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to Fede controcorrente
Il termine «angelologia» è errato
Nella dogmatica (o teologia sistematica) per «angelologia» si intende la «dottrina degli angeli». Purtroppo, chi ha coniato questo termine, era partito dalla convenzione che tutti gli esseri celesti fossero «angeli». Ma non c’è nulla di più errato. Conosciamo le specie animali (felini, bovini, ovini, canidi, ecc.) e reputeremmo come un’ingiustizia, se indicassimo tutti gli esseri viventi del regno animale solo come mammiferi, insetti o pesci. Così è per la categoria degli «esseri celesti», se li chiamassimo tutti come «angeli».
Tale convenzione errata è così radicata, che viene perpetuata con l’uso. Ecco che cosa ho letto giorni fa su un foglietto di calendario: «Il profeta Isaia ebbe una visione: Dio “seduto su un trono”, nel tempio. Degli angeli, pieni di rispetto, proclamavano la Sua santità e la Sua maestà». Né l’autore, né il revisore del testo, né l’editore hanno trovato qualcosa da correggere qui. Se leggiamo il testo di Isaia, vediamo che si trattava di «serafini» e non di «angeli» (Is 6,2.6).
Ridurre gli esseri celesti ad «angeli» è come ridurre tutta la fauna ai felini. Infatti, gli «esseri celesti» si dividono in quattro distinte categorie: cherubini, serafini, «inviati» (ebr. male’ākîm, gr. ángheloi) e una categoria speciale detta dei «ventiquattro anziani». Che cosa fare per saperne di più?
■ Mercoledì prossimo, come comunità cristiana di Tivoli, noi cominciamo un nuovo studio dal titolo «Le creature celesti», che ci terrà occupati per diverse settimane. Chiunque vive nei pressi e vuole visitarci, è il benvenuto.
■ Chi non possa venire, ma vuole informarsi, può consultare sugli esseri celesti nel libro di Nicola Martella, Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002), i seguenti articoli: «Cherubini», pp. 107ss; «Esseri celesti», pp. 157s; «Figli di Dio (esseri celesti)», p. 162; «Inviato di Jahwè», pp. 194s.