La mostra "Nonostante il lungo tempo trascorso"

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abc luca

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Nov 13, 2021, 7:43:05 AM11/13/21
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A proposito della mostra sui crimini nazisti, al Vittoriano, è uscito questo: 
LB 
LA MOSTRA NONOSTANTE IL LUNGO TEMPO TRASCORSO.pdf

Luciano Bertinelli

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Nov 14, 2021, 5:09:15 AM11/14/21
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Grazie a Luca e all’articolo che ha pubblicato sul «Il Ponte», il cui contenuto in gran parte condivido.

Anche io avevo visitato la mostra al Vittoriano, riportandone un’impressione non positiva, per molte ragioni.

Confesso però che il mio animo non era sereno. Fra i pochi documenti originali esposti in mostra, mal presentati e seminati qua e là senza un criterio logico, c’era anche un foglio manoscritto: uno dei tanti verbali con i quali don Luigi Ghilardini ha documentato la sua attività di ricerca e di recupero delle salme dei caduti a Cefalonia, ed era riferito al territorio intorno a Francata, la località cioè dove quasi certamente fu assassinato mio padre. L’dea che fra quelle povere salme con il teschio rotto e del tutto irriconoscibili ci potesse essere anche quella di mio padre mi ha profondamente turbato.

E il turbamento si è trasformato in un sentimento di sdegno di fronte al compiaciuto tono autocelebrativo che improntava la sezione relativa agli aspetti giudiziari, curata dal dott. Marco De Paolis, un procuratore militare italiano che nel maggio di quest’anno ha accettato con commossa gratitudine un’alta onorificenza per l’attività da lui svolta per identificare e processare decine di criminali di guerra tedeschi, conferitagli dalla Germania. Dallo Stato cioè che non ha mai dato esecuzione alle sentenze di condanna dei giudici italiani, ed i cui tribunali in Baviera hanno prosciolto alcuni dei riconosciuti colpevoli per le criminali fucilazioni a Cefalonia, considerandole legittime perché i soldati italiani erano da considerarsi “traditori”.  La cosa, già grave in sé, diventa intollerabile se si leggono le dichiarazioni ufficiali pronunciate nel corso della cerimonia di conferimento dell’onorificenza, che si trovano a questo link:  

https://italien.diplo.de/it-it/aktuelles/-/2463346

Come si vedrà, il premiato ritiene che attraverso la Gran croce a lui conferita, la magistratura militare italiana “che per 50 anni non aveva svolto adeguatamente la sua funzione” abbia finalmente acquistato l’onore perduto…

Tanto premesso, devo però qui dichiarare che mi ha fatto riflettere la conclusione dell’articolo di Luca: “Se non altro, l’iniziativa buca il silenzio e su scolaresche e visitatori fa presa. Un discorso incompleto, un flash sfocato possono stimolare la curiosità; il silenzio e il buio no”.

Mi piacerebbe conoscere il vostro pensiero al riguardo.

Luciano Bertinelli

 

 

 

Da: deporta...@googlegroups.com [mailto:deporta...@googlegroups.com] Per conto di abc luca
Inviato: sabato 13 novembre 2021 12:02
A: deporta...@googlegroups.com
Oggetto: [R-esistiamo] La mostra "Nonostante il lungo tempo trascorso"

 

A proposito della mostra sui crimini nazisti, al Vittoriano, è uscito questo: 

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domenico stimolo

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Nov 15, 2021, 3:24:43 AM11/15/21
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L’articolato scritto di Luca Baiada - pubblicato dalla rivista “ Il Ponte” - , prendendo spunto dalla mostra  “Nonostante il lungo tempo trascorso. Le stragi nazifasciste nella guerra di Liberazione” ( Roma) , riapre in maniera pregiata la riflessione e la discussione sulle ignominie che si sono consumate nel nostro paese, prima e dopo, il ritrovamento dell’ “armadio della vergogna” e la non volontà di perseguimento dei responsabili delle atrocità nazifasciste con il mancato risarcimento dei parenti delle vittime ( stragi di civili – alcune decine di migliaia gli uccisi -) che furono eseguite in Italia durante l’occupazione tedesca e l’ignominia operativa della Rsi.

Di grande efficacia, tra l’altro, il riporto alla nostra memoria della dichiarazione dello storico Giorgio Rochat ( Convegno Colpevole impunità. Lo scandaloso insabbiamento dei processi per le stragi naziste in Italia, Genova 21 maggio 1999) :

«Il tradimento da parte degli alti magistrati militari, i quali sono magistrati, sono ufficiali in servizio, generali di corpo d’armata, che avevano il compito di far funzionare l’apparato della giustizia militare e hanno sabotato e distrutto l’operato di questa giustizia. C’è una copertura politica, ma in questo campo non è di “trattare bene” un imputato o gestire i processi in un certo senso; l’indicazione politica porta a indurre questi ufficiali a violare il giuramento di fedeltà alla legge. Sarebbe come se la sanità militare programmasse l’uccisione dei malati. […] Nel caso delle “provvisorie archiviazioni” abbiamo […] una struttura gerarchica che proclama la sua vergogna. […] La giustizia militare non esiste più: si vede anche il livello di aberrazione che può raggiungere un corpo chiuso che non ha rapporto con l’esterno, gestito da poche decine di ufficiali. Un ufficiale come si deve, di fronte alla direttiva di un governo di cancellare certi processi, avrebbe dato le dimissioni»i.


domenico stimolo

i

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domenico stimolo

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Nov 21, 2021, 4:40:53 AM11/21/21
to DEPORTATI MAI PIU' [ R-esistiamo ]




-------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto: Re: [R-esistiamo] La mostra "Nonostante il lungo tempo trascorso"
Data: Sun, 14 Nov 2021 18:38:55 +0100
Mittente: domenico stimolo <dost...@tiscali.it>
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domenico stimolo

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Nov 23, 2021, 1:58:24 AM11/23/21
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Scrive Maria Trionfi ( mi delega, su mia richiesta, a inoltrarlo alla Lista) , figlia del generale Alberto Trionfi, ucciso dai nazisti il 28 gennaio 1945 a Kuxnica Zelichowka ( Polonia, distretto di Czamkòw e Trzcianka):
“ La cassetta con i resti mortali di mio padre, generale Alberto Trionfi, furono riportate gratis da una nave mercantile russa ad Ancona. In quel momento si stavano facendo le elezioni di un capo politico della zona che quando lo seppe (nave russa ohibò) proibì i funerali che furono autorizzati due mesi dopo. Quando arrivò la nave mercantile al largo del porto di Ancona, mia madre, mio fratello ed io vedemmo tutto l'equipaggio schierato sull'attenti e fiori freschi sulla cassetta (la nave aveva fatto sosta a Bari!). Ad attenderla c'erano due soldati ed una autoambulanza. Presero ca cassetta e se ne andarono.  non c'era una rappresentanza diplomatica, nè militare. Noi comprammo dei fiori e li portammo alla moglie del capitano cha viaggiava con lui. Ecco. Sto cercando di rendere nota questa storia perchè è tragica, a mio parere. Grazie per l'attenzione. Maria Trionfi”.
Da parte mia, per onorare la memoria del generale Alberto Trionfi, aggiungo il link di Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_Trionfi
( domenico stimolo)

Il 13/11/2021 19:36, Luciano Bertinelli ha scritto:
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