A Molfetta nasce il “Comitato 3 Marzo”. Ad unire le realtà e le singole persone facenti parte del comitato sono il bisogno di verità e giustizia per le cinque vittime della strage della Truck Center del 3 Marzo 2008, Guglielmo Mangano, Michele Tasca, Luigi Farinola, Vincenzo Altomare e Biagio Sciancalepore.
Oltre mille morti sul lavoro, ogni anno, in Italia. Tre morti in media al giorno. La Truckcenter si trova in tutto questo, ed è qui che il comitato 3 marzo si situa, nella critica, nella ricerca di giustizia oltre ogni forma di sfruttamento dei lavoratori, nella sensibilizzazione sul problema delle morti bianche.
La formazione del comitato arriva a quattro anni di distanza dalla tragedia, quattro anni di processi senza ancora una vera condanna, senza che ancora si siano accertate le vere responsabilità per ciò che è successo il 3 marzo del 2008.
Da allora si sono conclusi due processi: nel primo sono state condannate le due società addette al trasporto della cisterna in cui sono morti i cinque lavoratori, nonchè la stessa Truckcenter; due delle condannate hanno fatto ricorso. Il secondo processo, svolto con rito abbreviato svolto con rito abbreviato, ha visto assolta limputata ENI , azienda produttrice del materiale tossico contenuto nella cisterna. Ad oggi non c'è traccia di giustizia per la tragedia della Truckcenter. (A questi processi si registra il costituirsi a parte civile del Comune di Molfetta e della Regione Puglia).