Trovo encomiabile il lavoro dei colleghi sardi e mi complimento con
loro per questa scelta.
Il problema della catalogazione si pone anche per i classici liberi da
diritti d'autore. Come si sono attrezzate le biblioteche di pubblica
lettura per rendere disponibile agli utenti queste opere?
Le biblioteche che prestano lettori di ebook, spesso hanno
“precaricati” questi testi, ma senza nessuno visibilità nei loro opac.
MLOL mette a disposizione nel suo “catalogo” dei link alle pagine del
portale liber liber da cui scaricare le opere cercate. MLOL non è però
integrato con gli opac e non è interrogato dal MAI; inoltre per poter
accedere a queste opere, si deve essere utenti registrati del sistema
e non è garantito a tutti di poter avere un account per accedere.
L’analogo servizio integrato negli Opac di Data Management invece
mette a disposizione gli stessi file, ma il link punta direttamente
alla risorsa da scaricare. In questo caso l’Opac può essere
interrogato dal Mai, ma anche in questo caso per poter accedere a
queste opere, si deve essere utenti registrati del sistema e non è
garantito a tutti di poter avere un account per accedere. Per essere
trovati però devono essere stati catalogati...
Dunque, quanto e come sono reperibili certe opere?
Provo ad interrogare il catalogo SBN
(
http://www.sbn.it/opacsbn/opaclib) per cercare una copia digitale del
fu Mattia Pascal di Pirandello. Lo so, nessun ragazzino a cui la
"Prof" ha dato da leggere l'opera farebbe questo, ma io sono del
mestiere e comincio da lì. L’interfaccia di partenza è la “ricerca
base” che non consente di filtrare i risultati sulla base della natura
digitale dell’edizione, ma anche una volta ottenuta la risposta il
filtro per contenuti digitali da scaricare non è presente tra quelli
disponibili.
Se si accede dall’interfaccia di “ricerca avanzata”
(
http://www.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/avanzata.jsp) il filtro
“disponibilità formato digitale” c’è, provo a cercare per autore
Alessandro Manzoni, Luigi Pirandello o Giovanni Verga: i record
presentati non rimandano a opere in formato digitale, non è chiaro a
cosa si riferisca il filtro.
Dal sito “Internet culturale Cataloghi e Collezioni digitali delle
biblioteche italiane”
(
http://www.internetculturale.it/opencms/opencms/it/index.html)
proviamo a cercare i medesimi autori: ci verrà dato di visualizzare
copertine, frontespizi, colophon, ma di un’edizione digitale
dell’opera da scaricare, non c’è nessuna traccia.
Provo ora a interrogare il metaopac Mai
(
http://www.aib.it/aib/opac/mai2.htm3); un’opzione per filtrare le
edizioni digitali o opere in formato digitale non c’è. Il motore
risponde, nei primi 40 Opac dei 331 interrogati non trovo nulla, passo
alla videata successiva, scorro altri 40 l’Opac, trovo l’Università di
Salerno che mi regala un link a Google books, da lì, se voglio, posso
visualizzare le prime 75 pagine di 305 pagine di un’edizione
digitalizzata. Nessuna opera completa, nessuna possibilità di
scaricare ebook.
Chi volesse oggi cercare queste opere da scaricare partendo dal motore
di ricerca Google usando come parole chiave “Fu Mattia Pascal ebook”
trova subito un epub da scaricare. Il frontespizio elettronico fa
riferimento ad una “curatrice” che però non ha eseguito la
digitalizzazione (“errori di battitura, grammaticali o di
impaginazione non sono imputabili alla curatrice dell’opera”). Il
testo non ha un isbn e pare il frutto di una iniziativa personale, è
lecito chiedersi dunque che affidabilità ha un testo del genere? Chi
ha eseguito la digitalizzazione? Quali controlli sono stati fatti?
Qual’è l’edizione cartacea di riferimento? Alcuni indizi ci dicono
trattarsi di un’impaginazione prodotta a partire da un file di Liber
Liber, ma l’associazione non è citata. Basta un’occhiata al testo per
accorgersi che il testo è alterato (per esempio: mancano del tutto i
corsivi). Scorrendo l’elenco delle risorse trovate dal motore si
trovano versioni in pdf, una versione Mondadori per il Kindle e un
epub, sempre Mondadori, protetto con Adobe DRM (da scaricare previa
registrazione al sito).
Molti dei sw installati o installabili su ebook reader o tablet danno
accesso a risorse di pubblico dominio attraverso piattaforme
proprietarie. Anche su questo canale le biblioteche sono assenti.
Provo dunque a cercare il testo di Pirandello su feedbooks
(
http://it.feedbooks.com/books). Feedbooks converte in ePub le
digitalizzazioni di Liber Liber, e almeno qui finalmente l’epub si
trova, non è protetto ed è scaricabile senza registrazioni.
Conclusioni: chi cercasse “il Fu Mattia Pascal” che è classico della
letteratura italiana molto usato in tutte le scuole superiori, nei
nostri opac farebbe fatica a trovarlo, e se pur lo trovasse, non è
detto che riesca a scaricarlo.
Chi lo cercasse “con Google” troverebbe subito dei file da scaricare,
ma troverebbe edizioni senza garanzia di qualità o non pienamente
utilizzabili (pdf, drm, registrazioni).
Chi lo cercasse usando le app dedicate lo troverebbe da privati che
hanno convertito il lavoro di un’associazione di volontariato.
Le biblioteche pubbliche non hanno digitalizzato queste opere
lasciando che altri lo facessero, non sono coinvolte nella conversione
delle digitalizzazioni esistenti nel formato ePub, e, con le eccezioni
del caso, non si preoccupano di mettere a disposizione le edizioni
elettroniche sui loro Opac. Verrebbe da dire che hanno completamente
scaricato su altri soggetti il compito di
produrre/selezionare/distribuire i classici in formato elettronico.
Forse è solo un assaggio della irrilevanza a cui siamo destinati?
Ciao
Franco Perini
Il giorno 01 novembre 2012 13:49, marilena puggioni
<
mari...@yahoo.it> ha scritto: