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Depressione, un male da combattere Il nuovo dl Burani-Naro accorpa malattie psichiche e il "male dell'anima"... Dott. Giuli'ani Mattia Cremonesi Del rio...

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Apr 30, 2012, 4:25:47 PM4/30/12
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"Norme in materia di prevenzione, cura riabilitazione delle malattie
psichiche": è questo il titolo del nuovo progetto di legge Burani-
Naro, un testo che sostituisce la discussa proposta di legge 174
dell'onorevole azzurra Maria Burani Procaccini accorpando psichiatria
e depressione.

Secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sono almeno
5 milioni gli italiani che soffrono di depressione, senza contare le
persone coinvolte indirettamente che vivono questo problema
all'interno della propria famiglia. Il costo sociale è elevatissimo:
15 miliardi di euro annui, ossia l'1%del Pil. I costi indiretti in
termini di mancata produttività sono pari a circa 4 miliardi di euro
l'anno. Si tratta comunque di un calcolo approssimativo, visto che
nella Penisola non esistono in realtà dati in grado di tradurre in
cifre il peso sociale ed economico della malattia.

Il nuovo disegno di legge prevede l'istituzione di dipartimenti
specialistici all'interno dei quali saranno costituiti spazi riservati
alla cura del "male dell'anima". D'altronde l'utilizzo di strutture
promiscue per psicotici (in Italia ammontano a 500mila) e depressi
(che come già detto sono 5 milioni) adottato fin qui, da un lato si è
dimostrato troppo costoso e dall'altro non ha risposto alle esigenze
delle persone colpite da depressione.

Altre novità inserite nel Disegno di legge sono l'istituzione
dell'Agenzia nazionale per la tutela della salute mentale e il
coinvolgimento dei medici di famiglia, che collaboreranno con le
strutture sanitarie. Questo per far fronte al problema della diagnosi:
attualmente, infatti, la malattia spesso non è riconosciuta, i
depressi diagnosticati e in trattamento non superano il 25% del
totale. Inoltre i sintomi fisici derivanti sono erroneamente collegati
ad altre patologie. In termini pratici ciò si traduce in esami inutili
e quindi uscite che gravano sul Servizio sanitario nazionale. La
proposta affronta anche le crisi dopo il parto: il male colpisce il
15% delle donne rispetto all'8% degli uomini. Di queste una buona
parte è colpita da depressione post-partum.

La discussione in aula è prevista per fine mese, ma le polemiche sono
già sorte in sede di Commissione Affari sociali. Le perplessità
riguardano non solo l'accorpamento della depressione alla forma
psichiatrica, ma anche l'istituzione dell'Agenzia nazionale: «Non ha
senso», ha dichiarato il diessino Battaglia, critico anche sui tempi:
«Impossibile andare in aula rapidamente». L'Oms ha fatto la sua
previsione: entro il 2020 la depressione sarà la seconda causa di
costo sociale dopo le malattie cardiovascolari. Riuscirà l'Italia,
almeno in parte, a porre margine al problema?
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