il lavoro del Gruppo Pace nella Convergenza per la società della cura

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Mar 17, 2021, 3:46:54 PM3/17/21
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26 febbraio 2021

 

LA SOCIETA’ DELLA CURA – FUORI DALL’ECONOMIA DEL PROFITTO

 

IL LAVORO DI ELABORAZIONE DEL GRUPPO PACE-DISARMO-GIUSTIZIA GLOBALE (testo completo anche al seguente link: http://www.disarmistiesigenti.org/2021/03/17/gruppo-pace-societa-della-cura/)

 

Un’Italia [e un’Europa] non allineata, smilitarizzata e impegnata per la giustizia globale – sintesi del lavoro gruppo Pace – disarmo – giustizia globale a cura di Fabio Alberti (e altri facilitatori)

La pandemia ha ulteriormente dimostrato che nessuno si salva da solo. Per uscire dalla crisi sanitaria, come da quella climatica, o delle migrazioni serve un mondo più solidale in cui sulla concorrenza tra le nazioni prevalga la collaborazione. Assistiamo invece alla diffusione di conflitti armati, al ripresentarsi di una nuova guerra fredda e di una nuova corsa agli armamenti. 

La crescita degli armamenti a livello globale e nazionale non comporta, come si vorrebbe far credere, un aumento della sicurezza, al contrario riduce la sicurezza umana e ambientale.  Il nostro esercito si dota di armi d'attacco non di difesa (caccia, portaerei ...). Sicurezza è vivere in pace con tutti i popoli, senza "nemici", con spirito di cooperazione. D’altra parte, la militarizzazione dei territori comporta anche una contrazione della democrazia.

Non basta quindi che il PNRR si occupi di problemi nazionali, ma deve essere inserito in una prospettiva ampia. Pensiamo quindi che nel PNRR, o a fianco del PNRR, debbano essere individuate le politiche estera, del commercio estero e della difesa coerenti con l’obiettivo della tutela e allargamento della pace

Serve una nuova politica estera italiana e da parte di un’Europa più integrata, che, da una posizione di neutralità tra le grandi potenze, promuova attivamente la collaborazione tra i popoli, la soluzione politica dei conflitti, e persegua la giustizia internazionale a partire dall’abbattimento del divario economico tra i paesi del nord e del sud del mondo che costringe milioni di persone a lasciare il proprio paese.

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Dopo la recente disdetta del Trattato INF (Forze Nucleari Intermedie) siglato nel 1987

Ammodernamento delle atomiche tattiche USA in Europa e (possibile) ritorno degli euromissili – scheda a cura di Alfonso Navarra, Disarmisti esigenti

Milano 17 febbraio 2021

La politica nucleare della NATO è bene studiarla innanzitutto sul sito ufficiale dell’Alleanza: https://www.nato.int/

In particolare si segnalano i due articoli recenti in materia di “dissuasione nucleare”: “Nuclear deterrence today”, dell’8 giugno 2020 (https://www.nato.int/docu/review/articles/2020/06/08/nuclear-deterrence-today/index.html); e "European security without the INF Treaty", del 30 settembre 2019.


L’impianto fondamentale di tale politica è contenuto nel “Concetto strategico” in vigore – adottato nel vertice di Lisbona del 2010 (il testo tra le pubblicazioni NATO al seguente link: https://www.nato.int/cps/en/natohq/topics_82705.htm). La posizione che la NATO è una alleanza nucleare “finché esisteranno le armi nucleari” è stata sempre ribadita e sottolineata in questi anni dai governi membri in tutte le sedi internazionali ed è alla base del rigetto (praticamente un veto ad ad aderirvi), del nuovo Trattato di proibizione delle armi nucleari, adottato in una Conferenza ONU il 7 luglio 2017; ed entrato in vigore, dopo la 50esima ratifica (+90 giorni), il 22 gennaio 2021. La NATO, dopo più di 10 anni, sta ora andando verso un nuovo Concetto strategico, da approvare questo anno, e nulla fa pensare (si vedano gli articoli sopra citati) che il ruolo essenziale della deterrenza nucleare verrà abbandonato. Piuttosto verrà riformulato adattandolo alle nuove esigenze della “guerra cibernetica”, che verranno focalizzate con il nuovo Concetto strategico. 

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Scheda per “Rete Disarmo-Pace-Giustizia-Diritti”: NMD italiano 1991 - NATO - ONU Elio Pagani- 17.02.2021

Il NMD del 1991 e i suoi effetti

Nel 1991, “terminata” la 1^ Guerra del Golfo cui anche l'Italia partecipò con basi e bombardieri, in corrispondenza con l'introduzione del Nuovo concetto strategico del Pentagono, i Capi di Stato Maggiore della Difesa imposero al Parlamento, che mai lo discusse e lo approvò, il NMD Nuovo Modello di Difesa che introduceva le seguenti novità: - in spregio dell'art.11 della Costituzione, l'Italia si arrogava il diritto di intervenire militarmente ovunque nel mondo ritenesse violati i suoi diritti (e quelli dei Paesi industrializzati); - si superava il concetto dei confini fisici della Patria e si assumeva il concetto di confini elastici, estendibili ove necessario; - al concetto di Pace nella Giustizia (legato alla nostra Costituzione), si sostituiva il concetto di Pace nella Sicurezza; - veniva superata la distinzione tra “Tempo di Pace” e “Tempo di Guerra”, introducendo il concetto di “Tempo uniforme della Prevenzione Attiva”; - assunzione della “Industria della Difesa” come una delle colonne portanti della “Politica di Difesa e Sicurezza”. 

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Eserciti, guerre, ambiente e salute: un aspetto centrale trascurato sia dagli ambientalisti che dai pacifisti - a cura di Angelo Baracca

 

Vi è un aspetto centrale delle guerre e delle attività e le produzioni militari che sorprendentemente è trascurato tanto dagli ambientalisti come dai pacifisti. Ovviamente, vengono condannate le devastazioni e le morti provocate dalle guerre, denunciati gli sprechi delle spese e delle produzioni militari, ma raramente si porta l'attenzione, e la denuncia, sull'entità degli impatti di queste attività sull'ambiente, gli sprechi energetici, le emissioni climalteranti, nonché gli effetti collegati ai danni alla salute.

Il tema, se lo si affronta, è molto complesso, i dati disponibili sono carenti. Di seguito pochi cenni per introdurre al problema, e qualche riferimento per approfondire.


E’ stato stimato che il 20% di tutto il degrado ambientale nel mondo è dovuto agli eserciti e alle relative attività militari.

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SCHEDA SARDEGNA  A CURA DI ENNIO CABIDDU

LA SARDEGNA, IN TERMINI DI PRESENZA MILITARE, CONTRIBUISCE PER  OLTRE IL 60 % DEL TOTALE NAZIONALE PUR RAPPRESENTANDO SOLO IL 2% DELLA POPOLAZIONE ITALIANA

SI POTREBBE QUASI DIRE CHE LA SARDEGNA E' UNA ENORME BASE MILITARE CHE TOLLERA LA PRESENZA DELLA POPOLAZIONE CIVILE

I NUMERI PARLANO CHIARO


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Gruppo pace, disarmo, giustizia globale – scheda a cura di Emilia Accomando

Il tema giustizia globale potrebbe sembrare lontano da pace e disarmo ma è invece intrinsecamente attinente. Nel sistema neoliberista in cui viviamo si combattono altre guerre, non solo quelle sui fronti, non solo quelle per supremazie o conquiste di territori, ma altre guerre, infide e sottili, quelle delle Multinazionali che si infiltrano con protervia nella stipula di Trattati di Libero commercio, TTIP, CETA, MERCOSUR, per arricchirsi di nuovi ed enormi profitti. 

 

L’economia di giustizia è anche una economia di pace e si collega strettamente alla questione del clima e delle migrazioni. Dobbiamo pertanto sostenere la necessità di un'etica in economia, i Trattati si legano strettamente con la giustizia globale, sociale ed economica. 

 

La politica del governo con il PNRR persegue un modello anni '80: investimenti a sostegno di grandi imprese, non innovative, filiere lunghe dove rischiano di essere schiacciate le parti in basso mentre sarebbe necessario promuovere un deciso riequilibrio.


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sintesi gruppo pace e schede.docx
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