Il Cinema Don Bosco Digital propone: Posti in piedi in paradiso

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Francesco Baietto

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Mar 20, 2012, 10:56:00 AM3/20/12
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Posti in piedi in paradiso

Trama:
Ulisse (Carlo Verdone), Fulvio (Pierfrancesco Favino) e Domenico (Marco Giallini) sono tre padri separati costretti a versare quasi tutto quello che guadagnano in alimenti e spese di mantenimento per ex mogli e figli. Un tempo stimati professionisti, tutti e tre vivono ora in grandi difficoltà economiche e si ritrovano a sbarcare il lunario come possono. Ulisse, un ex discografico di successo, vive nel retro del suo negozio di vinili e arrotonda le scarse entrate vendendo "memorabilia" su e-bay. Ha una figlia, Agnese (Maria Luisa De Crescenzo), che vive a Parigi con la madre Claire (Diane Fleri), un’ex cantante. Fulvio, ex critico cinematografico, scrive di gossip e vive presso un convitto di religiose. Anche lui ha una bambina, di tre anni, che non vede quasi mai a causa del pessimo rapporto con l’ex moglie Lorenza (Nicoletta Romanoff). Domenico, in passato ricco imprenditore, è oggi un agente immobiliare che dorme sulla barca di un amico e, per mantenere ben due famiglie, fa il gigolo con le signore di una certa età. Ha un rapporto conflittuale con i due figli più grandi ed è perennemente in ritardo con gli alimenti da versare alla sua ex moglie e all’ex amante Marisa (Valentina D’Agostino), da cui ha avuto un’altra figlia. Dopo un incontro casuale, durante la ricerca di una casa in affitto, Domenico realizza di avere incontrato due poveracci come lui e propone ad Ulisse e Fulvio di andare a vivere insieme per dividere le spese di un appartamento. Inizia così la loro convivenza e la loro amicizia. Una sera, dopo uno dei suoi "tour de force" amatori, Domenico si sente male. Preoccupati, Ulisse e Fulvio chiamano il pronto intervento. Arriva Gloria (Micaela Ramazzotti), una cardiologa che, mollata su due piedi poco prima dal fidanzato, si presenta ai tre in uno stato pietoso. Tra lei ed Ulisse nasce fin da subito una particolare sintonia. Insomma un incontro perfetto tra due disastri nelle relazioni sentimentali. Anche Fulvio ha un incontro folgorante, con Gaia (Nadir Caselli), una starlette tanto bella ed attraente quanto superficiale ed arrivista. Purtroppo la situazione economica dei tre amici peggiora sempre di più! Dopo una serie di avventure tragicomiche, per i tre uomini giunge il momento di fare i conti con le proprie responsabilità. In loro aiuto arriveranno i figli. Nonostante il trauma della lontananza dai rispettivi padri e un rapporto spesso tormentato, saranno loro la chiave di volta che consentirà a Ulisse, Fulvio e Domenico di riprendere in mano la propria vita e di intravedere finalmente uno spiraglio di "Paradiso"…

Scheda:
Titolo originale: Posti in piedi in paradiso
Nazione: Italia
Anno: 2012
Genere: Commedia
Durata: 119'
Regia: Carlo Verdone
Sito ufficiale: www.postinpiediinparadiso.it
Cast: Carlo Verdone, Pierfrancesco Favino, Marco Giallini, Micaela Ramazzotti, Nicoletta Romanoff, Nadir Caselli, Diane Fleri
Produzione: Filmauro
Distribuzione: Filmauro

Orari:
Sabato 
 24 mar
 21,15
Domenica 
 25 mar
 17,30 - 21,15
Lunedì 
 26 mar
 21,15


Recensione
[tratta da http://www.loccidentale.it/node/114088]

Carlo Verdone dopo alti e bassi, successi e appannamenti, torna a girare una commedia davvero eccellente. “Posti in piedi in paradiso” ci libera al contempo da giovanilismi, derivazioni televisive, scelleratezze e sconcezze, meridionalismi e settentrionalismi. Protagonisti del film sono tre sciagurati, affannati da esistenze sbagliate di lavoratori, mariti e padri di famiglia. I tre, date le ristrettezze, si trovano costretti a condividere un appartamento malmesso a Roma. Non sono più ragazzi.
Il primo, Ulisse (Carlo Verdone), faceva il produttore discografico; ora sbarca il lunario vendendo dischi in vinile, con una moglie e una figlia quasi diciottenne, che vivono a Parigi. Il secondo, Fulvio (Pierfrancesco Favino), era un promettente critico cinematografico; ora si deve accontentare di scribacchiare di cronaca rosa e “gossip”, rimpiangendo la moglie a la piccola figlia, lasciate a causa di un tradimento con la moglie del capo-redattore, che gli è costato anche il declassamento lavorativo. Il terzo, Domenico (Marco Giallini), era un imprenditore; ora gestisce malamente un’agenzia immobiliare, ha due figli grandi (uno perfetto, bravo ragazzo e brillante laureando; l’altra un disastro di volgarità e immaturità) e una piccola (avuta con un’altra donna).
Tre uomini molto diversi, costretti a condividere il tetto per risparmiare, legati da infelicità, debolezze e rimpianti. La commedia aveva bisogno di addolcirsi con la presenza femminile. Le debolezze del cuore di Domenico la fanno entrare in scena. Al suo capezzale accorre Gloria (Micaela Ramazzotti), cardiologa carina quanto svampita, appena abbandonata dal più maturo fidanzato e in preda ad una crisi di nervi. Adesso il quadro è completo. Resta comunque l’esistenza dei tre giovani-vecchi, assai dura, tra conti da pagare, alimenti famigliari da onorare, ristrettezze economiche da nascondere.
Ogni giorno è un vortice di peripezie, bugie, promesse, astuzie e meschinità. I tre hanno perso, per motivi assai diversi, mogli, figli, famiglie. Una condizione esistenziale sin troppo comune nella vita moderna. Ulisse, pignolo e rompiscatole, è stato vittima degli eventi per troppo amore; Fulvio, faccia pulita dietro la quale si nasconde ben altro, è stato davvero sfortunato; Domenico, un cialtrone a tutto tondo, è privo di giustificazioni.
Verdone guarda con estrema bontà a questi tre padri, mariti, professionisti  disgraziati, partiti con grandi speranze e trovatisi a dover gestire problemi più grandi di loro. Li ritrae con simpatia, benevolenza e umorismo. I meccanismi della commedia sono perfetti. Si ride dalla prima all’ultima inquadratura, con un paio di momenti esilaranti. La trivialità e gli ammiccamenti sessuali sono banditi, così com’era abitudine nella migliore commedia italiana.
Sulle prime “Posti in piedi in paradiso” potrebbe apparire un film sulla crisi economica. In realtà è un film sulla crisi di sentimenti e di valori. Crisi contrastata da Verdone con un finale che, oltre a rappresentare un evidente elogio dell’amicizia e della solidarietà, è un invito al perdono e alla riconciliazione tra padri e figli. A molti commentatori questo finale è apparso posticcio: un messaggio consolatorio e furbesco per assolvere i padri dalle loro colpe e mondarli di ogni peccato. Invece non lo è.
Il percorso di Verdone nella commedia italiana, ormai della durata trentennale (ha esordito nella regia nel 1980 con “Un sacco bello”), ha lambito sempre l’apologo etico, talvolta sfiorandolo, talvolta fallendo il bersaglio. “Posti in piedi in paradiso” è un tentativo di meditazione, divertente e leggera, attorno alla tematica del perdono e della riconciliazione, in senso cristiano, oltreché di comprensione dei limiti della persona umana e di accettazione della vita. Accettazione della vita nonostante crisi economiche e barriere culturali. Vale più l’arrivo di una nuova vita o un prezioso cinturone appartenuto a Jim Morrison? La risposta sta nel finale.        

di Claudio Siniscalchi


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