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Un grazie a Renzo Arbore

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Giuseppe

unread,
Apr 17, 2005, 6:00:07 AM4/17/05
to
Caro Renzo
Anche io faccio ormai parte di quella enorme schiera di
teleaspettatori insonni
che ti seguono il sabato notte; come un prestigiatore hai la capacita'
di estrarre dal cappello le cose piů sorprendenti.
Perň un grazie particolare te lo devo per aver portato il mandolino in
televisione commentandolo sapientemente,per averti inventato il
monumento al mandolinista, per averci proposto l'orchestra
mandolinistica romana, il quartetto mandolinistico jezz......
Che qualche altro conduttore televisivo (o conduttrice) in crisi di
consensi ti abbia da esempio.
Giuseppe

Fiore

unread,
Apr 18, 2005, 6:59:57 PM4/18/05
to
Sì Giuseppe, quello che dici è in parte vero, almeno il mandolino è stato
portato in primo piano, ed è già qualcosa.
Ma siamo sicuri che far vedere un'orchestra che suona l'eterna canzone
napoletana strappalacrime in realtà non rafforzi l'idea ghettizzata del
mandolino, gettandolo solo sopra un piatto di spaghetti stracotti??
Ciao Fiore

"Giuseppe" <giusep...@virgilio.it> ha scritto nel messaggio
news:6ad0e549.0504...@posting.google.com...


> Caro Renzo
> Anche io faccio ormai parte di quella enorme schiera di
> teleaspettatori insonni
> che ti seguono il sabato notte; come un prestigiatore hai la capacita'

> di estrarre dal cappello le cose più sorprendenti.
> Però un grazie particolare te lo devo per aver portato il mandolino in

Giuseppe

unread,
Apr 26, 2005, 8:23:39 PM4/26/05
to
Caro Fiore
Probabilmente nel mio messaggio e nel tuo intervento si cela in
qualche modo la chiave che potrebbe aprire un largo dibattito per
capire quello che stà accadendo attualmente al mandolino.
Non so quanti colleghi visitano questo forum, sarebbe interessante
conoscere le varie opinioni su quale tipo di musica suoniamo e amiamo
attualmente, e almeno noi,dal mio punto di vista, non dovremmo essere
condizionati dall'idea che alcune melodie vecchie e strappalacrime
quanto si vuole non vengano più eseguite perchè legate troppo ad una
tradizione mandolinistica che noi reputiamo "scomoda".
Molti di noi stanno letteralmente snobbando tutto quello che
appartiene alla vecchia tradizione musicale italiana ( oltre Napoli
intendo Roma, Venezia etc)
ma siamo sicuri di sapere quello che alla gente piace ascoltare?
Invece delle canzoni tradizionali è meglio proporre brani di autori
che probabilmente solo noi conosciamo anche se talvolta molto
pregevoli, possa ravvivare l'interesse per il mandolino? vogliamo
dimostrare di essere in grado di saper fare "altro"? e perchè?
Quello che si sta incredibilmente verificando è che non si suona più
la musica per la quale il mandolino moderno è nato o invece dovremmo
essere proprio noi
a riproporre le antiche melodie con le quali a qualcuno scappa la
lacrimuccia
ed uscire dal ghetto con le nostre gambe.
Il violino continua a suonare i pezzi classici suonati da sempre, così
pure la chitarra classica, etc.la Cavalleria Rusticana continua ad
essere la stessa, nessuno ha pensato di cambiarla perchè ambientata in
Sicilia o perchè si conclude con un duello rusticano, la bella musica
è bella e basta non importa dove e da chi è stata composta, non
dovrebbe avere etichette o limitazioni.
L'immagine stereotipata che tanto ci atterrisce e limita le nostre
scelte, la dobbiamo debellare noi stessi,e, ve lo posso garantire, la
gente sarà con noi.
Ciao a tutti
Giuseppe

"Fiore" <fio...@libero.it> wrote in message news:<NZW8e.72161$zZ1.2...@twister1.libero.it>...

Michele

unread,
Apr 27, 2005, 10:45:00 AM4/27/05
to
Hai "tirato in ballo" un argomento davvero "scottante", già ampiamente
dibattuto su questo forum tempo fa, su cui potremmo dibattere ancora
per giorni e giorni (e chissà che non arrivi presto anche un momento
ufficiale di riflessione in merito).
Certo, appare stereotipato il modello di "Napoli e mandolino" (per non
dire "pizza, mafia e mandolino"), che personalmente mi adira molto
perchè frutto di una semplificazione storica non corretta.
Ma cosa volete fare, così è e così rimarrà ancora a lungo, anche
perchè si "paga" una frammentazione del mondo mandolinistico (oltre,
purtroppo, alla dissoluzione di tante orchestre in Italia) che, almeno
questa è la mia impressione degli ultimi tempi, solo da poco ha
cominciato a parlarsi e confrontarsi (o almeno sta tentando, anche se
percepisco ancora diffidenze di fondo), lasciando dietro alle spalle
anni di beghe fini a se stesse, visto che hanno fatto perdere solo
tempo (anche la mia orchestra era sul punto di dissolversi per temi
similari che, guardati con gli occhi di oggi, si sarebbero dovuti
affrontare con pragmatismo e spirito costruttivo invece del becero
antagonismo artistico e personalistico).
Operare scelte di rottura totale con la tradizione musicale
partenopea? E' stato fatto da svariate orchestre. Qualcuno mi ha detto
che non vuole sentire proprio parlare di musiche napoletane, e
rispetto questo punto di vista.
L'esperienza pluriennale maturata nella mia orchestra m'insegna che il
pubblico s'aspetta una canzone napoletana durante un concerto
mandolinistico. Giusto per fare un esempio, al'ultimo nostro concerto
del 16 aprile abbiamo ricevuto tanti complimenti per l'esecuzione, per
tutti i brani (che quasi, anzi nessuno conosceva, ma questo è una
costante e dà da pensare), ma in particolare per un divertimento di
Bellenghi (che ci fa sudare non poco!) che raccoglie varie arie
napoletane. Questa è l'esperienza: coniugare brani del repertorio
mandolinistico (originali o trascrizioni, classici o moderni che
siano) accompagnati da uno o più brani partenopei. L'"alchimia",
almeno per noi, funziona.
Ripeto, rispetto le scelte che fanno le altre orchestre (che sono le
più varie). Ritengo che ognuna abbia una propria caratteristica che
deve essere rispettata, anche perchè frutto di scelte che ricadono
nell'autonomia artistica/musicale e nella storia di ogni complesso.
Suonare per il pubblico o per noi? Beh, personalmente ritengo debba
esserci una sorta di "via di mezzo", compatibilmente con le capacità
orchestrali (sia facili che difficili, i brani vanno eseguiti bene, in
un'ottica di qualità d'esecuzione) ma sono anche d'accordo con chi
(Giò) mi dice che si deve "educare" il pubblico con musiche di
compositori contemporanei. Ma questo è un altro aspetto che andrebbe
trattato a parte.
Un saluto
Michele

Fiore

unread,
Jun 9, 2005, 3:57:03 PM6/9/05
to
Caro Giuseppe, scusa l'assenza ma impegni e studio mi tengono lontano
persino dal forum, quindi leggo solo ora la tua risposta. Non ho tempo per
dilungarmi, ma volevo dirti che le tue parole mi hanno indotto la voglia di
riflettere e continuare a confrontarmi con temi da sempre dibattuti, come
già detto da Michele.
Se ti va puoi scrivermi all'indirizzo privato, più sicuro che non passi un
altro mese prima di riaprire il forum...
Ciao Fiore

"Giuseppe" <giusep...@virgilio.it> ha scritto nel messaggio

news:6ad0e549.05042...@posting.google.com...

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