Vi segnalo un nuovo post del Duca di Baionette che dimostra come l'assenza di DRM e la pirateria non solo non danneggiano l'editoria, al contrario migliorano l'immagine del marchio editoriale.
"Il problema è far capire al pubblico che i suoi soldi sono ben spesi
perché ci sono servizi extra non disponibili piratando (videogiochi in
generale, in particolare edizioni limitate con merchandise aggiunto),
perché si offre un prodotto cosi figo che il pubblico avrà paura che i
guadagni possano essere troppo bassi per progettarne un seguito (il
successo di Zeno Clash) o semplicemente perché il pubblico stima il creatore del prodotto e sente il bisogno di ricompensarlo.[...]
In un mondo in cui la percezione della giustezza del marchio, la fedeltà
verso chi produce e che si vuole ricompensare per questo, è
importantissima per spingere le vendite dei prodotti, appare banalmente
ovvio come la politica a RISCHIO ZERO di Tor UK di togliere i DRM poteva solo avere effetti molto positivi sull’immagine della casa editrice senza portare nessun danno. “Tutto è ovvio ciò che è ovviamente ovvio”, parafrasando “tutto è bene ciò che finisce bene”.
Altri editori, come Hatchette, hanno deciso di seguire la via
del danneggiare i propri lettori e trattarli a priori come inaffidabili
farabutti intenzionati solo a rubare i libri. Criminalizzare il cliente
come strategia chiave per fidelizzarlo. Non è questa la strategia che
costruisce un rapporto di rispetto, fiducia e fedeltà verso il marchio.
Se ad Hatchette non lo hanno ancora capito, si sbrighino: se i
loro dirigenti sono troppo stupidi li licenzino per subumanità manifesta
e se invece sono solo troppo ignoranti li costringano ad aggiornarsi."
Luciana