http://www.thenewsleekness.com/index.php/only-branding-can-save-the-e-book-industry/
(se qualcuno ha bisogno magari posso tentare una traduzione alla
veloce... :O) )
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b
Il 30 marzo 2010 21.17, arsenio bravuomo <arsenio....@gmail.com>
ha scritto:
> da leggere!
>
> http://www.thenewsleekness.com/index.php/only-branding-can-save-the-e-book-industry/
>
Articolo interessante ma devo dissentire.
Il brand è un elemento fondamentale per garantirsi la continuità e la
fidelizzazione non per la nascita di un mercato dove, per definizione,
il brand ancora deve nascere.
E' come se Armani si mettesse a fare macchine, non le compreremmo
certo solo perché sono di armani.
E lo stesso vale se l'IBM si mettesse a fare cravatte.
> (se qualcuno ha bisogno magari posso tentare una traduzione alla veloce...
> :O) )
Sarebbe molto gradita. ^_^
--
LordMax
Coautore di "Sì! Oscuro Signore" © by Zib & LordMax
www.flyingcircus.it : Siamo artisti del gioco. Siamo artisti per gioco.
Certo che se google funzionasse bene con Opera sarebbe meglio per tutti.
ecchila!
http://www.bravuomo.it/2010/03/30/solo-il-branding-puo-salvare-lindustria-dellebook/
spero di non aver tradotto troppo in fretta.
attendo consigli sulle frasette rimaste in inglese :))
sciau tutti.
a
b
>
> spero di non aver tradotto troppo in fretta.
> attendo consigli sulle frasette rimaste in inglese :))
grazie, interessante.
> --
> Hai ricevuto questo messaggio perché sei iscritto al gruppo "Ebook Revolution" di Google Gruppi.
> Per postare messaggi in questo gruppo, invia un'email a ebook-re...@googlegroups.com.
> Per annullare l'iscrizione a questo gruppo, invia un'email a ebook-revoluti...@googlegroups.com.
> Per ulteriori opzioni, visita il gruppo all'indirizzo http://groups.google.com/group/ebook-revolution?hl=it.
>
> Domenico, sono abbastanza d'accordo con te.
Penso anche io che lavorare sul marchio sganciandolo dal discorso di
qualità ed innovazione sia alla fine una produzione di fuffa. Molte
dichiarazioni anche di case editrici importanti sul versante ebook
hanno questo problema, di mescolare cose che assieme ci possono state
molto relativamente: epub, multimedia, iPad e e-ink vengono usate un
po' come viene, come se si trattasse della stessa cosa. E anche per
quel che riguarda le buone notizie del mondo editoriale italiano,
spesso si tratta di prove di muscoli, come la conversione annunciata in
massa di titoli di best seller. Bene, intendiamoci, ma non credo che
il 'porting' di testi cartacei in digitale possa essere di per sé una
scelta di 'qualità' per la lettura di e-book.
Insomma, finché l'ebook viene visto come prodotto per consumare testi
creati per un altro media e poi 'convertiti' per ebook, sarà una
rivoluzione un po' a metà.
Quello in cui credo è invece la nascita di testi, romanzi, riviste,
'cose' create per l'ebook e che non potrebbero nemmeno esistere su
carta. Secondo me questa è una risposta (non la sola) ad Antonio quando
si chiede in che maniera si può discriminare un buon ebook da uno meno
buono.
Noi ad esempio (penso di poterlo anticipare) partiremo con una collana
di narrativa tra poco e il nostro primo 'romanzo' avrà circa diecimila
link interni per fare interagire il lettore con la storia che sta
leggendo. Questo secondo me è un prodotto 'nuovo' per ebook, ma non si
tratta di un porting di un romanzo fatto in un pomeriggio con calibre,
ma di un lavoro portato avanti per mesi e mesi.
Credo che la qualità del prodotto ebook possa essere riconosciuta dal
lettore anche sentendo il lavoro che c'è dietro alla creazione di un
progetto editoriale fatto appositamente per lui.
f.
grazie a voi per avermi dato l'entusiasmo di passare una seratina e
essere utile. :O)
> Ma non voglio che adesso riattacchiamo col dibattito Apple pros and cons
> ;) Tornando al nostro tema, gli ebook e perché mai io dovrei pagare
> qualcosa per averli, sono molto sensati gli accenni al "valore aggiunto"
> che un autore e un editore possono apportare agli stessi. Meno sensato
> mi pare ricondurre tutte queste cose nel concetto di "marca", quando si
> tratta, invece, del buon vecchio concetto di *qualità del prodotto*, di
> fare le cose per bene, e meglio degli altri, meglio di ciò che già esiste.
io mi sono fatto quest'idea: forse sarebbe tutto più chiaro se si
traducesse la parola "branding" con "reputazione".
l'editoria si sposta online e online la reputazione è tutto. più che nel
mondo offline, probabilmente.
allora, quando vendi beni intangibili probabilmente la tua reputazione
"fa" la qualità del prodotto. la reputazione fa sì che io mi "fidi" di
un produttore e che "rischi" i miei soldi per comperare un libro che,
per definizione, non so com'è fino a quando non ho finito di leggerlo
(semplifico, certamente, qualche libro so com'è dopo una pagina emmezza,
certo... :O) )
ecco che allora, come dice giustamente l'autore dell'articolo, la
reputazione dell'autore diventa fondamentale. l'editore rischia di
essere tagliato fuori da questo giro, non appena un autore è in grado di
impacchettare e distribuire (digitalmente) i suoi contenuti.
a me viene da pensare che un autore "affermato" (ovvero con una
community consolidata di propri lettori) non ha più davvero bisogno di
una casa editrice. (stiamo sempre parlando di ebook, eh)
quindi il lavoro "aggiunto" degli editori è quello di trovare scrittori
nuovi bravi e lanciarli. cosa mi fa comprare il libro di corrado
maisentito? il fatto che ha "dietro" la reputazione della tal casa editrice.
bon. la casa editrice deve metterci quel quid che fa sì che un autore
sconosciuto possa rapidamente essere conosciuto, perché sappiamo che
quella casa editrice non sbaglia un colpo, "sa" distinguere chi è bravo
a scrivere da chi non lo è.
scusate la lunghezza, son considerazioni a caldo...
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Il 01 aprile 2010 17.08, Domenico Monaco <kiuz....@gmail.com> ha scritto:
> conoscevate già http://www.scribd.com/ ? io no, :D
--
Dott. Serena Sangiorgi - Biblioteca Politecnica, Università di Parma
Viale Usberti 181, 43100 Parma. http://www.unipr.it
tel: 0521905592 fax: 0521905718 skype: serena.sangiorgi
che ne dite, può essere utile ? ;D
Amalibri