Mons. Bettazzi e John Shelby Spong, un Vescovo emerito cattolico e uno episcopale, parlano di omosessualità.

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Gionata

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Feb 26, 2010, 5:25:09 PM2/26/10
to Fratelli dell'Elpìs
Vogliamo segnalare due interventi, molto interessanti, sul tema
dell'omosessualità di due Vescovi emeriti, uno cattolico e l'altro
episcopale

Il più recente è l'intervento di mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito
della diocesi di Ivrea, pubblicato da Adista Segni Nuovi n.18 del
febbraio 2010, scritto al "termine di una conferenza sul Concilio
promossa all’inizio di febbraio (2010) dal gruppo di omosessuali
credenti “Il Guado” di Milano (v. Adista n. 14/2010, ndr)", alcuni
giorni dopo che alcuni vescovi emeriti cattolici avevano fatto alcune
affermazioni molto forti sulle persone omosessuali, giocoforza perciò
che "la discussione è finita ben presto sui temi legati a questi
specifici problemi".

Scrive a tal proposito mons. Bettazzi "(...) Anche in questo caso gli
uomini della Chiesa danno l’impressione di condividere la mentalità
diffusa che, in campo sociale, tende a discriminare ed emarginare chi
è giudicato diverso", eppure ricorda che "ci sono nella Chiesa cenni
di ripensamento; penso, ad esempio, alla Diocesi di Torino che ne ha
fatto argomento di specifica riflessione, con un volumetto (con
prefazione addirittura del cardinale arcivescovo) che suggerisce le
modalità di una pastorale concreta", perché "credo che dobbiamo
abituarci a considerare gli omosessuali come fratelli e sorelle, con i
loro problemi (come tutti li abbiamo), aiutandoli a vivere serenamente
la loro vita, senza discriminarli a priori, correggendo con prudenza e
carità quanto emergesse pubblicamente di meno accettabile".

Leggi tutto il testo su
http://www.gionata.org/chiese-e-omosessualit/approfondimenti/chiesa-cattolica-e-omosessualit-.-qualcosa-sta-cambiando.html

.

Sempre su questo tema John Shelby Spong, biblista e insigne vescovo
emerito della diocesi episcopale di Newark (Usa), nelle scorse
settimane diffondeva una dichiarazione pubblica, ripresa da Adista
Documenti n.2 del 9 Gennaio 2010, in cui davanti alle recenti
affermazioni omofobe di alcuni prelati anglicani affermava "Ho preso
una decisione. Non discuterò più con nessuno sul tema
dell’omosessualità nella Chiesa. Non voglio più avere a che fare con
l’ignoranza biblica di tanti cristiani a proposito della condanna
dell’omosessualità da parte della Bibbia, come se questo punto di
vista fosse ancora credibile.
Non discuterò più con loro né li ascolterò quando diranno che
l’omosessualità è “un abominio per Dio”, che è uno “stile di vita che
è stato scelto” o che attraverso la preghiera e l’assistenza
spirituale gli omosessuali possono “curarsi”.
(...) Non parlerò più con quanti credono che l’unità della Chiesa
possa o debba realizzarsi mediante il rifiuto, o almeno a spese, dei
gay e delle lesbiche.
Non perderò tempo a combattere l’ignoranza di alcuni leader religiosi
del mondo che definiscono l’omosessualità una deviazione" e concludeva
"Sono stanco di vergognarmi per la frequente partecipazione della mia
Chiesa a cause indegne del Cristo che servo o del Dio il cui mistero e
prodigio apprezzo ogni giorno di più.
Di fatto, sento che la Chiesa cristiana non solo dovrebbe chiedere
perdono, ma anche fare penitenza pubblica per come abbiamo trattato le
persone di colore, le donne, i membri di altre religioni e quanti
abbiamo definito eretici, come pure i gay e le lesbiche".

Leggi tutto il testo su
http://www.gionata.org/chiese-e-omosessualit/approfondimenti/e-arrivata-l-ora.-non-discuter-pi-con-nessuno-del-tema-dell-omosessualit-nella-chiesa.html

.
Due vescovi emeriti, due chiese, un solo Vangelo.

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