Google Groups no longer supports new Usenet posts or subscriptions. Historical content remains viewable.
Dismiss

Il Movimento Dei Forconi Facebook \/\/FREE\\\\

5 views
Skip to first unread message

Irmela Caccavale

unread,
Jan 25, 2024, 8:22:17 PMJan 25
to
<div>Molti si chiedono chi c'è dietro il Movimento. Sin dal primo momento, sono stati in parecchi a ravvisare una certa vicinanza tra i Forconi e Forza Nuova: "Forza Nuova da sempre al fianco del Movimento dei Forconi!" si leggeva sulla pagina facebook del partito lo scorso 16 gennaio. E dal segretario nazionale Roberto Fiore non s'era fatta attendere un'amichevole benedizione: " Pieno sostegno al Movimento dei Forconi, sperando che sia con loro che possa partire la rivolta popolare".I Forconi, però, hanno rifiutato sin dal primo momento qualsiasi etichetta politica. Martedì 17, sempre su facebook, hanno tenuto a ribadire il carattere "apolitico e apartitico" del Movimento. E, in riferimento a Forza Nuova, si leggeva che:</div><div></div><div></div><div></div><div></div><div></div><div>il movimento dei forconi facebook</div><div></div><div>DOWNLOAD: https://t.co/0SzcQApZkP </div><div></div><div></div><div>Al vertice del movimento, oltre all'ex Mpa Mariano Ferro, ci sono i Morsello. Martino Morsello è uno dei fondatori del movimento; sua figlia Antonella, dipendente di Forza nuova Terni e curatrice della pagina facebook dei Forconi, ha dichiarato al Fatto Quotidiano di essere "la portavoce dei Forconi". Accusati di essere organici a Forza Nuova, come riporta un post del Popolo Viola, i Morsello si sarebbero chiusi a riccio, ribadendo che la titolarità del movimento appartiene a loro. E a nulla è valso il comunicato in cui Ferro e Scarlata, gli altri due fondatori del movimento, hanno preso le distanze dai Morsello e da Forza Nuova. Raggiunto da Sky, Ferro ha annunciato azioni legali contro chi sta gestendo la pagina facebook, quindi contro i Morsello. "Stiamo andando alla polizia postale con tanto di nomi e cognomi per denunciare gente di Forza Nuova che su facebook sta facendo nascere profili di Forza Nuova legati al movimento dei Forconi" ha dichiarato Ferro. Le nomine dei referenti regionali, infine, sarebbero state effettuate dai Marsello senza consultare Ferro e Scarlata. L'arcano sembra svelato, almeno per ora.</div><div></div><div></div><div>I Forconi hanno fatto irruzione in uno scenario politico agitato e con un malcontento che emerge da diversi strati sociali (dagli studenti agli agricoltori fino alle élite). Ci si interroga, anche per evitare facili strumentalizzazioni del fenomeno, su quali siano le influenze di un movimento ancora poco conosciuto, che ha generato aspre critiche e accorate dichiarazioni di solidarietà.</div><div></div><div></div><div>E sulla loro pagina Facebook compaiono anche i "Forconi pensiero". "Tutti ci atteggiamo a rivoluzionari e fautori del cambiamento. Vogliamo la prova! Chi è col popolo si organizzi in parlamento h24 dal 9 dicembre fino alla risoluzione del problema" o "tutti i movimenti, gruppi e amici che si rifanno allo spirito del movimento partecipino all'iniziativa per dare una spallata al sistema di corruzione che ha portato il paese in rovina e non è in grado di autoriformarsi". "Non ci sono più partiti e bandiere quando di mezzo c'è la sopravvivenza di un popolo. Nessuno può esimersi dal suo dovere".</div><div></div><div></div><div></div><div></div><div></div><div></div><div>LA NOTA DEL SINDACO DI MOLFETTA - "Le proteste legate ai cosiddetti "forconi" - scrive su Facebook il sindaco Natalicchio - stanno creando disagi e turbamenti anche in tutta la zona Asi di Molfetta. L'Amministrazione sta vigilando sul generoso lavoro di polizia municipale e carabinieri. Intanto a chi ha scelto di protestare dico: rispetto il vostro disagio e le vostre idee ma ogni atto di violenza e intimidazione, come quelli accaduti stamattina, troveranno sempre la mia e la nostra più convinta dissociazione".</div><div></div><div></div><div>Il leader, ci processino, la nostra era una provocazione - "Ci processino pure, ma ci dicano se la sentenza della consulta è giusta o no". A parlare è Danilo Calvani, leader del movimento 9 dicembre. "Mi hanno sequestrato il computer - afferma - per cercare qualcosa di eversivo. Siamo stati noi a presentare le denunce in varie procure d'Italia contro i politici, che occupano abusivamente il posto dopo la sentenza della Consulta. La nostra era una provocazione e ci aspettavamo una reazione simile. Quello che ci viene contestato è che non possiamo sostituirci allo Stato".</div><div></div><div></div><div>Cosa ci fa un ex sottosegretario del governo tecnico (non eletto dal popolo!1) Ciampi alla guida del movimento dei Forconi? Breve storia di un carabiniere che volle farsi deputato e che accusa i politici di rubare i soldi ai cittadini ma intanto intasca il vitalizio da tremila euro. Qualcuno lo dica ai Forconi, devono arrestarlo!1</div><div></div><div></div><div>Ad un primo livello Q ripropone al lettore, su una base documentaria eccellente, un pezzo di storia europea, quello della diffusione della Riforma radicale in Europa, in dissidenza prima, in aperto conflitto poi con Lutero e i principi luterani; e in particolare evoca la diffusione della corrente violenta e militarizzata dell'anabattismo, detta ispirazionista, attiva soprattutto in Germania occidentale e in Frisia, che contò una serie di predicatori animati da un pathos apocalittico e messianico, capaci di attirare un seguito considerevole. Si ricorderà che la chiesa luterana, nello sforzo di mettere a tacere la ribellione interna, e per non apparire debole di fronte al nemico cattolico, fu particolarmente spietata con tutti questi movimenti dissidenti, mentre proprio la teologia ecclesiale protestante, la dottrina della chiesa in quanto comunità perfettibile, affidata all'iniziativa e alla convinzione del singolo, apriva a questo tipo di dibattito. La predicazione esaltata di Melchior Hofmann, convinto di essere la reincarnazione del profeta Elia, porterà il movimento anabattista alle derive della Nuova Sion, ovvero il Regno di David insediato a Münster dagli apostoli di Jan Matthys e l'affascinante quanto cinico attore e ruffiano Jan di Leida, fra il 1534 e il 1535, con il celebre motto un Dio, una fede, un battesimo, coniato sulle monete, una sorta di cittadella, che devia progressivamente nella follia, sotto la pressione dell'assedio delle truppe del vescovo. Esecuzioni sommarie, violenze generalizzate, pubbliche punizioni, la comunità forzosa dei beni, dettata dall'emergenza, e la poligamia (che trovò la sua giustificazione teorica nel motto evangelico crescete e moltiplicatevi), furono tanti eccessi del fanatismo che suscitarono l'orrore dei contemporanei e stigmatizzarono il movimento anabattista, che altrove in Europa (in Carinzia, Moravia e altre regioni dell'Europa dell'est) realizzava invece delle comunità rigorosamente pacifiche, improntate a una devozione dolorista, derivata in parte anche dalle persecuzioni subite. Le gabbie, in cui furono rinchiusi i capi anabattisti, e ancor oggi visibili sulla facciata della chiesa di San Lamberto a Münster, furono lasciate a monito della popolazione e sono tuttora il simbolo delle forme più feroci assunte dalla repressione religiosa di tutti i tempi. Il progressivo riflusso del protagonista e la dissociazione dalla violenza politica, per assumere altre forme di lotta, comincia ad Anversa, nell'incontro con la comunità loista, anch'essa perseguitata e repressa nel sangue. Si tratta di una comunità animata da Eloisius Pruystink, nel romanzo Eloi, segnalatosi negli anni 1520 per una disputa teologica con Lutero e che fonda inseguito una comunità, in cui uomini e donne vivevano liberamente uniti, che gli avversari non tardarono a definire libertina, la cui dottrina conteneva degli accenti averroisti, come la teoria dello Spirito Santo incarnato in ogni individuo, come una sorta di intelletto unico. La parte italiana del romanzo evoca il caso singolarissimo del Beneficio di Cristo, opera del monaco Benedetto Fontanini, con la revisione di Marcantonio Flaminio, che presentava le principali tesi dottrinali e teologiche riformate, al centro delle quali la giustificazione per sola fede. Il libretto è considerato il momento più forte della Riforma in Italia, con numerosi punti in comune con il Catechismo di Juan de Valdés, che in Italia contava numerosi seguaci. Il protagonista e i suoi amici sono immaginati dunque all'origine della sua rocambolesca diffusione soprattutto nei circoli aristocratici e nei centri di potere, la Firenze granducale e a Ferrara, dove Renata di Francia accoglieva e proteggeva gli eretici italiani. Sono gli anni in cui la presenza a Viterbo del cardinale inglese Reginald Pole e della sua cerchia di spirituali alimenta ancora le speranze di una riunificazione della Cristianità, fortemente voluta da Carlo V. Anni in cui raffinati circoli intellettuali discutono liberamente delle nuove dottrine e in cui il Sant'Uffizio non fa troppa paura. Sono gli anni in cui Jacopo Pontormo, artista ufficiale dei Medici, avvia un ciclo di affreschi nella basilica di San Lorenzo a Firenze, che costituivano quasi certamente un'illustrazione delle tesi valdesiane. La mancata elezione al soglio pontificale di Reginald Pole (1549) e l'ascesa inarrestabile degli zelanti di Carafa segna la fine di questa temperie intellettuale ed artistica, e il prevalere della cultura tridentina.</div><div></div><div> dd2b598166</div>
0 new messages