L'uscita di un nuovo Alone in the Dark è sempre una bella notizia. Però sono un po' scettico. Mi spiego meglio:
già il titolo, Alone in the Dark, esclude qualunque possibilità di un multiplayer o meglio DOVREBBE escludere la possibilità di multiplayer, ma pare che questa moda odierna di giochi per più giocatori abbia allungato le mani anche sulla mia serie preferita e già questo devo ammettere che mi mette sul chi vive. Ho il terrore che Atari stia per far uscire un titolo sulla falsa riga di Resident Evil 6 (e sappiamo tutti che è decisamente un passo falso).
Ok, può essere che mi sbagli. Spero proprio di sbagliarmi. Ma queste sono le mie impressioni iniziali.
In secondo luogo non è chiaro se il gioco sarà in prima o terza persona. Certe notizie danno per certa la prima opzione, ma alcune immagini di gameplay mostrano un'inquadratura medesima a quella degli sparatutto moderni (telecamera posta dietro la spalla a mo' di Resident Evil).
Il ritorno a l'ispirazione lovecraftiana è decisamente una buona notizia, ma mi auguro proprio che non si tratti di uno di quei giochi nei quali il gameplay si riduce a Corri-Spara-Spara-Corri-Tiralaleva-Spara-Corri-Spara. Sarebbe un assurdo spreco ispirarsi al Solitario di Providence per sviluppare un gioco di questo tipo.
Quello che vorrei io è un gioco che si districa lentamente. Atmosfera e musiche poste in prima valenza, enigmi da risolvere con acume (come nel primo capitolo), pochi nemici da affrontare con la dovuta cautela.
Forse sono estremista su questo, però ad ogni nuova uscita preferisco partire con aspettative basse piuttosto che ritrovarmi deluso successivamente.
La scelta dei personaggi sembra piuttosto varia, anche se un po' mi spiacerà non giocare più nei panni di Edward Carnby. E trovo che la strega-discendente di Emily Hartwood sia piuttosto una forzatura.
Tuttavia sono speranzoso che questo titolo (è esclusivamente per PC no?) riesca a ridare lustro ad una saga che, purtroppo, negli anni non ha avuto modo di brillare come meriterebbe.
Però non posso fare a meno di pensare che, almeno dai trailer, l'altro gioco in sviluppo da Atari, Haunted House, sia assai più adeguato ad incarnare lo spirito che ho imparato ad amare in Alone in the Dark.