Non è una storia granché comica (però, può essere istruttiva), e l'ho giÃ
raccontata un paio di volte. Non tutte le volte cambio i particolari allo
stesso modo :-D
Anni e anni e anni fa, mi trovai coinvolto in una serie di casini umani -
gli "amici" che ti parlano alle spalle, il tizio che ti tira il 'roller',
e quello che avendo cercato di fregarti, adesso ce l'ha con te e cerca di
screditarti perché pensa che tu voglia rendergli la pariglia, e quindi va
di anticipo. Questo genere di merda.
Uno dei picchi di questo merdajo consisteva in un dinamico duo di cretini
a cui per metà avevo pestato i piedi, e per l'altra metà ostacolavo anche
se solo passivamente nella realizzazione di dati progetti. Una cara amica
mi avvertì del fatto che costoro stavano iniziando una operazione di vero
e proprio dossieraggio. Avevo un santo protettore in quell'ambiente ma ci
stava che non bastasse.
Proprio allora, i due, mesta e traména, trovarono un tizio che ce l'aveva
con me e mi stalkerava fin dall'infanzia, da tanto che ne sapeva di cazzi
miei... non c'era un mio altarino che costui non fosse venuto a sapere, e
si affrettava a rifischiare tutto ai due fitusi, dopo aver detto loro con
chiarezza che lui non voleva operare direttamente la mia rovina, ma che -
se i due erano disposti a fargli da zampe di gatto - aveva tante castagne
che aspettavano solo di essere tolte dal fuoco.
I due non se lo fecero certo ripetere... e in breve tempo grazie a questo
grandissimo stronzo che chiamerò "Mister X", accumularono un bel faldone,
armati del quale mi dissero più o meno letteralmente che da quel momento,
potevo considerarmi uno schiavetto al loro servizio. "Or else".
Io risposi che quella roba che avevano era un mucchio di balle - frottole
progettate su misura per rovinare qualcuno, e dissi anche che, dal tipo e
dalla natura delle informazioni, sapevo benissimo chi fosse Mister X, che
non era affatto un loro amico come forse credevano, e che li stava usando
per i suoi sudici fini ("e mi gioco le palle che non ha avuto il coraggio
di farsi vedere di persona, eh? Non vi siete domandati perché? Ma cristo,
arriva uno sconosciuto e voi bevete qualunque stronzata vi racconta? Cosa
avete nella testa, le pigne?").
Ma non fui creduto. Quelle informazioni che potevano verificare, i due le
verificarono... e corrispondevano. Per forza, dissi: è chiaro che per far
digerire le sue balle, Mister X le aveva condite con qualche verità - del
tutto innocua, tra l'altro. La roba davvero succosa, quella non avrebbero
potuto verificarla finché non fosse stato troppo tardi.
Ma era esattamente il genere di difesa disperata che s'aspettavano. Io se
avessi voluto avrei potuto dimostrare falsa qualcuna di quelle balle: per
quale motivo non lo facevo? Hmmm? "Fatti miei", dissi. "Ma che sono balle
posso dimostrarlo: e se v'azzarderete, lo farò, e sarete voi a finire nei
casini. Io a voi qui e ora non devo dimostrare proprio niente".
E si arrivò al redde rationem, in cui i due falsoni, sconvolti dall'avere
appreso chi davvero io fossi, con la morte nel cuore, si videro costretti
a denunciarmi all'autorità ; non potevano, in coscienza, permettere che la
loro amicizia, ma che dico?, l'affetto, ma che dico?, l'amore che avevano
per me impedissero loro di fare ciò che era giusto. Quelle merde.
Scoppiò il prevedibile casino, ed arrivarono i quattro gendarmi di Bocca
di Rosa con i pennacchi e con le armi. Mi misero di fronte alle prove che
mi accusavano - nemmen tutte, scoprii con stupore - e dopo essere rimasto
abbastanza cacino, dissi che non capivo, che quelle erano balle spaziali,
e presentai prove che dimostravano, inoppugnabilmente, che le cose erano,
né più né meno, come le avevo dette io.
I due stronzoni rincararono la dose con altre accuse, tra l'altro facendo
crollare la sceneggiata di "accusarmi con la morte nel cuore", anche se -
a dire il vero - non so se qualcuno c'avesse creduto. Ma anche qui per la
maggior parte potei dimostrare che avevo ragione io.
Vennero così fuori i motivi per cui questi potevano avercela con me, e la
ciliegina sulla torta fu che una delle false accuse coinvolgeva anche - e
sempre falsamente - uno dei nostri "giudici"... il quale si infuriò oltre
ogni previsione, decretando la fine di quella sceneggiata e, di fatto, la
rovina dei due disgraziati. A questo punto il loro tentativo di ribaltare
ogni colpa sull'anonimo Mister X era destinato a fallire, e fallì. Non si
scoprì mai né perché Mister X avesse cercato di fottermi, né chi fosse.
E questa fu una bella fortuna, perché come si sarà ormai capito, Mister X
ero io. Fine della storiella.
(Vorrei far notare che tutto ciò che avevo detto ai due... dal sapere chi
fosse Mister X, all'avvertirli, eccetera... era sempre stata la verità , e
nient'altro che la verità . Solo, detta in modo che non mi credessero).
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Una versione più blanda di questa tecnica l'adottai poi per vézzo, qui su
Usenet. Non è assolutamente difficile: la maggior parte della gente se ti
vede che te la prendi per un qualcosa si convincerà che quello sia il tuo
punto debole. E anzi, ogni protesta (sincera e veritiera) in contrario la
interpreteranno come una conferma.
E tanto saranno impegnati a costruirsi questo modello mentale fasullo che
perderanno un sacco di occasioni di scoprire cose vere; anzi, succederà -
e lo so perché l'ho visto succedere - che scoprendo una cosa vera, ma che
sia in contrasto col resto del modello (falso), la scarteranno perché non
si incastra bene.
Così si possono ancora trovare - la gran parte su it.discussioni.misteri,
o anche in varie mailing list - i post di gente straconvinta delle peggio
cose sul mio conto, perché son cose che a loro piacerebbero fossero vere.
Questo ha molti vantaggi: intanto fa contenti dei fessi, che è sempre una
opera buona. Poi, i fessi contenti sono meno attivi e pericolosi rispetto
ai fessi incazzati con la bava alla bocca - chi sta contento nel suo, non
va a cercare altro: e chi non cerca, non trova.
Poi, nel momento in cui costoro descrivono il Serni della loro fantasia a
qualcuno che mi conosce davvero, quest'ultimo penserà che stiano parlando
di qualcun altro. Ma anche una volta appurato che si parla proprio di me,
la persona che mi conosce capirà di aver di fronte uno squinternato o uno
che crede alle peggio balle, cosicché quest'ultimo partirà screditato fin
dall'inizio.
E inoltre, mentre di verità sul mio conto ce n'è una sola, di balle ce ne
sono infinite: gettandone una diversa in ogni tombino di fogna, quando la
vedessi saltar fuori da qualche altra parte saprò per quali condotti deve
essere passata. Per esempio, quando Tizio mi racconta una balla che io ho
fatto sapere a Sempronio, saprò che Tizio e Sempronio sono in combutta.
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Ed è per questo che raccomando a tutti di controllare sempre bene le loro
fonti, di ribattere bene i chiodi di ogni gradino... perché non si sa mai
quando una cosa che "credi" vera... e lo credi perché ti piacerebbe tanto
tanto tanto che fosse vera... è davvero vera; e quando è una polpetta che
qualcuno t'ha preparato.
E' un consiglio che rivolgo sempre sia agli amici che ai "nemici", e pure
qui c'è un motivo: l'amico, essendo amico, mi dà retta e si trova bene. E
il "nemico", dato che non si fida, farà il contrario e si rovinerà con le
proprie mani. Oltretutto, io c'avrò un alibi: non gli avevo forse dato un
ottimo consiglio? Per esempio giusto al povero Delfi dissi proprio,
Mi fai vedere LE MIE PAROLE
REALI, invece del 'riassuntino' di qualche solerte
'amico' che ti consiglia, oh, per il tuo bene?
Leonardo