E' mia intenzione mettermi subito a scrivere altre e-mail a tali
Onorevoli, prima per ringraziarli e poi affinchè non si dimentichino
che esistono donne che stanno aspettando da tanti anni ! Sarebbe bene
che lo facciate anche voi.
Un saluto a tutte
Laura
indirizzi utili:
Interrogazione a risposta scritta 4-05183
presentata da
GIORGIO JANNONE
mercoledì 10 ottobre 2007 nella seduta n.221
JANNONE. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:
il servizio militare femminile si inserisce nell'importante fase di
mutamento in atto nelle Forze Armate italiane e la formazione
femminile viene attuata in contemporanea alla formazione del soldato
professionista;
la sospensione del servizio di leva, ha reso possibile per il sistema
militare italiano prevedere la novità del reclutamento della
componente femminile, impedito nel passato dalla possibile
contraddizione rappresentata dalla contemporanea convivenza del
servizio di leva maschile, quale dovere, e dall'eventualità di un
sevizio femminile limitato al volontariato;
nella valutazione dei vari aspetti connessi all'impiego del personale
femminile si è ritenuto opportuno fare tesoro delle esperienze già
vissute dai principali Paesi partners con i quali operiamo in maniera
sempre più frequente nei vari contesti multinazionali;
non si può escludere che sia stata proprio la condizione di ritardo
rispetto alle altre Nazioni che ha reso possibile, sin dalle prime
norme attuative della legge istitutiva del servizio militare femminile
(n. 380 del 1999), di poter «aprire» il mondo militare alle donne
senza alcuna preclusione, concedendo la possibilità di impiego
assolutamente paritetico rispetto alla componente maschile,
consentendo l'accesso delle donne sia nelle singole categorie di
militari (Ufficiali, Sottufficiali e truppa) sia ad ogni corpo ruolo
previsto negli organici delle 3 Forze Armate, dell'Arma dei
Carabinieri e, se pur assestante, nel Corpo della Guardia di Finanza;
esempio tangibile dell'assenza di limitazioni nell'impiego è dato
dall'assegnazione, nell'ambito dell'Esercito, del personale di truppa
a Reparti altamente operativi come i Bersaglieri, gli Alpini, i
Paracadutisti - solo per nominarne alcuni tra i più significativi - in
tutti gli incarichi previsti dall'ordinamento militare compresi quelli
che richiedono particolari doti fisiche;
l'unica eccezione è costituita dal Corpo Militare della Croce Rossa
Italiana, Corpo ausiliario delle Forze Armate dello Stato, che non
prevede l'arruolamento femminile;
tale impedimento sia in evidente contrasto con quanto espressamente
previsto dalla citata legge 38 del 1999 -:
quali siano i provvedimenti che il Ministro intende adottare per
superare questo anacronistico e incostituzionale impedimento
all'arruolamento femminile nel Corpo Militare della Croce Rossa
Italiana.(4-05183)
APPROVATA LA RISOLUZIONE SULL'ARRUOLAMENTO DELLE DONNE NEL CORPO
MILITARE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA
La IV Commissione Difesa ha approvato, in un testo riformulato, la
risoluzione n. 7-00288 Pinotti sull'arruolamento delle donne nel Corpo
militare della Croce Rossa Italiana.
TENIAMO LE DITA INCROCIATE !!!!
Risoluzione in Commissione 7-00288
presentata da
ROBERTA PINOTTI
mercoledì 17 ottobre 2007 nella seduta n.225
La IV Commissione,
premesso che:
il regio decreto 10 febbraio 1936, n. 484 disciplina lo stato
giuridico, il reclutamento, l'avanzamento ed il trattamento economico
ed amministrativo del personale della Croce Rossa Italiana;
l'articolo 5 del citato regio decreto implicitamente esclude le donne
dall'arruolamento nei ruoli del Corpo militare della Croce Rossa, in
quanto dispone che l'iscrizione in tali ruoli abbia luogo, tra
l'altro, in funzione della posizione degli interessati rispetto agli
obblighi di leva;
al tempo stesso, il regio decreto 12 maggio 1942, n. 918 disciplina il
corpo delle infermiere volontarie costituito da sole donne,
nell'ambito della stessa Croce Rossa;
la recente evoluzione normativa che ha condotto, da un lato,
all'istituzione del servizio militare femminile su base volontaria e,
dall'altro, alla professionalizzazione del servizio militare richiede
la modifica delle disposizioni del regio decreto 10 febbraio 1936, n.
484, almeno nella parte in cui dettano prescrizioni sulla posizione
nei confronti degli obblighi militari degli interessati
all'arruolamento nel Corpo militare della Croce Rossa;
ai sensi dell'articolo 14, comma 14, della legge 28 novembre 2005, n.
246, entro il 16 dicembre 2009, il Governo è delegato ad adottare
decreti legislativi che individuino le disposizioni legislative
statali, pubblicate anteriormente al 1o gennaio 1970, anche se
modificate con provvedimenti successivi, delle quali si ritiene
indispensabile la permanenza in vigore, provvedendo altresì alla
semplificazione o al riassetto della materia che ne è oggetto, nel
rispetto dei princìpi e criteri direttivi di cui all'articolo 20 della
legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni;
in tale quadro, poiché si deve procedere all'armonizzazione delle
disposizioni mantenute in vigore con quelle pubblicate successivamente
alla data del 1o gennaio 1970, può provvedersi anche ad una modifica
dell'articolo 5 del regio decreto 10 febbraio 1936, n. 484, nel senso
di prevedere la possibilità di reclutamento per le donne, eliminando i
vincoli vigenti relativi alla posizione degli interessati rispetto
agli obblighi di leva;
impegna il Governo
ad adottare ogni utile iniziativa di carattere normativo che - nel
ridefinire la disciplina sullo stato giuridico, il reclutamento,
l'avanzamento ed il trattamento economico ed amministrativo del
personale della Croce Rossa Italiana - provveda alla rimozione del
divieto di arruolamento delle donne nel Corpo militare della Croce
Rossa Italiana, anche attraverso l'esercizio, con congruo anticipo
rispetto al termine di scadenza, della delega di cui all'articolo 14,
comma 14, della legge 246 del 2005.
(7-00288) «Pinotti».
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