Chi
paga il conto per i signori della guerra
La
Toscana impazza per la visita degli Obama's. Firenze si sente
snobbata perché i coniugi stanziano nel senese, tra il verde di una
precoce meravigliosa estate in campagna e il rosso del buon Chianti.
Da
un ex presidente americano trattato come una rock star, ad uno in
carica che presto sarà a Taormina per il G7.
Trump.
Ha
presentato un bilancio con spese militari al più dieci per cento.
Ha
salutato l'elezione di un moderato in Iran - anche le teocrazie fanno miracoli, a volte - minacciandolo
apertamente.
Continua a bombardare i paesi musulmani e invita molto caldamente l'islam moderato ad una imbarazzante alleanza, poiché fratricida seppur verso fratelli scellerati, contro il terrorismo.
Vende tonnellate di armi
all'Arabia Saudita, che, notoriamente, a sua volta le gira ai terroristi.
E' il
leader indiscusso di una coalizione che come Europa, come Italia un
po' meno, ci vede sodali e non è certo un bell'essere rappresentati
in giro per il mondo.
Ovvio, non è certo egli il responsabile di questa
situazione, ma di certo non aiuterà a migliorarla. Sta di fatto che ci ritroviamo implicati in una guerra che alla stragrande maggioranza della popolazione
occidentale non frutta né benessere, né stabilità, né
ricchezza. Siamo sempre più poveri, sempre più insicuri, sempre più
ansiosi e stanchi. Paghiamo un prezzo enorme in vite umane, non ricavandone
niente e questa la chiamiamo civiltà.
Marco Lombardi