>Ciao Roberto e grazie per la risposta. Mi piacerebbe sapere secondo il
>vostro parere, quale potrebbe essere il futuro di Erlang nel mondo del
>lavoro e soprattutto se conviene investire in questo linguaggio.
>Grazie.
E fu così che Michele (il nuovo arrivato...you're Welcome!) scatenò l'infernooooo.... ^_^
Lascio la parola a gente che ha programmato molto + tempo in Erlang di me misera.
Ma so per certo che il primo che risponderà sarà Enzo ;-) (o max il secondo...hihihi)
Bye
Alessandra
P.S.: Cmq, se ti è possibile, guarda la discussione appena conclusa ;-) Bye alla prox
Michele wrote:
> Ciao Roberto e grazie per la risposta. Mi piacerebbe sapere secondo il
> vostro parere, quale potrebbe essere il futuro di Erlang nel mondo del
> lavoro e soprattutto se conviene investire in questo linguaggio.
Parli da programmatore o da project manager? Perche' la risposta e'
diversa :-)
Be'... cominciamo dal programmatore: Erlang ha delle ottime
potenzialita' per lo sviluppo di sistemi concorrenti, sistemi server,
applicazioni distribuite fault-tolerant, etc. etc. Soprattutto
considerando il fatto che, rispetto a linguaggi come C, C++ o Java, il
tempo di sviluppo richiesto (posto che conosci la sintassi) e' di gran
lunga inferiore (comprovato da "studi scientifici" nonche' da
dimostrazioni pratiche, in genere la riduzione e' di un fattore 10, in
termini di righe di codice richieste rispetto a C/C++).
A tal proposito, vorrei riportare una citazione di Robert Virding, uno
dei creatori di Erlang:
"Any sufficiently complicated concurrent program in another language
contains an ad hoc, informally-specified, bug-ridden, slow
implementation of half of Erlang."
Dalla mia esperienza, posso solo dire che e' vero!
Il problema principale di Erlang (e veniamo alla risposta per il
"project manager") e' il fatto che (ancora per poco spero) e' un
linguaggio di nicchia: le aziende preferiscono investire in sviluppo in
C/C++, Java, dotNetSkifo, PHP, piu' che altro perche' e' piu' facile
reperire programmatori per queste piattaforme. Tuttavia, se uno ci pensa
bene, e' un "falso positivo": affrontare un progetto subito in Java e'
sicuramente piu' produttivo che perdere tempo in formazione in Erlang e
poi fare il progetto, tuttavia investire su Erlang significa essere
*molto piu' produttivi* nel futuro. Forse ogni tanto converrebbe non
essere "miopi". :-)
In ogni caso, la comunita' mondiale di Erlang sta crescendo sempre di
piu' e (a quanto pare) anche quella Italiana. Ci sono gia' alcune
aziende in Italia (seppur poche) che lo usano come linguaggio di
sviluppo principale.
Oltrelinux ha anche pubblicato un articolo su Erlang (per il PDF
contattatemi privatamente):
http://www.oltrelinux.com/home.php?num_riv=62
Se poi il numero di iscritti a questa lista dovesse cominciare a
crescere... chissa' che non si possa organizzare qualche
incontro/seminario...
A presto,
--Corrado
--
==================================================================
Eng. Corrado Santoro, Ph.D.
University of Catania - ITALY - Engineering Faculty
Tel: +39 095 7382380 VoIP: sip:70...@voicegw2.diit.unict.it
Personal Home Page: http://www.diit.unict.it/users/csanto
NUXI Home Page: http://nuxi.diit.unict.it
==================================================================
>
> Grazie Corrado. Devo dire che siete velocissimi nel fornire risposte
> ai quesiti posti. Bravi.
> Proverò a documentarmi su Erlang e a capire prima di tutto la
> programmazione funzionale. Una domanda che mi viene in mente ora è
> questa: che tipo di software si può creare con Erlang? Certo sistemi
> concorrenti, sistemi server,
> applicazioni distribuite fault-tolerant ma, all'atto pratico, cosa si
> può fare? Potresti farmi qualche esempio? Forse sono richieste assurde
> le mie. Sviluppo con linguaggi come PHP, Delphi, C, ecc e quindi la
> mia forma mentis è radicata nello sviluppo OOP oppure procedurale.
Ciao Michele, all'atto pratico e' stato creato un framework per la
programmazione
e la gestione di robot autonomi e un simulatore 3D :D
Sono stati creati client IMAP, server WEB e tanto altro.
Diciamo che si ci puo' fare un po' di tutto, se proprio vogliamo esser
precisi manca un po'
l'aspetto dell'interfaccia grafica (anche se ci dovrebbe essere
qualche libreria) ma generalmente
si ci interfaccia con altri linguaggi.
Saluti
--
Marano Davide
> Non rende automaticamente Erlang un linguaggio diffuso. Io ne ho avuto
> notizia in Germania e mi e' piaciuto perche' e' DIVERSO (per davvero)
> e ha gia' qualche uso non da poco (Amazon S3 o la Chat comet di
> Facebook). Ma e' davvero un investimento ...
>
Gli esempi di Amazon e Facebook credo diano ad Erlang una buona
"mileage". Se Erlang e' uscito fuori dagli armadietti-switch di Ericsson
per andare a finire in una chat di Facebook forse a qualcosa di buono
servira'....
--
Francesca Gangemi, fran...@erlang-consulting.com
Erlang Training and Consulting
http://www.erlang-consulting.com/
>A proposito: Alessandra non ti definire "misera". Il nostro lavoro è
>splendido e da molte soddisfazioni. Chi non ha passione, amore per
>l'informatica, non può comprendere.... Anche se utilizziamo altri
linguaggi, non è detto che non ne possiamo imparare degli altri.
Ma completamente, nessun problema, il mio era un semplice modo di scherzare
(molto più comprensibile a chi mi conosce!) sulla sicura marea di email che avrebbe
invaso la tua casella di posta. ^_^
Per quanto riguarda la risposta, posso dirti che il mio definirmi "misera" è la consapevolezza
di non potermi paragonare con chi Erlang l'ha visto nascere e crescere; io ho solo 25 anni
e ho da meno di un anno (grazie alla mia tesi) conosciuto questo mondo, oltre che un sacco
di persone che sanno realmente cosa significa Amore per programmare ;-)
E spero di poterle continuare a conoscere sempre +.
La passione per questa disciplina, in fondo è ciò che ci unisce, credo, ciò che ci spinge a discutere
sul perchè un linguaggio potente seppur di "nicchia" come Erlang può o non può essere rilanciato a livello + vasto.
Anzi colgo l'occasione per aggiungere alle informazioni sui lavori date da Davide, proprio quello
relativo alla mia tesi, e della tesi di un altro collega:
Lo sviluppo, o meglio l'estenzione di un simulatore grafico scritto in Erlang: ROSEN (dai nostri amici
Corrado ed Enzo) che nel caso di Luca ha riguardato la gestione delle collisioni tra gli oggetti grafici,
nel mio caso si è invece sviluppato sulla creazione di moduli che permettessero la simulazione di Algoritmi
auto-organizzanti per sciami robotici (swarm robots).
Spero di aver chiarito il perchè della mia battuta.
A presto
Un saluto a tutti.
Alessandra ^_^
Ho imparato python e l'ho usato in un progetto, ma anche se non l'avessi
usato, avrei comunque capito che e' ottimo per il processing delle
stringhe e per fare (ad esempio) scripting di processing di file di
testo. Insomma, io ritengo che imparare un linguaggio non sia mai "tempo
perso".
> Bel discorso ma si scontra con la realta': in tutti i progetti nuovi i
> budget sono "all'osso" e si deve partire "IERI". Mai visti casi in cui
> c'era davvero tempo per far formazione. Il caso in cui hai una base di
> codice da espandere, fatta magari in Erlang, e' un caso diverso.
Verissimo! Ma cosi' non si va avanti e, secondo me, la "progettualita'"
in un'azienda che vuole crescere e' fondamentale. Non dico di cambiare
modello di sviluppo dalla sera alla mattina, dico solo che, nel momento
in cui arriva un nuovo sviluppatore o progettista o consulente che
conosce il linguaggio e che dice "Hey, ma Erlang e' perfetto per questo
progetto", dovrebbe dargli fiducia. So per certo che chi lo ha fatto non
se n'e' pentito!
> Eh? Fammi un esempio che sono curioso.
Io ormai lavoro quasi solo in erlang. E poi posso citare due altri
esempi (quelli che conosco), un'azienda che fa un gateway VoIP in
Erlang, ed un'altra che fa sistemi per il broadcast video in Erlang (ma
forse l'interessato, che e' iscritto al gruppo, potrebbe dirci qualcosa).
Per il resto... quoto quanto ha gia' detto Francesca :-)
A presto,
--Corrado
--
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Eng. Corrado Santoro, Ph.D.
University of Catania - ITALY - Engineering Faculty
Tel: +39 095 7382380 VoIP: sip:70...@voicegw2.diit.unict.it
In effetti in Italia Erlang non e' molto noto, ma nel mondo si sta
diffondendo sempre di piu'; prova ne e' il fatto che stanno nascendo
user-group a macchia d'olio (chi frequenta "erlang-questions" sa di cosa
parlo).
Proprio per questo motivo, sia io che Enzo, in qualita' di "accademici",
abbiamo provato ad inserirlo nei corsi di Ingegneria Informatica e la
nascita di questo user-group e' la prova del nostro successo e del fatto
che il linguaggio sia "interessante". Noi crediamo in questo, sia come
possibile strumento da spendere nel mondo del lavoro sia come
arricchimento del bagaglio culturale e tecnico di un progettista
software, e per questo motivo continueremo a "spingerlo" nei corsi
universitari. Se poi, da questo nascera' l'esigenza di avere un libro
perche' la comunita' si e' espansa, ben venga!
> Ci vorrebbe un buon libro free di Erlang in inglese... sarebbe buffo che
> ci sia in Italiano e non in inglese...
> La doc non e' semplicissima da leggere, quello che si trova free e'
> limitato e praticamente non c'e' nessun tutorial di OTP. Francesco
> Casarini parlava di scrivere un libro specifico su come usare la OTP ma
> pare che il progetto si sia fermato...
Per quello che ne so, Francesco sta continuando a scrivere, ma sara'
comunque un libro destinato alla stampa, e non credo che abbia intenzione
di metterlo on-line in formato digitale.
L'idea Michele Sciabarra mi piace. Anche perche' concordo sulla scarsa
accessibilita' di erlang (documentazione insufficiente e non sempre
aggiornata o completa, ad esempio!) ma so anche che da questo punto di
vista l'OTP Group non ha molte risorse da spendere, e quindi c'e' il
rischio serio che la doc rimanga cosi' com'e' per anni a venire.
Allora che facciamo? Cominciamo a scrivere ?
HND
KatolaZ
In realta' si potrebbe usare il wiki di trapexit: http://www.trapexit.org/Erlang_Wiki
Saluti
--
Marano Davide
--C.
--
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Eng. Corrado Santoro, Ph.D.
University of Catania - ITALY - Engineering Faculty
Tel: +39 095 7382380 VoIP: sip:70...@voicegw2.diit.unict.it
Si' e' vero, anche se per quanto ne so non e' proprio una sua priorita' :-)
HND
Enzo
Concordo con Jilani.Il problema piu' grosso per la maggior parte dei
neofiti e' avere a che fare con un linguaggio funzionale (spurio, ma pur
sempre funzionale....), e non avere for, while, puntatori, mutex eccetera.
Una introduzione semplice al linguaggio e' forse il primo passo da fare.
Suggerirei anche di scrivere qualunque cosa scriveremo direttamente in
inglese e in italiano: risparmiamo almeno la noia di una traduzione
successiva :-)
HND
Enzo
Per adesso vediamo come e se e' possibile partire. Forse converrebbe
capire il materiale che c'e' gia'. Io, dal canto mio, ho alcuni lucidi
che ho usato per delle lezioni introduttive all'Universita' e forse
anche Enzo Nicosia ha qualcosa.