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Resti romanzo

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solania

unread,
Sep 11, 2012, 8:48:35 PM9/11/12
to
Allan neppure si accorse del leggero imbarazzo del suo ospite e
proseguì, deglutendo rapidamente un altro sorso di whisky appena
ingerito, senza neppure il tempo di assaporarlo .
“E' uno stupidissimo sistema come tutti quegli Inferni che l'uomo crea
quando si illude di fare il proprio Paradiso sulla terra. Uno
stupidissimo sistema, anche se non quello più stupido in assoluto, che
in questo campo l'uomo pare avere risorse infinite.
Uno stupidissimo sistema dove tanti lavorano come dei matti per produrre
cose assolutamente superflue e i restanti lavorano anch'essi come dei
disperati per poter avere il denaro per acquistarle e trascorrendo, poi,
la maggior parte delle loro ore libere in gigantesche basiliche del
commercio.
Outlet li chiamano. Prefabbricati dalle sembianze di garruli paesini
agresti ma senz'anima, dove vagano in una parodia di “Via crucis”,
sostando in raccoglimento alla stazione delle multinazionali del
commercio. Nike, Apple, Levi's, Armani and company e, con occhi colmi
di devozione, ambiscono solo al paradisiaco acquisto di qualcosa che,
dopo alcuni giorni, avrà completamente perso ogni fascino ed essere,
infine, accatastato in enormi cabine armadio. Che gli armadi di un tempo
non son più sufficienti per contenere tutte quelle cianfrusaglie, ma son
diventati stanze vere e proprie, tanto capienti quanto vuoto è il
cervello dei loro possessori.

“Voi , uomini superiori , imparate questo da me : sul mercato nessuno
crede a uomini superiori .
E , se volete parlare lì , sia pure ! Ma la plebe dirà ammiccando : “
Noi siamo tutti uguali, l'uomo è l'uomo”. Davanti alla plebe, però, noi
non vogliamo essere uguali.
Uomini superiori , fuggite il mercato !! “

Allan restò sbigottito dal tono declamatorio e un po' teatrale di
questo seppur pertinente intervento del suo ascoltatore, ma questa volta
si guardò bene di chiedergli dove avesse letto questa bella frase e si
limitò ad annuire aggiungendo :

“Io li chiamo “I replicanti”... - disse accendendosi ora un altra
sigaretta - per questo loro tornare sempre allo stesso punto di
partenza: comperare una cosa nuova e ricominciare sempre lo stesso giro
di giostra. !! Se vogliamo è “l'eterno ritorno dell'uguale” concluse
ridendo.

Il suo interlocutore non lo trovò affatto divertente ed anzi obiettò
seccato :
“Vivere l'attimo presente in modo da desiderare di viverlo sempre;
questo è l'”eterno ritorno dell'uguale”, un sì alla vita senza
condizioni. Tutto il resto è solo la morale da schiavi per individui
deboli e risentiti che non continuano a potenziarsi e ad accrescersi in
un rapporto dinamico nei confronti della vita.”

“Beh, stavo solo scherzando. Quello che lei dice e comunque molto giusto
- disse abbassando timidamente gli occhi come per scusarsi. - ma la
gente deve inventarsi sempre qualcosa di nuovo per riempire il proprio
vuoto interiore ma non certo per dire aristocraticamente sì alla vita ma
solo per ammazzare il tempo, per sfuggirlo, per anestetizzarsi nel
frastuono che non fa pensare perché allora sì che sarebbe troppo doloroso.”

Poi, scrollandosi di dosso la cenere che gli era caduta inavvertitamente
sui pantaloni, come gli succedeva sempre quando era troppo preso da
quello che stava dicendo o facendo.

“No, no,...sono stati bravi, hanno riempito quel vuoto con quintali,
tonnellate di “risentimento”.
Risentimento verso tutto e tutti.
La pretesa dell'uguaglianza sulla terra domina su tutto il resto e
siccome questo è impossibile, il risentimento dilaga alla benché minima
differenza che si pretenderebbe inesistente.
Invidia, solo l'invidia la fa da padrona, tanto reale quanto occultata
nel linguaggio che ne ha fatto un nuovo tabù impronunciabile, e, per di
più, legittimata da schiere di “mandarini”, intellettualoidi verbosi
alla corte di caste politiche e giudiziarie.”

Il vecchio restava in silenzio

“Ma all'origine c'è sempre lo stesso virus, l'orgoglio, che maschera
solo malamente l'invidia
Mai l'orgoglio umano è stato così illimitato come ore ; fare piazza
pulita di tutto ciò che non si conosce.
Essere padroni.
Mai come ora questa follia si è impossessata dell'uomo.
Padroni della natura, per insozzare la terra .
Padroni della materia, per far tremare il mondo .
Padroni della vita, per scegliere i propri figli sui cataloghi .
Padroni del nostro corpo , con tutto il corredo di paura della morte e
della malattia da resistere ad ogni costo al punto da non vivere più ma
di sopravvivere soltanto.
Padroni della morale, nel voler credere che siano gli uomini a farne le
leggi e che in fondo tutto ha un valore. Ma se tutto ha un valore allora
niente ha valore! “

Prese un attimo di pausa per andare a cercare un altro portacenere dove
spegnere la sigaretta, che quello vicino era ormai colmo, mentre
l'ospite continuava a restare silenzioso. Allora concluse.


I grandi di questo tempo sanno solo spiegare l'uomo con l'uomo e la vita
con la vita e cosa resta dell'uomo ?
Solo un pazzo chiuso dentro una cella, solo, nella sua prigione, nel'
“ateismo rivelato” e senza nessun senso. Solo perché uomini innamorati
esclusivamente di sé stessi hanno scambiato tutta questa superbia per
coraggio.
Il falso coraggio del cosiddetto “disincanto”.
E' solo così che stanno le cose nella realtà. Un vuoto riempito solo di
scemenze, mi creda.”

solania

unread,
Sep 12, 2012, 9:01:13 PM9/12/12
to
Il 12/09/2012 02:48, solania ha scritto:




Qualunque via per ottenerlo è lecita.
Il tutto, poi, nel contesto di un senso completamente frainteso di
Libertà capaci poi nient'altro che declinarla sempre e solo in modo
negativo.
Libertà dagli impegni.
Libertà dalle responsabilità.
Libertà dagli obblighi.
Libertà da tutto, Ragione, Verità, Valori, in una idea, anche qui, di
libertà astratta all'ennesima potenza atta a contenere tutti i vizi e
abitudini più infami non più da correggere perché nella libertà
assoluta, e fine a se stessa, non esistono più regole ma sola il nulla
assoluto della irresponsabilità.


Non si accorge che oggi chi detiene le leve del potere economico non ha
più bisogno di manganelli ma che è in grado di “farti” desiderare ciò
che lui vuole che “tu” desideri. E questo Potere, con i suoi mass-media,
vuole solo consumatori disciplinati, non gente che pensa con la propria
testa

solania

unread,
Sep 17, 2012, 12:30:48 PM9/17/12
to
I
questo è il modello che va per la maggiore e non è neppure detto che sia
sbagliato. Forse non lo è ma, sia ben chiaro, la gente non è migliorata
affatto da quando ha scoperto che poteva benissimo vivere
nell'insensatezza della vita. Non si è armata di eroico coraggio. Non ha
affatto cercato di nobilitare la propria esistenza dandole quel senso
autonomo, aristocratico come di quella filosofia nichilista che mi pare
anche lei condivida. No. La gente si è lasciata solamente andare. In una
nave che affonda ci sono, forse, alcuni eroi che salvano gli altri ma i
più, nel panico, si lasciano andare alle più efferate scelleratezze.
Pensare che potesse avvenire il contrario è frutto solo di una grossa
illusione, di una immensa illusione, direi proprio.”
Allan era diventato serio e il professore pareva non saper cosa ribattere.
“Nessuno di questa linea nichilista – proseguì Allan – si è distinto per
nobiltà ed eroismo, nessuno. Alla morte del Senso, o del suo sinonimo
Dio, è subentrata solo la divinizzazione della materia e del suo unico
mediatore; l'oro, il denaro, e l'ansia di “apparire”, di essere visti,
riconosciuti per strada come unico scopo.
Di quell'obiettivo di aristocrazia auspicato dai suoi epigoni nessuna
traccia.



Replicare, replicare, divertirsi, giocare, girare in tondo, girare in
tondo senza senso, come in una giostra impazzita per adulti immaturi.
Viziati da una Volontà che non vuole seguire la Ragione perché
giungerebbero ad una Verità e a dei Valori scomodi. Ma invece solo
ritornare sempre nuovamente al punto di partenza soltanto. Illudendosi
che il nuovo giro sarà diverso e invece ricalcherà sempre la solita
monotonia, fino alla esasperazione. Ecco che allora non resta che lo
stordimento della noia.
Che altro frutto potrebbe poi dare il culto del divergere dalla meta,
del resto, se non, prima o poi, tornare sempre da dove si era iniziato ?
Non è già implicito nella genesi della parola stessa ?
“Divertimento”, “divergere”...non è forse semplice accorgersi di come
una racchiuda l'altra nella comune radice ? Da che cosa si diverge poi
se non da sé stessi ? No, mi creda, di coraggiosi, qui, non se ne è
vista nemmeno l'ombra ! All'uomo di un tempo è ben più subentrato il
“pover'uomo” del “superuomo” !

“Non sembra che lei abbia la giusta considerazione delle ragioni del
nichilismo” obiettò il professore.

“Tutt'altro. Trovo che i primi nichilisti siano stati degli eroi, a modo
loro, ma,...poveri nichilisti del passato se mai avessero dovuto
assistere allo sfacelo del nichilismo odierno senza quell'eroismo da
loro auspicato. Avrebbe solo visto masse sterminate di buffoni recitarne
solo una parodia idiota e lamentosa dove al tragico si sostituisce il
comico o peggio ancora il sentimentalismo ebete dei più banali e
piagnuccolosi romanzi rosa. “

“Se le cose stanno come lei mi dice trovo che tutto ciò sia più che mai
triste. Molto peggio di come avevo immaginato io. Senza riscatto. Solo
la constatazione del proprio fallimento senza nessuna gioia autentica.
Questo non è un “sì alla vita”. Questa è solo sopravvivenza. “
“Anzi, ancor peggio, è un vero e proprio “sì alla morte” tra eutanasia e
aborto. Ma di questo sarebbe lungo parlarne. Comunque è proprio così,
vedo che lei ha capito benissimo come stanno le cose “
“Ma allora tutto è ancor più insensato di come io stesso abbia mai
pensato ?”
“Beh, sì, se pensava che gli uomini fossero rimasti senza Dio si
sbagliava, o meglio, hanno sostituito a Dio una miriade di Idoli e di
“Divetti” che straparlano e pontificano su ogni cosa come se la fama
piovutagli dal cielo per una qualche abilità nel cantare o nel recitare
li rendesse dotti e saggi, quindi autorevoli in campi del sapere che
ignorano completamente è non si sa bene per quali ragioni la gente li
stia ad ascoltare.


Forse solo perché in questo ottundimento generalizzato l'uomo stesso è
diventato solo un idolo da assecondare in tutti i suoi capricci ,
debolezze, perversioni, deliri, in un completo travisamento idealistico
di cosa egli sia.
Ad iniziare dall'abbandono di qualunque realtà, materiale, biologica e
corporea, per farne solo una rappresentazione ideale attraverso la
materia .
Una idea astratta di corpo e di materia, non corpo e materia
biologicamente e naturalmente unite.
Una “immagine” di uomo. Lui stesso una idea, solo una idea, senza
nessuna realtà, e partendo da questa la pretesa di poter manipolare
tutto, compresa la materia stessa e a proprio piacimento. E se la
realtà non si adatta all'idea, peggio per la realtà !

In questo contesto ideale il denaro e la fama sono i mediatori di
tutti i sogni, le speranze, i desideri, gli obiettivi di quello che
rimane degli uomini.
Solo “ricchi e famosi”. Solo questo interessa oramai alla gente. Il
tutto, poi, completato con l'ozio, ecco un altra divinità suprema, il
paradiso sulla terra, e per ottenerlo montagne di denaro sono l'ideale.
Eternamente in vacanza in quel consumismo solo un po' più sofisticato
che son poi i viaggi. Questi gli unici ideali rimasti. E il cerchio si
chiude. Denaro, fama e libertà uguale a ozio. E ritorniamo al solito
discorso da cui eravamo partiti e ricomincia la trottola del replicare
all'infinito distrazioni sempre più sofisticate e costose, sempre più
costose, per cui son necessari sempre più denaro perché ci si illude che
la felicità sia solamente un passo avanti quando, invece, si è
completamente sbagliato direzione.
Questo sono gli unici ideali rimasti.”
“Forse è così che doveva andare”
“Forse no”
“E come allora ?”
Si accese nervosamente una sigaretta e gli rispose :
“Sarebbe dovuto andare in quel senso ben più aristocratico della volontà
di migliorarsi che anche lei auspicava e non come l'hanno sempre invece
travisata.
Una potenza come potenziamento dell'uomo, della sua Creatività, e non
quella delle cose materiali, qualunque esse fossero o siano. O sentirsi
tali solo perché le proprie foto compaiono sulle riviste di gossip per
un quarto d'ora di notorietà. Ma un essere autenticamente aristocratici.
E non averne solo per l'”apparenza” per il lusso con cui si ricopre la
propria miseria umana. Essere, essere, essere, è questo, solo questo il
fine autentico del desiderio umano. Lei lo ha detto benissimo : “Si ama
il proprio desiderio e non la cosa desiderata” Esattamente. Qui, invece
amano solo “la cosa”, gli oggetti, e non si accorgono che il desiderio
ama sé stesso, perché il desiderio “E'”.
Essere un uomo vero, autentico, coraggioso, magari eroico, essere, fin
da quando nasciamo aspiriamo a questo “essere”. Essere eroici, perché
no, proprio come vediamo grande, eroico e onnipotente nostro padre. E'
quella potenza che vediamo in lui il nostro vero e unico desiderio, e
poi quando cresciamo e ci accorgiamo che non era lui l'onnipotente ecco
che vediamo quell'essere incarnato in chi ammiriamo, buoni o cattivi
maestri che siano. E qui sta tutta la differenza tra plebei e
aristocrazia. Solo in questo, in fondo, sta la loro vera diversità. A
seconda dell'intelligenza o meno di cui disponiamo scegliamo tra i geni
autentici o effimeri divi. Sempre quell'essere, essere, essere, sempre
di più, in questa brama, in questa sete inestinguibile di
autorealizzazione e felicità Questa è la vita. Questo è l'unico senso
della vita. Non ce ne sono altri !”

“Certo, su questo non siamo distanti nel nostro modo di vedere le cose.
Ne abbiamo già parlato di questa volontà di Essere, anche se poi lei
arriva fino a quella Verità a cui non credo. Ma pensandoci bene,
comunque, ne vale poi in fondo la pena ? A volte me lo chiedo. Perché
non stordirsi se nulla ha senso. Non potrebbero aver ragione loro ?”

“No, quelli si accontentano ! Io voglio tutto! Io voglio diventare
quello che sono. Non mi accontenterò mai !!
L'uomo, stanco del Bene, cercando il meglio ha solo trovato il male e se
ne accontenta. No ! Io credo nell'inesorabile positività della vita e
anche se non fosse “l'eterna novità” dell'Amore ma solo l'”eterno
ritorno” dell'eguale, non cambierei di una virgola il mio modo di pensare!”

Il vecchio per la prima volta sorrise. Forse gli ricordò la sua
giovinezza. Forse chissà. Resta il fatto che misteriosamente sorrise tra
se per la prima volta.
Allan, preso dal suo fervore, neanche se ne accorse.

“E' incredibile come la gente non si accorga di accontentarsi. E' invece
convinta di essere più che mai ambiziosa. E in un certo senso lo è. Ma
ambisce solo a quello che gli propina il Sistema come desiderabile.. E
dall'altro parte, coloro che si ribellano, vorrebbero abbattere tutto
questo per poi sostituirlo con uomini uguali ai precedenti,
nell'illusione che così cambi qualcosa. Ma se prima non cambia l'uomo,
non si potenzia, resterà sempre lo stesso mondo di plebei, anche se non
più ricchi e famosi ma comunque sempre ugualmente irresponsabili !”

Avevano già raggiunto l'uscita dal parco per fare ritorno a casa. La
passeggiata ossigenante era stata più che sufficiente e la prudenza per
la cagionevole salute del professore suggeriva di ritornare. Ma quando
Allan iniziava a parlare non era facile fermarlo.

“La gente non si accorge che sono proprio loro, con la loro ottusità, ad
essere la linfa per quel Potere. E invece invertono le parti credendosi
sempre le povere vittime di qualche fantomatico Potere esterno che li
renderebbe ottusi e quindi da abbattere e sostituire magari
rivoluzionando tutto. Con altri morti e altra inutile sofferenza. Quando
sono loro, invece, a permettere la sua sopravvivenza con quel loro
vivere gretto
La filosofia contemporanea, bellamente ignara di antropologia e tutta
rivolta alla sociologia, predilige una sofisticata e astratta retorica
sul POTERE piuttosto che l'analisi della AGGRESSIVITA' umana. Ne
consegue una esaltazione della "Politica" come unico mezzo atto a
decifrarne la "microfisica" allo scopo di "abbatterlo" e sostituirlo con
uno a misura d'uomo e "paradisiaco"... : il Comunismo o qualsivoglia
"clone" di questa UTOPIA. Se, quindi, le cose stessero così, ne
conseguirebbero schiere di VITTIME di detto Potere da liberare e da ciò
nasce quindi la retorica dei DIRITTI con tutto il piagnisteo
conseguente. Se, viceversa, la gente guardasse "LA TRAVE" nel proprio
occhio invece di ricercare senpre "FUORI DI SE'" la causa dei propri
problemi avremmo un popolo ben più MATURO e meno Narcisista, e, inoltre,
la Chiesa Cattolica, non sarebbe più il BERSAGLIO PRINCIPALE di questo
supposto "Potere esterno" che limiterebbe la libertà di schiere di
persone ma solo l'Istituzione atta a far diventare ADULTI gli uomini
invece di lasciarli soggiornare eternamente nel paradisiaco mondo
narcisistico infantile....



Per cercare di essere felici bisogna sapere che cosa si vuole e che cosa
significa per noi "felicità". Certamente tra gli ingredienti essenziali
della felicità dobbiamo mettere la realizzazione di obiettivi
importanti, l'autostima e il riconoscimento sociale.
Ogni vita umana, se è vita di un essere che vuole e sceglie liberamente,
non potrà essere altro che un'opera d'arte. «Volontà e scelta lasciano
la propria impronta sulla forma di vita, per quanto si tenti di negarne
la presenza e/o di nasconderne il potere attribuendo il ruolo di causa
alla PRESUNTA pressione schiacciante di forze esterne che impongono
l'"io devo" dove avrebbe dovuto esserci l'"io voglio" e restringendo in
tal modo il ventaglio delle scelte possibili» La vita è sempre in
difficile equilibrio tra le condizioni esterne, che fanno resistenza,
percepite come materia che si oppone alla volontà del soggetto, e il
progetto che l'individuo mira a realizzare. Ma quel che si percepisce
come ostacolo è per lo più una condizione necessaria affinché la volontà
possa applicarsi, possa fare leva e permettere il raggiungimento degli
obiettivi voluti.


Come sarebbe stato felice se invece avesse girato lo sguardo e lo avesse
visto finalmente sorridere.
Ma non se ne accorse.
Ora avevano solo invertito le parti.
Il burbero e indignato Allan e il sorridente professore.







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