Re: 27 gennaio

4 views
Skip to first unread message

Marcella Denegri

unread,
Jan 27, 2022, 5:39:35 PM1/27/22
to deporta...@googlegroups.com, fabry.m...@gmail.com
Caro Fabrizio grazie per il tuo intervento, Primarosa sarebbe molto contenta di te.
Ho appena finito di vedere il film su Rai Storia sui disegni nei campi di sterminio : terribile, ma da vedere. Commentato molto bene da David Bidussa.
Ho avuto una suocera ebrea ( triestina, Ascoli, parente stretta della famiglia di Ferrara , Magrini, i veri “ non Finzi Contini” di Bassani ). Oggi ho parlato con l’ultima di famiglia, ragazza non deportata, moglie di Franco Schonheit, deportato a Buchenwald e mi ha raccontato che nel libro di E.Fiano, dedicato al profumo di suo padre, l’autore racconta che suo padre è stato salvato nel campo da Franco, suo marito.
Oggi mi sembra quasi un tempo peggiore, siamo diventati tutti così terribilmente egoisti. Due bambine di 13 anni picchiano un bambino di 12 perché è ebreo.
Abbiamo sbagliato tutto con i giovani, con i bambini.
Dobbiamo fare, tutte, tutti, un severissimo esame di coscienza.
Tu sei sempre bravissimo ed io ti sono molto grata per questo, con grande affetto, stima e ammirazione
marcella d.


Inviato da iPad

> Il giorno 27 gen 2022, alle ore 20:40, Luisa Bellone <luis...@gmail.com> ha scritto:
>
> Marcella carissima,
> scusa il lungo silenzio, ogni tanto occorre riposare dalla quotidianità e far questo significa proprio dedicarsi al silenzio. Poi il tempo scorre e ci troviamo a questa data, quando invece avrei voluto scriverti prima.
> Innanzitutto, come stai? Noi fortunatamente stiamo bene, ho solo il pensiero di mio zio (ricordi lo zio che mi accompagnò all’altare?) che si sta spegnendo lontano dall’abbraccio dei suoi cari, nello stesso ospedale da cui se n’è andata Rosa.
> E oggi il pensiero continua ad andare a Lei. Come sempre mi avrebbe pungolata con una nuova prospettiva attraverso cui proporre questa giornata ai ragazzi della scuola, ci saremmo confrontate, mi avrebbe raccontato quale sarebbe stata la sua riflessione, le avrei chiesto consiglio su che cosa leggere oggi e non solo. Così questa mattina ho infilato in borsa il libro di nonno Natale, tre copie e le ho donate, con lo spirito con cui lo faceva lei, per portare avanti la memoria: una al mio nuovo Dirigente, perché persona sensibile e perché sappia di questa mia attenzione al tema; la seconda a una collega affezionata e la terza era per la mia classe.
> "Oggi leggiamo, ragazzi” e le parole di Natalino sono state come il pifferaio di Hamelin della lito di Luzzati, che ogni giorno mi fa pensare a te.
>
> Sentiamoci presto! Ho tanto piacere di sentire la tua voce.
> Lù
> e Fab che si associa all’abbraccio
> e Pietro e Clizia che leggono i tuoi libri ricordandosi di te!
>
>

lombard...@libero.it

unread,
Jan 28, 2022, 7:41:22 AM1/28/22
to deporta...@googlegroups.com
Cara Marcella, caro Fabrizio e cari tutti,

non sono in grado di dire se, come asseriva Bartali, è stato tutto sbagliato e sia tutto da rifare.
E' possibile certo che la trasmissione della memoria si sia cristallizzata in schemi semplici, in azioni di routine, perché non è facile cambiare, non è facile stare al passo con i tempi. Ci sono i pregiudizi, le posizioni di piccolo o grande potere, la visibilità, le abitudini.
Assodati questi limiti c'è stata e c'è la passione sincera e lo slancio di chi ha fatto di tutto per non dimenticare per lanciare moniti, ma che spesso si è scontrata con un inevitabile processo di secolarizzazione, con il tempo che passa e la voglia di smarcarsi, di pensare ad altro.
Nello scorso numero del Venerdì di Repubblica si riprendeva il tema dell'evoluzione urbanistica e socioculturale dei luoghi della memoria, nella fatispeche Auschwitz, anzi Oświęcim, riprendendo il nome della cittadina. Essa segue, o forse anticipa, un cambiamento stesso del così detto turismo della memoria, come nel lungo e significativo docufilm Austerlitz di Lotznista, con i visitatori del campo che sorridenti, in magliette sgargianti e sorrisi a trentadue denti, si fanno i selfie davani ai luoghi dell'orrore. Siamo ad uno stadio avanzato, la banalizzazione del ricordo del male, in parte comprensibile, penso ai residenti di quei luoghi stanchi di essere classificati con uno stigma, ma solo in parte, appena appena.
C'è poi il relativismo che colpisce tutta la nostra società, per cui gruppi di no vax di estrema destra che fino a ieri negavano l'esistenza stessa dei campi di sterminio, sminuivano a montatura mediatica le leggi razziali, oggi postano immagini di deportati paventando che il loro dramma, "il loro dramma"!, tocchi oggi a chi non voglia sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid. Tutto questo senza che si colga l'assurdità del ragionamento, la contraddizione, perfino tra gli stessi, diciamo, simpatizzanti di destra. Il negazionismo nega se stesso pur di continuare a negare.

Ciò detto, forse bisogna ripartire dalle basi, ma non sminuire o gettare via quanto finora fatto, quanto costruito con sacrificio e l'impegno di tanti, fra cui la maggior parte degli iscritti a questa lista. C'è da lavorare su concetti come coerenza, etica, onestà intellettuale, sacrificio, assi trasversali di una comunità solida, sui quali sistemare anche le architetture della memoria esistenti, rimodellate di conseguenza, forse snellite, più agili e adattabili al tipo di pubblico. Come fare è un quesito enorme.

Un abbraccio,

Marco.


--
[R-esistiamo]: da maggio 2006 luogo di dibattiti, diffusione o ricerca di notizie tra persone direttamente coinvolte e impegnate nel fare in modo che gli orrori commessi dai nazi-fascisti non si ripetano o interessate ad argomenti storici o a battaglie civili. sul sito ci sono attualmente circa 23mila argomenti.
Chiunque può inviare idee, notizie, iscriversi, consigliarlo a persone interessate all’iscrizione.
Moderatrice unica, a titolo personale e gratuito: Primarosa PIA.
messaggio non SPAM poiché include la possibilità di recedere da ulteriori invii.
Tutti i destinatari degli invii sono in copia nascosta (Privacy Dl n.196 del 30.6.03).
E’ GRADITO L’INVIO DI PUBBLICAZIONI a Primarosa Pia, Pzz B. Croce 6 15057 Tortona -AL
chi diffonde messaggi della mailing è pregato-a di CITARNE LA FONTE
chi invia da GMAIL non riceve copia dei suoi post, tutti gli altri del gruppo la ricevono.
attualmente del gruppo fanno parte circa 150 persone, residenti non solo in Italia
---
Hai ricevuto questo messaggio perché sei iscritto al gruppo "DEPORTATI MAI PIU' [ R-esistiamo ]" di Google Gruppi.
Per annullare l'iscrizione a questo gruppo e non ricevere più le sue email, invia un'email a deportatimaip...@googlegroups.com.

Luciano Bertinelli

unread,
Jan 28, 2022, 2:55:07 PM1/28/22
to deporta...@googlegroups.com, Marcella Denegri
Cara Marcella,
siamo davvero diventati egoisti, o lo siamo sempre stati?
Qualche anno fa Marianna ed io eravamo in vacanza in un agriturismo vicino ad Avola: un posto incantevole, un'autentica masseria i cui campi coltivati arrivavano fino al mare: noi alloggiavamo in una casetta isolata (che una volta serviva da deposito attrezzi o da ricovero notturno per i braccianti), naturalmente rammodernata con bagno ed aria condizionata) e una mattina, andando a fare colazione nell'edificio principale della masseria abbiamo visto una macchina della polizia e, sull'aia, persone infreddolite, avvolte in coperte, che venivano fatte salire su un furgone. Nella notte una barca era approdata sulla spiaggia antistante la masseria: una parte dei migranti si era allontanata, ma alcuni di loro - per stanchezza o perché non sapevano dove andare - si erano diretti ai fabbricati della masseria ed avevano bussato in cerca di aiuto alle porte delle camere dei "villeggianti", che avevano avuto quindi una brusca "sveglia" in una delle loro giornate di vacanza. Erano persone civili, ed hanno quindi chiamato il personale di servizio, che si è preoccupato di aprire la cucina e di preparare per loro qualcosa di caldo. Ma è stata chiamata anche la polizia, con l'invito a portare al più presto altrove quelle persone, per non guastare la vacanza agli ospiti paganti...
A questo fatto, di fronte al quale Marianna ed io siamo stati inerti e del quale ci siamo subito dimenticati, ho pensato ieri. E l'ho associato a quanto accadde in Italia, e più in particolare a Mantova, tra il 1938 ed il 1945.
La comunità ebraica a Mantova era abbastanza numerosa, e perfettamente inserita nella vita cittadina a tutti i livelli sociali. Come ha reagito la città all'applicazione delle leggi razziali, alla progressiva esclusione dalle scuole e dai posti di lavoro prima, ed alle persecuzioni e deportazioni dopo? Probabilmente i più la consideravano un'ingiustizia, ma restarono muti; i migliori, pochi, offrirono aiuti concreti ma in segreto... Un centinaio furono gli ebrei mantovani rastrellati dalla milizia fascista, rinchiusi in quello che era il ricovero per anziani della comunità ebraica, e quindi deportati in due o tre riprese nei campi di sterminio: 5 soli quelli che tornarono vivi.
Molti, i più avveduti, riuscirono ad emigrare o a nascondersi, e alla fine della guerra ricomparvero e ripresero la loro vita di prima. Ne ho conossciuti anch'io: Vittore Colorni, che poi divenne professore universitario, che aveva diviso con mia madre il ruolo di primo della classe al ginnasio, e alcune delle numerose compagne di scuola ed amiche della mia mamma e delle mie zie: la Giulia Levi, Anna Vivanti, le Finzi e le Viterbi, … E ricordo perfettamente la grande impressione che mi fece il babbo di Giulia Levi, sopravvissuto al campo di concentramento, quando lo andammo a trovare all’ospedale dove era stato ricoverato al suo rimpatrio: credo fosse il 1946. Viso affilato, pelle gialla e due occhi vividi che brillavano al fondo di grandi occhiaie bluastre, ed un mucchietto d’ossa in un pigiama di flanella a righe.
Si sarebbe potuto fare di più? Certamente lo si sarebbe dovuto fare.
Ma nei confronti dei perseguitati di oggi come ci stiamo comportando?
Luciano

-----Messaggio originale-----
Da: deporta...@googlegroups.com [mailto:deporta...@googlegroups.com] Per conto di Marcella Denegri
Inviato: giovedì 27 gennaio 2022 22:39
A: deporta...@googlegroups.com
Cc: fabry.m...@gmail.com
Oggetto: [R-esistiamo] Re: 27 gennaio

domenico stimolo

unread,
Jan 29, 2022, 2:15:48 AM1/29/22
to deporta...@googlegroups.com

L’esempio è perfettamente pertinente.

La storia non si ripete mai alla stessa maniera. Ma, le discriminazioni, le vessazioni, il razzismo, l’indifferenza, l?innalzamento di mura e barrire fortificate e armate, contro i “diversi”, emergono sempre. Cambiano i tempi, le modalità, i soggetti che subiscono le angherie.

Se scorriamo con la memoria i fatti e i misfatti che si sono consumati in Italia ( e nell’Europa tutta) negli ultimi vent’anni e più contro i rifugiati, i fuggenti da guerre, desertificazione, fame, dittature repressive ( saranno sempre di più, dato gli orrori che sono stati seminati contro Gaia Terra e i suoi abitanti).

Ormai i numeri dei coinvolti ( essere umani) che hanno bussato alla “fortezza Europa” sono veramente alti. Io da siciliano conosco bene il contesto e il significato di essere “avamposto/ punta avanzata” territoriale, date le necessità logistiche degli arrivati.


domenico stimolo

Reply all
Reply to author
Forward
0 new messages