Allora, qualcosa vi posso dire, a patto che non mi chiediate come-quando-ecc... perché non potrei dirvelo :)
Ho potuto vedere un display da 8 pollici Flepia. Questa tecnologia usa un ibrido e-ink (per la parte in bianco e nero) e LCD "bistable" (quindi a basso consumo). I cristalli liquidi svolgono il compito di disporsi ad un angolo tale che la luce esterna da esso riflessa dia luogo alle frequenze di colore desiderate. Per ottenere questo, nella tecnologia FLEPIA occorre "spalmare" un ulteriore strato, quello degli LCD, sullo schermo e-ink.
Risultato alla vista: i colori sono molto metallici, molto mescolati al nero. Le parti in bianco e nero hanno contrasto di molto inferiore. Per ottenere il colore, almeno allo stato attuale, occorrono 5 refresh dell'intera pagina, il tutto per circa 8 secondi. Queste sono le impressioni da cui ho ricavato le conclusioni che ho riportato nel mio blog.
Posso anche aggiungere che altri (iRex ad esempio) stanno da sempre perseguendo il colore "per la via maestra", ovvero lavorando alla individuazione di capsule e-ink pigmentate non più bianche o nere (come adesso) ma nei colori di base, esattamente come nella stampa a getto d'ichiostro. Intuitivamente mi viene da dire che la difficoltà maggiore, in quest'approccio, consiste nel dover ficcare nello spazio di 1 pixel (attualmente occupato da una sola capsula) ben 4 capsule (nero + 3 colori base).
Ma non spingo oltre, rischierei figuracce :)
Di certo si tratta di un approccio più lineare e pulito, che darebbe vita davvero al colore "e-stampato" su carta elettronica.
AT
Il giorno 24/mar/09, alle 15:11, elenaasteggiano ha scritto:
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> LCD (ma io non l'ho mai visto, quindi lascio la parola a chi ne sa).
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dovrebbero essere lcd non retroilluminati.