È durata un’ora e mezza la requisitoria con cui venerdì il pubblico ministero
Giuseppe Maralfaha chiesto il rinvio a giudizio per tutti i dodici imputati nel processo cosiddetto
Truck center bis.
Una lunga analisi ha ripercorso i fatti dal 3 marzo 2008 ad oggi, con particolare riferimento agli imputati, le aziende Nuova Solmine spa, Meleam Puglia e 10 persone fisiche, di cui 3 già condannate, ma per altri profili, nel
primo processo (conclusosi nel 2009, a solo un anno e mezzo dalla tragedia). Non c’è l’Eni, giudicata e
assolta con rito abbreviato dal gup Maria Grazia Caserta.
Rinvio a giudizio richiesto anche dalla
parti civili(Comune di Molfetta, Regione Puglia e alcuni familiari delle vittime). Parti civili di cui da ieri fa parte anche la stessa Truck center. L’istanza è stata accolta dal gup Roberto Oliveri del Castillo.
Si tornerà in aula il prossimo
2 maggio. Parola ai legali degli imputati e, forse, lettura della sentenza.
Il
3 marzo di quattro anni fa, nella zona Asi, cinque persone morirono per le esalazioni di acido solfidrico, in una tragica catena di solidarietà: Guglielmo Mangano, Michele Tasca, Luigi Farinola, Biagio Sciancalepore e Vincenzo Altomare. In loro memoria è stato costituito quest’anno il Comitato 3 marzo, ieri protagonista di un volantinaggio nei pressi del tribunale. Ma assente in aula, come è stato fatto notare in apertura di udienza.