...che delusione Steinbeck .
Si' lui, John, il famoso scrittore statunitense progressista, di " Furore", tra l' altro. Romanzo epico del riscatto americano dei poveri ai tempi della " grande crisi" tra la fine degli anni 20 e l' inizio degli anni 30 del secolo scorso , contro le angherie del capitalismo a stelle a strisce. Premio Nobel per la letteratura.
Questa sera ( 2 maggio) Rai Storia ha trasmesso " Steinbeck e il Vietnam in guerra".
Documentario storiografico di grande effetto , di memoria e di immagine , con sottofondo musicali eccezionali, che sono stati colonne portanti della musica mondiale – quella nuova e ribelle -, tra il la metà e la fine del decennio sessanta secolo scorso.
Lo scrittore, gia' sessantaquattrenne , alla fine del 1966 ( mori' meno di un anno dopo) si reco' in Vietnam, per svolgere attività' documentaria giornalistica , aggregato quotidianamente alle truppe statunitensi operative nei campi di battaglia ( …..avevo perso dalla memoria quest' aspetto) .
Rimase sette mesi nei luoghi delle battaglie, dell’assassinio e delle distruzioni di massa, ancora le popolazioni sentono sulla propria pelle gli agenti chimici avvelenanti// incendiari che abbondantemente in maniera perversa erano stati spruzzati dall’alto su tutto il territorio vietnamita.
Lo scrittore inviò circa sessanta articoli, per un grande organo di informazione degli Stati Uniti.
Steinbeck, stranamente ( per me) e diversamente dal grande movimento pacifista mondiale e statunitense in particolare che per molti anni richiese la fine dell’ aggressione degli Stati Uniti, e' chiaramente schierato a favore dell' intervento militare.
Le contraddizioni sono sempre in “agguato”, molte volte non comprensibili, del contenuto umano .
Nel documentario ci sono molte interviste a protagonisti culturali italiani, tra l’altro a Lidia Ravera e Francesco Guccini.
L' attivita' giornalistica di Steinbeck in Vietnam e' stata ripubblicata recentemente in Italia: " Vietnam in guerra , dispacci dal fronte".
Poi ( come trattato nella parte finale del documentario), lo scrittore, forse “spaventato” dal terrore che il suo paese utilizzò per annientare il Vietnam, comincio' ad assumere un punto di vista diverso dal suo " furore bellicista", mettendo in discussione le" ragioni " della guerra americana.
domenico stimolo
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