Garage Europa

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lombard...@libero.it

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Apr 30, 2024, 9:29:23 AMApr 30
to

Nonostante sia ben chiaro che, per quanto indebolita, è ancora in questa Unione Europea che si giocano i destini, perlomeno economici, degli Stati membri, l'Italia resta attaccata ad un vecchio pregiudizio di sufficienza e distacco nell'approcciarsi alle elezioni per l'Europarlamento. Una campagna elettorale giocata esclusivamente come un sondaggio per rese dei conti tra alleati, senza una reale contrapposizione di programmi tra coalizioni concorrenti. L'irritante abitudine dei capolista specchietti per le allodole che già annunciano di rinunciare al seggio (quasi sempre) certo. Il parcheggificio per esponenti di partito in scadenza di mandato, sindaci e presidenti di regione uscenti, cui garantire una comoda sistemazione ad un oretta di aereo, con obbligo di frequenza ridotto ad un paio di sedute alla settimana, stipendio consistente e guarentige assicurate. Nomi a dir poco discutibili, tipo, è notizia di oggi, un ex sottosegretario invitato a dimettersi non più di qualche settimana fa per ragioni penali rimaste intatte. A parte un messaggio sociale che non può che aumentare la lontananza degli italiani dalle istituzioni europee, c'è l'ottuso perseverare dei nostri partiti a candidare i peggiori, i competenti, casomai, solo per caso, ignorando che in Europa si conta se ci si sta, tutti i giorni e con validi argomenti da proporre. Altrimenti l'Europa la si subisce, incorrendo in (numerose) infrazioni, multe e brutte figure, quest'ultime poi che ci vedono campioni indiscussi e purtroppo anche un po' orgogliosi di esserlo.

 

Marco Lombardi

Maria Trionfi

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May 1, 2024, 5:12:08 AMMay 1
to 'primarosa pia' via DEPORTATI MAI PIU' [ R-esistiamo ]
Tutto giusto. Come si puo' combattere una situazione del genere? 

Il mar 30 apr 2024, 15:29 lombardimarco77 via DEPORTATI MAI PIU' [ R-esistiamo ] <deporta...@googlegroups.com> ha scritto:

Nonostante sia ben chiaro che, per quanto indebolita, è ancora in questa Unione Europea che si giocano i destini, perlomeno economici, degli Stati membri, l'Italia resta attaccata ad un vecchio pregiudizio di sufficienza e distacco nell'approcciarsi alle elezioni per l'Europarlamento. Una campagna elettorale giocata esclusivamente come un sondaggio per rese dei conti tra alleati, senza una reale contrapposizione di programmi tra coalizioni concorrenti. L'irritante abitudine dei capolista specchietti per le allodole che già annunciano di rinunciare al seggio (quasi sempre) certo. Il parcheggificio per esponenti di partito in scadenza di mandato, sindaci e presidenti di regione uscenti, cui garantire una comoda sistemazione ad un oretta di aereo, con obbligo di frequenza ridotto ad un paio di sedute alla settimana, stipendio consistente e guarentige assicurate. Nomi a dir poco discutibili, tipo, è notizia di oggi, un ex sottosegretario invitato a dimettersi non più di qualche settimana fa per ragioni penali rimaste intatte. A parte un messaggio sociale che non può che aumentare la lontananza degli italiani dalle istituzioni europee, c'è l'ottuso perseverare dei nostri partiti a candidare i peggiori, i competenti, casomai, solo per caso, ignorando che in Europa si conta se ci si sta, tutti i giorni e con validi argomenti da proporre. Altrimenti l'Europa la si subisce, incorrendo in (numerose) infrazioni, multe e brutte figure, quest'ultime poi che ci vedono campioni indiscussi e purtroppo anche un po' orgogliosi di esserlo.

 

Marco Lombardi

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lombard...@libero.it

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May 2, 2024, 7:26:56 AMMay 2
to deporta...@googlegroups.com

Sembra paradossale, ma la prima cosa che mi viene in mente è: andando a votare.

Anche facendo scheda bianca, anche annullandola con una sequela di improperi, ma comunque andando a votare. Far vedere che al cittadino importa (ancora) qualcosa.

La mossa peggiore secondo me è astenersi, anche se con un astensionismo di protesta, di cui alla politica non importa un fico secco. Importerebbe se ci fosse una legge costituzionale che vincolasse il numero dei seggi assegnati alla percentuale dei votanti: ha votato il cinquanta per cento degli aventi diritto? Assegniamo il cinquanta per cento dei seggi in Parlamento e la metà degli eletti va a casa ancor prima di mettere piede a Roma. Ovviamente è una riforma irrealizzabile e ancor meno appetibile.

 

Marco

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