guardiola hai il pensiero fisso su una befana come me.

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Vediamo di contestualizzare, Sherlock Holmes de noaltri. 😎 Dunque tu ti riferisci ai miei post di questa estate, periodo in cui ero in affiancamento in due differenti contesti lavorativi.

Confermo infatti quello che scrissi allora. Ero all'inizio di un'attività lavorativa nuova e forse avrò postato brevissimamente 2/3 post in quel periodo. E lo sfasamento degli orari era corretto. Proprio perché in quel momento ero concentrato e focalizzato sull'apprendere modalità operative nuove ed ero sempre, o quasi, in compagnia di colleghi che mi addestravano in queste diverse procedure. Per cui non avevo certamente il tempo, la voglia e la concentrazione che invece adesso ho.

Ora lavoro da solo in un contesto, avendo totalmente abbandonato il centro commerciale, dove i ritmi erano decisamente più serrati e stressanti, decisamente più tranquillo ed inoltre in più ho acquisito la totale padronanza del ruolo che devo svolgere. Dunque mi gestisco in completa autonomia il mio lavoro come voglio. Questo mi consente di stare tranquillamente in guardiola, seduto e relativamente rilassato, per un periodo sufficientemente lungo, alternando momenti di maggior operatività in cui devo controllare e verificare allarmi e funzionamenti dei vari macchinari presenti nello stabilimento.

I tempi morti abbondano ed è in quei momenti che posso scrivere e commentare. Ho trovato un perfetto connubio tra operatività e relax. Per questo sono estremamente felice di questo nuovo lavoro che mi auguro prosegua fino alla mia ancora ahimè lontana pensione! 😜



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