Il giorno venerdì 26 maggio 2017 13:58:59 UTC+2, Leonardo Serni ha scritto:
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> Eh... però uno mica può SCEGLIERE, di farsi querelare o no.
Già. Io posso certamente rispondere di ciò che faccio e che scrivo, ed è mia cura mantenermi nel lecito (e gli atti di questi procedimenti leccesi lo dimostrano da soli). Ma non posso rispondere di ciò che NON ho fatto o NON ho scritto.
Quando qualcuno mi accusa, per di più alla pubblica autorità, di essere la responsabile occulta di qualcosa, sta a quel qualcuno DIMOSTRARE di dire la verità, non gli basta affermarlo.
Come faccio io a dimostrare di NON aver fatto qualcosa? E' la base stessa del diritto. Spetta a chi accusa dimostrare la colpevolezza di XY, non a XY dimostrare la sua estraneità.
Certo, se fossi accusata di avere investito vattelapesca a Roma tra il 22 aprile e il 12 maggio 2017 potrei facilmente dimostrare che io in quel periodo stavo agli antipodi. Mi è anche capitato di ricevere una multa per essere passata col rosso a Roma in un giorno in cui fortunatamente la mia auto era in un parking custodito di Malpensa e io ero oltreoceano, e ho potuto dimostrare che la mia auto stava proprio lì in quel parking.
Sì, ma se io dal 22/4 al 12/5 2017 non fossi stata a Tonga ma a casa mia, e se quel giorno la mia auto non fosse stata custodita in un parking di Malpensa?
Significherebbe automaticamente che sono colpevole, solo perché qualcuno lo sostiene e io non posso provare la mia innocenza?
No, per fortuna la legge non funziona così. La legge (e prima ancora il buonsenso) dice che spetta all’accusatore dimostrare oltre ogni dubbio la fondatezza della sua accusa.
Nel nostro caso gli accusatori erano due: in prima istanza la Dottoressa Lorita Tinelli di Noci (Bari) che presentò una gran quantità di querele, integrazioni, memorie, allegati e carta del tutto inutile alla dimostrazione di qualcosa. In seconda istanza il pubblico ministero, cioè il rappresentante dello Stato (tutti noi), che ci rinviò a giudizio sul nulla.
Nessuno dei due ha mai dimostrato alcunché. Ha solo “affermato” senza provare niente. Non sono state nemmeno fatte le cosiddette indagini preliminari, quelle che un PM deve fare (anche a favore dell’accusato) e che la PM (la stessa in entrambi i casi leccesi) non ha fatto, come risulta agli atti. Il "supplemento di indagini" concesso dal gip nel Lecce 2 consistette unicamente nel permettere a Lorita Tinelli di presentare altre carte che non dimostravano nulla, se non che esercitavamo il nostro legittimo diritto di parola e opinione. Altro che "indagini".
La PM nemmeno ci fece inviare un banale "avviso di garanzia", quello in cui vieni informato di essere sottoposto a indagini per i reati X e Y, e tu puoi chiedere di essere sentito. A noi arrivò un rinvio a giudizio fatto e finito, con già fissata la data della prima udienza. Così, damblé.
Quando la Di Marzio ricevette l'avviso di garanzia di cui parlo in questo articolo
http://www.allarmescientology.it/txt/rdm_solidarieta.htm - procedimento iniziato su falsa segnalazione di ambienti vicini a Lorita Tinelli/CeSAP come poi emerse dagli atti del processo Arkeon - lei chiese di essere sentita dal magistrato. Il PM barese chiese subito di archiviare la sua posizione, anche se poi s'è dovuto aspettare ben TRE anni per avere un documento ufficiale, e solo perché in difensore di RDM perse un pomeriggio a scartabellare nei polverosi archivi della Procura di Bari. Quella richiesta di archiviazione era finita nel dimenticatoio!
Intanto parecchie persone continuarono a infamarla e diffamarla sulla base di un semplice avviso di garanzia. E – lo so che non ci credereste a scatola chiusa – Lorita Tinelli usò quell’avviso di garanzia per sostenere la fondatezza delle sue accuse nella sua denuncia del 4 feb. 2011 (
http://alessiaguidi.provocation.net/varie/04022011.jpg ). Il proscioglimento ufficiale di RDM arrivò soltanto un mese dopo (
http://www.allarmescientology.it/txt/rdm_solidarieta.htm#a1 ).
Ma per farti interrogare dal PM devi sapere di essere indagato. Altrimenti ti ritrovi catapultato in una situazione kafkiana come quella toccata a noi 6 (e prima ancora, ad alcuni dei 6, ma singolarmente).
E' questo che dovrebbe preoccupare la gente onesta, non "smarronarla" sul perché si è accettata una richiesta di remissione di querela per dei procedimenti che erano del tutto assurdi.
Nei procedimenti leccesi avevamo 5 avvocati con esperienza, uno anche famoso (
https://goo.gl/Z8xNZ9 ), e nessuno di loro aveva mai visto in vita sua superare i filtri previsti dalla legge per una tale accozzaglia di assurdità. E dire che di processi ne avevano visti tanti, alcuni anche clamorosi. Ecco perché tutti quegli avvocati, indistintamente, ci hanno chiesto se Lorita Tinelli, “referente privilegiata” della Squadra Antisette della Polizia di Stato, avesse qualche santo in paradiso. Non riuscivano a credere ai loro occhi di professionisti navigati.
Il rinvio a giudizio del Lecce 1 era talmente confuso che non sapevamo nemmeno da CHE COSA ci saremmo dovuti difendere, fatto che nella sua assurdità ci avrebbe comunque spianato la strada. Un qualche elemento a sostegno dell'accusa deve pur esserci, non può basta la parola del querelante per trascinare qualcuno in tribunale. Altrimenti... benvenuti omini verdi! :-(
Nel diritto penale, a differenza di quello civile, c'è un PM che rappresenta LO STATO, la comunità, il contribuente, voi che mi state leggendo.
Quel PM deve pur avere qualcosa in mano per trascinare chicchessia (anche voi, un domani) davanti a un giudice, facendo quindi passare i sorci verdi a voi, magari rovinandovi finanziariamente, e facendo spendere un sacco di soldi a tutti noi contribuenti.
Nel nostro caso caso c'era il NULLA pneumatico, come ho già detto.
Nessuna indagine preliminare, indagati mai sentiti (a differenza della Procura di Bari, per es., che poi archiviò le denunce tinelle), messa agli atti di scritti sicuramente riconducibili a noi indagati, che però rientravano pienamente nel diritto di parola e di espressione.
Addirittura gente rinviata a giudizio per non aver mai scritto NULLA, o - come nel mio caso - per aver riferito, e debitamente linkato, scritti altrui. Uno scritto, in particolare, pubblicizzato dalla querelante come un "merito" sul suo sito personale, e da me linkato.
Molto ci sarebbe da dire su questa farsa, e quando ne avrò voglia lo farò. Pubblicherò anche gli atti integrali, così che la gente possa ragionarci con la sua testa.
Al momento mi limito ad alcuni estratti del fascicolo del PM.
Il 13/2/2012 la Dottoressa Tinelli, attuale assessore alla trasparenza del Comune di Noci, presentò una integrazione di querela in cui sosteneva che:
<<per effetto della campagna persecutoria sopra descritta, la Dott.ssa Tinelli e altri soci e collaboratori del CESAP sono sottoposti a un continuo stato di stress e paura tanto aver dovuto [sic] deliberare in data 28.04.2011 la modifica della sede dell’associazione CESAP da Noci (Ba) a Lecce alla via Braccio Martello n. 2, con gli evidenti e gravi danni sia allo svolgimento dell’intera attività associativa (i referenti devono percorrere oltre 150 km a/r per poter gestire la sede) sia, soprattutto, agli utenti ed ai loro familiari (anch’essi costretti a percorrere tanti chilometri per potersi avvalere delle attività di sostegno ed aiuto psicologico fornite dal CESAP.>>
http://alessiaguidi.provocation.net/varie/13022012.jpg
Andiamo allora a vedere che cosa deliberò il direttivo del CeSAP in data 28.04.2011:
http://alessiaguidi.provocation.net/varie/28042011.jpg
<<La presidente ricorda che per diversi motivi è stato nec[essario] lo spostamento della sede *LEGALE* del CESAP in Lecce, [via] B. Martello 2, come deciso in assemblea stra[ordinaria] del 15 gennaio 2011.
Propone però che la sede *OPERATIVA* resti a Noci, nella sala attestante [sic]* al proprio studio in via P. Umberto in comodato d’uso.>>
Che cosa aveva stabilito il direttivo del CeSAP il 15/1/2011 in assemblea straordinaria?
http://alessiaguidi.provocation.net/varie/15012011.jpg
Che:
<<al punto primo la Presidente fa notare che, a seguito di invettive e minacce di vario genere, [...] sia consigliabile effettuare degli spostamenti di sede. Per quella *LEGALE* si è offerto l’Avv. Tania Rizzo di ospitarci.
Mentre siamo alla ricerca di una sede operativa a Bari o a Trani.>>
3 mesi dopo il direttivo del CeSAP decise che la sede *OPERATIVA* dell’associazione, quella a cui fanno riferimento gli spaventatissimi utenti, soci e collaboratori del CeSAP vessati da cotante minacce, dovesse restare a Noci, dove si trova tutt’ora – a distanza di 6 anni da queste denunce.
http://www.cesap.net/dove-siamo/sede-cesap
La via è sempre Principe Umberto, solo che 100 mt più avanti si chiama S. Domenico e non è più “attestante”[*] lo studio di psicologa clinica di Lorita Tinelli.
* Da notare che, nella denuncia del 8/02/2011, l’assessore alla Cultura del Comune di Noci Lorita Tinelli lamentava che un certo sito <<non fa altro che mettere in sequenza refusi>>. I suoi.
http://alessiaguidi.provocation.net/varie/08022011.jpg
Vabbè, antistante e attestante sono assonanti. Anche segretati e segregati, anche bistrattati e bisfrattati. Anche presiedere e presenziare. Però...
Ma non è finita qui (e nemmeno là, ci sarebbe da scriverci per secoli).
Che fine faccia la corrispondenza inviata alla sede legale del Cesap, quella in via B. Martello 2 a Lecce presso l’avvocata Tania Rizzo che si è <<offerta di ospitarci>>, ce lo spiega e dimostra il solito “Pensieri Banali”
http://pensieribanali.blogspot.it/2014/03/le-gravi-minacce-alla-presidente.html.
Sugli altri recapiti del CeSAP/Tinelli da contattare c’è anche quest’altro esilarante articolo
http://pensieribanali.blogspot.it/2014/03/le-gravi-minacce-alla-presidente_20.html
Posso comprendere che all’ex presidente pro-tempore del CeSAP, ora assessore a “Socialità – Inclusione e Solidarietà – Cittadinanza Attiva e Trasparenza – Politiche Giovanili – Sport – Cultura e Offerta Formativa” del Comune di Noci
http://www.comune.noci.ba.it/index.php/consiglio-di-amministrazione , nonché psicologa, criminologa, grafologa, esperta di sette, di PAS e-chi-più-ne-ha-più-ne-metta
http://ilcasoloritatinelli2.blogspot.it/ non faccia piacere leggere certe cose su di lei. Ma non è che può incolpare chi analizza ciò che lei dice di se stessa e della sua associazione. In fondo è proprio il CeSAP che invita tutti a informarsi compiutamente sui trascorsi/curriculum/propaganda di chi ci propone l’adesione a un gruppo
http://www.cesap.net/controllo-mentale-e-plagio/documenti-e-studi-controllo-mentale/1052-domande-da-fare-prima-di-aderire-ad-un-gruppo
In particolare la domanda N. 3: <<Potete criticare i suoi insegnamenti? Potete discutere il suo parere? Cosa accade se vi trovate in disaccordo con lui? >>
Come abbiamo visto, nel caso di Lorita Tinelli le risposte N. 1 e 2 sono “no”, e alla numero 3, noi 6 possiamo tranquillamente rispondere: sarete querelati a spese della comunità, perché chi sciorina un curriculum di 21 pagine deve poi ricorrere al gratuito patrocinio (bontà sua).
http://alessiaguidi.provocation.net/varie/fascicolo-pm.pdf
> Sicché, già ho dubbi su quanto questa vicenda esemplifichi i "razzolii"
> della Tinelli; ho una discreta certezza che non esemplifichi niente dei
> "razzolii" di Alessia o degli altri indagati.
In effetti l’unico “razzolio” che noi 6 indagati abbiamo fatto è stato criticare legittimamente l’operato di una associazione ONLUS che gode del 5 per mille, la cui fondatrice ed ex presidente si è prodotta in una serie di comportamenti legittimamente criticabili. Lo stesso che io faccio, per esempio, nei confronti di un’altra associazione/fondatore/COB che si sono distinti per comportamenti legittimamente criticabili: Scientology.
Entrambi hanno reagito allo stesso modo: querelaaaaaaa!!!!!!
Poi magari uno può anche pensare che pari siamo, che chi si produce in comportamenti legittimamente criticabili e chi li denuncia motivando compiutamente le sue critiche sono da mettere sullo stesso piano. Ma quel qualcuno si qualifica da sé.