Nì. Cioè, in teoria sì (ammesso, e non concesso, che
l'intero impianto sia in continuità elettrica, cosa rara con
teflon, canape e pasta verde), ma il problema è : la
corrente galvanica che attraversa a pila (formata dal tuo
anodo sacrificale posto in un punto singolo) e qualsiasi
altro punto, sarà sufficiente a proteggere anche i più lontani ?
Di norma la risposta è no.
Nei dintorni le linee di densità di corrente sono più fitte
(meno distanza = meno resistenza, l'elettrolita è un
conduttore mediocre, anche lato interno dove c'è solo
normale acqua), e suff. protettive, lontano le correnti
saranno molto indebolite sino a svanire, e non compenseranno
più eventuali correnti "corrosive" ove presenti.
Normalmente si punteggia un impianto strategico in maniera
uniforme, o si sceglie una soluzione più radicale :
l'imposizione di un potenziale catodico mediante
ALIMENTATORE DC, con anodo sacrificale o "inerte" (tipo il
Titanio / TiO2 nero), collocato a una certa distanza per
uniformare la densità di corrente sull'intero impianto, e
poi un'elettronica regolerà la tensione in modo da ottenere
i mA richiesti dalla protezione (in modo che ci siano tot mA
o uA per cm²).
In un serbatoio (boiler) può anche bastare un unico anodo
invece, perché le distanze non variano poi così tanto dal
punto di contatto col magnesio.
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1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
MarioCPPP