Arci Liguria organizza un pullman che attraverserà la Liguria raccogliendo i tanti che vorranno partecipare. La partenza del pullman è fissata da Lungomare Vespucci (all’altezza Bar parco Urbano) da Imperia alle ore 00.30 di domenica 9 ottobre. Ci saranno 3 fermate a Savona, Genova e La Spezia in corrispondenza delle uscite autostradali (indicazioni più precise nel prossimo comunicato).
Alle 9 la Marcia partirà da Perugia dai Giardini del Frontone per arrivare ad Assisi 24 km dopo. Il rientro è previsto in tarda serata. Il costo è di € 30,00 a/r per i non soci Arci e di € 20,00 a/r per i soci arci.
Info e prenotazioni con caparra (€ 10,00) scrivendo a presi...@arciliguria.it.
Questo è il momento. Siamo a poco meno di una settimana dalla Marcia di Notte dello scorso sabato e a meno di un mese dalla Perugia-Assisi del prossimo 9 ottobre. Due date, due iniziative molto differenti tra loro ma – allo stesso tempo – intimamente collegate.
La prima, straordinaria e inedita in tempi altrettanto straordinari, è stata una risposta all’apatia e all’assuefazione rispetto alla barbarie che ci circonda attraverso un gesto di alto valore simbolico. La seconda è un appuntamento che si rinnova da oltre 50 anni sulla strada – fisica e culturale – segnata da Aldo Capitini.
La Marcia Perugia-Assisi è un bene comune e come tale sta nella responsabilità di tutti i cittadini – organizzati e non – di preservarla e lavorare per la sua migliore riuscita, tanto più in questi tempi difficili, avari di partecipazione popolare, intrisi di egoismo e barriere, caratterizzati dal pensiero unico del conflitto globale perenne.
È una grande occasione per riunire le tante voci di un Paese a cui sta stretta la logica della guerra come «prosecuzione della politica con altri mezzi», che invece vuole ribadire che i conflitti sono proprio il fallimento della politica, del negoziato.
L’Arci è parte di un grande polo di organizzazioni pacifiste della società civile – la Rete della Pace, tra gli organizzatori della prossima Marcia – con le quali condivide un percorso politico comune e condiviso verso il prossimo 9 ottobre; ma sa anche di avere nel proprio patrimonio genetico una specificità scolpita dall’iniziativa concreta che ha caratterizzato la propria azione negli ultimi vent’anni. È in questo virtuoso equilibrio, fatto di protagonismo associativo e di capacità di mettersi al servizio di una causa comune, che va inscritta – anche stavolta – la propria azione.
Siamo preoccupati per il destino dei tanti civili inermi che costituiscono le vere vittime dei conflitti, così come dello spregio dei trattati e del Diritto internazionale che oramai da più parti viene perpetuato; ci interroghiamo sullo slittamento di senso del nostro dettato costituzionale e sulle prerogative sempre più flebili del nostro Parlamento quando cominciano a soffiare i venti di guerra. Non vogliamo fare le ‘anime belle’ della società, vogliamo dimostrare – con documenti e proposte – che la guerra non solo non è efficace nel risolvere le controversie ma non è neanche conveniente, costituendo un grave danno umano ed economico. Le ingenti risorse destinate agli armamenti potrebbero essere impiegate altrimenti nella messa in sicurezza del nostro territorio, nella difesa del welfare e della spesa pubblica a favore dei più deboli, nella rivitalizzazione di un’economia civile che porta vero sviluppo, quello di civiltà. Ma soprattutto vogliamo farlo come associazione nel solco culturale di una sinistra moderna e democratica, non interventista, che afferma l’espansione dei diritti di tutte e tutti, dai migranti alle fasce sociali più impoverite dalla crisi economica; ribadendo la necessità di collocare maggiori risorse per i progetti di cooperazione internazionale, efficacissimo strumento di diplomazia dal basso e di solidarietà concreta verso le aree più povere del pianeta.
Di seguito l’appello che indice la Marcia.
Viviamo in un tempo di grandi tensioni, conflitti e preoccupazioni. Ogni giorno siamo costretti a fare i conti con problemi complessi ignorati o sottovalutati da lungo tempo. Problemi sociali, economici, ambientali e politici che spesso abbracciano l’intero pianeta, diseguaglianze ed ingiustizie che non trovano un adeguato impegno di coloro che hanno la responsabilità di intervenire. Il nostro modello di vita e di sviluppo è insostenibile, produce ingiustizie, crisi e guerre.
Ad aggravare la situazione si stanno facendo strada in Europa alcune idee e politiche pericolose che aumentano le paure, accentuano le divisioni, avvelenano i rapporti e allontanano le soluzioni. Idee e politiche che ci fanno male e che dobbiamo contrastare con forza.
Una prima idea pericolosa è quella di chi sostiene che «possiamo fare a meno dell’Europa», che dobbiamo tornare indietro alle monete e alle frontiere nazionali ricostruendo muri e confini. L’Europa che oggi conosciamo non ci piace ma questo non vuol dire che possiamo buttarla via. Anziché distruggerla oggi dobbiamo rifare l’Europa realizzando l’originale progetto di pace, giustizia sociale e fratellanza.
In base ad un’altra idea pericolosa alcuni affermano che «dobbiamo impedire a chi cerca rifugio nel nostro continente di arrivare da noi». È l’idea che l’Europa possa fare a meno degli altri. Le istituzioni hanno la responsabilità di proteggere chi è in pericolo e assicurare il rispetto della legalità sancita dal diritto internazionale dei diritti umani. Altri ancora sostengono che «la solidarietà è un lusso che non ci possiamo più permettere!».
Questa idea ci sta avvelenando l’aria che respiriamo rendendoci ogni giorno più soli, più poveri e impauriti.
In questo contesto di egoismi e di chiusure si insinua un’ulteriore idea distruttiva in base alla quale «la guerra è inevitabile» e dunque dobbiamo essere pronti a farla tutte le volte che è necessario.
Al contrario noi sappiamo che la guerra non è solo disumana ma illegale, che va fermata, che le alternative esistono e noi le vogliamo promuovere con azioni quotidiane, nonviolente, di educazione, di accoglienza e inclusione, di solidarietà e cooperazione, di dialogo e di riconciliazione, di rispetto delle diversità e di convivenza, di economia solidale e lavoro dignitoso. Contro il dilagare di queste idee pericolose e politiche irresponsabili rafforziamo il nostro impegno per la pace!
Domenica 9 ottobre 2016 partecipa anche tu alla Marcia PerugiAssisi della Pace e della Fraternità.
Facciamo in modo che la PerugiAssisi sia la marcia di coloro che si oppongono a questa realtà, che si indignano, la rifiutano e si impegnano quotidianamente a trasformarla costruendo pace, accoglienza, solidarietà, dialogo, nonviolenza e fraternità.
Info: www.perlapace.it