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Tutti insieme nella legione di Cristo
di Ignazio Ingrao
16/1/2006
Un gruppo di Legionari di Cristo fotografati a Roma dopo un'udienza
da Papa Giovanni Paolo II
Politici, imprenditori e anche capi di stato: al movimento
ecclesiastico che fa concorrenza all'Opus Dei si avvicinano vecchi e
nuovi potenti. Rigorosamente bipartisan.
Sono paragonati ai gesuiti e mettono paura all'Opus Dei. Archiviate
le pesantissime accuse a carico del fondatore, padre Marcial Maciel
Degollado, 85 anni (dall'abuso di stupefacenti alla pedofilia), i
Legionari di Cristo partono alla riscossa. Fondati in Messico nel
1941, rappresentano un'invidiabile eccezione in una Chiesa in
costante crisi di vocazioni sacerdotali: contano ormai 650 preti e
oltre 2.500 seminaristi in 20 paesi. Dai gesuiti hanno preso la
passione per lo studio e uno stile di vita quasi militare, che
prevede 12 anni di formazione prima di essere ammessi al sacerdozio.
All'Opus Dei rischiano di sottrarre preziosi spazi nei rapporti con
l'élite culturale e imprenditoriale, soprattutto in Spagna e in
America Latina.
A Roma ha aperto l'ateneo dei legionari: lo hanno chiamato Università
europea e per ora conta solo 170 studenti, una trentina di docenti e
tre corsi di laurea: giurisprudenza, scienze storiche e psicologia,
oltre a diversi master. Ma promette di fare concorrenza alle più
blasonate università non statali della capitale, cattoliche e
non. «Già dal prossimo anno accademico abbiamo intenzione di aprire
nuovi corsi di laurea» anticipa a Panorama il rettore, padre Paolo
Scarafoni, classe 1956, primo italiano a essere ordinato sacerdote
tra i legionari. E l'imponenza della struttura alle porte di Roma
(aule multimediali, laboratori linguistici, sale computer, auditorium
e biblioteca con oltre 130 mila volumi) la dice lunga sui progetti
della congregazione, che conta già 18 università e dieci centri di
studi superiori in otto paesi, tra i quali Messico, Stati Uniti,
Spagna e Francia.
Rocco Buttiglione
All'inaugurazione dell'Università europea, martedì 10 gennaio, erano
in tanti: da Gianni Letta a Walter Veltroni, da Marcello Pera al
cardinale Camillo Ruini, più generali dell'Arma dei carabinieri e
della Guardia di finanza. La benedizione delle autorità civili ed
ecclesiastiche non poteva essere più corale. Assenza notata quella
dell'ex governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, che, loro
malgrado, ha portato i Legionari di Cristo agli onori della cronaca
per merito della figlia, Maria Chiara, laica consacrata del Regnum
Christi, il movimento affiliato alla congregazione.
Imponente la rete di rapporti, accuratamente bipartisan, che i
legionari hanno intessuto con il mondo politico italiano in questi
anni. Giulio Andreotti siede nel consiglio di amministrazione del
Villaggio dei ragazzi di Maddaloni, in provincia di Caserta, fondato
da don Salvatore D'Angelo e affidato ai legionari. Nel comitato
scientifico dell'Università europea siedono Agostino Gambino, ex
ministro delle Poste e telecomunicazioni del governo Dini, e il
senatore di An Giuseppe Valditara.
Al sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano (An) è stato
affidato il coordinamento del master in scienze delle migrazioni e al
ministro per i Beni culturali Rocco Buttiglione la lezione inaugurale
del master in bioetica. Al ministro dell'Ambiente Altero Matteoli è
toccata l'inaugurazione del master in scienze ambientali. Scorrendo
il libro degli ospiti dell'ateneo si trova Veltroni, che nel 2002
ricevette un grande presepio in regalo dalle mani del rettore; il
ministro degli Esteri Gianfranco Fini, chiamato a parlare delle
radici dell'Europa; i parlamentari Sandro Bondi (FI), Marco Boato
(Verdi) e Franco Monaco (Margherita), che discutono di libertà
religiosa; il sottosegretario all'Istruzione, Valentina Aprea,
intervenuta sul ruolo della donna, tra famiglia e lavoro.
Gianfranco Fini
Sul fronte imprenditoriale la congregazione ha affidato al
vicerettore dell'Università europea, Mario D'Ambrosio, il compito di
stabilire rapporti con importanti gruppi italiani ed esteri: tra
questi Falck, Telecom Italia, la multinazionale olandese Océ, il
gruppo Accor. Esponenti del mondo economico della capitale, come
Mauro Miccio, ci tengono a sottolineare «l'attenzione degli
imprenditori romani alle iniziative dei Legionari di Cristo e i loro
rapporti con le élite culturali ed economiche del Paese». Un'accorta
tessitura che non ha mancato di portare frutti.
Nel '98-'99 le varianti al piano regolatore approvate dal Comune di
Roma in vista del Giubileo rendono edificabile l'area acquisita dai
legionari alle spalle della via Aurelia dove sorgerà l'università. Il
31 dicembre 2000 il cardinale Angelo Sodano inaugura i nuovi locali
che vengono temporaneamente adibiti a ospitare i corsi dell'Ateneo
pontificio Regina apostolorum per futuri sacerdoti e insegnanti di
religione. Il 5 agosto 2004 il ministro dell'Istruzione, Letizia
Moratti, approva il decreto istitutivo dell'Università europea. Il 5
maggio 2005 viene riconosciuto il valore legale delle lauree
rilasciate dall'Università Europea. In ottobre 2005 inizio dei corsi
aperti a tutti.
Naturale domandarsi dove i legionari abbiano trovato i mezzi per un
progetto tanto ambizioso. L'ente promotore dell'Università europea,
che ha fornito le garanzie finanziarie, è la stessa congregazione,
che gode dell'appoggio di multinazionali e imprenditori messicani e
statunitensi. Tra questi il magnate delle comunicazioni Carlos Slim,
al quarto posto tra gli uomini più ricchi dell'America Latina,
secondo la classifica stilata dalla rivista Forbes, ed Emilio
Ázcárraga Vidaurreta, fondatore del gruppo editoriale Televisa.
Strettissima poi l'amicizia del presidente messicano Vicente Fox con
il fondatore dei legionari, padre Maciel, che si è persino trovato
nell'imbarazzante situazione di dover presentare a Papa Giovanni
Paolo II sia la prima moglie di Fox, Lilian de la Concha, sia la
seconda moglie, Marta Sahagún, sposata dopo il divorzio dalla prima.
Giulio Andreotti
Ma Papa Wojtyla ha saputo mostrarsi tollerante nei confronti degli
amici di padre Maciel, poiché teneva moltissimo alla missione svolta
dai legionari in America Latina per arginare le derive della teologia
della liberazione. E, accanto a qualche detrattore, non sono mancati
in Vaticano numerosi porporati ed ecclesiastici disposti a fare da
sponda. Primo fra tutti il cardinale di Città del Messico, Norberto
Rivera Carrera, oltre al segretario di Stato Sodano e al suo
sostituto per gli affari generali, l'argentino Leonardo Sandri.
E in uno dei dicasteri chiave della curia romana i legionari hanno un
loro uomo, il vescovo irlandese Brian Farrel, segretario del
Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani. Ora
i legionari aspettano con trepidazione la prima enciclica di Papa
Benedetto XVI dedicata alla carità, come un sigillo alla loro
spiritualità che è imperniata proprio su questa virtù. Nel frattempo
la guida della congregazione è passata dalle mani del fondatore a
quelle del suo giovane delfino, padre Álvaro Corcuera Martínez del
Río, 47 anni che il capitolo generale dell'ordine ha nominato
direttore generale. Una qualifica insolita per il superiore di una
congregazione di religiosi, che la dice lunga sul pragmatismo dei
legionari. Così come il loro motto: «Vincere il male con il bene».
Ciao
http://www.federazionepagana.it/
Da http://it.groups.yahoo.com/group/paganesimo/
Franco Santin