la mamma chiede: quali sono gli esercizi per il controllo dell'irradiazione agli arti inferiori?

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fabiana

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May 19, 2011, 4:13:51 PM5/19/11
to Diario di una terapista
da: http://diariodiunaterapista.blogspot.com/2011/05/la-mamma-chiede-quali-sono-gli-esercizi.html

Buongiorno Fabiana,
sono la mamma di una bambina di due anni affetta da leucomalacia
periventricolare, causata probabilmente da una ischemia avvenuta
durante la gravidanza. Dopo la risonanza magnetica effettuata a 12
mesi, che ha accertato la lesione cerebrale, abbiamo iniziato con la
riabilitazione. Vari "specialisti" hanno diagnosticato di volta in
volta una diplegia, una tetraparesi spastica, una triparesi, una
diparesi spastica degli arti inferiori con interessamento dell'arto
superiore sinistro.
Da circa una anno mia figlia è seguita da una terapista ETC, con
sedute di un'ora, due volte la settimana ed ha fatto molti progressi.
Oggi ha un buon controllo del tronco, sta seduta in long sitting senza
appoggio, sta seduta sul panchetto con appoggio posteriore, la manina
sinistra è rilassata e aperta ma ha una manipolazione scarsa, presenta
ipertono agli arti inferiori seppure ridotto rispetto al passato.
Non ha ritardo mentale, anzi è molto intelligente, attenta e
interessata, conosce molte parole e costrusice frasi semplici, è
allegra e serena. Sono molto soddisfatta della terapia e della
terapista, che stimo e apprezzo ogni giorno di più. La terapista in
questi giorni però si è detta preoccupata perché non riesce a limitare
l'irradiazione dei piedi, anche se da tempo la bimba sta facendo
appositi esercizi. Cerco di spiegare meglio: seduta sul panchetto
mentre le mostro un libro, i piedi stanno ben appoggiati e rilassati,
anche per lungo tempo; così anche se gira la testa, mentre è seduta;
invece, se alza un braccio per indicare o comunque manipola un
oggetto, i piedi vanno subito in griff (spero sia corretto); a volte
perde del tutto il controllo degli arti inferiori e li estende in
avanti.
Non so se sia possibile senza vedere la bambina e con le poche
informazioni fornite, però le chiedo ugualmente: potrebbe indicarmi
esercizi specifici da fare per tentare di ridurre l'irradiazione dei
piedi?
Immagino che durante la riabilitazione si raggiunga prima o poi, per
uno specifico problema, un limite di miglioramento oltre al quale non
si può andare. E' possibile che questo avvenga anche se la bimba ha
solo due anni?
La ringrazio fin d'ora per tutto l'aiuto che mi potrà dare ed anche
per il suo preziosissimo "diario", una vera miniera di informazioni
per i nostri amatissimi bimbi speciali, nel quale ho trovato anche un
grande sostegno morale.
Un cordiale saluto.
Sonia

Premetto che dopo un iniziale "boom" di miglioramento nei bambini che
non hanno fatto mai ETC, il seguito è decisamente più complesso e
bisogna lavorare con molta attenzione, anche perchè c'è una fase di
recupero spontaneo che il terapista deve accompagnare, ed una fase di
recupero successiva che la riabilitazione deve COSTRUIRE.
L'ETC comunque prevede l'uso di un meraviglioso e preziosissimo
strumento, che si chiama cartella riabilitativa. Nella cartella sono e
devono essere esplicitati valutazione, modifiche a medio termine,
esercizi, contenuti, modalità di esercizio ed obiettivi. Questo
strumento ha due scopi: uno è quello di "passare" le conoscenze al
terapista che potrebbe prendere in carico il paziente dopo; quello più
importante è invece di verificare che quello che si sta facendo ha un
senso.
Fare la cartella serve a questo: se qualcosa non va, devo aver scritto
quello che ho fatto, perchè l'ho fatto, come l'ho fatto. Questo mi
permette di verificare e modificare il mio operato. Sfortunatamente,
nell'ETC, quando qualcosa non funziona, diciamo sempre che è colpa
nostra (dei terapisti) perchè non abbiamo saputo costuire interazioni
corrette: ci interroghiamo e ci modifichiamo, e andiamo avanti.
Detto questo, a due anni è decisamente ed infinitamente presto per una
"stasi": ammesso che non siano passati tre giorni dall'inizio dei
nuovi esercizi (bisogna comunque dare del tempo e vedere che "si va in
una direzione") evidentemente c'è qualcosa che non va negli esercizi o
nella modalità in cui sono posti. Facciamo un esempio: diciamo che
dalla valutazione emergano problemi di analisi tattile. Ovviamente
piazzare semplicemente una tavoletta con una superficie sotto a un
piede NON significa fare ETC: bisogna capire A CHE LIVELLO proporre
l'esercizio, in relazione al livello di alterazione. Si possono fare
tante cose, ma magari una sola è quella che modifica il bambino,
bisogna capire quale! Faccio degli esempi di proposte (non
necessariamente per la sua bimba che magari è piccola e le modalità
sarebbero altre, faccio solo degli esempi che si possano capire
chiaramente): si fa sentire una superficie con il piede e...
1. fammi vedere tra queste che vedi quale hai sentito (trasformazione
tattile-visivo) - oppure due in sequenza
2. dimmi quando risenti la stessa (trasformazione tattile-tattile)
3. dimmi quando senti la stessa superficie sotto l'altro piede
(tattile-tattile)
4. dimmi come senti questa superficie (se piccolo, come fa? fa aaaah!
se morbida krkrkrkr se ruvida oppure shhhhh se liscia) (tattile-
linguistico)
5. guarda una superficie, sceglila e dimmi quando la senti (visivo-
tattile)
e via dicendo.

Diviene chiaro dunque come sia molto facile "sbagliare" o perdere
d'occhio alcuni aspetti: le persone sono molto complesse, mia nonna
diceva "bisogna mangiarci un sacco di sale insieme, per conoscerle":
anche per sua figlia vale lo stesso, i bambini vanno studiati e a
volte non si riesce subito a capire cosa fare esattamente, ma con una
buona preparazione, tanto studio e volontà di "ascoltare" il bambino,
alla fine una strada si trova.

Bisogna capire quale modalità sia più idonea, stesso dicasi per gli
esercizi con informazioni cinestesiche, somestesiche o pressorie. Non
esistono "gli esercizi per ridurre l'irradiazione", bisogna partire
dalla valutazione di proposte interattive nei diversi canali
informativi e nelle diverse modalità, che senza vedere la bimba
purtroppo non le posso proprio dire.
Sicuramente però se la bimba non si modifica bisogna "tornare sui
propri passi" e capire dov'è l'errore oppure dove si può fare meglio.
Un possibile errore potrebbe essere anche esterno alla terapia, in
alcuni casi: ad esempio se la si fa camminare ed è decisamente presto,
o se fa altre terapie o attività che non collimano con la
riabilitazione -es.ippoterapia o simili- questo può inficiare i
risultati.
Ci sta anche che la bimba ci metta un pò, o che servano diversi
esercizi, forse non solo per gli arti inferiori, per ottenere un
obiettivo complesso come questo: tenga conto che il controllo
dell'irradiazione non avviene di punto in bianco, già il controllare
gli arti inferiori mentre si guarda intorno è un eccellente risultato,
a cui deve seguire quello più complesso del controllo durante la
manipolazione.
Ammesso che la sua bimba abbia già acquisito alcuni prerequisiti (ad
esempio quelli relativi al sistema visivo) Provo a dare dei
suggerimenti in linee generali per le "TEMATICHE" dell'esercizio (però
non le so dire la modalità specifica, nè se potrebbero andare bene per
sua figlia):
- esercizi per la frammentazione tronco-bacino-arti inferiori
- esercizi per la frammentazione del piede (localizzazione,
identificazione tattile)
- esercizi per il sistema vestibolare e frammentazione occhi-capo (sì,
potrebbe essere anche quello)
- esercizi con informazioni cinestesiche per gli arti inferiori nelle
diverse modalità
- esercizi con informazioni tattili e pressorie nelle diverse modalità
- identificazione e localizzazione visiva (senza l'identificazione
visiva non è possibile proporre esercizi più complessi)

Se ha necessità, mi chiami pure la mattina e proverò a darle qualche
consiglio più specifico.
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