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Scientology: Sapere come Conoscere

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steve

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Oct 27, 2019, 2:37:20 PM10/27/19
to

Scientology, viene definita da LRH come "Sapere come conoscere". Ma ad un attenta analisi si potrà vedere che, mentre il sapere può essere superficiale, la conoscenza per definirsi tale, dev'essere profonda.

Hubbard parla spesso di osservazione, di osservare. "L'unica (L'unica,eh)? cosa che sto cercando di insegnarti è osservare".

In sostanza Scn dovrebbe essere un lungo percorso in cui il sapere ci spiegherebbe in che modo conoscere. In verità non c'è alcun lungo percorso per "arrivare a sapere come conoscere". Si sceglie ciò che si vuole approfondire e lo si studia fino ad averne piena padronanza. Questa è la reale conoscenza.

Hubbard pare sapesse (non conoscesse) molte cose. Nei suoi lavori egli si rifece a molteplici altri autori, scopiazzati qua e là, alcuni poco conosciuti altri più e poi il tutto impacchettato e confezionato come sue esclusive scoperte.

Lo si descrive come..artista, scultore, prolifico scrittore di fantascienza, eccetera.

Ma perché nel mondo reale esistono gli specialisti, i professionisti in settori particolari e specifici ?

Perché la vera conoscenza viene approfondita in o su qualcosa di ben definito e specifico fino a quando la persona, divenendo profondo conoscitore della materia in oggetto, si forma come specialista di professione.

La medicina in particolare ha svariati specialisti che approfondiscono la loro conoscenza nei settori su cui concentrano i loro studi.

Se io "osservo" qualcuno eseguire un operazione chirurgica posso poi forse definirmi sapiente in merito ? No di certo. Eppure la SOLA COSA che LRH dice di insegnarci, è di osservare..(sic).

La sapienza è sempre una "conoscenza" superficiale, molto superficiale. Ed una mente sapiente può accumulare una quantità impressionante di piccole nozioni qua e là proprio perché mai si focalizza, approfondisce e si specializza su nessuna di esse.

L'utilità di Scn, se può definirsi tale, potrebbe consistere nel venir a sapere una grande quantità di piccole nozioni che possono solo allenare l'osservazione ad un livello tale che..si diventa molto abili ad anticipare, fregare il tempo..ad altri. Manipolarli, insomma.

Nessuna reale conoscenza. Solo tanto sapere superficiale su varie nozioni. E quando per sapere si intendono i "dati tecnici"..c'è da chiamare un azzeccagarbugli per venirne a capo..

casellip...@gmail.com

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Oct 27, 2019, 6:43:46 PM10/27/19
to
Invece una delle poche cose che ritengo Scientology insegni bene sia proprio l'"osservare".

C'è un esercizio molto utile a questo scopo ed è l'esercizio sull'obnosi. Tu lo hai fatto Steve?

Leonardo Serni

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Oct 28, 2019, 4:29:06 PM10/28/19
to
On Sun, 27 Oct 2019 15:43:45 -0700 (PDT), casellip...@gmail.com wrote:

>Invece una delle poche cose che ritengo Scientology insegni bene sia proprio l'"osservare".

>C'è un esercizio molto utile a questo scopo ed è l'esercizio sull'obnosi. Tu lo hai fatto Steve?

Non so quando Hubbard abbia definito l'obnosi. Ma, nel 1959, nella prima
stesura di "Straniero in Terra Straniera", Heinlein introdusse la figura
del "Testimone Imparziale" ("Fair Witness").

Quoto parecchio a memoria (dovrei rileggermelo, anzi).

Jubal si rivolse ad Anne.

"Anne, la casa di fronte alla tua -- mi sai dire di che colore è?"

Anne andò alla finestra a guardare.

"Su questo lato, ora è bianca."

Jubal sorrise a Jack. "Visto? Ad Anne non verrebbe mai in mente di
fare illazioni sul colore degli altri lati della casa... salvo che
andasse là a vederli di persona. Ed anche così non darebbe mai per
scontato che, dopo che lei se ne fosse andata, il colore rimanesse
quello."

Leonardo
--

"You all presumably know why" :-) :-(

casellip...@gmail.com

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Oct 28, 2019, 9:03:58 PM10/28/19
to
@ Leonardo

Esatto. Hai proprio centrato il punto. Questo è ciò che si insegna in quell'esercizio. Obnosi è osservare quello che c'è. Niente più di questo. Non bisogna andare a conclusioni o fare illazioni. Semplicemente prendere atto in maniera il più possibile oggettiva di quello che in quel momento osservi. Ed a me sinceramente quel tipo di prospettiva mi fu molto utile e mi aprì a scenari insospettati.

Certe tecniche insegnate in Scientology, mi duole dirlo, sono ancora anni luce avanti rispetto al 90% di quello che si trova in giro in ambito di comunicazione e raggiungimento di risultati concreti.

Infatti pur odiando la vendita, grazie a quegli insegnamenti, per oltre 10 anni ci ho campato più che discretamente. Ricordo che quando entrava in salone un cliente, usando la scala del tono e facendo un poco di obnosi, in 5 minuti avevo un quadro piuttosto preciso di chi avevo davanti. E questo mi aiutava parecchio nel mio lavoro.

Se Steve ritiene che certe tecniche fossero un qualcosa di limitato solo a qualche solerte "azzeccagarbugli", dovrebbe argomentare meglio il suo giudizio precisando il perché e portando esempi pratici a sostegno della sua teoria. Altrimenti incorre, lui sì, nello stesso "errore" che lui attribuirebbe al bersaglio della sua critica.

Alessia Guidi

unread,
Oct 31, 2019, 2:13:40 PM10/31/19
to
Il giorno martedì 29 ottobre 2019 02:03:58 UTC+1, casellip...@gmail.com ha scritto:

> Se Steve ritiene che certe tecniche fossero un qualcosa di limitato solo a qualche solerte "azzeccagarbugli", dovrebbe argomentare meglio il suo giudizio precisando il perché e portando esempi pratici a sostegno della sua teoria. Altrimenti incorre, lui sì, nello stesso "errore" che lui attribuirebbe al bersaglio della sua critica.

Se osservo (faccio obnosi di) quanto ha scritto, noto che Steve in nessun punto dice o lascia a intendere che l'obnosi o "certe tecniche" sono un "qualcosa di limitato solo a qualche solerte azzeccagarbugli".

Steve dice piuttosto che l'osservazione, da sola, non basta alla conoscenza. Aggiunge che la conoscenza reale di un qualcosa richiede processi e percorsi che vanno ben oltre la semplice osservazione e che "sapere come conoscere" non può limitarsi all'insegnamento dell'osservazione.

Infine chiosa che <<quando per sapere si intendono i "dati tecnici"..c'è da chiamare un azzeccagarbugli per venirne a capo.. >>, discorso legato a sapienza e conoscenza, più che a osservazione.

Steve dice anche un'altra cosa, che tu ci confermi nella tua carriera di venditore: <<L'utilità di Scn ... potrebbe consistere nel venir a sapere una grande quantità di piccole nozioni che possono solo allenare l'osservazione ad un livello tale che... si diventa molto abili ad anticipare, fregare il tempo... ad altri. Manipolarli, insomma.>>

Io, per parte mia, dico che se alla base della conoscenza c'è sempre un primo step di osservazione di un qualcosa, poi devono seguire step successivi, per esempio il cercare di comprendere ciò che si osserva (o che si legge).




casellip...@gmail.com

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Oct 31, 2019, 5:52:06 PM10/31/19
to
@ Alessia

Che Hubbard intenda per conoscenza solo il saper essere in grado di osservare è un concetto a me del tutto nuovo, per cui lo prendo come un'estrapolazione di Steve a cui chiedevo per l'appunto di specificarlo meglio.

Per quanto riguarda l'obnosi noto che dopo esserti passata l'usuale fase "gne gne", torni ad interagire pur non essendo stata chiamata tu a fornirmi spiegazioni. Niente di nuovo, ed evitiamo ulteriori gne gne di spiegazioni sul perché e sul percome ti senti in obbligo tu invece di Steve di fornirmele. Immagino già le solite supercazzole trite e ritrite.

Bon tornando a piombo, sarei portato ad inserire nel contesto la cosa che voi teorici, chissà poi perché, sempre dimenticate, e cioè il mettere in pratica quello che si apprenderebbe attraverso questa conoscenza. Non per niente Scientology viene definita filosofia religiosa applicata, ed il mantra più conosciuto ed usato in Scientology è "Ciò che è vero per te è vero". Laddove questa "verità" personale è una verità sperimentata e non certamente solo teorizzata. Ecco perché questa applicazione "filosofica" consta di esercizi ripetuti a volte fino allo sfinimento. Ed ecco anche il senso del mio chiedere a Steve se aveva fatto quell'esercizio particolare sull'obnosi. Esercizio su cui un'esperta come te Alessia ovviamente ci è andata "attraverso" decine e decine di ore. Non è vero? :-D

Alessia Guidi

unread,
Nov 1, 2019, 3:07:03 PM11/1/19
to
Il giorno giovedì 31 ottobre 2019 22:52:06 UTC+1, casellip...@gmail.com ha scritto:
> @ Alessia
>
> Che Hubbard intenda per conoscenza solo il saper essere in grado di osservare è un concetto a me del tutto nuovo, per cui lo prendo come un'estrapolazione di Steve a cui chiedevo per l'appunto di specificarlo meglio.

Ho riletto i tuoi post e in nessuno di essi chiedi a Steve quanto hai formulato qui su. Almeno basandomi sulla semplice osservazione di <<quello che c'è. Niente più di questo. Non bisogna andare a conclusioni o fare illazioni. Semplicemente prendere atto in maniera il più possibile oggettiva di quello che in quel momento osservi.>> (cit.)

Tra l'altro, sempre per "osservazione di quel che c'è", Steve non ha mai scritto che Hubbard intendesse per conoscenza <<solo il saper essere in grado di osservare.>> :-) Steve ha scritto altro... ;-)


> Per quanto riguarda l'obnosi noto che dopo esserti passata l'usuale fase "gne gne", torni ad interagire pur non essendo stata chiamata tu a fornirmi spiegazioni. Niente di nuovo, ed evitiamo ulteriori gne gne di spiegazioni sul perché e sul percome ti senti in obbligo tu invece di Steve di fornirmele. Immagino già le solite supercazzole trite e ritrite.

Qui di gnegne vedo solo il tuo. Ti lamenti che non sono stata "chiamata a fornirti spiegazioni". Come se su un newsgroup ognuno non potesse intervenire come gli pare quando gli pare, e come se in questi 11 anni non se ne fosse mai parlato, tu non avessi mai fatto i tuoi soliti gnegne, illazioni, valutazioni, kumbazzazioni, blabla.
>
> Bon tornando a piombo, sarei portato ad inserire nel contesto la cosa che voi teorici, chissà poi perché, sempre dimenticate, e cioè il mettere in pratica quello che si apprenderebbe attraverso questa conoscenza. Non per niente Scientology viene definita filosofia religiosa applicata, ed il mantra più conosciuto ed usato in Scientology è "Ciò che è vero per te è vero".

Se avessi "osservato l'ovvio" ti saresti accorto che quello che ho sempre scritto, detto e ribadito in tutte le salse è che ognuno deve fare tesoro di ciò che di vero, utile, soddisfacente ha tratto dalla sua esperienza in Scientology (o in qualsiasi altro gruppo ad "alte pretese"), laddove alcuni avrebbero la tentazione di gettare anche il bambino con l'acqua sporca.

Se non ricordo male, anni fa raccontai anche la mia personale esperienza in un workshop dedicato agli ex membri organizzato in concomitanza di un convegno internazionale. Il focus di quel workshop era proprio ragionare e recuperare le esperienze positive di quanto sperimentato/appreso durante l'appartenenza, e su come certi insegnamenti/tecniche ci erano tornate utili nella vita post-movimento.

Sono anche una di quelle che non è mai andata a insultare gli indipendenti nei loro luoghi di discussione, a dargli degli "illusi" o peggio. A differenza di qualcun altro, che poi si è lamentato di essere stato bannato... ;-)

Se uno pensa che Scientology è utile, continui pure a "farla".

In merito al racconto che hai fatto della tua esperienza, mi sono limitata a constatare che quanto Steve ha scritto sugli aspetti manipolativi dell'esito dell'obnosi che alcuni possono fare, tu sembri confermarlo. L'osservazione ti ha dato gli strumenti utili per diventare un buon venditore, nonostante non ti piacesse vendere. Ti cito: <<Ricordo che quando entrava in salone un cliente, usando la scala del tono e facendo un poco di obnosi, in 5 minuti avevo un quadro piuttosto preciso di chi avevo davanti. E questo mi aiutava parecchio nel mio lavoro.>>

Tecniche utili - dici - per indurre l'altro a fare un passo su cui sembrava poco convinto. Mi chiedo che differenza ci sia tra il vendere 20.000 euro o più di un'auto e 20.000 euro o più di un corso di automiglioramento. ;-)

>Laddove questa "verità" personale è una verità sperimentata e non certamente solo teorizzata. Ecco perché questa applicazione "filosofica" consta di esercizi ripetuti a volte fino allo sfinimento. Ed ecco anche il senso del mio chiedere a Steve se aveva fatto quell'esercizio particolare sull'obnosi. Esercizio su cui un'esperta come te Alessia ovviamente ci è andata "attraverso" decine e decine di ore. Non è vero? :-D

Decine di migliaia di ore, direi.

Ora, se parliamo di "obnosi" parliamo di un termine coniato da Hubbard su cui magari ci sono pure (c) e TM. Termine che nella lingua italiana non esiste.
<<OBNOSI - OBNOSIS, 1. l’osservazione dell’ovvio; l'abilità di osservare l’ovvio. (SH Spec 48, 641 1C04) 2. questa è una parola coniata (inventata) che significa osservare l’ovvio. Non ha nessun preciso equivalente in inglese o in nessuna altra lingua. (HCO PL 26 Giu 72)>> (Diz. Tecnico)

Durante la mia esperienza scientologica di "obnosi" ne ho fatta poca.

Se invece parliamo di OSSERVAZIONE come definita che so, dal Dizionario Treccani, http://www.treccani.it/vocabolario/osservazione/ allora direi che non faccio altro. :-)

Ma, soprattutto, ho OSSERVATO molto durante la mia frequentazione di Scientology. E fu proprio questa "osservazione dell'ovvio" a spingermi fuori dopo appena un anno e mezzo.

Pensa che c'è chi con tantissime ore di "obnosi" sulle spalle, in Scientology c'è rimasto per lustri... per decenni.



casellip...@gmail.com

unread,
Nov 1, 2019, 4:09:24 PM11/1/19
to
@ Alessia

Scrivi: "Pensa che c'è chi con tantissime ore di "obnosi" sulle spalle, in Scientology c'è rimasto per lustri... per decenni."

E ringrazio Dio di esserci rimasto così tanto, altrimenti mi sarei perso l'opportunità di rigirarmi da cima a fondo come un calzino e non sarei diventato quello che sono oggi con tutti quei traguardi che, da desideri sognati ed inappagati, si sono trasformati in obiettivi raggiunti. ;-)

steve

unread,
Nov 1, 2019, 4:49:10 PM11/1/19
to
Il giorno giovedì 31 ottobre 2019 19:13:40 UTC+1, Alessia Guidi ha scritto:

Steve dice piuttosto che l'osservazione, da sola, non basta alla conoscenza. Aggiunge che la conoscenza reale di un qualcosa richiede processi e percorsi che vanno ben oltre la semplice osservazione e che "sapere come conoscere" non può limitarsi all'insegnamento dell'osservazione.

Infine chiosa che <<quando per sapere si intendono i "dati tecnici"..c'è da chiamare un azzeccagarbugli per venirne a capo.. >>, discorso legato a sapienza e conoscenza, più che a osservazione.

Steve dice anche un'altra cosa, che tu ci confermi nella tua carriera di venditore: <<L'utilità di Scn ... potrebbe consistere nel venir a sapere una grande quantità di piccole nozioni che possono solo allenare l'osservazione ad un livello tale che... si diventa molto abili ad anticipare, fregare il tempo... ad altri. Manipolarli, insomma.>>


Grazie Simo per il tuo intervento. In effetti volevo scrivere proprio ciò che tu hai sottolineato.

Quando ho visto che eri intervenuta, all'inizio temevo che considerassi le mie ultime riflessioni come un mio ennesimo "pippone" di passati miei post.

Spero soltanto che tu non abbia colto l'occasione al volo per controbattere al noto personaggio "usando" queste mie ultime riflessioni.

ciao, Steve.

casellip...@gmail.com

unread,
Nov 2, 2019, 1:58:07 AM11/2/19
to
Ah, dimenticavo, grazie all'obnosi imparata in Scientology, i cazzari ora li so riconoscere dopo pochi post, oppure dopo averli incontrati un'unica volta dal vivo, tipo ad un pranzo in quel di Padova! :-DD

Alessia Guidi

unread,
Nov 2, 2019, 3:18:07 PM11/2/19
to
Il giorno venerdì 1 novembre 2019 21:49:10 UTC+1, steve ha scritto:
> Il giorno giovedì 31 ottobre 2019 19:13:40 UTC+1, Alessia Guidi ha scritto:
>
> Steve dice piuttosto che l'osservazione, da sola, non basta alla conoscenza. Aggiunge che la conoscenza reale di un qualcosa richiede processi e percorsi che vanno ben oltre la semplice osservazione e che "sapere come conoscere" non può limitarsi all'insegnamento dell'osservazione.
>
> Infine chiosa che <<quando per sapere si intendono i "dati tecnici"..c'è da chiamare un azzeccagarbugli per venirne a capo.. >>, discorso legato a sapienza e conoscenza, più che a osservazione.
>
> Steve dice anche un'altra cosa, che tu ci confermi nella tua carriera di venditore: <<L'utilità di Scn ... potrebbe consistere nel venir a sapere una grande quantità di piccole nozioni che possono solo allenare l'osservazione ad un livello tale che... si diventa molto abili ad anticipare, fregare il tempo... ad altri. Manipolarli, insomma.>>
>
>
> Grazie Simo per il tuo intervento. In effetti volevo scrivere proprio ciò che tu hai sottolineato.

Spero non ti sia dispiaciuto se sono intervenuta in vece tua, ma dopo 4 giorni non avevi ancora replicato quindi mi sono presa la libertà di.

>
> Quando ho visto che eri intervenuta, all'inizio temevo che considerassi le mie ultime riflessioni come un mio ennesimo "pippone" di passati miei post.

Beh, devo dire che a volte, in passato, ho faticato a starti dietro, ma mai ho pensato che scrivessi "pipponi". Sono riflessioni tue su cui si può essere o non essere d'accordo, ma alla fine l'importante è che le capisci tu e siano di beneficio a te, per fare chiarezza dentro di te :-D
>
> Spero soltanto che tu non abbia colto l'occasione al volo per controbattere al noto personaggio "usando" queste mie ultime riflessioni.

No, a quello il "noto personaggio" pensa da solo. Fa tutto lui.

steve

unread,
Nov 2, 2019, 3:57:33 PM11/2/19
to
Il giorno sabato 2 novembre 2019 20:18:07 UTC+1, Alessia Guidi ha scritto:

>
> Spero non ti sia dispiaciuto se sono intervenuta in vece tua, ma dopo 4 giorni non avevi ancora replicato quindi mi sono presa la libertà di.


Nient'affatto. Ma ho l'abitudine a non replicare a certe persone.


> Beh, devo dire che a volte, in passato, ho faticato a starti dietro, ma mai ho pensato che scrivessi "pipponi". Sono riflessioni tue su cui si può essere o non essere d'accordo, ma alla fine l'importante è che le capisci tu e siano di beneficio a te, per fare chiarezza dentro di te :-D


Esattamente.


> > Spero soltanto che tu non abbia colto l'occasione al volo per controbattere al noto personaggio "usando" queste mie ultime riflessioni.
>
> No, a quello il "noto personaggio" pensa da solo. Fa tutto lui.

Si; infatti.
Gli psicologi dicono che nell'infanzia alcuni bambini si inventano un amico immaginario. Forse lui s'inventava un nemico immaginario..

Aggiungo al mio post il fatto che in Scn non sempre LRH ci fece seguire il solo concetto dell'osservazione o dell' obnosi; che è sempre osservazione seppur dell'ovvio.

L'approfondimento della conoscenza, se lo si può definire tale, veniva solamente concentrato su reali o presunte parole malcomprese.
L'idea di fondo era che, più parole venivano approfondite nelle svariate definizioni e chiarite, e più si sarebbe divenuti dei "super-letterati" dando ad intendere che ci si specializzava.

Ed in effetti, ai profani, un auditor in classe che ci "scannerizzava" alla ricerca delle parole malcomprese tramite E-meter, poteva veramente apparire come uno specialista in materia!

In realtà, maggiore era lo sforzo nel comprendere sempre più definizioni, minore poi diveniva la comprensione concettuale completa circa l'interezza di senso nel suo complesso, vuoi che si trattasse di un intero corso, di un libro, ecc.

Ed il risultato era che si finiva di perdere il concetto d'insieme di un testo, un corso, ecc e si finiva per.."guardare il dito, anziché la luna".
E, come scrisse J. Atack.."..venivano creati dei buddha strabici"..



Alessia Guidi

unread,
Nov 2, 2019, 5:05:43 PM11/2/19
to
Il giorno sabato 2 novembre 2019 20:57:33 UTC+1, steve ha scritto:

>
> Aggiungo al mio post il fatto che in Scn non sempre LRH ci fece seguire il solo concetto dell'osservazione o dell' obnosi; che è sempre osservazione seppur dell'ovvio.

Stavo riflettendo su questo concetto di "ovvio". Ovvio per chi? Che cosa significa?

Se ci limitiamo all'esempio fatto da Leonardo qualche post più su, quello sul Fair Witness di Heinlein, l'ovvio è ovviamente ovvio. Questo lato della casa ora è bianco. Ma quando si osserva una interazione umana? O anche solo una persona che sta facendo qualcosa?

Ciò che ho notato in parecchi scientologist - attivi o anche ex non descientologizzati - è che avrebbero la pretesa (arroganza?) di "aver capito tutto" di una persona da un'osservazione breve e/o parziale. Il fatto è che non è possibile dare giudizi, magari supernegativi o superpositivi, su una persona senza essere andati oltre la semplice "obnosi" (osservazione "dell'ovvio").

Gli esercizi di Hubbard sono del tipo "vai fuori e osserva". Tu esci e osservi Tizio che beve un caffè. Caio che ha un cane al guinzaglio. Sempronio che fa il clown. Se tu cominciassi a dare giudizi (a fare speculazioni) su quelle persone, sul loro carattere (o, dio non voglia, sulla loro collocazione sulla "scala del tono" hubbardiana) saresti già passato a uno step successivo, che non è più l'osservazione dell'ovvio
(-> dell'evidente, del visibile). Saresti invece passato a piedi pari al PREGIUDIZIO. Cioè un giudizio che non è basato sulla conoscenza reale, ma su ciò che tu pensi che sia reale in base a ciò che tu hai nella testa, non a quello che realmente è.

Se uno beve un caffè, significa che ama il caffè? Magari no. Se uno ha al guinzaglio un cane, significa che quel cane è suo? Che ama gli animali? Se uno fa il clown, significa che è una persona leggera e spensierata?

Eppure alcuni hanno la presunzione (arroganza?) di "aver capito tutto". E su questa non-comprensione, non-conoscenza, basano poi le loro AZIONI. Convinti di aver compreso e di avere acquisito conoscenza.

All'università ho fatto la specialistica in antropologia culturale, che è una disciplina meravigliosa. Alla base di ogni studio etno-antropologico c'è la "osservazione partecipante". Osservi con "occhio esterno" ma partecipi a quanto osservi con un "occhio interno", come se fossi in tutto e per tutto immerso nella situazione che stai osservando. Osservi "il loro mondo con i loro occhi", come diceva Malinowski. E da ciò che osservi partecipando, ricavi un senso che poi traduci per gli altri.

L'"obnosi" hubbardiana non funzionerebbe mai, perché ciò che appare "ovvio" per te, magari non lo è assolutamente per loro. Il tuo "ovvio" (vedo qualcuno che fa l'occhiolino, tanto per citare Geertz) non è "l'ovvio" altrui. Per realmente comprendere il significato di quell'occhiolino non ti puoi limitare alla "obnosi" che, spesso e volentieri, si traduce semplicemente nella conferma di un tuo pregiudizio, più che nella reale conoscenza.

Posto che alla base della conoscenza c'è sempre l'osservazione, ma è solo il primo, piccolo passo in un cammino lungo e tortuoso. E - soprattutto - faticoso.




>
> L'approfondimento della conoscenza, se lo si può definire tale, veniva solamente concentrato su reali o presunte parole malcomprese.
> L'idea di fondo era che, più parole venivano approfondite nelle svariate definizioni e chiarite, e più si sarebbe divenuti dei "super-letterati" dando ad intendere che ci si specializzava.
>
> Ed in effetti, ai profani, un auditor in classe che ci "scannerizzava" alla ricerca delle parole malcomprese tramite E-meter, poteva veramente apparire come uno specialista in materia!
>
> In realtà, maggiore era lo sforzo nel comprendere sempre più definizioni, minore poi diveniva la comprensione concettuale completa circa l'interezza di senso nel suo complesso, vuoi che si trattasse di un intero corso, di un libro, ecc.
>
> Ed il risultato era che si finiva di perdere il concetto d'insieme di un testo, un corso, ecc e si finiva per.."guardare il dito, anziché la luna".
> E, come scrisse J. Atack.."..venivano creati dei buddha strabici"..

Già.

Il dizionario tecnico definisce "conoscenza" in questo modo:
<<1. con conoscenza intendiamo credenza sicura, cioè informazione, istruzione conosciute; spiegazione, istruzione, abilità pratica. Con
conoscenza intendiamo dati, fattori e qualsiasi cosa possa essere pensata o
percepita. (FOT, pag. 76) 2. la conoscenza è più dei dati; è anche l’abilità a trarre conclusioni. (DAB, vol. Il, pag. 69) 3. un intero gruppo o suddivisione di un intero gruppo di dati o speculazioni o conclusioni su dati o metodi di acquisire dati. (Scn 0-8, pag. 67)>>

Dato? <<1. una unità di conoscenza, qualcosa di conosciuto. Plurale: dati.
(BTB 4 Mar 65) 2. qualsiasi cosa della quale una persona potrebbe divenire
consapevole, sia che esistesse già, sia che l'abbia creata lei stessa. (Scn 8-8008, pag. 6) 3. una sapienza inventata, non una vera. (COHA, pag. 15) 4. qualsiasi cosa derivi da un postulato. (PDC 14) 5. un facsimile theta di un’azione fisica. (Scn 0-8, pag. 78) 6. un facsimile di stati d’essere, stati di non essere, di azione o inazione, conclusioni o supposizioni nell’universo fisico o in qualsiasi altro universo. (Scn 0-8, pag. 67)>>

Ecc.

Come hai scritto tu, <<E quando per sapere si intendono i "dati tecnici".. c'è da chiamare un azzeccagarbugli per venirne a capo..>>

Buona domenica


Alessia Guidi

unread,
Nov 2, 2019, 5:10:14 PM11/2/19
to
Bellissimo, sono contenta per te.

A questo punto ritengo del tutto pretestuoso dire - come hai detto ai media in più occasioni - che "avanzi" milasoldi da Scientology che invece, come ci dici, ti ha dato l'opportunità di conoscere realmente te stesso e di raggiungere i tuoi traguardi, realizzare i tuoi sogni, arrivare agli obiettivi che ti eri prefisso.

E dire che da qualche parte hai riferito a un giornalista che ti sentivi un "prigioniero di guerra". Ma forse ricordo male?

casellip...@gmail.com

unread,
Nov 2, 2019, 6:21:43 PM11/2/19
to
Steve scrive: "Nient'affatto. Ma ho l'abitudine a non replicare a certe persone", motivando così il suo diniego ad interagire nei confronti del "noto personaggio".

Qualche giorno fa "psicanalizzando", giusto perché LUI non replica mai :-D, sempre il "noto personaggio" il quale qualche volta decide di non replicare ad Alessia, emetteva SIFFATTA diagnosi: "Beh, è semplice. A lui non interessa discutere con Te solo e soltanto quando sei tu a porgli delle domande. Viceversa, se invece è lui ad iniziare una conversazione, allora gli interessa.

Sai..quelle fisime da scientologist del tipo.."VOGLIO ESSERE CAUSA E NON EFFETTO"..
O del tipo.."tu devi ascoltarmi" ma se io devo ascoltare te..allora sei assillante.."

Questa DIAGNOSI, così per curiosità, riguarda chiunque "non replichi a certe persone", oppure è valida solo per il "noto personaggio"? ;-p

casellip...@gmail.com

unread,
Nov 3, 2019, 2:14:49 AM11/3/19
to
@ Alessia

Scrivi: "Bellissimo, sono contenta per te.

A questo punto ritengo del tutto pretestuoso dire - come hai detto ai media in più occasioni - che "avanzi" milasoldi da Scientology che invece, come ci dici, ti ha dato l'opportunità di conoscere realmente te stesso e di raggiungere i tuoi traguardi, realizzare i tuoi sogni, arrivare agli obiettivi che ti eri prefisso.

E dire che da qualche parte hai riferito a un giornalista che ti sentivi un "prigioniero di guerra". Ma forse ricordo male?"

No, ricordi benissimo, ma forse quello che non ricordi è quello che non è stato poi pubblicato, e per questo non puoi ricordarlo!

Sai sono i giornalisti a fare le domande, a buttare giù l'articolo, ed a dargli il taglio che desiderano.

Io di quelle cose ne ho parlato, tant'è che addirittura ad un certo momento decisi di metterle a disposizione attraverso un sito www.percorsoresilienza.com e ricavarne una "professione", ma a parte un breve cenno in un articolo di Gazzanni, poi niente più.

Feci altre interviste che non furono mai mandate in onda, una in particolare ambientata sui Navigli a Milano, assai esaustiva a riguardo. Ma evidentemente certi argomenti non attirano e fanno audience. Ed infatti me ne accorsi sulla mia pelle perché dopo poco tempo decisi che quell'esperimento professionale fosse meglio concluderlo.

Alla gente piace sentirsi dire ciò che la gratifica, non quello che magari può maggiormente giovargli. ;-)

Il giovamento è stato metabolizzato personalmente e questo mi è bastato.

steve

unread,
Nov 4, 2019, 5:55:00 AM11/4/19
to
Il giorno sabato 2 novembre 2019 22:05:43 UTC+1, Alessia Guidi ha scritto:


> > Aggiungo al mio post il fatto che in Scn non sempre LRH ci fece seguire il solo concetto dell'osservazione o dell' obnosi; che è sempre osservazione seppur dell'ovvio.
>
> Stavo riflettendo su questo concetto di "ovvio". Ovvio per chi? Che cosa significa?
>
> Se ci limitiamo all'esempio fatto da Leonardo qualche post più su, quello sul Fair Witness di Heinlein, l'ovvio è ovviamente ovvio. Questo lato della casa ora è bianco. Ma quando si osserva una interazione umana? O anche solo una persona che sta facendo qualcosa?

Ti risponderò in base a come io considero LRH intendesse per ovvio e per come lo intendessi io allora. Di qui la definizione:

Ciò che risulta di un'evidenza immediata e senza possibilità di equivoci sul piano dell'interpretazione o del giudizio ( una supposizione, una congettura o. ; è un fatto o. ), da cui l'idea del superfluo, dell'ozioso, del banale ( stai dicendo una cosa o. ) o anche del naturale o dell'indiscutibile ( mi sembra o. che devi andarci tu )

Direi che per ovvio LRH intendesse l'osservazione della pura realtà oggettiva e non di quella soggettiva. Infatti quelle rare volte in cui io feci obnosi, mi limitai a descrivere la sola ovvietà di realtà oggettive. Premetto che la feci solo due volte, un esercizio in classe; non all'aperto.
Ma se mi proverai che LRH includesse alludere anche a realtà soggettive potrei ridiscuterne. Io scrivo solo in base a ciò che ritengo sia stata per me l'obnosi in Scn.


> Ciò che ho notato in parecchi scientologist - attivi o anche ex non descientologizzati - è che avrebbero la pretesa (arroganza?) di "aver capito tutto" di una persona da un'osservazione breve e/o parziale. Il fatto è che non è possibile dare giudizi, magari supernegativi o superpositivi, su una persona senza essere andati oltre la semplice "obnosi" (osservazione "dell'ovvio").

Gli esercizi di Hubbard sono del tipo "vai fuori e osserva". Tu esci e osservi Tizio che beve un caffè. Caio che ha un cane al guinzaglio. Sempronio che fa il clown. Se tu cominciassi a dare giudizi (a fare speculazioni) su quelle persone, sul loro carattere (o, dio non voglia, sulla loro collocazione sulla "scala del tono" hubbardiana) saresti già passato a uno step successivo, che non è più l'osservazione dell'ovvio
> (-> dell'evidente, del visibile). Saresti invece passato a piedi pari al PREGIUDIZIO. Cioè un giudizio che non è basato sulla conoscenza reale, ma su ciò che tu pensi che sia reale in base a ciò che tu hai nella testa, non a quello che realmente è.

> Se uno beve un caffè, significa che ama il caffè? Magari no. Se uno ha al guinzaglio un cane, significa che quel cane è suo? Che ama gli animali? Se uno fa il clown, significa che è una persona leggera e spensierata?
>
> Eppure alcuni hanno la presunzione (arroganza?) di "aver capito tutto". E su questa non-comprensione, non-conoscenza, basano poi le loro AZIONI. Convinti di aver compreso e di avere acquisito conoscenza.
>


Non credo che tale fattore, che comunque lo ritengo sussistere in molti scientologist anche se non in tutti quelli che conobbi, derivi dagli esercizi sull'obnosi. Anche i Pro Trs giocano il loro ruolo; specie nell'erosione dell'empatia.

>
> All'università ho fatto la specialistica in antropologia culturale, che è una disciplina meravigliosa. Alla base di ogni studio etno-antropologico c'è la "osservazione partecipante". Osservi con "occhio esterno" ma partecipi a quanto osservi con un "occhio interno", come se fossi in tutto e per tutto immerso nella situazione che stai osservando. Osservi "il loro mondo con i loro occhi", come diceva Malinowski. E da ciò che osservi partecipando, ricavi un senso che poi traduci per gli altri.
>
> L'"obnosi" hubbardiana non funzionerebbe mai, perché ciò che appare "ovvio" per te, magari non lo è assolutamente per loro. Il tuo "ovvio" (vedo qualcuno che fa l'occhiolino, tanto per citare Geertz) non è "l'ovvio" altrui. Per realmente comprendere il significato di quell'occhiolino non ti puoi limitare alla "obnosi" che, spesso e volentieri, si traduce semplicemente nella conferma di un tuo pregiudizio, più che nella reale conoscenza.

Puoi mostrarmi esempi laddove per obnosi in Scn si intendeva anche di realtà ad interpretazione soggettiva ? Io per obnosi ho/avevo sempre inteso la pura osservazione della realtà oggettiva che vedevo.


>
> Il dizionario tecnico definisce "conoscenza" in questo modo:
> <<1. con conoscenza intendiamo credenza sicura, cioè informazione, istruzione conosciute; spiegazione, istruzione, abilità pratica. Con
> conoscenza intendiamo dati, fattori e qualsiasi cosa possa essere pensata o
> percepita. (FOT, pag. 76) 2. la conoscenza è più dei dati; è anche l’abilità a trarre conclusioni. (DAB, vol. Il, pag. 69) 3. un intero gruppo o suddivisione di un intero gruppo di dati o speculazioni o conclusioni su dati o metodi di acquisire dati. (Scn 0-8, pag. 67)>>
>
> Dato? <<1. una unità di conoscenza, qualcosa di conosciuto. Plurale: dati.
> (BTB 4 Mar 65) 2. qualsiasi cosa della quale una persona potrebbe divenire
> consapevole, sia che esistesse già, sia che l'abbia creata lei stessa. (Scn 8-8008, pag. 6) 3. una sapienza inventata, non una vera. (COHA, pag. 15) 4. qualsiasi cosa derivi da un postulato. (PDC 14) 5. un facsimile theta di un’azione fisica. (Scn 0-8, pag. 78) 6. un facsimile di stati d’essere, stati di non essere, di azione o inazione, conclusioni o supposizioni nell’universo fisico o in qualsiasi altro universo. (Scn 0-8, pag. 67)>>
>
> Ecc.
>
> Come hai scritto tu, <<E quando per sapere si intendono i "dati tecnici".. c'è da chiamare un azzeccagarbugli per venirne a capo..>>

In effetti, se ci si pensa bene, le descrizioni di LRH in merito, sembrano più adatte alla conoscenza informatica sui computer..che per la vita reale intesa come la intende Scn su spirito e mente umana.
Direi che tali definizioni di cui sopra possano tornare piuttosto utili ma ad un operatore di informatica. Magari Leo mi smentirà..:-))
>
> Buona domenica

Buona settimana, o Buona prossima Domenica :-)

Alessia Guidi

unread,
Nov 4, 2019, 11:07:33 AM11/4/19
to
Il giorno lunedì 4 novembre 2019 11:55:00 UTC+1, steve ha scritto:
> Il giorno sabato 2 novembre 2019 22:05:43 UTC+1, Alessia Guidi ha scritto:
>


> > Stavo riflettendo su questo concetto di "ovvio". Ovvio per chi? Che cosa significa?
> >
> > Se ci limitiamo all'esempio fatto da Leonardo qualche post più su, quello sul Fair Witness di Heinlein, l'ovvio è ovviamente ovvio. Questo lato della casa ora è bianco. Ma quando si osserva una interazione umana? O anche solo una persona che sta facendo qualcosa?
>
> Ti risponderò in base a come io considero LRH intendesse per ovvio e per come lo intendessi io allora. Di qui la definizione:
>
> Ciò che risulta di un'evidenza immediata e senza possibilità di equivoci sul piano dell'interpretazione o del giudizio ( una supposizione, una congettura o. ; è un fatto o. ), da cui l'idea del superfluo, dell'ozioso, del banale ( stai dicendo una cosa o. ) o anche del naturale o dell'indiscutibile ( mi sembra o. che devi andarci tu )

> Direi che per ovvio LRH intendesse l'osservazione della pura realtà oggettiva e non di quella soggettiva. Infatti quelle rare volte in cui io feci obnosi, mi limitai a descrivere la sola ovvietà di realtà oggettive. Premetto che la feci solo due volte, un esercizio in classe; non all'aperto.
> Ma se mi proverai che LRH includesse alludere anche a realtà soggettive potrei ridiscuterne. Io scrivo solo in base a ciò che ritengo sia stata per me l'obnosi in Scn.

La mia era solo una domanda visto che, come ho scritto, ciò che è ovvio per me potrebbe non esserlo altrettanto per te, quindi - alla fine - anche "l'ovvio" potrebbe diventare una cosa soggettiva. Soprattutto quando si parla, come tu hai fatto, di "supposizione, congettura ovvia". Direi che quando si entra nel campo speculativo si esce da quello oggettivo.

Non ho scritto che Hubbard intendesse o comprendesse nell'obnosi anche realtà soggettive, mi sono solo chiesta che significato dobbiamo dare al "ovvio" che - ripeto - potrebbe esso stesso diventare soggettivo ;-)

Ecco, mi interrogavo solo su questo.

Alessia Guidi

unread,
Nov 4, 2019, 11:30:46 AM11/4/19
to
Il giorno domenica 3 novembre 2019 08:14:49 UTC+1, casellip...@gmail.com ha scritto:

>
> No, ricordi benissimo, ma forse quello che non ricordi è quello che non è stato poi pubblicato, e per questo non puoi ricordarlo!
>
> Sai sono i giornalisti a fare le domande, a buttare giù l'articolo, ed a dargli il taglio che desiderano.
>
> Io di quelle cose ne ho parlato, tant'è che addirittura ad un certo momento decisi di metterle a disposizione attraverso un sito www.percorsoresilienza.com e ricavarne una "professione", ma a parte un breve cenno in un articolo di Gazzanni, poi niente più.

Mi spiace molto, e per più motivi. Il primo è che quando uno racconta un'esperienza drammatica rinnova per forza un dolore vissuto, ci mette del suo, si mette in un certo senso a nudo, e questo sforzo andrebbe rispettato in pieno. Il secondo è che dando al lettore una versione parziale, non si può che ottenere un giudizio parziale. Se non sbagliato.
>
> Feci altre interviste che non furono mai mandate in onda, una in particolare ambientata sui Navigli a Milano, assai esaustiva a riguardo. Ma evidentemente certi argomenti non attirano e fanno audience. Ed infatti me ne accorsi sulla mia pelle perché dopo poco tempo decisi che quell'esperimento professionale fosse meglio concluderlo.

E anche questo mi dispiace, perché ci ho visto passare altri e ho visto la delusione di non vedersi rispettati. Ho già citato la pessima esperienza con le "Iene", che ci fecero perdere un paio di pomeriggi di riprese per poi non farne nulla perché secondo Berry avevamo detto cose che "non facevano audience". Avevo coinvolto un amico che venne qui da me da parecchio lontano, che era ancora provato dall'esperienza in Sea Org, e che quando le iene (è il caso di dirlo forte) se ne andarono scoppiò a piangere tanta erano stati tensione e dolore. Poi non se ne fece nulla. Fu allora che arrivai alla tua stessa conclusione. Basta. Per quanto mi riguarda l'esperienza mediatica è conclusa.

Altre volte mi è capitato di parlare per ore e poi veder riportato a stampa solo due parole estrapolate dal contesto per sostenere tesi che magari io non avevo sostenuto. E allora dici proprio basta.
>
> Alla gente piace sentirsi dire ciò che la gratifica, non quello che magari può maggiormente giovargli. ;-)

Sì, è vero. Purtroppo a certa stampa interessano soltanto le 3s, come diceva Hubbard. Sesso, soldi, sangue. Avute dal fuoriuscito quelle 3s, che se collocate in un discorso più ampio avrebbero un senso magari diverso, si limitano a quello e bon. Magari tu hai parlato per ore e alla fine quel che resta è "prigioniero di guerra" che, come ebbi modo già di dire in passato, detta così fa parecchio torto ai veri prigionieri di guerra. :'( :-(


> Il giovamento è stato metabolizzato personalmente e questo mi è bastato.

L'importante è quello.


Pier Paolo

unread,
Nov 4, 2019, 4:32:53 PM11/4/19
to
Ti ho risposto privatamente. ;-)
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