Trama:
In procinto di diventare padre per la prima volta, Vincent, quarantenne di successo, viene invitato a cena a casa della sorella Elisabeth e di suo marito Pierre. Qui incontra Claude, amico d'infanzia e, mentre tutti aspettano l'arrivo della giovane moglie Anna, i discorsi finiscono sulla scelta del nome per il nascituro. Si apre la ridda delle ipotesi e, quando vede che nessuno riesce ad indovinare, Vincent comunica che il nome è Adolphe. Da quel momento la serata non è più la stessa.
Scheda:
Titolo originale: Le Prénom
Nazione: Francia
Anno: 2012
Genere: Commedia
Durata: 109'
Regia: Alexandre de La Patellière, Mathieu Delaporte
Cast: Patrick Bruel, Valérie Benguigui, Charles Berling, Guillaume De Tonquedec, Judith El Zein, Françoise Fabian, Yaniss Lespert, Miren Pradier, Alexis Leprise, Juliette Levant, Bernard Murat
Produzione: Chapter 2, Pathé, TF1 Films Production, M6 Films
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita: 06 Luglio 2012 (cinema)
Valutazione:
All'inizio c'è stato un notevole successo teatrale. Poi il passaggio al grande schermo. "Abbiamo cercato -dice Matthieu Delaporte- di rendere il dialogo molto naturale, come se venisse direttamente da loro, dai protagonisti. La commedia è tutta una questione di ritmo, un mix di libertà e precisione, evitando che diventi meccanica e non cada nel naturalismo e nella loquacità(...). La questione dei nomi poi apre una vera e propria finestra sulla società. Un nome è carico di significato, per chi lo dà e per chi lo riceve. Abbiamo così potuto ridere di noi stessi, provando un piacere maligno nel deridere le nostre scelte, in una sorta di humour sado-masochista". Nel copione l'alchimia tra suggestioni teatrali e spazio cinematografico risulta ben diluita e giocata nei tempi giusti. Il montaggio tiene i passaggi narrativi su ritmi alti e serrati. Il clima conviviale dell'inizio lascia a poco a poco il campo ad una schermaglia politico-letteraria incalzante e di inesorabile cattiveria. Dal chiuso del salotto si apre uno scenario realistico sulla famiglia francese (occidentale) contemporanea, tra ideologie e ipocrisie vecchie e nuove. Niente è superficiale, si ride amaro, si mettono a nudo limiti intellettuali ben precisi. Interessante notare come, nonostante l'impianto, siano pochi i punti di contatto con il similare "Carnage" di Polanski, ambientato a New York.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per minori e piccoli (anche in seguito per uso di dvd e di altri supporti tecnici), considerato il taglio aspro della vicenda. Da proporre anche come esempio per riflettere sul rapporto cinema/teatro.
Recensione:
La commedia più spassosa della stagione parla francese (e purtroppo nel doppiaggio italiano parte del divertimento si perde per strada). Nella bella casa parigina dei coniugi Pierre ed Elizabeth tutto è pronto per la cena; sono invitati Vincent, fratello della padrona di casa, e la sua compagna Anne che aspetta un bambino. Poi Claude, amico di entrambe le coppie, che arriva direttamente da un concerto dell’orchestra nella quale suona il trombone. Pierre ed Elizabeth sono una perfetta coppia contemporanea: lui insegna letteratura alla Sorbona, è di sinistra a partire dall’abbigliamento, tutto camicie a scacchi e completi in velluto; anche lei insegna, ma alle medie (e il confronto col marito la frustra un po’) e hanno due figli dai nomi letterari e piuttosto ridicoli, Apollin e Myrtille. Vincent invece non ha idee politiche, è un agente immobiliare di residenze di lusso, gli piace la bella vita e fare scherzi al prossimo. Visto che Anne è in ritardo, i quattro iniziano a spizzicare e intanto tutti vogliono sapere come si chiamerà il bambino. Vincent li tiene un po’ sulle spine, poi spara un nome. Che scatena il finimondo….
Giocato in perfetta unità di tempo e di luogo (il film è di derivazione teatrale, con gli stessi attori che recitavano in teatro), Cena tra amici è una costruzione accurata, con un meccanismo di dialoghi e battute che ricorda alcuni perfetti esempi del genere, primo fra tutti La cena dei cretini, anche se qui la collocazione e il gioco di coppie rimandano più a Carnage di Roman Polanski. Naturalmente non possiamo svelare il nome (Le prenom, proprio da titolo originale) che dà origine a disastri a catena che coinvolgono tutti i convenuti, e anche oltre. Però ognuno vedrà ripresentati gli scheletri che teneva da lungo tempo nell’armadio esposti al feroce ludibrio degli altri, e amicizie di lungo corso e rapporti di sangue saranno messi a durissima prova, per l’imbarazzo e la risata di chi sta a guardare. Buon divertimento.
Beppe Musicco