A Catania l'esperienza di una parrocchia che accoglie i cristiani omosessuali

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Gionata

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May 13, 2009, 6:24:37 PM5/13/09
to Fratelli dell'Elpìs
Riflessioni di don Pippo Gliozzo, parroco del SS. Crocifisso della
Buona Morte di Catania, tratte da Dossier Diversità sessuale e
teologia in America Latina, a cura di Mauro Castagnaro, edito da
Confronti, 2008, p.5

Non ho una specifica preparazione o particolare competenza riguardante
la problematica omosessuale, solo una esperienza di 35 anni di ascolto
e accoglienza.
Come per un genitore che non fa differenza tra i figli, così per un
parroco, per una comunità cristiana, ascoltare ed accogliere ogni
persona, senza alcun giudizio moralistico, dovrebbe essere la cosa più
ovvia.

Come per la Parola di Dio, così per la storia di ogni persona,
ènecessano farsi condurre, per essere fatti partecipi del suo mistero,
e allora l’accompagnamento è reciproco. Quanta rabbia, sofferenza,
paure, sensi di colpa ho colto assieme a un grande desiderio di
liberazione, di autenticità, di comunione.

Una verità di base: Dio ama ogni persona come individuo unico. Dio non
ama di meno qualcuno semplicemente perché omosessuale. “L’amore tra
due persone, siano dello stesso sesso o di sesso diverso va appoggiato
e rispettato” (cardinale Hume).

Il nostro ruolo è lasciarsi sorprendere e scorgere i segni del
passaggio di Dio nella storia delle persone. Quando in una comunità
c’è questa dimensione di accoglienza, ascolto, dialogo e comprensione,
il rischio dell’emarginazione scompare.

Omosessuali credenti e in ricerca (i Fratelli dell’Elpìs) si
riuniscono nei nostri locali senza alcuna clandestinità. Alcuni del
gruppo hanno fatto di questa comunità la loro parrocchia,
partecipandovi in maniera piena.

Non si è mai impostata una catechesi specifica per omosessuali, in
quanto non può esistere un gruppo di credenti “a parte”. Offrire
spazio interiore e spazi logistici significa riconoscere diritto di
esistere ed esprimersi, di partecipare e comunicare.

Questa disponibilità permette, poi, un’evoluzione dell’esperienza col
Signore che possiamo soltanto favorire, ma non gestire. Di
fondamentale importanza è, infine, la possibilità, offerta ai “non
omosessuali” di accostarsi ai loro problemi, ma soprattutto alle
persone superando i pregiudizi e, comunque, interrogandosi sul valore
della “diversità” e dell’ottica evangelica.
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