Amiche a amici carissimi,
scusatemi se sono assillante ma, se la presentazione del libro postumo di Gino Strada Una persona alla volta, che abbiamo fatto lo scorso aprile con Maria Grazie Meriggi, Stefano LevI Della Torre e Mauro Magatti, ci ha consentito di riflettere sulla drammatica situazione che già allora si era venuta a creare con l'invasione dell'Ucraina da parte di Putin, nel frattempo la situazione si ulteriormente aggravata.
Riflettendo sul grave peggioramento della nostra attuale condizione, ho ripensato all'editoriale di Albert Camus su Combat, giornale della resistenza francese, che in totale isolamento, l'8 agosto 1945, due giorni dopo la bomba atomica di Hiroshima e il giorno prima della seconda su Nagasaky, scriveva il breve testo, allegato, che sembra commentare perfettamente la nostra situazione attuale: “Il mondo è quello che...ciascuno sa grazie al formidabile concerto che la radio, i giornali e le agenzie di stampa hanno appena finito di organizzare a proposito della bomba atomica...Noi riassumeremo il nostro pensiero in una sola frase: la civiltà meccanica è appena giunta al suo ultimo grado di barbarie...
Davanti alle prospettive terrificanti che si aprono all’umanità, ci accorgiamo ancora di più che la pace è la sola battaglia che meriti di essere combattuta. Non è più una supplica ma un ordine che deve salire dai popoli ai governi, l’ordine di decidere definitivamente tra l’inferno e la ragione”.
E' venuto ora, anche per noi il momento della protesta, di manifestare in ogni occasione la propria opposizione alla guerra e alla prospettiva della catastrofe nucleare e poiché in pochi ci ricordiamo le conseguenze delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, in un mondo con leader come Vladimir Putin, l’assenza di memoria fa crescere il rischio di un conflitto nucleare globale. E va allora citato anche Romano Prodi, che già nel 2014, accusato di essere troppo morbido con Putin, aveva segnalato che isolare la Russia sarebbe stato un grave danno e che se l'obiettivo era portare l'Ucraina nella NATO si sarebbero create tensioni irreversibili.
Nel frattempo i ripetuti appelli, denunce e condanne di Papa Francesco, censurate dalla maggior parte dei media, hanno contribuito a sensibilizzare ancor più cittadini, i sindacati e alcune forze politiche contro la guerra. Concetto, questo, ben espresso proprio da Strada in svariate occasioni in cui aveva dichiarato: "Io non sono pacifista, io sono contro la guerra", che presuppone di non manifestare semplicemente un atteggiamento di principio ma una concreta militanza per opporsi ai conflitti armati.
Riflettendo sul peggioramento della situazione, mi è tornata in mente anche un'intervista di Carlin Petrini, proprio in riferimento al Papa e a Gino Strada che. per respingere le accuse di "putinismo", citava l'estrema coerenza con cui Strada, pur condannando la guerra, si era sempre impegnato negli svariati scenari di conflitto. E' venuto ora il momento della protesta, di manifestare in ogni occasione la propria opposizione alla guerra e alla prospettiva della catastrofe nucleare e per far fronte a questa situazione, è necessario partecipare in massa alla manifestazione nazionale annunciata da Europe for Peace per il 5 novembre a Roma in piazza San Giovanni in Laterano a cui hanno aderito un grande numero di associazioni pacifiste e di solidarietà tra cui Anpi, Emergency, Rete Pace e Disarmo, sindacati, movimenti e partiti politici che vi parteciperanno senza bandiere, che serva a fare pressione sui governi europei perché cerchino alternative al continuo invio di armi. Perché dobbiamo constatare che, con la prevalenza degli aiuti militari, la trattativa si è dissolta a causa dell'interventismo dei governi europei.
Penso sia utile anche sostenere e diffondere l'appello per un negoziato credibile per fermare la guerra, che propone sei punti, per la trattativa, firmato da undici intellettuali di differente orientamento politico, tra i quali Massimo Cacciari e Mauro Magatti, sociologo ed economista dell'Università Cattolica, che ha partecipato alla presentazione del libro di Gino Strada con cui abbiamo avviato la nostra riflessione sulla guerra e l'attuale drammatica situazione.
Sosteniamo la manifestazione nazionale di Europe for Peace del 5 novembre a Roma in piazza San Giovanni in Laterano e promuoviamo in ogni sede il confronto per promuoverne la piattaforma: "Cessate il fuoco subito, negoziato per la pace”; , “Mettiamo al bando tutte le armi nucleari, solidarietà con il popolo ucraino e con le vittime di tutte le guerre”.
Cordiali saluti,
Emilio Battisti
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