L'articolo è scritto x un sito di
matrice fortemente catrtolica, quindi non rispecchia in pieno le mie idee,
ma ciò che dice è vero e i dati sono assiai intere4ssanti; difatti fa notare
come il Movimento ambientalista (ew quindi puyre la Giornata della Terra) siano
nati per rendere accettabile all'uomo moderno le vecchie idee dei Movimenti
Eugenetici e Malthusiani da cui discendono (movimenti nati in USA a fine
ottocento e solo ripresi dalla Germania Nazista decenni dopo).
Purtroppo il fatto che
l'Eugenetica sia la colonna portante dell'ambientalismo (o meglio,
l'Ambientalismo e le idee Malthusiane vengono CAMUFFATE da ambientalisamo e
renderle così accettabili anche se a quella gente non frega in realtà NULLA
dell'ambiente, didfatti spingono idee che non servono a salvare l'ambiente come
la Bufala dell'Effetto Serra http://effetto-serra.blogspot.com ,
ma che aiutano a promuovere sia la depopolazionbe che la decrescita, mentre
affossano cose che aiuterebbero realmente m'ambiente come un bando sui pesticidi
o almeno una riduzione del loro uso, un bando sugli antibiotici usati in
zootecnia e allevamento, un bando x eliminare scie chimiche, le bombe all'uranio
impoverito e tanti altri obbrobri come inceneritori e promuovono come
tecnologia pulita le centrali nucleari che producono scorie assolutamente non
biodegradabili e assai pericolose e che funzionano con un carburante che se va
bene si esaurirà prima delle eiserve dsi petrolio oltre a essere devastante
estrarlo dal punto di vista ambientale...e questo x fare solo qualche esempio
spiccio) lo rende non slo inefficace alla salvaguardia dell'ambiente, ma quando
le persone si accorgeranno del reale pertchè delle campagne ambientaliste si
conviceranno che sia giusto inquinare a + non posso pensando che sia
l'ambientalismo ad essere falso e malvagio e non l'eugenetica e le altre
ideologie che sono state camuffate da ambientalismo x farle sembrare accettabili
e poterle spoingere x portare avanti i piani del NWO (quindi se la gente scopre
il trucco non aspettiamoci di poterla comunque convincere a fare la raccolta
differenziata...perchè le persone quando spono prese dall'emotività non
ragionano in modo logico, quindi fargli capire che un ambiente devastato è meno
produttivo x l'uomo e meno salubre e che quindi il vero motivo x salvaguardare
l'ambiente è ANCHE egoistico, pur se a lungo termine, potrebbe essere assai
difficile soprattutto visto che noi umani sembriamo poco propensi a ragionare a
lungo termine: vedi ad es i boss mafiosi che inquinano il proprio stesso
terroitorio con discariche abusoive e facendo incendiare i bidoni in strada
quando ciò danneggia pure la salutte loro e della loro prole).
Difatti si nota già in
moltissimi articoli che denunciano la vera origine dei grandi movimenti
ambientalisti e il loro vero fine o la falsità di concetti come l'effetto serra
( http://effetto-serra.blogspot.com
). la tendenza alla negazione totale del concetto di salvaguardia dell'ambiente
in cui viviamo, quasi ciò fosse una sorta di reazione contraria alla falsità
della propaganda ambientalista dei Burattinai (e ciò è pericoloso e stupido: un
ambiente devastato non ci può dare da vivere o almeno lo fa in modo sempre meno
efficente, però i problemi spesso so vedono nell'arco di decenni o secoli mentre
ad es i vantaggi dell'uso massiccio di pesticidi e feretilizzanti o di
antribiotici nell'allevamento sono immediati anche se alla lunga causano molti +
problemi di quanti ne risolvano...)
Questo lungo prologo x presentare
l'articolo qui sotto:
Buona
Lettura:
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Anche Topolino si arruola nelle
milizie ecologiste
di Riccardo Cascioli
22-04-2011
Speravamo almeno in qualche zona incontaminata, magari proprio quelle
belle storie di Topolino e Paperino che sembravano fatte apposta per liberare la
mente, per passare qualche minuto spensierato, magari con il sorriso. E invece
no, anche Topolino è stato attaccato dal virus ecologista, dall’indottrinamento
forzato alla nuova religione che non prevede momenti di svago, ma solo impegno
per salvare il pianeta, qualunque cosa si faccia.
Sembra una
rivisitazione dissacrante della fede cristiana: “Sia che beviate sia
che mangiate, sia che vegliate sia che dormiate…” fate un’azione che salvi il
pianeta. E così, ci informano le agenzie, in questo numero anche Topolino è a
“impatto zero”, un numero completamente dedicato all’ambiente, che partecipa al
progetto di tutela di un pezzo di foresta in Costa Rica per compensare le
emissioni di anidride carbonica provocate dalla lavorazione, messa in stampa e
distribuzione del famoso giornalino. All’interno poi una bella storia in cui
Paperino e Pico de’ Paperis, alle prese con lo scioglimento dei ghiacciai,
costringono il cattivo Zio Paperone a impegnarsi nella lotta contro il
riscaldamento globale. Le pagine tra un fumetto e l’altro sono quindi
interamente dedicate all’ambiente, incluso uno sponsor, una famosa acqua
minerale che ci vuole convincere di essere più minerale delle
altre.
Il tutto perché oggi, come dal 1970 ogni 22 aprile che si
rispetti, si celebra la Giornata della Terra, che da iniziativa
elitaria si è trasformata in fenomeno di massa, che coinvolge tante voci
insospettabili, anche in ambito cattolico. Segno evidente che ben pochi sanno di
che cosa si tratti e perché è stata istituita.
Ebbene, mentre
questa settimana noi eviteremo accuratamente di acquistare Topolino per
i nostri figli, quanto alla Giornata della Terra dobbiamo subito precisare che –
contrariamente ad altre giornate mondiali - non ha niente a che fare con l’ONU.
Non che questo la renda in sé più o meno degna, ma per i tanti che considerano
l’ONU un’entità morale sotto le cui insegne ogni cosa acquista un valore
positivo, magari è una notazione importante.
In ogni caso ben più
importante è capire l’origine di questa celebrazione che, come già
detto, ha preso il via il 22 aprile del 1970 negli Stati Uniti. Fu anzitutto il
tentativo di dar vita a un evento nazionale che incanalasse in un programma
unitario la frammentata galassia di movimenti ecologisti vecchi e nuovi (questi
ultimi erano nati negli Usa soprattutto come reazione al problema
dell’inquinamento atmosferico particolarmente sentito in alcune grandi città).
Ma tale movimento di base non avrebbe avuto la capacità di un impatto nazionale
prima e mondiale dopo se non ci fossero stati due personaggi chiave: il senatore
del Wisconsin Gaylord Nelson e il miliardario Hugh Moore.
Il
primo, un ambientalista convinto, da anni si batteva con scarso
successo in Senato per mettere in testa all’ordine del giorno i
problemi ambientali. Il secondo, fin dagli anni ’50 si era gettato a capofitto
nella battaglia per il controllo delle nascite, ed è l’inventore dello slogan
“La bomba demografica” (The Population Bomb), che è stato il titolo di un
pamphlet pubblicato a sue spese nel 1956 e distribuito in migliaia di copie
sulle scrivanie di tutti gli uomini che contavano, dagli Usa alle Nazioni Unite.
“La bomba demografica”, a livello popolare, è un’espressione divenuta poi famosa
in tutto il mondo perché fu usata come titolo del libro uscito nel 1968 dal
biologo Paul Ehrlich, tradotto in tutte le lingue e venduto in milioni di
copie.
Anche Nelson era ossessionato dal problema della
sovrappopolazione, che egli considerava come il principale problema
ambientale. Girando il Paese in lungo e in largo e vedendo cosa si muoveva nella
società americana ebbe l’intuizione di creare un momento “politico” in cui unire
la galassia ecologista, dandole anche un orizzonte più ampio. A questo proposito
bisogna ricordare che i “vecchi” movimenti ecologisti americani affondano le
loro radici nelle Società Eugenetiche che, nate alla fine dell’800 come
applicazione del Darwinismo sociale, ebbero grande fortuna nel mondo
anglosassone nei primi decenni del Novecento. Stessa radice, ovvero eugenetica,
hanno anche i movimenti per il controllo delle nascite.
Il
progetto politico di Nelson si sposò perfettamente con quello di Hugh
Moore che, oltre ad essere un grande finanziatore promotore di
movimenti antinatalisti, aveva anche il genio per azzeccare degli slogan che
facessero breccia nell’immaginario collettivo. Non per niente lanciò “la bomba
demografica” a metà degli anni ’50, quando non solo era ben vivo il ricordo
dell’esplosione atomica di Hiroshima e Nagasaki, ma era anche presente la paura
e il rischio di una guerra atomica con URSS e Cina.
Allo stesso modo, nel
finanziare e sostenere attivamente l’istituzione della Giornata della Terra,
Moore ne conia anche lo slogan, fortunato come il precedente, ovvero “La
popolazione inquina”. Questa diventa subito la parola d’ordine, rafforzata dalla
diffusione a tappeto del solito pamphlet (The Population Bomb).
La prima Giornata della Terra quindi segna la saldatura delle
diverse correnti eugenetiche, quella ecologista e quella antinatalista,
che da quel momento in poi si ritrovano e fanno azione comune. Nel giro di dieci
anni tutte le principali organizzazioni ambientaliste americane – Sierra Club,
National Wildlife Federation, Worldwatch Institute, Natural Resources Defense
Council, Environmental Action per citare i maggiori – fanno causa comune con il
Population Crisis Committee, Population Reference Bureau, Planned Parenthood,
Zero Population Growth, nel chiedere al Congresso USA un piano nazionale per
fermare la crescita della popolazione.
E da quel momento
movimenti antinatalisti e ambientalisti parlano lo stesso linguaggio:
da una parte troviamo, ad esempio, un Werner Fornos – figura di spicco del
movimento per il controllo delle nascite e presidente del Population Institute –
che indica “la crescita incontrollata della popolazione“ come la causa della
“scomparsa delle foreste, l’erosione del suolo, la desertificazione, la
scomparsa delle specie e l’allargamento del buco dell’ozono”; dall’altra
troviamo l’ambientalista Lester Brown, fondatore del Worldwatch Institute,
che ogni anno pubblica un rapporto (State of the World, lo Stato del Mondo) in
cui si descrivono una serie di calamità imminenti sempre dovute alla crescita
della popolazione. Catastrofi che – ripetiamolo ancora – sono sempre state
smentite dalla storia, perché si basano su una visione totalmente negativa
dell’uomo che non corrisponde alla realtà.
Eppure tale unità
d’intenti è oggi più che mai evidente anche in Italia e in Europa, dove
i movimenti che coniugano difesa della natura e ostilità per la presenza umana
sono chiaramente prevalenti. Peraltro è questo l’approccio che è alla base delle
politiche ambientali globali, incluso il Protocollo di Kyoto e relative azioni
climatiche invocate. La stessa Agenda 21 approvata al Summit della Terra (la
Conferenza ONU sull’ambiente svoltasi a Rio de Janeiro nel 1992) ha come
principio ispiratore la necessità di limitare la presenza (o, per dirla con il
loro linguaggio, l’impatto) umana, sia qualitativa sia quantitativa. Vale a
dire, la ricetta principale per guarire l’ambiente sarebbe: controllo delle
nascite nei Paesi poveri, freno allo sviluppo nei Paesi ricchi.
Liberi ora di celebrare ancora la Giornata della Terra,
e magari di acquistare il Topolino in edicola, ma almeno sapete che state
lottando per l’eliminazione di voi stessi, cosa che – dimostra ancora la storia
– farà il male anche dell’ambiente.
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