Scrive a Noemiblog Lalla: “Sono lesbica, sembra che abbia una
malattia, sono credente, ho trascorso anni a vergognarmi a tentare di
cambiare... della mia famiglia lo sa solo mia fratello e la sua
compagna. Non riesco a condividerlo con altri, è triste mi sento di
tradire”. Domande concrete, alzi la mano quel gay o quella lesbica che
non si sono mai confrontati con questi interrogativi.
Ma gli/ci ricorda Lucia, del gruppo Ponti Sospesi di Napoli, che “la
vera risposta, credimi, è l'amore. Dio ci ama così come siamo e ci
vuole così come siamo. Punto. Che senso ha cambiare, adeguarsi alla
natura altrui per affossare la propria? Che prezzo ha? Serve? Ma,
soprattutto, a chi? Ad aiutare chi discrimina gli omosessuali perchè
così "lavorerà" di meno?”. Forse è giunta l’ora di percorrere un
“cammino concreto insieme a donne e uomini come te che possano
accoglierti e amarti”.
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http://losguardodinoemi.wordpress.com/2009/01/13/il-muro-invisibile-un-segreto-che-diventato-la-mia-prigione/